17 maggio '13 - venerdì 17th May / Friday visioni post - 13
(da la Repubblica - 22/11/2011 - Posta celere / Piero Colaprico)
Le scrivo per comunicarle una esperienza che richiede un intervento
di carità o di giustizia sociale. Era mercoledì, alle 16 ero nel giardino
di via Ardizzone. Attendevo l'ora dell'uscita degli alunni della scuola
elementare Rinnovata. Il giardino confina con le linee ferroviarie
dello Stato e, in sopraelevata, della nord. Tra due piloni del viadotto
è alloggiata una famiglia, dotata di una piccola tenda e uno scaffali-
no per le suppellettili, addossato a un pilone. Le masserizie erano
stese al sole nel tentativo di asciugarle. Il riscaldamento era fornito
da un focolare a legna e una mamma asciugava al calore della fiam-
ma gli abitini di un bimbo, avvolto in una coperta. La scena si pote-
va vedere anche dall'area giochi del giardino.
Ulderico Monti
(risposta di P. Colaprico)
Postacelere è grata ai lettori-cronisti, ci state raccontando la città (Milano)
molto megio di qualche saggista che parla di Milano per parlare di sè (l'ego
degli incapaci è una delle malattie di quest'epoca delirante). Ora, questa fa-
miglia, proprio questa che ha visto lei, ci sta dividendo, e da tanti anni. C'è
chi vorrebbe per loro il manganello e l'accompagnamento ai confini. C'è chi
spinge per la "carità sociale". E tra i due estremi? Posso riassumere il filo del
dialogo spezzato? Il centrodestra meno leghista ha puntato sulla "politica del-
la paura": lo straniero, il povero, il garffitaro, il rom, sono "nemici", molto più
loro della 'ndrangheta, citata quasi mai da De Corato e Letizia Moratti, chis-
sà perchè. La chiesa apre le braccia: dal pulpito le prediche ricordano le pa-
role del Vangelo, la Caritas spende, l'ex cardinale Tettamanzi pure. Esigenza
spirituale e volontà religiosa possono entrare in conflitto con le regole dell'im-
migrazione, dell'identificazione, della sicurezza, ma ai prelati non interessa.
Il centrosinistra ha seriamente "cazzeggiato": tra la linea del fu-Penati. che ad-
dirittura voleva multare i musulmani in preghiera in viale Jenner, e quella di Ni-
chi Vendola in trasferta pro-Pisapia a Milano, scorre l'abisso. Di parole. Fatti,
zero. Non hanno mai governato il Paese e il premier Berlusconi - è storia, non
polemica - si è occupato ben più assiduamente delle giovani straniere a casa
sua che degli sbarchi di Lampedusa. Ora tra la "giunta vento nuovo" e il go-
verno Monti, magari cambia. - "Mi consenta" però di dubitare: i poveri e il
ponte, oggi e nei decenni venturi, resteranno un solido matrimonio.
(da la Repubblica - 23 aprile 2013 / Posta celere - Piero Colaprico)
Caro dottore, leggo del ridimensionamento inerente il progetto Citylife:
niente museo, un solo grattacielo in luogo dei tre previsti (e anche quel-
lo meno caratterizzante). In passato le avevo già scritto il mio parere
circa l'inutilità di insistere con l'edificazione di grandi edifici in vendita
a prezzi stratosferici; ma ora il rendering del progetto urbanistico mi
sembra molto sterile. Un parco, prati e un unico "obelisco" al centro:
mi chiedo se a questo punto non valga direttamente la pena di azzera-
re il tutto, realizzare soltanto l'area verde, magari dotandola (prenden-
do esempio dai parchi londinesi o da Central Park a N. Y.) con piste ci-
clabili, di pattinaggio (su ghiaccio in inverno), campi sportivi e magari
una piscina...Tutto quello che manca nei parchi centrali, e pure in quel-
li periferici a Milano.
Alessandra Rioda
(risposta di P. Colapico)
"L'iniziativa potrebbe finanziarsi tramite le prevendite", si leggeva un tempo,
in uno dei loro documenti interni. Le prevendite, però, non sono andate co-
me pretendeva la fantasia dei manager e dove c'erano la Fiera e la periferia,
là dove hanno costruito case con una distanza da balcone a balcone che pa-
re Gela, ora lo sboom del mattone pretende che si paghi la penitenza.
Sia chiaro, la crisi non fa piacere, Anzi, in periodi come questi è come se la
forbice che divide gli esseri umani si divaricasse ancor di più: chi ha valori
solidi aiuta il prossimo e raddoppia gli sforzi, ma lo squalo trova più cibo da
inghiottire, dall'essere umano (donna o uomo che sia) da comprare al con-
corrente allo stremo da schiacciare, dal risparmiatore da buggerare al pre-
cario da umiliare... Le aree costano, i terreni valgono oro, ma quante case
servono davvero in questa Milano? Non so se là un parco ci stia bene, non
siamo lontano nè dal verde di San Siro nè dal magnifico e sottovalutato pol-
mone del Parco Nord, sconcerta comunque la mancanza di un "pensiero"
più profondo sul futuro di una capitale europea.
Quanto ai manager, in questo paese di cordate, di lobby, di favori, gli inca-
paci delle aziende pagano ancor meno degli incapaci nella politica: come
costruire nuova fondamenta senza un minimo di meritocrazia?
Lucianone
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