Si sa che Internet è diventato oggi un mezzo globale di comunicazione e
pure un servizio indispensabile per, ad esempio, la pubblica amministra-
zione che taglia sui tempi e quindi diventa fonte di risparmio (ormai ai
giorni nostri tutto gioca sulla velocità...). Ma Internet e soprattutto i
suoi social network sono diventati pure fonte di pericolo, in gran parte
per i ragazzi e sempre più spesso anche per i bambini, purtroppo.
Ne parla questa cronaca da Milano, che ho recuperato in questi giorni.
(Lucianone)
Cronaca / Milano
(da 'la Repubblica' - 22 novembre 2011 - Tiziana De Giorgio)
Cyberbullismo
7 studenti su 100 hanno subito minacce online
Il web come una trappola di molestie, atti di diffamazione, violazione della privacy
e persecuzioni, anche fra gli adolescenti. Il 7 per cento degli adolescenti che frequen-
tano le scuole di Milano e hinterland raccontano di aver ricevuto messaggi, attraverso
Facebook o altri social network, che li hanno fatti temere per la propria incolumità
L'8,4 per cento dei ragazzi confessa di essersi sentito più volte umiliato da pettegolezzi
crudeli o materiali offensivi, inviati da qualcuno che era online.
Il 12,5 per cento ammette di aver inviato messaggi minacciosi o volgari, sempre attra-
verso la rete. E il 27 per cento sostiene di essere a conoscenza di compagni che hanno
pubblicato materiale su Internet che minaccia azioni violente o incita a commetterle.
E' la fotografia del cyberbullismo e del cyberstalking nelle scuole milanesi che emerge
da una ricerca condotta all'interno del progetto Open Eyes dell'associazione 'Occhi
aperti' (di cui fanno parte Chimamilano, l'istituto superiore Machiavelli di Pioltello e il
dipartimento di Psicologia della seconda università di Napoli) su un campione di 2.800
studenti di medie e superiori. La rete, per la maggior parte di loro, è pane quotidiano:
l'85 per cento ha un profilo su un social network.
Ma le insidie che si possono nascondere fra quelle pagine sembrano sfuggire all'at-
tenzionedelle famiglie: la metà dei ragazzi dice che i genitori non hanna mai dato nem-
meno un'occhiata a cosa loro fanno online. E il 66,1 per cento non ha mai guardato il
loro profilo sui social network. Piccole e grandi persecuzioni online, nella maggior
parte dei casi, passano sotto silenzio. Da qui, la nascita di uno sportello, nella sede dell'associazione di via Vincenzo Monti - un appartamento sequestrato alla criminalità
organizzata e messo a disposizione del ministero nell'ambito del programma "Più scuo-
-la, meno mafia": - aperto una volta alla settimana, prende in carico gratuitamente i
casi di stalking fra giovani e non solo. (per fissare un appuntamento: 02.89286701)
Lucianone
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