martedì 11 dicembre 2012

Spettacoli - TV / Il meglio che si è visto

11 dicembre '12  -  martedì     11th December / Thursday                  visioni post - 9

 - Petrucciani
 - Il conflitto in Siria
Andata in onda su Rai 5 domenica scorsa alle 21.15, 
l'avventura di un piccolo gigante chiamato Michel Petrucciani.
La sua vita e la sua carriera  sono state  raccontate in Michel 
Petrucciani - Body & Soul, il documentario di Michael Radford
(regista al quale  Il postino fece guadagnare una nomination al-
l'Oscar).    Un ritratto dell'artista scomparso a soli 39 anni nel
1999, dal primo concerto da professionista a soli 13 anni al mi-
lione e mezzo di album venduti, alle centinaia di esibizioni sui
più importanti palcoscenici del mondo. -
Un desiderio insaziabile di vita. Una volontà di ferro, un talento
straordinario: Michel Petrucciani è stato questo e molto di più,
un ragazzino diventato un gigante nonostante l'handicap che lo
costrinse a rimanere piccolo. Lui e il pianoforte. Nel documenta-
rio si sono susseguiti materiali d'archivio e interviste, la musica,
la carriera e le passioni-donne, arte, viaggi - di un uomo sorretto
da una certezza: "Non è necessario essere alti un metro e ottan-
ta, quello che conta è nella testa e nel corpo, e soprattutto nella
propria anima".

Uno smartphone per raccontare la guerra  è lo slogan di quelli de
"La storia siamo noi" per il reportage 'Siria 2.0 - La battaglia di
Aleppo', passato su RaiDue nella seconda serata di martedì.
Che le immagini da smartphone siano ormai decisive nel materiale
visivo-news non è una novità: diverso il caso nel continuare a cercare
modo e modi da parte della tv per non farsi soverchiare. A La storia
ci provano      (qui il reportage è di Amedeo Ricucci, rimasto in Siria 
20 giorni nello scorso ottobre), sceneggiano tutto con flash dalla re-
dazione, i collegamenti Skype con l'inviato, la dialettica interna.
Va da sè che l'ambizione di ridefinire il concetto di inviato di guerra
con i mezzi attuali è impegnativa assai. Il rischio rimane quello della
preponderanza dell'effetto visivo, a discapito del racconto spiegato
a tutti. Ma è molto difficile, ed è anche vero che oggi alle prese con
tutte le crisi in corso il pubblico rinuncia volentieri a scoprire davve-
ro quale pericolo possano costituire i Salafiti.
(da la Repubblica  - 6 dicembre '12 /Canal Grande/ di Antonio Cipollina)

Lucianone

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