lunedì 30 luglio 2012

Sport - London Olympic Games 2012

30 luglio 2012 - lunedì    30th July / Monday                 
                                                                                     visioni del post - 27
Diario olimpico    
2° giorno di Olimpiadi 2012 - domenica 29 luglio
Il bronzo del judo
Sorpresa Forciniti: "Ero un maschiaccio, ma ora basta con lo sport"
ROSALBA Forciniti: la più brava delle cattive ragazze

Scherma - Una sciabola d'argento
La grande giornata del gregario Occhiuzzi:: "Tutto perfetto, mi sono
divertito da morire" - 24 ore dopo il trionfo delle ragazze del fioretto,
arriva una quarta medaglia nella sciabola - Il napoletano Occhiuzzi
batte Montano agli ottavi, poi si arrende in finale al fortissimo unghe-
rese Sgilazy.

3° giorno di olimpiadi 2012 - lunedì 30 luglio
Campriani argento nella carabina
È l'ottava medaglia azzurra

L'ingegnere fiorentino sul secondo gradino del podio nel tiro a segno: oro al romeno
Moldoveanu
In programma questa sera e domani
Londra 2012: Pellegrini in cerca di rivincita e riflettori sulla scherma

30 Luglio 2012 - 15:17

(ASCA) - Londra, 30 lug - ''Nei 200 riesco a dare sempre qualcosa in piu', anche se non c'e'''. Dopo la delusione nei 400 stile libero, Federica Pellegrini si riscatta parzialmente vincendo la batteria di qualificazione nella gara a lei piu' favorevole. Questa sera la nuotatrice veneta torna in vasca per le semifinali. Federica e' chiamata a difendere l'oro conquistato quattro anni fa a Pechino e arrivato, guarda caso, dopo un deludente quinto posto nei 400.

Un anno dopo le Olimpiadi cinesi, con la morte dell'allenatore-mentore Alberto Castagnetti sono iniziati i problemi per la stella azzurra, che ha cambiato quattro tecnici in due anni, perdendo molte delle sue certezze. Ora pero' e' tempo di rivincita, per lei e per tutto il nuoto italiano che finora non ha portato a casa nemmeno una medaglia. Medaglie che devono arrivare ancora dalla scherma, specialita' che finora ha mantenuto le aspettative.

Domani, il trio Baldini-Cassara'-Aspromonte scendera' in pedana nel fioretto individuale. I nostri schermidori proveranno a colorare il podio tutto d'azzurro, impresa gia' centrata lo scorso anno ai mondiali, imitando cosi' le fiorettiste autentiche dominatrici nella prima giornata di gare. Da seguire anche la prova a squadre della ginnastica artistica femminile, dove l'Italia ha ottenuto una storica finale, mai raggiunta ai giochi.

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Federica Pellegrini vince la semifinale: grande prova
d'orgoglio!
Buona prova dell'azzurra dopo la delusione di ieri: vince la seconda semifinale in 1'56''67, quarto tempo assoluto. "Le critiche non m'interessano e non firmo per il terzo posto". Successo del francese Agnel al maschile, mentre Lacourt finisce giù dal podio dei 100 dorso vinti dallo statunitense Grevers. Altro record della discussa cinese Ye nei 200 misti

Niccolò Campriani
Nessun rimpianto, solo felicità. Nicco Campriani stringe la medaglia d’argento conquistata nella carabina 10 metri e non pensa neppure a quel 9.4 al penultimo tiro che gli è costato l’oro. Entrato in finale al comando, a pari merito col romeno Moldoveanu (quarto a Pechino 2008), è partito subito male, con un 9.7 che gli faceva tornare in mente i fantasmi di 4 anni fa, quando perse il podio all’ultimo tiro. Stavolta invece si è subito ripreso: 10.2, 10.7, 10.2, 10.4 e poi due 10.8 in fila che lo catapultavano nuovamente al comando in una finale che non lo ha comunque mai visto scendere dal podio virtuale durante tutto il suo svolgimento. Dopo 7 colpi aveva un discreto vantaggio (+0.8) sul romeno, in una disciplina dove peraltro basta un nulla per scivolare o risalire posizioni. E infatti era proprio al 9° colpo, un 9.4, che gli costava la leadership, superato da Moldoveanu, oro un po’ a sorpresa visto che ultimamente non aveva ottenuto grandi risultati. Ma il 10.4 di chiusura gli garantiva il margine necessario per tenersi dietro l’indiano Gorang, bronzo.
Niccolò Campriani, 24 anni, è la nuova carabina d'argento



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Commenti sportivi extra
Medaglie e sorrisi del Paese nonostante
(da 'la Repubblica' - lunedì 30 luglio '12 - Curzio Maltese)

Londra,
In un'Italia ricca e affluente Alberto Arbasino inventò la geniale
definizione del "Paese senza", scrivendo di politica e cultura. 
Nello sport siamo invece un Paese "nonostante".  Una nazione
di grandi atleti, nonostante si faccia il possibile per scoraggiare
ogni pratica sportiva. Le belle facce delle fiorettiste azzurre e di
Diego Occhiuzzi, il sorriso contagioso di Rosalba Forciniti, le
panze da padri di famiglia dei nostri infallibili arcieri, ci ricon-
ciliano con un'immagine di un'Italia pulita e vincente.
L'impensabile e certo effimero terzo posto nel medagliere , alle
spalle delle superpotenze Cina e Usa, non servirà a salvarci dallo
spread o dalla recessione, ma allontana l'amara sensazione di un
declino totale. Nrllo sport almeno non si rischia nessun default.
l'uscita dal novero dei potenti. Nonostante tutto, appunto. Nono-
stante l'Italia sia la nazione ricca che investe meno in impianti
sportivi ed educazone fisica nelle scuole.  Quello dove i quaran-
tenni fanno più sport dei ventenni, costretti a rinunciare perchè
gli impianti sono pochi o lontani o troppo costosi.
In mezza Italia, da Roma in giù, fare attività fisica è un'impresa
eroica. Ma anche nell'opulenta Milano non s'è trovato il modo di
ricostruire un vero palazzetto dello sport dopo quello crollato nel-
l' 87.  E allora da dove vengono tutte queste medaglie?
Se lo sport non è necessariamente la metafora del Paese,  come
dimostra l'andamento anticongiunturale della spedizione olim-
pica, è invece vero che  l'Italia vincente  di Londra  assomiglia
molto al pezzo d'Italia che ancora funziona negli altri settori.
L'Italia delle mille nicchie d'eccellenza sparse in ogni angolo
di provincia, ormai incapace di pensare in grande, ma formida-
bile nel fondere antichi saperi artigianali con folgorazioni tec-
nologiche. La provincia che nello stesso minimo distretto produce
vini pregiati e componenti elettroniche per la Nasa si specchia
nell'Italia dei tiratoti, arcieri e schermidori. Sport antichi, figli
di tradizioni secolari, ma dove il successo  è affidato anche alla
ricerca e alla sperimentazione di strumenti sempre più rsffinati.
Esempi: per fabbricare le frecce  con le quali i nostri Frangilli,
Nespoli e Galeazzo hanno battuto all'ultimo centro gli america-
ni, il Coni ha scomodato gli ingegneri della Ferrari: le piste mi-
gliori d'atletiche migliori del mondo si fanno  ad Alba, assai più
nota come patria del tartufo. E gli esempi di primato produttivo
italiano nell'industria sportiva sono infiniti.



Lucianone

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