22 Marzo 2012 - giovedì 22nd March / Thursday visioni questo post: 8
Ieri è morto, a 92 anni, l'artista romagnolo
Tonino Guerra - Poeta e sceneggiatore di
grandissimi registi, da Antonioni a Fellini
a Tarkovskij.
Arrivò fino all'Oscar ed era il poeta che, amato da Federico Fellini,
cantava l'ottimismo del mondo. Tonino Guerra diceva: "Mi piace se
piove e anche quando la nebbia copre l'affluente del Marecchia e io
ho l'impressione di vivere con me stesso". Si definiva un comunista
zen, aveva sposato una russa e andava spesso a Mosca.
Tonino Guerra aveva voce e occhi narrativi e un modo di parlare
tranquillo, pacato da romagnolo di altri tempi, tempi contadini perchè
veniva dalla Romagna contadina e per questo era amico di Tarkovskij,
Aveva molti modi di raccontare - con il cinema, la poesia, l'apologo - ma
specialmente gli piaceva la voce, quel perdersi nelle parole e nelle storie,
seduto a un tavolo della Sangiovesa di Santarcangelo, o camminando,
proprio come il suo amico Federico Fellini, che chiamava Fefè, anche
lui di pasta provinciale, di memoria smemorata e di perpetua invenzione
sui fondali mobili tra la Romagna e il mare.
"Non posso morire oggi perchè è il compleanno di mia moglie", aveva
confessato martedì sera a un amico tedesco. E ha rispettato l'omaggio
a Lora, la sua compagna di oriìgine russa, andandosene il giorno dopo.
Era un uomo d'Appennino e poeta di cinema. Ti parlava al passato e al
futuro, anche se conosceva la forza delle radici. Sapeva andare lontano
con le parole, ma la sua idea di cinema era molto semplice: "E' sempre
un viaggio dentro l'uomo". - In 50 anni di viaggi cinematografici Tonino
ha fatto milioni di chilometri in compagnia di Michelangelo Antonioni,
De Sica, Monicelli, Petri, Rosi, Tarkovskij, Anghelopoulos e naturalmen-
te Fellini. Con lui fino alla città dell' Oscar per 'Amarcord', anno 1974,
inno davvero alla memoria, all'illusione, al sogno. A tutti gli orizzonti
che può contenere lo sguardo di un ragazzino e l'avventura di un uomo.
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Un giorno Tonino Guerra stava venendo in Italia dalla Russia con il
suo amico-regista Tarkovskij ed erano in treno. A un certo momento
Tonino si accorge che il suo amico russo guarda dal finestrino dello
scompartimento i campi arati della campagna romagnola e li continua
a fissare, allora gli chiede il perchè li guardi in modo così insistente e
cosa stia pensando. Tarkovskij gli risponde:"Campi arati così ci sono.
anche là da me, in Russia: ecco a me sembra di vedere la mia terra"-
Tonino racconta questo aneddoto con semplicità in un documentario
che ho visto su di lui giovedì pomeriggio scorso.
C O N T I N U A..... Be continued.....
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