E' scomparso improvvisamente giovedì mattina
il grande maestro/cantautore/artista italiano Lucio Dalla
Ricordando L. Dalla
e le sue magnifiche canzoni:
Sono cresciuto con le canzoni di Lucio:
lui aveva 68 anni,
cinque anni più di me. Prima è stato il pazzo
Celentano l'idolo di quegli anni sessanta, e poi...
Lucio Dalla, che ho seguito fin dai primi esordi in
Tv. E ne ero rimasto ammirato, poi quasi subito
entusiasta, suo fan da allora in poi, rimasto sempre
nel cuore, e non solo per le canzoni, ma per quel suo
modo di fare, di porsi senza convenzioni, andando a
improvvisare spesso, ma sempre logico e coerente
e poi sempre accompagnata dalla sua grande umanità
e bontà d'animo, che si notava a pelle, Per tutto questo
la sua Bologna è così tanto orgogliosa di lui, e adesso
lo piange. Ma ricordiamolo pure con gioia per quello
che era, per quello che ha dato a noi e alla musica e
per la musica. Grazie Lucio, sei e sarai sempre un
grande, anche lassù. (Lucianone)
All'improvviso ci sentiamo parte di una stessa grande famiglia a cui viene a mancare un padre affettuoso>>Vasco Rossi. Un uomo vivace che viveva senza risparmio e senza paura d'esaurire l'entusiasmo>>Francesco Guccini. Una delle persone più libere fra quelle che hanno fatto canzoni nella nostra storia. Una musicalità da ogni poro>>Luciano Ligabue. Lucio era un grande artista, la sua ironia e la sua genialità ci mancheranno >>Pino Daniele. Oh, no, dai no...non ci posso credere, davvero non posso, non posso crederci>>Jovanotti. Se ha ancora senso la parola bontà, posso dire che è l'uomo più buono che abbia conosciuto>>Sabrina Ferilli
E' stato un musicista fondamentale, ha segnato un'epoca, è stato lui stesso un'epoca>>Dario Fo.E' stato un artista unico - a me mancherà molto come grande amico. Ci conoscevamo dal '63>> Gianni Morandi. Ricordo i nostri incontri - ritrovavo in ogni occasione la schiettezza del suo tratto umano>> Giorgio Napolitano.
LE TAPPE - 1
Gli inizi - Nasce a Bologna il 4 marzo '43
18 anni: con Pupi Avati suona il jazz
I Flippers - Nel '62 entra nei Flippers che
suonano per Edoardo Vianello
Il 1° singolo - A 21 anni il primo singolo: "Lei
(non è per me)"
Il Cantagiro - partecipa nel '64 con "Lei" scritta
da Gino Paoli: esordio deludente
Il primo Sanremo - Nel '66 incide "1999" e col
brano "Paff...bum" va a Sanremo
Il cinema - Nel '67 dopo alcuni 'musicarelli' recita
ne "I sovversivi" dei fratelli Taviani
LE TAPPE - 2
Stagione beat - Nel '68 partecipa a Canzonissima con "Il cielo"
- Il secondo album è del '70: "Terra di Gaibola"
- Per la terza volta è a Sanremo con "4 / 3 /1943".
Censurata, fu un successone.
- Il poeta / Nel '73 il primo dei 3 album con Roberto
Roversi (paroliere): "Anidride Solforosa"
- Banana Republic / Il tour, il disco e il film con
Francesco De Gregori (1979)
Francesco De Gregori (1979)
LE TAPPE - 3
- Anna e Marco / E' del '79 forse l'album più
amato: "LUCIO DALLA"
MUSICA
Lucio Dalla è morto d'infarto
dopo un concerto in Svizzera
Il cantautore era a Montreux, l'annuncio arriva dai francescani. L'ultima apparizione in Italia a Sanremo, dove aveva attaccatouramente il "sociologo" Celentano e una giuria desiderosa solo di "farsi vedere"
di PAOLO GALLORI ROMA - E' morto Lucio Dalla. Vittima di un attacco cardiaco, il cantautore si è spento all'improvviso a Montreux, in Svizzera, dove si trovava nel bel mezzo di una tournée internazionale. Il 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni.La notizia che spezza il cuore anche alla musica italiana non è arrivata da un comunicato stampa. I primi a darla sono stati i frati della Basilica di San Francesco d'Assisi. Su twitter, alle 12,10, 23 minuti prima dei lanci d'agenzia, attraverso il profilo della rivista San Francesco patrono d'Italia. Dove è apparso anche un servizio di cordoglio e anche l'ultimo racconto scritto da Dalla, protagonista un francescano. "E' morto Lucio Dalla - si legge nel messaggio -, dolore e sgomento della comunità francescana conventuale di Assisi per l'improvvisa scomparsa del cantautore di Dio...".
Poi, la voce di chi con Lucio lavorava o lo conosceva bene. "Era contento di come era andato il concerto - fanno sapere dalla Midas, società di comunicazione nel mondo della musica e dello spettacolo fondata da Michele Mondella -. Stamattina si è svegliato, ha fatto colazione, un paio di telefonate", poi il malore. L'ho sentito ieri sera, vivissimo". E' la testimonianza di Roberto Serra, bolognese amico storico di Lucio Dalla e fotoreporter di professione. Non ci voleva credere. "Non è possibile, mi ha telefonato ieri sera, stava benissimo, ed era felice, tranquillo, divertito e in pace con se stesso. Contento per un'intervista che gli avevano fatto e per il tour europeo appena cominciato. Diceva che era emozionante ritrovare i luoghi di un analogo tour di trent'anni fa e di trovare, pur nella diversità delle situazioni, la stessa positiva risposta di pubblico di allora. Era a Zurigo, stava andando a Montreux. Era felice".
A Montreux, ieri sera, Dalla ha portato regolarmente a termine il suo concerto. Chi non riesce a proferir parola è Ron, a lungo partner musicale di Lucio, autore di un successo come Attenti al lupo. Le sue lacrime, al telefono, soffocano ogni tentativo di aprir bocca. Francesco De Gregori non parla. Ne avrebbe da raccontare, lui che con Dalla cambiò la storia della musica dal vivo in Italia con la tournée in coppia Banana Republic. Lui che con Dalla aveva ripetuto l'esperienza tra 2010 e 2011, riempiendo arene e palazzetti in tutta Italia. L'ultima tournée di Lucio era cominciata a Lucerna il 27 febbraio ed era proseguita la sera successiva a Zurigo. Dopo la tappa di Montreux, Dalla avrebbe suonato a Basilea, Berna, Ginevra, Lugano, Parigi, Dusseldorf, Amburgo, Brema, Francoforte, Lussemburgo, Stoccarda e Monaco, fino alla tappa conclusiva di Berlino. Il tour seguiva la recente pubblicazione di Questo è Amore, doppio cd contenente alcune rarità della sua sterminata discografia, e la produzione e realizzazione di Nanì e altri racconti..., il nuovo album di Pierdavide Carone.
Assume così una valenza particolarmente simbolica proprio il recentissimo passaggio di Lucio Dalla a Sanremo, manifestazione a cui i cantautori hanno sempre guardato con diffidenza. Col senno di poi, il suo salire sul podio per assumere la direzione dell'orchestra durante il brano di Pierdavide Carone Nanì , di cui era autore, sorridendo a favore di telecamera, appare come l'inconsapevole saluto di un artista indimenticabile ai milioni di telespettatori sintonizzati sul Festival.
Un saluto anche amaro. Perché Lucio Dalla non si era limitato alla passerella e aveva rinunciato a picconare il carrozzone sanremese da cui si era tenuto lontano per moltissimi anni. Durissimo il suo attacco all'intromissione di Celentano in una manifestazione dedicata alla canzone. "Non credo ci sia mai stato un Sanremo peggiore - dichiarava a Repubblica -. Non perché la canzone di Pierdavide Carone è stata subito eliminata dalla giuria demoscopica, ma è inusuale un cantante che s'improvvisa sociologo e per cinquanta minuti tiene in ostaggio l'Ariston quando farebbe bene a cantare e basta". Poi, l'affondo sulla giuria demoscopica: "Ma quale giuria di qualità? Ma li ha visti? Tutti appollaiati lì a far caciara, con l'ansia di apparire in video. E' una giuria fatiscente, in grado di esprimere giudizi sulla festa di piazza che è diventata Sanremo, non certo sulla qualità delle canzoni". Lucio Dalla, di lui racconteranno tanto i luoghi della nascita e della morte. Bologna e Montreux, sintesi estrema dell'amore di Lucio per il jazz. La Bologna delle cantine fumose, così ben raccontata dal cinema di Pupi Avati, culla di tanto jazz italiano. E la Svizzera Montreux, capitale europea delle "blue notes", sede di uno dei più celebrati festival internazionali dedicati al genere. Simboli nobili e perfetti, Bologna e Montreux, per inquadrare come in due parentesi il viaggio sulla terra di un artista destinato a non farsi inquadrare negli schemi troppo rigidi della canzone, pronto a improvvisare e a sperimentare, a cambiar pelle, da semplice a sofisticato, a divertire e soprattutto a sorprendere.
E che dire di quel mese, marzo, che da oggi ricorderà non solo la sua nascita ma anche la sua morte. Proprio a Sanremo, Lucio Dalla presentò nel 1971 quella straordinaria canzone intitolata con il giorno del suo debutto alla vita: 4 marzo 1943, tratta da un testo della poetessa Paola Pallottino, gli valse il terzo posto assoluto. "Per la gente del porto io sono Gesù Bambino...". La storia era solo all'inizio.
Fiorello: ''Lucio Dalla non va ricordato con tristezza''
Videomessaggio dello showman sul suo profilo Twitter, dedicato al grande cantautore scomparso: la canzone 'Caruso' cantata con i suoi amici dell'edicola
Lucianone
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