La scrittrice spagnola Clara Sanchez
ritornerà in libreria in Italia il 29 febbraio, quando uscirà il suo
libro-romanzo "La voce invisibile del vento", a un anno esatto
di distanza dalla pubblicazione del libro che l'ha fatta conoscere,
"Il profumo delle foglie di limone" con 400 mila copie vendute
e che ha dato il là a una tendenza: basta contare tutti i titoli delle
novità in cui ricorre la parola profumo e poi cannella, zenzero e
altre spezie.
"La voce invisibile del vento" è uscito in Spagna nel 2008 ed è
basato sull'intrigo psicologico e sull'ambiguo confine tra sogno
e realtà. E' sempre comunque ambientato, come "Il profumo
delle foglie...", sulla costa spagnola e ancora una volta la pro=
tagonista è una donna con un bambino piccolo. Si chiama Julia,
ha avuto un incidente d'auto e vorrebbe tornare a casa dai suoi
familiari; invece, in una sorta di lungo incubo, si ritrova accanto
a un uomo affascinante e oscuro.
Lo Scrittore italiano Luigi Ziliani
nel suo libro "Cristiada. Messico martire. Storia della persecuzione"
ci racconta la storia della chiesa in Messico.
La chiesa in Messico, colpita da una violenta ostilità dal 1911 al
1940, rappresenta un grande esempio di coraggio e resistenza.
Quell'ostilità fu così aspra che il papa Pio XI la paragonò a quella
dei primi secoli cristiani. Le forze liberali e massoniche, trionfatrici
nel 1917, erano nelle mani di uomini visceralmente nemici della
Chiesa, che operarono nel tentativo di cancellare per sempre l'uomo
cattolico messicano. - Una così forte intolleranza era dovuta
al carattere popolare del Cattolicesimo messicano, la cui diffusione
fra la gente era così incomoda da dover essere soppressa con la
forza. Ma all'inizio si cercò di farlo con le leggi, visto che era
impossibile realizzarlo con le armi. Si ritornò comunque ben presto
all'uso della forza e addirittura ai plotoni di esecuzione.
Nessuno dei martiri fu sottoposto a un processo legale e nessuno
fu condannato per crimini accertati dalla legge. < E, come in ogni
persecuzione il motivo della condanna fu quello della semplice
appartenenza esplicitamente professata a Gesù Cristo e quindi
senza alcuna ambiguità con quel grido ripetuto mille v olte dai
martiri prima di morire: "Viva Cristo Re! Viva la Vergine di
Guadalupe!"
Il 'basso popolo cristiano', secondo l'espressione usata dai massoni
e dai liberali riformisti di allora, rimase fedele alla sua fede anche
fronteggiando le ostilità della massoneria infiltrata nella borghesia
economico-intellettuale di allora. Molti sacer doti morirono mentre
si recavano a celebrare la messa, nonostante le proibizioni, e alcuni
con le 'specie' consacrate in bocca, per difenderle dalla profanazione.
(Luigi Ziliani - "CRISTIADA. Messico martire. Storia della persecuzione" -
Edizioni Amicizia Cristiana, 2012, pagg.216 - euro 15,00)
visioni del post - 39
Lucianone
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