mercoledì 15 febbraio 2012

Libri - Scrittori: Clara Sanchez e Luigi Ziliani

La scrittrice spagnola Clara Sanchez                     
ritornerà in libreria in Italia il 29 febbraio, quando uscirà il suo 
libro-romanzo "La voce invisibile del vento", a un anno esatto 
di distanza dalla pubblicazione del libro che l'ha fatta conoscere,
 "Il profumo delle foglie di limone" con 400 mila copie vendute 
e che ha dato il là a una tendenza: basta contare tutti i titoli delle 
novità in cui ricorre la parola profumo e poi cannella, zenzero e 
altre spezie. 
"La voce invisibile del vento" è uscito in Spagna nel 2008 ed è
basato sull'intrigo psicologico e sull'ambiguo confine tra sogno
e realtà. E' sempre comunque ambientato, come   "Il profumo
delle foglie...", sulla costa spagnola e ancora una volta la pro=
tagonista è una donna con un bambino piccolo. Si chiama Julia,
ha avuto un incidente d'auto e vorrebbe tornare a casa dai suoi
familiari; invece, in una sorta di lungo incubo, si ritrova accanto 
a un uomo affascinante e oscuro.

Lo Scrittore italiano Luigi Ziliani
nel suo libro "Cristiada. Messico martire. Storia della persecuzione"
ci racconta la storia della chiesa in Messico.
La chiesa in Messico, colpita da una violenta ostilità dal 1911 al 
1940, rappresenta un grande esempio di coraggio e resistenza.
Quell'ostilità fu così aspra  che il papa Pio XI la paragonò  a quella
dei primi secoli cristiani. Le forze liberali e massoniche, trionfatrici
nel 1917, erano nelle  mani  di  uomini  visceralmente  nemici  della 
Chiesa, che operarono nel tentativo di cancellare per sempre l'uomo
cattolico messicano.    -          Una così forte intolleranza era dovuta 
al carattere popolare del Cattolicesimo messicano, la cui diffusione
fra la gente era  così incomoda   da dover essere soppressa  con la
forza.           Ma all'inizio si cercò di farlo con le leggi, visto che era 
impossibile realizzarlo con le armi. Si ritornò comunque ben presto
all'uso della forza e addirittura ai plotoni di esecuzione. 
Nessuno dei martiri fu sottoposto a un processo legale  e nessuno
fu condannato per  crimini accertati dalla legge. < E, come in ogni  
persecuzione  il motivo della condanna   fu  quello   della semplice 
appartenenza  esplicitamente professata  a Gesù Cristo   e quindi  
senza alcuna ambiguità  con  quel  grido  ripetuto  mille v olte  dai 
martiri prima di morire:         "Viva Cristo Re! Viva la Vergine di  
Guadalupe!"
Il 'basso popolo cristiano', secondo l'espressione usata dai massoni
e dai liberali riformisti di allora, rimase fedele  alla sua fede  anche
fronteggiando le ostilità della massoneria infiltrata nella  borghesia 
economico-intellettuale di allora. Molti sacer doti morirono mentre
si recavano a celebrare la messa, nonostante le proibizioni, e alcuni
con le 'specie' consacrate in bocca, per difenderle dalla profanazione.
(Luigi Ziliani - "CRISTIADA. Messico martire. Storia della persecuzione" -
Edizioni Amicizia Cristiana, 2012, pagg.216 - euro 15,00)

 visioni del post - 39

Lucianone



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