martedì 18 marzo 2014

Sport - Tennis / Pennetta è regina a Indian Wells: in finale batte la polacca Radwanska

18 marzo '14 - martedì       18th March / Tuesday                            visione post - 12

La protagonista del tennis italiano 
è tornata ancora lei
Flavia Pennetta,
che, a 32 anni, scala fino al n.12 del ranking mondiale, vincendo
in un torneo su cemento non facile come quello di Indian Wells.
Chi l'avrebbe detto, solo fino a poco tempo fa, che questa
pugliese  di Brindisi  sarebbe riuscita  in tale impresa  a
un'età già avanzata in uno sport che, come il nuoto, privi-
legia i giovani/giovanissimi, soprattutto in campo femminile?
Ma la cocciuta brindisina è arrivata a questo risultato nel
periodo più maturo della sua carriera, e dice di non volersi
fermare qui...   (Lucianone)

Come in una gara ciclistica, anche nella vita dopo le salite vengono le discese, 
era solito dire il grande Gianni Brera.    Molto probabilmente, fossimo stati ad 
ad ammirare in tv ik successo di Flavia Pennetta, quel grande scriba si sarebbe
ripetuto, per altro alzando insieme a me una coppa di champagne. Flavia ha in-
fatti finito per vincere matematicamente questa sera (domenica, 16 marzo, ndr.)
un torneo che già aveva meritato superando Li Na, l'autentica n.1 del mondo in
un momento nel quale Serena e Sharapova latitano.  La vittoria di questa sera è
frutto non solo degli  indubbi meriti  di Piccola Penna, ma anche del destino, che
aveva spesso congiurato contro la nostra Eroina, non solo sul campo  ma anche
nella vita.  La Radwanska battuta oggi non era infatti nelle sue abituali condizio-
ni di corridore inesauribile, e di regolarista maniacale. Un suo ginocchio sinistro...
è finito incerottato  come quello  di un calciatore e, a partire dal 2° set, abbiamo 
visto in campo solo una giocatrice, in forma splendida, e un'altra che non riusci-
va più a servirsi del ginocchio. Non dico con questo che, contro  l'autentica n.3
del mondo (appunto la polacca Radwanska) , Flavia non sarebbe riuscita, nelle
sue splendide condizioni, a vincere il secondo grande match dopo quello con la
Li Na. Intanto è stata splendida alla battuta e alla ribattuta, ma soprattutto mi 
è parsa più che consapevole delle qualità che, sin qui, la vita e gli infortuni era-
no riusciti spesso a frustrare.  -  Con questo match Flavia farà così in modo che
le nostre donne giungano per la prima volta nella storia ad occupare tre dei 15
primi posti in classifica.  
(da 'la RepubblicaSport - 17/03/2014  -  Gianni Clerici)


  

Pennetta e i sacrifici (per mantenersi ai vertici)

(da La gazzetta dello Sport - 17/03/'14  -  Opinioni / Vincenzo Martucci)
PENNETTA, UN MANIFESTO PER L'ITALIA
s o f f e r e n za,  s a c r i f i c i   e  v i t t o r i e
Il sorriso di Flavia Pennetta , la sua storia su e giù, la fantastica famiglia,
l'educazione, la disponibilità  sono  il manifesto ideale  della nostra Italia
che lotta e soffre, sembra vecchia, ma è sempre moderna, e bella e unica.
Perciò gli americani  impazziscono  per i nostri prodotti, ancor di più in 
California dove la moretta di Brindisi ha costruito le maggiori fortune:
nel 2009, con successo di los Angeles, e ora con quello di Indian Wells.
Perchè il cemento è il suo campo, anche  se ha vinto di più  sulla terra
rossa. Cemento lento, all'aperto. Dove ha un attimo di tempo in più per
pensare e un a palla più alta da colpire, ma ha anche  la possibilità  di
fare più cose.  -  Flavia non è unaq regolarista e nemmeno un'incontri-
sta, non è una picchiatrice e non è una attaccante, è un pò tutto insieme
E dunque diventa un'eccezione nel tennis moderno, soprattutto ora che, 
grazie al coach Salvador Navarro,. è meno prevedibile.    Anche se Flà
(Flavia) non potrà mai shakerare il cocktail tennistico dell'amica Frà
(Francesca Schiavone) che così ubriacò il Roland Garros 2010, ne po-
trà sfinire le avversarie come Sara Errani (sfortunata finalista a Pari-
gi 2012). 
Flavia Pennetta sfrutta armi diverse. E il destino, dopo ogni sgambetto,
le ha restituito qualcosa.  Fino a sfatare  anche  il tabù  numero 2  del
mondo: era 2 Serena Williams che la stoppava agli Us Open 2009, era
2 Azarenka quest'estate che la fermava ancora a New York, era 2 Li Na
che Flavia ha eliminato in semifinale a Indian Wells, è stata al massi-
mo 2 Aga Radwanska che cede in finale. Handicappata a un ginocchio,
è vero, ma non è questo il bello della nostra incredibile Italia?

Lucianone

Sport - calcio / serie A - 28^ giornata 2013/14

18 marzo '14 - martedì          18th March / Tuesday                          visione post - 3

Risultati delle partite
Verona H.   0       Atalanta       3        Cagliari   0     Livorno    2        Milan    2
Inter             2        Sampdoria   0        Lazio       2     Bologna   1         Parma   4

Sassuolo   3       Fiorentina   3        Genoa       0        Torino   0        Roma      3
Catania     1       Chievo        1        Juventus   1        Napoli   1        Udinese   2

Classifica squadre
JUVENTUS   75  /   Roma   61  /   Napoli   58  /   Fiorentina   48  /   Inter   47  /   Parma   46  /
Lazio   41  /   Verona H.   40  /   Atalanta   37  /   Torino   36  /   Milan, Genoa   35  /
Sampdoria   34  /   Udinese   31  /   Cagliari   29  /   Chievo, Livorno   24  /   Bologna   23  /
Sassuolo  21  /   Catania   20



Commento
(di Lucianone)

Continua... to be continued...

sabato 15 marzo 2014

Sport - calcio / serie B - 29^ giornata 2013/14

15 marzo '14 - sabato           15th March / Saturday                                 visione post - 6

Risultati delle partite
Spezia     0        Bari        1       Cittadella   1       Juve Stabia   2         Latina     0
Pescara   1        Avellino  0       Carpi          0        Ternana        3        Trapani   1

Modena   0       Palermo   2       Reggina   1        Varese    0     Lanciano   2     Siena     1
Empoli     0       Brescia    0       Crotone    4        Padova   3     Novara      1     Cesena   0
  
Classifica  squadre
PALERMO   56  /   Empoli, Lanciano   47  /   Latina, Trapani, Crotone   45  /  Avellino   44 /
Cesena   43  /  Siena   42  /   Pescara   41  /   Spezia   40  /   Carpi   39  /   Ternana   38  /
Modena, Brescia   37  /   Varese   36  /   Bari   35  /   Novara   31  /   Cittadella, Padova   26  /
Reggina   25  /   Juve Stabia   15

Lucianone

Cultura / libri - La biblioteca di Gioele

15 marzo '14 - sabato             15th March / Saturday                        visione post - 14

Tra il materiale ritrovato  che riguarda  La Cultura, ecco questa Biblioteca
di Gioele Dix, bravo comico-attore-artista-scrittore, che  avevo visto  e ap-
prezzato la prima volta quando aveva partecipato a 'Zelig' per un certo periodo.
(Lucianone)

(da la Repubblica - 7 novembre '13 - Sara Chiappori)
La letteratura secondo Gioele. Niente di accademico, ca va sans dire. Al contrario
un esperimento da caffè letterario in chiave giocosa tra libere associazioni, rifles-
sioni e connessioni impreviste. Sono i "Giovedix" in cui il comico e attore ma an-
che scrittore (di testi teatrali e di un romanzo, Si vede che era destino) legge, rac-
conta, smonta e rimonta cinque grandi autori del Novecento: Italo Calvino, Primo
Levi, Giorgio Manganelli, Achille Campanile e Dino Buzzati (da oggi, per cinque
giovedì, Cafè Rouge del Franco Parenti, a Milano, ndr.
 S. Chiappori - Giole Dix, perchè proprio questa cinquina?
Giole Dix  -  Scelta arbitraria: fanno parte del mio dna, i pilastri della mia forma-
zione letteraria.
S. C. - Tutti italiani.
Giole Dix  -  Non per banale patriottismo, ma per senso di appartenenza. Mi inte-
ressano le invenzioni linguistiche.
S.C. - Nè reading nè lezioni. Che cosa sono questi "Giovedix"?
Gioele Dix  -  Sono un esperimento in cui provo a riprodurre in pubblico quel che
accade quando si legge un libro che ci appassiona: cis si ferma, si torna su una fra-
se che ci ha colpito, si corre a un altro autore, a un film, a un pensiero, a un ricor-
do. Penso al lettore come a un esploratore di mondi.  Esplorarli  insieme  è diverso
dal farlo in solitario.
S.C. - Stasera si comincia con Calvino.
Gioele Dix  -  Sì, due racconti dalla raccolta "Ti con zero": Il guidatore notturno e
L'inseguitore, due formidabili riflessioni sull'idea di spazio/tempo: Per me Calvino
è la complessità dell'intelligenza, come scendere in profondità senza zavorra, restan-
do leggeri.
S.C. - Giovedì prossimo tocca a Primo Levi.
Gioele Dix  -  Ho scelto L'ultimo Natale di guerra, che contiene alcune interviste
impossibili ad animali. Con me ci sarà anche Stefano Bartezzaghi per leggere Il
gabbiano di Chivasso. Di Levi mi colpisce la fluidità. Si pensa a lui come all'em-
blema del sopravvissuto, ma la sua scrittura ha una freschezza impressionante.
Mi fa quasi incazzare tanto sembra naturale.
S.C. - Poi con "Centuria" arriva Manganelli.
Gioele Dix  -  Manganelli è la fantasia folle, il trionfo dell'aggettivo senza renderlo 
indigesto, il paradosso funambolico come quello dell'inquilino che non c'è e i condo-
mini che se la prendono perchè "come si permette di non dare fastidio?".
S. C. - Di Campanile invece ha scelto "Manuale di conversazione".
Gioele Dix  -  Umorista geniale. Il primo libro che ho letto da ragazzino era un suo
 romanzo, Se la luna mi porta fortuna. Lì ho capito cos'è la scintilla che accende il
rovesciamento benefico della comicità.
S.C. - "Il colombre e altri racconti di Buzzati" chiude il ciclo.
Gioele Dix  -  Buzzati è l'arte della sospensione. Racconta le cose lasciandole aperte 
come se un evento ineluttabile stesse sempre per accadere.  Una sorta di disegno su-
periore: non punitivo come quello monoteista, ma affollato  di dei capricciosi   molto
umani.
S.C. - Ci sono parecchi illustri esclusi, Gadda, Svevo...
Gioele Dix  -  Ma questo è solo il primo ciclo, se funziona ho intenzione di andare
avanti. E Gadda non potrà mancare. Svevo invece mi sollecita di meno. Non farei
mai Testori, che sento lontano, ma ci proverei con Pasolini.
S. C. - Nessuna scrittrice?
Gioele Dix  -  Vorrei occuparmi anche di poesia, per prima sceglierei Patrizia Cavalli.
S. C. - I grandi classici non la tentano?
Gioele Dix  -  Dante o Manzoni no. Dopo Carmelo Bene aggiungere qualcosa su Dante
è impossibile, mentre per Manzoni mi servono ancora 300 anni per dimenticare  quanto
me lo hanno fatto odiare e scuola".
S. C. - Tutte scelte molto personali.
Gioele Dix  -  l'idea è condividere le mie passioni letterarie. Come se prestassi i libri
che ho amato, che poi vuol dire regalarli. Perchè, quando un libro è bello mica lo resti-
tuisci. Al massimo lo passi a qulacun altro.

Gioele Dix sul palcoscenico  (2013)

Gioele Dix e i segreti della comicità  (2013)



Lucianone     

giovedì 13 marzo 2014

L'Opinione del giovedì - Unica speranza: 'Ci salverà il toscanaccio Renzi?'

13 marzo '14 - giovedì           13th march / Thursday                                visione post - 13

Parlando di Matteo Renzi, ma non solo  
(di Lucianone)
Il toscanaccio sta lasciando il segno, nel bene e... nel male, nella logorrea
dei suoi discorsi senza fine e.. nella comicità che spesso suscita per le bat-
tute e le uscite, che non sembrano per niente meditate prima come quelle
del Bersani romagnolo, bensì buttate lì d'istinto con pinocchiesca spaval-
deria e invadenza. L'ex sindaco Renzi (e nuovo di zecca premier) è fatto
così: prenderlo o lasciarlo.
Ma, a parte il lato caratteriale, sembra che qualcosa di nuovo sotto un 
certo aspetto, quello strettamente politico/decisionale, l'ex sindaco stia
producendo, sì fin qui effettivamente solo a parole, e almeno comunque 
la scossa sotto il punto del "muoviamoci" e "del fare in fretta" e di af-
frontare alcuni problemi critici della crisi (riforme, legge elettorale, toc-
care le tasse, irpef in particolare,partendo dagli 80 euro alle famiglie 
del 1.500 al mese) l'ha data, appunto la scossa che ci voleva. 
Del resto non si vede in giro nessun altro leader capace di decisio-
nismo migliore del Renzi attuale, che ha sì un'attitudine, come si è
detto, innata a vendere bene le sue parole, ma almeno in linea  ge-
nerale tocca nel suo progetto immediato punti su cui tutti (o quasi)
saremmo d'accordo.
Del resto è anche vero che il premier Renzi ha parlato poco niente
dei privilegi della casta, e far sparire il Senato o toccare leggermen-
te il numero delle auto blu, non risolve le disuguaglianze economiche
che sono sotto gli occhi di tutti. E alla fine come al solito, i soldi (fa- 
cili) si vanno a recuperare non da chi ha sprecato, evaso e rubato, ma 
dai poveracci e quindi pensionati e  statali/impiegati  di ogni ordine e
grado, soptrattutto  quelli  della sanitò, della scuola e  della polizia di 
stato, insomma i soliti noti.   
E' qui che Renzi dovrebbe fare metaforicamente come Robin Hood:
ridistribuire le ricchezze, togliendo a chi più ha e ha sempre avuto o
diminuendo di un bel pò a chi ha troppo avuto, e alzando nello stesso
tempo a chi ha poco e pochissimo avuto. E gli 80 euro sono sì un ini-
zio ma ancora non bastano.
Allora andiamo anche a vedere le strategie usate da Obama negli
Usa, e da papa Francesco in Vaticano.  Ecco i due esempi da esa-
minare e da seguire. Ma dobbiamo nello stesso tempo sganciarci
dalla visione miope  impostaci dall'Europa della Merkel e pensare
di rifare un'Europa che abbia alla base il senso del cuore, non solo
del risanamento dei debiti, della spending review, quindi dei tagli
impostici  da Bruxelles e  dalla Bce, e che  servono  solo  per far 
crescere alcuni, pochi Paesi a spese degli altri che ne vengono
sempre più impoveriti, a cominciare dalla Grecia. Per costruire
un'Europa Unita nella sua vera essenza comunitaria non si do-
veva partire da un concetto meramente economico  (quindi da 
una semplice moneta unica, euro o non euro che fosse) ma dal-
l'aspetto culturale, linguistico, umanitario, solidaristico. Come 
fu per la costruzione degli Stati Uniti d'America (pur con il loro 
travagliato cammino storico).

Lucianone

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

12 marzo '14 - giovedì          12th March / Thursday                          visione post - 10

Ecomomia 1  -  Italia
Il debito pubblico italiano balza a 2.089,5 miliardi
Bankitalia: +20,5 miliardi in solo un mese. «La causa è l’aumento 
delle disponibilità liquide del Tesoro». Fitch: la ripresa è stagnante.

Torna a salire a gennaio il debito pubblico italiano portandosi a quota 2.089,5 miliardi di euro, con un aumento di 20,5 miliardi in un solo mese. L’impennata, secondo quanto emerge dai dati Bankitalia, è dovuta essenzialmente all’incremento (20,3 miliardi) delle disponibilità liquide del Tesoro, pari a fine gennaio a 57,9 miliardi (68,1 a gennaio del 2013). 
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 18,9 miliardi a 1.980,108 miliardi, quello delle amministrazioni locali è aumentato di 1,5 miliardi a 109,193 miliardi e quello degli enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato. In particolare, il debito delle Regioni e delle Province autonome è salito a 37,754 miliardi dai 36,583 miliardi di dicembre, quello delle Province è sceso a 8,431 miliardi (da 8,452 miliardi) e quello dei Comuni si è attestato a 47,077 miliardi (da 47,286 miliardi). La vita media residua del debito si è attestata a 6,9 anni, in linea con dicembre 2013. 

Esteri  -  Venezuela
In fila per il pane, mentre la casta mangia aragoste
In un mese di rivolte 28 morti. Chavisti nel mirino per le spese pazze
«L’unica via per la giustizia è quella del socialismo, non il capitalismo, che è una forma di cannibalismo». Sull’affollata scalinata del Ministero degli Interni di Caracas, Pedro Carreño, che all’epoca era titolare di questo portafogli, sorrideva nella cornice dei microfoni. Poi, una giornalista lo interruppe e disse: «Ministro, non è contraddittorio criticare il capitalismo con al collo una cravatta Luis Vuitton?». Carreño guardò il cielo ed esitò per qualche secondo. Era nato 51 anni prima.

Esteri  -  Germania
Merkel: "Il progetto di riforme di Renzi è ambizioso"
Il premier vedrà lunedì la cancelliera. Piano bocciato dal
'Financial Times'
"Il governo tedesco è consapevole dell’ambizioso progetto di riforme del governo di Matteo Renzi. Certamente lo illustrerà alla cancelliera e ne parleranno. Ma non voglio anticipare i contenuti di quel che diranno subito dopo". Così il portavoce della Cancelliera, Steffen Seibert, in vista del vertice tra i due leader che si terrà lunedì, risponde a una domanda dei giornalisti sulle misure economiche annunciate dal premier italiano. Il portavoce ricorda anche che Italia e Germania lavorano insieme «molto strettamente e da molto tempo» e che questa collaborazione sarà rafforzata lunedì, quando si terrà l’incontro tra Renzi e Merkel.

Economia 2  -  Italia
DETRAZIONE: i calcoli in busta paga / Ecco chi avrà
i benefici maggiori
ROMA - Rispetto al passato sarà uno sgravio molto più concentrato sui redditi più bassi. A differenza degli altri interventi di riduzione del cuneo fiscale, gli sgravi sul lavoro annunciati dal nuovo esecutivo di Matteo Renzi saranno infatti appannaggio esclusivamente dei meno abbienti: a beneficiare dell’operazione saranno solo i contribuenti che dichiarano fino a 25 mila euro di reddito lordo annuo. Chi guadagna di più, dunque, non avrà alcun vantaggio, mentre finora gli interventi di riduzione del cuneo fiscale, ultimo quello varato per il 2014 dal governo di Enrico Letta, avevano interessato anche i redditi superiori a 25 mila euro, sebbene con un’intensità decrescente, destinata ad annullarsi completamente una volta superata la soglia dei 55 mila euro lordi annui.    Se l’impianto del provvedimento ricalcherà le linee indicate mercoledì dal premier, sarebbero fuori dai benefici anche gli incapienti, cioè coloro che dichiarano meno di 8 mila euro l’anno e già non pagano l’Irpef, ma anche i lavoratori autonomi e i pensionati. Lo strumento del nuovo intervento sul cuneo fiscale sarà infatti quasi certamente la specifica detrazione Irpef per i redditi da lavoro dipendente, che si applica in cifra fissa sui redditi più bassi, ed in proporzione sugli altri, e che sarà rafforzata. La detrazione fissa, sui primi 8 mila euro di reddito, appena portata dal governo Letta a 1.880 euro, potrebbe aumentare di parecchio, anche più del doppio. 
L’obiettivo del governo è quello di concedere uno sgravio fiscale che potrà arrivare a mille euro netti annui per i contribuenti nella fascia di reddito compresa tra 15 e 20 mila euro, quella dove si concentrerà la maggior intensità del bonus. In media sarà pari a circa 80 euro netti al mese, e nelle intenzioni del governo dovrebbe essere evidenziato da un’apposita voce nella busta paga.
Restano fuori pensionati, incapienti e la maggior parte dei lavoratori autonomi: solo gli studi che hanno organizzazioni stabili e dipendenti a carico potranno usufruire della riduzione dell’Irap a favore delle imprese che scatterà dal primo maggio. Il taglio, che nel complesso vale circa 2,5 miliardi di euro l’anno, dovrebbe consentire un abbattimento dell’Imposta sulle attività produttive del 10%. 
ENERGIA: sconti e incentivi nel mirino / Così la bolletta giù
 del 10%

L’ipotesi di un decreto per tagliare oneri impropri. Circa 100 mila euro di risparmi l’anno Un risparmio del 10% sulla bolletta elettrica per le piccole e medie imprese? Lo promette il governo. Ma che cosa significa in concreto? Conviene iniziare con qualche esempio reale.

I risparmi

Prendiamo una piccolissima impresa del Nord che lavora nel settore gomma-plastica e ha meno di dieci dipendenti. Ha sede nel Mantovano, ma il nome non importa. Fattura due milioni e settecentomila euro e l’anno scorso ha pagato per l’energia elettrica un conto di 78 mila euro. Qualora gli impegni del premier diventassero fatti potrebbe risparmiarne 7.800. Ancora: piccola impresa con meno di venti dipendenti del settore metalmeccanico. Fatturato di 2,4 milioni e costo dell’energia di 40 mila euro. Ne guadagnerebbe 4.000. Pochi? Tanti? Certo, i risparmi diventano più consistenti salendo di dimensioni, cioè arrivando fino alla media impresa: per altre due attività della stessa area, rispettivamente con 65 e 70 milioni di fatturato (settore gomma-plastica e alimentare), la spesa per energia è arrivata nel 2013 a toccare il milione di euro: 965 mila nel primo caso e un milione e 18 mila nel secondo. Morale: un risparmio a cavallo dei 100 mila euro per una media impresa del settore gomma-plastica.

ESTERI  -  Ucraina
Mosca: non invaderemo / Gli USA: soluzione diplomatica o conseguenze
Alta tensione sull'Ucraina. Barack Obama spera ancora comunque che la crisi si possa risolvere per via diplomatica. Se così non fosse per il presidente americano saranno inevitabili conseguenze nei confronti di Mosca.

Lavrov. «Non è nei piani di Mosca invadere l'Ucraina dell'est», ha dichiarato oggi il ministro degli
Esteri russo, Serghiei Lavrov, dopo il colloquio a Londra col segretario di Stato americano, John Kerry. Per ricostruire i rapporti tra Russia e Ucraina «non è necessario l'intervento o la mediazione internazionale», ha aggiunto Lavrov, che ha definito «utile» il colloquio con Kerry. Poi il ministro ha sottolineato che «i diritti dei russi in Crimea devono essere protetti» e che gli sforzi diplomatici proseguono in vista del referendum di domenica. «I nostri partner comprendono che le sanzioni sarebbero uno strumento controproducente» e «non gioverebbero a nessuna delle parti», ha detto ancora Lavrov, spiegando che l'effetto di eventuali sanzioni «sarebbe responsabilità di chi le impone».

Kerry. Il referendum in Crimea è «contrario alla Costituzione ucraina, in violazione del diritto internazionale e, pertanto, illegittimo». Lo ha detto il segretario di Stato americano John Kerry, ribadendo la posizione degli Stati Uniti, dopo l'incontro con Lavrov. Kerry ha ricordato che anche per il presidente Usa, Barack Obama, quello di domenica prossima è un referendum «illegale secondo la Costituzione ucraina. Né noi né la comunità internazionale riconosceremo i risultati. Se Mosca deciderà di ratificare il risultato del referendum di domenica in Crimea annettendo nei fatti la regione avrà dato uno schiaffo in faccia a qualsiasi tentativo di tendere la mano alla Russia, di proteggere gli interessi della Crimea e della Russia e di rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina». 


Putin. Il referendum per sancire la scissione della Crimea dall'Ucraina, in programma domenica, è conforme ai «principi del diritto internazionale e della Carta dell'Onu», ha detto il presidente russo Vladimir Putin secondo un comunicato del Cremlino.

Intanto la Cina si allontana dalla Russia sulla crisi ucraina. L'ambasciatore di Pechino all'Onu, Liu Jieyi, ha affermato in Consiglio di Sicurezza «la necessità di rispettare l'integrità territoriale dell'ex repubblica sovietica» e si è detto «aperto a tutte le proposte che siano in grado di ridurre la tensione». Secondo i diplomatici, la Cina potrebbe decidere di astenersi in caso di voto della bozza di risoluzione americana, lasciando la Russia isolata all'interno dei Quindici.

Manifestazione per la pace a Kiev


Lucianone


lunedì 10 marzo 2014

Sport - calcio / serie A - 27^ giornata 2013/14

10 marzo '14 - lunedì          10th March / Monday                             visioni post - 7

Risultati delle partite
Udinese  1      Catania   1      Juventus     1       Bologna    0       Chievo   2       Inter      1
Milan       0      Cagliari   1      Fiorentina   0       Sassuolo   0       Genoa   1       Torino   0

Lazio        0      Parma    2       Sampdoria   4      Napoli   1 
Atalanta   1      Verona   0        Livorno        2      Roma    0

Classifica squadre
JUVENTUS   72  /   Roma   58  /   Napoli   55  /  Fiorentina   45  /  Inter   44  Parma   43  /  
Verona H.   40  /   Lazio   38  /   Torino   36  /   Milan, Genoa   35  /  Samp, Atalanta   34  / 
Udinese   31  /   Cagliari   29  /   Chievo   24  /   Bologna   23  /  Livorno   21  /
Catania   20  /   Sassuolo   18


Lucianone

Economia moderna - Gli studi e il parere dell'economista Thomas Piketty

10 marzo '14 - lunedì           10th March / Monday                                   visione post - 6

Lo studioso/economista francese analizza tre secoli di evoluzione
dei paesi occidentali: "La rendita cresce  più del Pil, per questo
aumenta la disuguaglianza. L'economia è soffocata dal denaro,
come ai tempi di Marx" (dice Thomas Piketty).

(da 'la Repubblica'  -  6/3/'14  -  Fabio Gambaro)
IL RITORNO DEL CAPITALE. Potrebbe essere questo il sottotitolo
di un vasto studio intitolato Le capital au XXle siècle (Seuil, pag.969, euro 25), che 
in Francia sta avendo  un notevole successo  e  innescando moltissime  discussioni.
L'autore, appunto Thomas Piketty, uno dei più brillanti economisti francesi della
nuova generazione, vi ha raccolto i risultati di una lunga ricerca in cui, incrocian-
do l'economia con le altre scienze sociali, ha ricostruito l'evoluzione e le dinamiche
del capitalismo durante gli ultimi tre secoli. 
Affrontando in particolare le problematiche della ripartizione della ricchezza e della
disuguaglianza economica , il corposo volume - che in Italia verrà tradotto da Bom-
piani - individua nello squilibrio  tra crescita economica  e rendita del capitale una
delle principali contraddizioni del capitalismo. Squilibrio che sarebbe responsabile
di un aumento quasi meccanico dei grandi patrimoni, la cui inesorabile progressio-
ne minaccia sempre più i valori di giustizia sociale su cui poggiano le società demo-
cratiche. - "Rispetto a un secolo fa, anche se le disuguaglianze restano ancora enor-
mi, il capitale del XXI secolo è meglio distribuito", spiega lo studioso  che insegna 
all' Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales e  all' Ecole d'òconomie de Paris.
"All'inizio del Novecento, il 90% del patrimonio era nelle mani del 10% della popo-
lazione più ricca.   Oggi, in Europa, questo 10% detiene circa il 60% del patrimonio,
mentre negli Stati Uniti e in Inghilterra si arriva al 70%. Nel corso del XX secolo, il
20-30% del capitale è dunque passato nelle mani della classe media. Parallelamente,
il capitale ha cambiato natura. Oggi infatti è prevalentemente finanziario e immobi-
liare, mentre all'inizio del secolo scorso era soprattutto agrario o legato alle aziende
familiari.
F. Gambaro  -  'La crisi però sembra erodere il nuovo patrimonio della classe media.
Leggendo il suo libro, si ha l'impressione che si stia tornando al XIX secolo, quando
il capitale cresceva più rapidamente della produzione, accentuando le disuguaglian-
ze. La situazione descritta da Marx nella sua opera più celebre. E' così?'.
T. Piketty - Negli ultimi decenni ci siamo allontanati radicalmente dalla situazione 
che ha prevalso nel secolo scorso, quando l'economia, segnata dai traumi delle due
guerre mondiali, ha conosciuto tassi di crescita molto alti. Era però una situazione
eccezionale, a cui si è aggiunta un'azione politica molto incisiva per far partecipare
il capitalismo privato allo sforzo di ricostruzione.     Così, nel periodo 45-80 è stato 
possibile ridurre le disuguaglianze.  Oggi però, finita questa fase, stiamo tornando
al capitalismo delle origini, dove l'eredità  aveva un peso preponderante. C'è un ri-
torno di prosperità  patrimoniale  che ricorda  quella della belle epoque, all'inizio 
del XX secolo. Il che naturalmente potrebbe anche essere un dato positivo, giacchè
è sempre meglio avere dei capitali invece dei debiti.
F. Gambaro  -  'Significa che siamo più ricchi di quanto pensiamo?'.
T. Piketty - Globalmente sì. Oggi in Europa, e in particolare in Italia, si insiste molto
sul debito. In realtà però anniamo molto più capitale che debito. Il nostro patrimonio,
al netto del debito pubblico e privato, non è mai stato così elevato.   In Europa, corri-
sponde a circa sei anni di Pil, e in Italia addirittura ci si avvicina a sette anni. 
Nel 1950 , il valore dei patrimoni privati in Europa rappresentava solo due anni di Pil.
Il nostro nell'ultimo mezzo secolo è cresciuto costantemente. Si dice spesso che lascere-
mo ai nostri figli una montagna di debiti, in realtà lasceremo loro  un patrimonio  che
non ha eguali in passato.

F. Gambaro  -  'Si pone però il problema della ripartizione di questo capitale, in una
fase in cui le disuguaglianze sono tornate a crescere...'
T. Picketty - In effetti, quando - come oggi - la rendita del capitale supera durevol-
mente il tasso di crescita dell'economia si crea uno squilibrio che tende a ampliare
le disuguaglianze, erodendo soprattutto il patrimoniuo della classe media. In realtà,
a parte i periodi in cui l'economia cerca di colmare un ritardo, come ad esempio nel
dopoguerra, sul lungo periodo la crescita della produzione non supera mai  di molto
l'1-1,5% all'anno. Senza dimenticare che quando l'incremento demografico è debo-
le o addirittura negativo, la crescita del Pil ne risente.  E' quello che accade oggi e
continuerà ad accadere in futuro. Dobbiamo farcene una ragione e smetterla di so-
gnare un'illusoria crescita dell'economia. 
F. Gambaro  -  'A fronte di questa crescita debole, il rendimento dei capitali invece
più sostenuto...'
T. Picketty - La rendita media del capitale è del 4- 5% all'anno.  Naturalmente esistono
alcuni investimenti  a rischio  che possono  essere  più redditizi, ma sul lungo periodo
la media è questa, un pò come accadeva fino all'inizio del XX secolo. Di conseguenza,
come nella prima fase del capitalismo ottocentesco, oggi il rendimento del capitale  è
più elevato del tasso di crescita. E questa situazione scava sempre di più  le disugua-
glianze patrimoniali. Il capitale si riproduce da solo molto più rapidamente della cre-
scita economica, e i ricchi diventano sempre più ricchi.    

CONTINUA... to be continued...

sabato 8 marzo 2014

Sport - calcio / serie B - 28^ giornata 2013/14

8 febbraio '14 - sabato         8th February / Saturday                           visione post - 17
Risultati delle partite
Empoli    0       Bari           1       Brescia   0       Carpi        0       Crotone     2
Avellino   1       Lanciano   0       Latina     2       Reggina   3       Cittadella   0

Novara   2       Padova    2       Pescara   2       Ternana   2       Trapani   0
Spezia    0       Modena   2       Cesena    0       Varese    0        Siena      2

Classifica squadre
PALERMO   50  /   Empoli   46  /   Latina   45  /   Avellino, Lanciano   44  /   Cesena   43  /
Trapani, Crotone   42  /   Spezia   40  /   Siena   39  /   Carpi, Pescara   38  /   Brescia   37  /
Modena, Varese   36  /   Ternana   35  /   Bari   32  /   Novara   31  /   Reggina   25  /
Cittadella   23  /   Padova   22  /   Juve Stabia   15
Classifica marcatori
          giocatore                    reti          rigori
Mancosu  /  Trapani              19               3
Caracciolo  /  Brescia           15               2
Tavano  /  Empoli                 15               2
Antenucci  /  Ternana           15               6
Pavoletti  /  Varese              14                2
Babacar  /  Modena             14                4  
Hernandez  / Palermo          13               5 
Jonathas  /  Latina               11               1   
Maniero  /  Pescara             11                3
Giannetti  /  Siena               10                0





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