venerdì 28 dicembre 2012

Sport - calcio / serie B - 21^ giornata 2012/13

28 dicembre 2012 - venerdì      28th December / Friday        visioni post  -  6

Partite giocate mercoledì 26 /12/'12
Ascoli  -  Cittadella    4 -1
Bari  -  Grosseto        1 -0
Empoli  -  Verona       1 - 1
J. Stabia  -  Crotone    3 - 1
Lanciano  -  Novara     1 - 0
Livorno  -  Sassuolo    3 - 2
Modena  -  Spezia        1 - 0
Padova  -  Ternana      0 - 0
Pro Vercelli - Cesena  1 - 3
Reggina  -  Vicenza      1 - 0
Varese  -  Brescia        (rinviata per nebbia) 

Classifica
Sassuolo  48  /  Livorno  46  /  Verona  40  /  Modena  32  /  Padova, Empoli  30
Varese, Juve Stabia, Ciottadella  29  /  Brescia  28  /  Ascoli  27  /  Spezia  25
Bari  23    /  Reggina, Crotone, Ternana  22  /  Cesena  21  /  Novara, Vicenza,
Lanciano  19  /  Pro Vercelli  15  /  Grosseto 11

domenica 23 dicembre 2012

Sport - calcio / Serie A - 17^ giornata 2012-13

23 dicembre 2012 - domenica     23rd December / Sunday            visioni post - 4

Serie A   
Il posticipo /   Roma  -  Milan   4  -  2
Serata magica per la Roma davanti al suo pubblico: ambiente giallorosso euforico dopo il 4-2 al Milan e ovviamente soddisfatto anche Zdenek Zeman, nonostante la proverbiale calma con cui espone le sue riflessioni.
Il tecnico attacca anche dopo lo show contro il Milan: "Il calcio si è giocato sempre tra Milano e Torino, hanno sempre avuto più peso in Lega e in Federcalcio".
Zeman guarda avanti — "Sono contento per la prestazione, abbiamo giocato un grandissimo primo tempo. Poi nella ripresa abbiamo provato a gestire e noi non siamo capaci di farlo - commenta il tecnico boemo a fine gara -. La partita migliore della mia gestione? Mettetevi d'accordo, avevate detto che la migliore era stata quella con la Fiorentina. Nei primi 45 minuti abbiamo pressato alto e siamo ripartiti bene. Nel secondo tempo ci siamo schiacciati troppo e abbiamo subìto. De Rossi ha fatto una grandissima partita nel primo tempo, poi anche luii è calato nella ripresa. Pjanic ha fatto il suo, è tecnicamente molto bravo. Florenzi fuori? Bradley e De Rossi sono più di rottura, volevamo far giocare palla lunga il Milan, così è più facile per i difensori. Sul rigore c'è fuorigioco di Pazzini. Soffia ancora il vento del Nord? Sì. Il calcio si è giocato sempre tra Milan e Torino, e si vedeva. E anche in Lega e Federazione hanno più voce, e qualche volta si vedono dei gol irregolari. E' normale, per conquistare il rispetto dobbiamo vincere più partite. Così anche noi avremo qualche vantaggio. Purtroppo ancora non le vinciamo tutte. Ma dagli arbitri ci vuole più attenzione".

                 Zeman a colloquio con Osvaldo

Lucianone

venerdì 21 dicembre 2012

Sport - calcio / Serie A - 17^ giornata: gli anticipi

21 dicembre 2012 - venerdì     21st December / Friday                  visioni post - 4

Le partite disputate questa sera (ore 20.45)
Cagliari  -  Juventus      1 - 3   (sul campo Tardini di Parma)
Pescara  -  Catania         2 - 1

Cagliari-Juventus 1 - 3  
PARMA, 21 dicembre 2012  La squadra di Conte vince in rimonta sul neutro di Parma. I bianconeri partono male e vanno sotto per un rigore di Pinilla. L'ex, entrato nella ripresa e coi sardi in 10 (rosso ad Astori), firma la doppietta decisiva. Il secondo e il terzo gol (di Vucinic) arrivano nel recupero.

   Matri - prima doppietta stagionale e top player di Natale

Juve campione d'inverno con 44 punti >>> nuovo record!  
Ci voleva il Cagliari, la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio, per rivitalizzare Alessandro Matri. E' l'attaccante, ormai diventato di scorta, a cambiare Cagliari-Juventus, con la doppietta che nel finale ribalta l'1-0 dei sardi, prima del gol di Vucinic al 95'. I tre punti per Conte sono parecchio pesanti. Non solo perché portano il totale del 2012 a 94, 2 in più della stratosferica Juve di Capello nel 2005. Arrivano tra mille polemiche per una serie di episodi dubbi. Ma soprattutto dopo 45' tra i peggiori della stagione, in parte cancellati da una ripresa da vera Juventus. La prestazione non tocca mai vette straordinarie, ma il Cagliari viene sempre più schiacciato. E poi soccombe, anche per via dell'inferiorità numerica dal 20' (rosso ad Astori per doppia ammonizione

Togni, punizione beffa
Catania k.o. a Pescara

La squadra di Bergodi vince 2-1 con un gol del centrocampista all'ultimo minuto di recupero. Andujar in netto ritardo. Di Celik e Barrientos le altre reti.

Lucianone

 

mercoledì 19 dicembre 2012

Spettacolo / Tv - Benigni, la Costituzione e altro ancora

19 dicembre 2012 - mercoledì     19th December / Wednesday         visioni post - 6

Il ritorno di Benigni in tv

 Ieri sera Su RAI Uno, due ore a ruota libera del comico toscano
per raccontare la Carta più bella del mondo, ma non solo...
I padri della patria come John Lennon:
ecco la Costituzione secondo Roberto Benigni
Prima, all'inizio dello show, dice da comico grandi verità su un certo
Silvio, ex premier, che non avremmo più voluto rivedere in politica ma
che minaccia continuamente di ripresentarsi, un giorno sì e un giorno
no. - Benigni si toglie lo sfizio di chiedere pietà a Silvio. "col problema
delle pensioni che abbiamo c'è uno che ci potrebbe andare e non ci va,
non c'è verso di mandarcelo. S'è ripresentato. la sesta volta.  Ha detto
che la settima si riposa... Ha diviso l'Italia in due: metà sono contrari
e metà disperati. Lui che guarda i sondaggi come fa a non vedere..."
E' un prologo, la prima mezz'ora. Prima di affrontare la Costituzione
racconta dei due nemici che ha l'italia oggi. Primo: l'indifferenza alla
politica. "Benigni, ci dici di rispettare la politica? No, vi dico di amarla.
E' la cosa più alta. Non avere interesse per la politica è come non avere
interesse per la vita. Quando si dice sono tutti uguali è un favore ai cat-
tivi ai disonesti e agli stupidi, è come se non li avessimo riconosciuti".
Secondo nemico: quello del voto o, meglio, del non-voto.  Votare è l'u-
nico strumento che abbiamo, un potere tremendo. Una cosa pubblica,
la repubblica. Nostra, vostra e di ciascuno...   Provateci voi a dire che
il bisogno si placa, ma il desiderio mai, che la Costituzione è la legge
del desiderio, le leggi fanno paura ma la Costituzione invece ti proteg-
ge,  è come una mamma che ti dice > vieni qui che t'è successo?, ti le-
ga all'albero della nave come Ulisse che non voleva sentire le sirene -
l'antipolitica , chi semina paura, i giullari e i padroni   -   e così via Be-
gnini a parlare a braccio, per ore, senza leggere mai, appassionato e
potente, ironico e commovente quando parlava di Manzoni, Leopardi,
Dante e Omero, di Woodstok e della Bibbia, di Darwin e dell'Onu per
raccontare la Costituzione italiana, la più bella del mondo.
Quando entrerà in vigore questa Costituzione sarà un mondo meravi-
glioso, dice Benigni. Quando entrerà, futuro. Applausi. E' ancora tut-
ta da mettere in pratica, state a sentire  cosa  dice, ascoltate. E' come
'Imagine'  di  John Lennon  trent'anni  prima, è come  se  l'avessero
scritta non Togliatti e De Gasperi, Calamandrei, Lussu, Croce e Dos-
setti, Nilde Iotti, ma dei figli dei fiori fricchettoni che si facevano una
canna.  -   ... e poi Benigni parla di ieri e di oggi, di Medioevo e di pre-
sente, di donne, di carceri, di immigrati, di speranza, di libertà, di la-
voro, di dignità.    Di nessuna differenza di razza lingua e religione e
di cosa vuol dire,  "ed è per questo che sono orgoglioso di essere ita-
liano, noi non abbiamo  la pena  di morte, ricordatevelo, noi non ce
l'abbiamo e solo gli assassini ammazzano. L'Italia ripudia la guerra,
ripudia, è una poesia".  -  Una serata specialissima, era ora. La tele-
visione pubblica, dopo i pacchi, manda in onda il monologo dell'irri-
verente burattino che comincia dall'attualità, mezz'ora di satira sul
presente, prima di entrare nel vivo della lettura della Carta.



Lucianone


martedì 18 dicembre 2012

Economia - Krugman / Su lavoro, capitale, progresso, robot e banditi.

19 dicembre 2012 - mercoledì     19th December / Wednesday        visioni post - 3

I lavoratori, i robot
e i signori della rapina
di
Paul Krugman

L'economia americana, sotto molti punti di vista, è ancora adesso gravemente
depressa. Eppure gli utili societari stanno raggiungendo cifre da record. Come
è possibile? Semplice: gli utili si sono impennati come frazione del reddito na-
zionale , mentre i salari e le altre retribuzioni della manodopera sono in fles-
sione. La torta non sta crescendo come dovrebbe, ma il capitale se la passa be-
ne arraffandone una fetta sempre più grossa, a discapito della manodopera.
Un momento: stiamo forse parlando ancora una volta di capitale in contrap-
posizione a lavoro? Non è un argomento obsoleto? Un soggetto quasi marxista
di cui parlare, passato di moda  nella nostra moderna economia dell'informa-
zione? Beh, questo è quanto molti pensavano.
Per la scorsa generazione i discorsi sull'ineguaglianza non si sono concentrati
per lo più sul capitale in contrapposizione a lavoro, ma su questioni di distribu-
zione tra lavoratori, e quindi  o sul divario esistente  tra i lavoratori pià istruiti
e quelli meno istruiti  o  sui redditi in forte rialzo di un pugno di superstar nel
campo della finanza e di altri settori.  Questa sì, in effetti, potrebbe essere sto-
ria passata.  -   Più specificatamente, se è vero che i pezzi grossi della finanza
stanno ancora agendo da banditi - in parte perchè, come ormai sappiamo, al-
cuni di loro effettivamente lo sono - , il divario retributivo tra i lavoratori che
hanno un'istruzione unioversitaria e quelli che non l'hanno  (che si acuì mol-
to in modo particolare tra gli anni Ottanta e i primi Novanta) da allora non è
variato granchè. In verità, i lavoratori neolaureati avevano redditi statici ad-
dirittura prima che la crisi finanziaria colpisse.  Sempre più spesso, gli utili
stanno aumentando a spese dei lavoratori in genere, compresi i salariati che
hanno le qualifiche ritenute adatte a portare al successo nell'economia odierna.
Perchè sta accadendo questo? Il meglio che posso dire è che vi sono due
spiegazioni plausibili, ed entrambe potrebbero essere vere in parte.
La prima  è che la tecnologia ha preso una piega  che colloca in posizione
di netto svantaggio la manodopera.    L'altra è che stiamo assistendo agli
effetti di un palese aumento del potere dei monopoli. Provate a pensare a
queste due ipotesi  come  a  una  maggiore importanza conferita ai robot
da una parte e ai signori della rapina dall'altra.
Parliamo di robot: è fuor di dubbio che in alcuni settori industriali di alto
profilo la tecnologia sta rimpiazzando sempre più lavoratori di tutti i gene-
ri o quasi. Per esempio, una delle ragioni per le quali da qualche tempo al-
cuni processi produttivi di articoli hi-tech stanno tornando negli Stati Uni-
ti è che ormai il componente di maggior valore di un computer, la scheda
madre, è fabbricato in pratica da robot, e di conseguenza  la manodopera
asiatica a prezzi stracciati non costituisce più un motivo valido per produr-
lo all'estero.
In un libro appena pubblicato e intitolato 'Race against the Machine' (La
corsa contro le macchine), Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee dell'Mit
sostengono che la stessab cosa sta avvenendo in molti campi disparati,
compresi servizi quali la traduzione e la ricerca legale.
Continua...to be continued...

Sport - calcio / Coppa Italia: Inter - Verona

18 dicembre 2012 - martedì    18th December / Wednesday

Coppa Italia
Il Verona ci riprova a Milano con l'Inter, agli ottavi di finale.
Sarà un'impresa, ma come al solito 'crediamoci' senza timori.
All'Inter ritorna Chivu - L'HellasVR di Mandorlini non rinun-
cia al tridente: 'o la va o la spacca', forse questa è l'intenzione.
(Lucianone)

INTER
Coutinho e Sneijder sono già in vacanza, ma l'Inter prima di Natale deve ancora giocare in due competizioni. Quello di stasera (ore 21, San Siro) è il debutto in coppa Italia: con questo trofeo cominciò il primo ciclo vincente dei nerazzurri in epoca recente (Mancini), questa è stata l'ultima coppa alzata da Zanetti (2011, con Leonardo in panchina). Al Meazza arriva il Verona, che riassapora così una sfida di altissimo livello dopo il purgatorio degli ultimi anni. Attesi anche ottomila tifosi veronesi: forze dell'ordine in stato d'allerta.
Le formazioni — Stramaccioni farà un moderato turnover per questa gara: in porta riecco castellazzi, in difesa come centrale dovrebbe esserci il ritorno dopo 4 mesi di Chivu, affiancato da Silvestre Juan. Ritorni anche a centrocampo, con Mariga, che era infortunato e Jonathan, che ha poco spazio per scelta tecnica. In attacco turno di riposo per Milito, con Cassano e palacio titolari. Mandorlini non pare aver intenzione di snaturare la sua squadra: quindi tridente confermato con Gomez, Cacia e Bojinov.

La partita si è conclusa con la vittoria dell'Inter
Inter  -  Verona
  2               0

Cassano e Guarin, Inter ai quarti
Palacio portiere stoppa il Verona

I nerazzurri battono 2-0 i veneti nell'ottavo di coppa Italia: ora aspettano la vincente di Napoli-Bologna. L'argentino difende la porta per 15' dopo l'infortunio di Castellazzi. Scontri fuori dallo stadio prima del match

Antonio Cassano festeggiato dopo il gol del vantaggio. LaPresse
Antonio Cassano festeggiato dopo il gol del vantaggio. LaPresse
Un Guarin "dall'atteggiamento aggressivo", ma stavolta verso gli avversari, qualche giocata sontuosa di Cassano: basta questo all'Inter per portarsi sul 2-0 sul Verona. Il resto lo fanno le parate di Palacio. Sì, di Palacio, portiere d'emergenza per gli ultimi 15 minuti, con l'Inter in inferiorità numerica. Al 35' Castellazzi si fa male alla spalla, Stramaccioni ha già fatto i tre cambi, El Trenza va in porta e si regalerà anche un tuffo plastico con deviazione in angolo su un colpo di testa di Carrozza. Palacio chiude la porta e traghetta l'Inter ai quarti di Coppa Italia, contro un Verona che aveva un po' sorpreso e messo in difficoltà la squadra di Stramaccioni (esordio nella competizione) nei primi 30'.
Fredy Guarin esulta dopo il 2-0. Ansa
Fredy Guarin esulta dopo il 2-0. Ansa
La potenza di Guarin — Come già con la Lazio, l'Inter cambia marcia nella ripresa: stavolta viene premiata anche nel tabellino. Guarin entra dopo il riposo e al 5' sradica letteralmente un pallone dai piedi di Moras, servendo poi da terra Cassano che si presenta solo davanti a Rafael. Il portiere brasiliano era già stato autore di grandi parate, ma Fantantonio lo beffa. Passano altri quattro minuti e il Guaro mostra ancora la sua aggressività, quella che lo ha portato alla squalifica. Stavolta si scaglia sul pallone: una bomba su punizione che viene deviata due volte in barriera e diventa imparabile: 2-0, e legali nerazzurri che "limano" il ricorso per evitare la squalifica del colombiano, l'uomo più in forma, per l'ultima di campionato prima delle feste.
Rientri timidi — L'Inter cambia otto uomini rispetto alla sconfitta di Roma, come era prevedibile: davanti riposa Milito, Strama piazza un tridente con Alvarez e Cassano larghi e Palacio riferimento. Quei tre fanno vedere il meglio quando si mettono a dialogare nello stretto palla a terra. Non succede troppe volte, ma nei primi 45' alla fine di uno di questi scambi Palacio segna (ma Rocchi aveva fischiato con troppa fretta un fallo su Cassano senza aspettare il vantaggio), e alla fine di un altro Alvarez costringe a un paratone coi piedi Rafael (forse Ricky avrebbe potuto tirare con più "cattiveria"). I due lampi di Guarin risolvono i problemi offensivi, Cassano sale di livello e ispira, la gara sembra "nel ghiaccio" fino all'infortunio di Castellazzi. Poi sarà prezioso Alvarez per allentare la pressione. Rientri così così per Mariga, sostituito dopo 45', e per Chivu, che viene saltato netto un paio di volte.
Rodrigo Palacio in porta. Forte
Rodrigo Palacio in porta. Forte
Verona, buon inizio — Il Verona fa vedere il meglio nei primi 30', quando sfruttando il risveglio lento della squadra di Stramaccioni impone quasi il gioco, grazie a un 4-3-3 in cui Gomez e Grossi rientrano sulla linea dei centrocampisti, ma poi si propongono anche in fase offensiva. Cacia impegna il rientrante Chivu, e ha anche l'occasione migliore. Bojinov nella ripresa entra e se ne mangia una enorme, nel finale con un uomo in più i veronesi ci provano, ma senza trovare la via per impegnare Palacio.
Scontri fuori dallo stadio — La gara, poi, nel primo tempo si è fermata per 3': all'interno dello stadio si facevano sentire i fumi dei lacrimogeni sparati fuori, rendendo difficile la respirazione di arbitro e giocatori. Quei fumi erano la testimonianza che la trasferta degli 8000 tifosi veneti non era proprio filata via liscia: fuori dallo stadio scontri con la Polizia, sassaiola, mezz'ora di caos: poi quattro fermati e qualche ferito lieve.
 (Valerio Clari   -   da  la Gazzetta dello Sport.it)
 
Lucianone
 





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domenica 16 dicembre 2012

Società americana - Dopo la strage nella scuola di Newtown: perchè?

17 dicembre 2012 - lunedì      17th December / Monday                  visione post - 24  

Le  contraddizioni  della società americana  escono fuori potenti
da queste stragi cicliche che avvengono nelle scuole degli States.
La civiltà americana ne viene grandemente ridimensionata.
Due sono le grandi debolezze di questa società che  noi europei
abbiamo  in passato  mitizzato, soprattutto la sinistra italiana  e
non solo:  la pena di morte in parecchi stati  dell'Unione ancora
oggi operante, e la vendita di armi a livello nazionale senza alcu-
na restrizione e porto d'armi.
Si sa , la società perfetta non esiste, ma l'America che è sempre
stata un nostro modello democratico (dopo la Gran Bretagna),
dovrebbe avvicinarsi il più possibile a una società che ci possa
dare ancora speranze, soprattutto dopo la conferma di un pre-
sidente di colore come Obama. Ma forse, come l'Impero Roma-
no, è iniziato un declino irreversibile?    Speriamo non sia vero,
dal momento che  il popolo europeo è  quello più direttamente
coinvolto come del resto stiamo toccando con mano attraverso
la crisi economica rampante attuale che ci attanaglia e che ha
avuto origine qualche anno fa proprio negli Stati Uniti (dopo un
altro famoso crollo di borsa con relativa depressione, nel 1929).
E di perchè per la strage nella scuola di Newtown ne possiamo
trovare ancora e ancora. Cerchiamo di leggere e capire allora
i seguenti commenti di Joe R. Lansdale e di Vittorio Zucconi.
(L u c i a n o n e)

I mercanti della morte
in un mondo senza freni
di
Joe R. Lansdale
Ci risiamo. Ecco un'altra sparatoria di massa, forse la peggiore della storia
americana per il numero di bambini uccisi.     Che tristezza dover ammettere
che questo  è ormai  un fatto ricorrente , che "la nave è salpata"  e avanza a
vele spiegate, e cioè che da qui non si torna più indietro: il fenomeno è desti-
nato a dilagare. Abitiamo in un Paese, l'America, che ha il culto delle armi.
Anni fa la legge imponeva almeno dei freni: limitava il tipo e la quantità di
munizioni. Poi à caduta anche quella tenue barriera. I massacri si ripetono
ora con maggiore frequenza, come gli interrogativi del "di chi è la colpa",
e "che cosa si può fare?". Una parte di responsabilità va assegnata alla so-
cietà consumistica, al desiderio disperato di possedere cose di nessun valore,
e all'incapacità di alcuni nell'affrontare lo smacco quando non riescono ad
ottenere quel che desiderano a tutti i costi. - 
Ma è anche  la debolezza  di una società guidata  dalla ricerca della fama,
nella  quale  si celebrano personaggi  che nulla  hanno fatto  per meritarsi
tanto nome.  E' un mondo dove bastano Facebook e YouTube per mettersi
in risalto. E dove nemmeno una piccola comunità come quella di Newtown
è più isolata da quando Internet e la tv hanno abbattuto ogni confine.
Ma è anche colpa dei fabbricanti di armi che inondano il mercato di fucili
e pistole con caricatori  che permettono di scaricare  decine e centinaia di
colpi, anzichè riservarli alla Difesa e alla polizia.   E' vero: le armi, da sè,
non uccidono. E' l'uomo, lui solo, a sparare.     Però, se non regoliamo il
mercato, senza dubbio lo agevoliamo.


Il sacrificio al dio delle armi
di
Vittorio Zucconi
"Ci hanno detto di chiudere gli occhi e di tenerci tutti per mano" racconta
una bambina di nove anni al quotidiano locale, il 'Courant'. Lei è stata for-
tunata e li ha riaperti. Venti dei suoi compagni in quella scuola elementare
del Connecticut  non gli apriranno più  vittime  di un altro e, mai così stra-
ziante, sacrificio umano offerto sull'altare del dio revolver.
Tocca riscrivere ancora una volta  - ma questa volta con il cuore in gola di
chi ha, come me, nipoti in una scuola americana identica a quella dell'ul-
tima strage degli innocenti - una storia che abbiamo scritto troppe volte.
E che sicuramente, infallibilmente come la mira di chi spara su un picco-
lo gregge di bambini stretti gli uni agli altri con gli occhi chiusi, dovremo
scrivere e leggere ancora.
Il Dio americano delle armi è insaziabile. Poichè su di esso, sulla canna
dei primi schioppi  ad avancarica , poi sulle "six shooter", le Colt  a sei
colpi e sulle Winchester, gli Stati Uniti sono stati costruiti nel territorio
del Nord America molto prima che si parlasse di leggi e di Costituzione,
esige dai propri adoratori e figli sempre più vittime, sempre più giovani
e tenere, in un tributo  senza fine, dove  l'imperativo biblico  si distorce
in un "andate, e sterminatevi". Non è stata questa la prima sparatoria
in una scuola elementare e ce ne furono in Kentucky, in Tennessee, in
Virginia, dove anche bambini fecero fuoco su bambini. Ma una messe
di sangue così tenero, così indubitabilmente limpido,  neppure questa
oscena divinità aveva mai preteso.  -    Nelle prossime ore scopriremo
che Adam lanza, il giovane di origine italiana - in una regionme che 
pullula di italo-americani - anche lui poco più di un ragazzo  che ha
vuotato  i caricatori  di almeno  4 armi automatiche  e sparato cento
colpi sui bambini della 'Sandy Hook Elementary School' dopo avere 
ucciso  la  madre  insegnante, era  un malato  di  mente, afflitto   da 
inimmaginabili turbe.  Sarà di nuovo la solita, inutile storia che leg-
gemmo per Columbine, per il politecnico della Virginia, per il cine-
ma di Boulder e cento altre volte. Inutile  perchè soltanto gli adora-
tori di quella divinità possono ancora credere che "non siano le ar-
mi, ma gli uomini a uccidere", come  si  sono  affrettati   a scrivere
in tweets, sui blog e su Facebook centinaia di persone terrorizzate
al pensiero che il governo federale, gli Stati e il congresso cerchi-
no di chiudere l'armeria privata.

Obama si schiera: 'ripristinare il bando delle armi d'assalto'
Ha promesso di usare "tutti i poteri" in suo possesso per evitare il
ripetersi di simili mattanze  il presidente Usa Barack Obama  dopo
aver partecipato alla cerimonia interconfessionale in suffragio del-
le vittime della strage in Connecticut.
Continua...to be continued

Sport - calcio / Serie A - 17^ giornata 2012/13

16 dicembre 2012 - domenica   16th December / Sunday

Gli anticipi della serie A
Udinese - Palermo  1 - 1    (giocata sabato) 
Lazio - Inter              1 - 0    (      "         "     )

La Lazio segna col tedesco Klose e sale al terzo posto,
raggiungendo il Napoli (a quota 33) - Guarin e Cassano
sbattono contro il palo: niente da fare per l'Inter.
Proteste interiste per un fallo da rigore subito da
Ranocchia  -  Nell'altra partita, parità (1 - 1) tra
Udinese e Palermo.




Fiorentina - Siena    4 - 1   (domenica - ore 12.30)
Grande Toni: apre e chiude la partita, in mezzo i gol di
Pizarro e Aquilani - Reginaldo per il Siena.
E la Fiorentina riprende a volare
Contro un Siena in crisi, tremendo uno-due viola nei primi 20' con Toni e il cileno. Per l'ex Roma, a segno su rigore, emozione doppia: la scorsa settimana ha perso la sorella. Chiude i conti Aquilani a fine primo tempo. Nella ripresa Reginaldo e ancora Toni. Aquilani nel finale sbaglia un altro tiro dal dischetto, finisce 4-1.
Tutto troppo facile per la Fiorentina. Un derby che sa tanto di allenamento al Franchi e Montella riaggancia il treno Champions dopo la mini-crisi (due pari e un k.o. nelle ultime tre gare). Ma che brutto Siena, il 4-1 finale ci sta tutto, Cosmi non riesce a schiodarsi dall'ultimo posto in classifica e adesso la sua panchina - dopo tre sconfitte di fila (una più brutta dell'altra) - è a rischio. Certo, senza penalizzazione la situazione sarebbe molto diversa ma quel -6 pesa come un macigno e tocca all'"uomo del fiume" trovare al più presto una soluzione.

Milan  -  Pescara   4 - 1

Nocerino: "Il mio gol lo dedico
ai bambini uccisi negli Usa"

Il rossonero dopo la rete al Pescara: "Il mio pensiero va unicamente a loro". E poi: "Più mi dicono che sento la mancanza di Ibra più mi carico". Allegri: "Stiamo migliorando"

Milan nel segno del Faraone
4° successo di fila: Pescara k.o.

La quarta vittoria consecutiva del Milan è una scia di sudore e fatica. Un 4-1 molto bugiardo, tirato e ottenuto con le unghie e molta fortuna, perché il Pescara fa la sua partita, superando lo choc del gol di Nocerino subìto dopo pochi secondi e rialzando la testa anche dopo avere regalato il 2-0 ai rossoneri su autorete. La rete di Terlizzi regala infatti pressione alla partita. Ma Jonathas rovina tutto segnando ancora nella porta di Perin e spianando il poker, guarda un po' di El Shaarawy. Mettiamola così: il Milan con l'animo operaio di sempre riesce a portare a casa tre punti di rilievo

Juventus  -  Atalanta    3 - 0
Juve campione d'inverno
Atalanta spazzata via in 30'

Finisce 3-0 a Torino: i bianconeri conquistano il titolo virtuale grazie alla sconfitta del Napoli. In 27' i bergamaschi incassano le reti di Vucinic, Pirlo e Marchisio, oltre al rosso a Manfredini 4' dopo.

Napoli  -  Bologna    2 - 3

Portanova: ribaltone Bologna!Il tabù Pioli affonda il Napoli
Il tecnico rossoblù letale: avanti con Gabbiadini, rimontati da Gamberini e Cavani. Poi perla di Kone e il gol del difensore che rientrava dalla squalifica

Le altre partite (della serie A)
Catania  -  Sampdoria     3 - 1
Chievo  -  Roma                1 - 0
Genoa  -  Torino              1 - 1
Parma Cagliari               4 - 1
Classifica
Juventus  41  /  Inter  34  /  Napoli, Lazio  33  /  Fiorentina  32  /  Roma  29
Milan  27  /  Catania  25  /  Udinese, Parma  23  /  Chievo, Atalanta  21
Bologna  18  /  Sampdoria  17  /  Torino, Cagliari  16  / Palermo  15

Lucianone

sabato 15 dicembre 2012

Sport - calcio / Serie B - 19^ giornata 2012-13

16 dicenbre 2012 - sabato     16th December / Saturday

Il Sassuolo si riprende la vetta
Verona fermato a Vercelli

Gli emiliani vincono a Padova e lasciano di nuovo dietro il Livorno. I veneti pareggiano 0-0, la nebbia stoppa il Varese a 8' dalla fine quando era sul 3-0 contro il Grosseto (probabile recupero il 19 gennaio). In coda colpo del Novara a Bari, bene Empoli e Modena.

Il Sassuolo è una macchina da gol e guida la classifica con tre punti di vantaggio sul Livorno. Grande prestazione degli emiliani a Padova: dominano e vincono 3-1. La Pro Vercelli frena il Verona sullo 0-0, la nebbia ferma il Varese a 8' minuti dalla fine, quando i lombardi vincevano facilmente 3-0 sul Grosseto. Bene Empoli e Modena, in coda grande colpo del Novara che vince a Bari. Ecco il quadro completo della 19/a giornata, che si concluderà domani sera con i posticipi Reggina-Cittadella (ore 19) e Ascoli-Brescia (ore 21).

Continua...to be continued