giovedì 4 febbraio 2021

Commenti - Russia: il caso Putin-Navalnyj

 4 febbraio '21 - giovedì                              4th February / Thursday                          visione post - 6

(da la Repubblica - 19 gennaio '21 - di Enrico Franceschini)


Il dovere dell'Occidente

Un killer che arresta la propria vittima, non essendo riuscito ad assassinarla al primo tentativo, 
e' l'equivalente del proverbiale uomo che morde un cane: qualcosa di anomalo, straordinario, in-
concepibile. E dunque fa notizia. L'arresto di Aleksej Navalnyj appena sbarcato all'aeroporto di 
Mosca, cinque mesi dopo l'avvelenamento con il gas nervino  a cui era scampato  per miracolo
somministratogli per coincidenza in un altro aeroporto russo, è infatti in prima pagina su tutti i
giornali del mondo. Le accuse all'origine del fermo, frode e appropriazione indebita, si riferisco-
no a precedenti imputazioni, l'ennesima macchina del fango creata dal Cremlino per screditarlo
e impedirgli l'attività politica. Ma se le montature delle autorità nei suoi confronti non rappresen-
tano nulla di nuovo, arrestarlo dopo avere tentato di ucciderlo segna un nuovo livello di spudo-
ratezza da parte dei servizi di sicurezza di Vladimir Putin, indicati dalle rivelazioni  del sito di 
giornalismo investigativo Bellingcat come i responsabili dell'attentato.
Il suo coraggio nel tornare nella tana dell'orso russo, e il cinismo di quest'ultimo  nel limitarne
immediatamente la libertà, non hanno colpito soltanto i mezzi di informazione, ma anche i lea-
der di Europa e America, la cui reazione non si è fatta attendere. "L'arresto di Navalnyj mira a
zittire i critici del Cremlino", dice il segretario di Stato americano Mike Pompeo in quella che
potrebbe rimanere la sua ultima dichiarazione pubblica prima di lasciare il posto all'aministra-
zione di Joe Biden.  "Gli attacchi di Mosca contro Navalnyj sono non solo una violazione dei 
diritti umani, ma un affronto al popolo russo che vuole fare sentire la propria voce", commen-
ta Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente eletto. Altrettanto forte
la risposta della Ue, con Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Europea, che
condanna l'arresto senza mezzi termini insieme ai governi di Francia, Italia e Germania. Paro-
le analoghe dal ministro degli Esteri britannico Dominic Raab: "Invece che perseguitare Na-
valnyj, la Russia spieghi in che modo  un'arma di distruzione di massa  è stata usata  sul suo 
territorio".  Per tacere del modo in cui i sicari di Mosca l'hanno usata due anni or sono in In-
ghilterra quando provarono a eliminare l'ex-spia russa Sergej Skripal.
Condannando Putin, pur senza nominarlo, l'Occidente fa il suo dovere:  in difesa dei diritti
umani e dei valori democratici, dovunque siano in pericolo. E nella Russia del 2021. all'ini-
zio dell'anno che segna il trentennale del crollo dell'Unione Sovietica, lo sono certamente.
E' interessante notare anche cosa conrobatte il Cremlino: i leader occidentali, minimizza il
ministro degli Esteri Sergej Lavrov, usano il caso Navalnyj per "distogliere l'attenzione dai
problemi interni". evidente allusione al recente assalto dei sostenitori di Trump al Congres-
so di Washington.  "La democrazia americana è zoppa", sosteneva in proposito  nei giorni
scorsi Konstantin Kosachyov, un alto esponente del Cremlino, "pertanto gli Stati Uniti non
hanno più diritto di celebrarla, tantomeno di imporla agli altri": forse anche per questo Mo-
sca ha avuto l'audacia di arrestare Navalnyj dopo avere provato ad assassinarlo. Ma la de-
mocrazia in America, per citare Tocqueville, ha dimostrato ancora una volta la sua resilien-
za. E Biden, determinato a rafforzare l'alleanza atlantica, diversamente da quanto faceva il
suo predecessore, ha messo onsieme un Dream Team di politica estera per fare i conti con
la Russia.

Lucianone 

L' Opinione del Giovedì - Conflitto generazionale: sarà attenuato od esplosivo con la fine della pandemia?

 4 febbraio '21 - giovedì                                4th February / Thursday                        visione post - 6

Dal tutto andrà bene a una solidarietà non del tutto e sempre
praticata -
"Andrà tutto bene", questo era il motto che durante la prima
ondata della pandemia era diventato virale, dettato dalla spe-
ranza  che il Male fosse solo passeggero, ma anche dalla paura,  scioccante, che tutti stavamo provando (non era dunque solo in
Cina!); paura e subito dopo terrore da allontanare, appunto iniet-
tando buone dosi di speranza attraverso  quelle parole quasi
salvifiche: State tranquilli, tutto passa e allora tutto andrà bene...

Rifacciamo un pò di storia della pandemia, tornando indietro.
Dopo Codogno e Vò che sembravano aver contenuto  attra-
verso le quarantene pesanti ma serie il numero dei decessi, ci
furono improvvise le fiammate di Nembro e Alzano Lombardo
(in Lombardia) che giorno dopo giorno cominciarono a conta-
re centinaia e quindi migliaia di morti da Covid. E ci si accor-
se che questo invisibile e perfido virus colpiva in gran parte
gli anziani e i molto anziani.
CONTINUA...
to be continued...



martedì 2 febbraio 2021

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

 2 febbraio '21 - martedì                                2nd February / Tuesday                      visione post - 4

Roma / crisi di governo
Le consultazioni
Entro le 20 Fico al Quirinale / Renzi ai suoi: "Nessun passo avanti" / Niente firma al verbale del
tavolo / Orlando: "Non sciupare occasione".
Il leader di Iv: «Due gli scenari, accordo o governo istituzionale». Possibile secondo giro di consultazioni 
Il tavolo è fermo. Almeno così le voci vicino a Italia Viva rilanciano. Il nodo di stamattina riguarda la prescrizione. Il partito guidato da Matteo Renzi, «non condivide il lodo Orlando». Anzi, spiegano le stesse fonti: «Non c’è nessun accordo sulla prescrizione e sul processo penale». 

Coronavirus /  bollettino del 2 febbraio
9.660 nuovi contagi e 499 morti nelle ultime 24 ore.  Tasso di positività: 3,9%

ROMA. Sono 9.660 i casi Covid in Italia nelle ultime 24 ore, contro i 7.925 di ieri, ma con molti più tamponi, 244.429, oltre centomila in più. Tanto che il tasso di positività cala nettamente da 5,56% a 3,9%. In crescita invece i decessi, 499 (ieri 329), per un totale che ormai sfiora le 90mila vittime, 89.344. Tornano a diminuire le terapie intensive occupate, 38 in meno (ieri +37), 2.214 in tutto con 158 ingressi del giorno, mentre aumentano, per il secondo giorno di fila, i ricoveri ordinari: +57 (ieri +164), per un totale di 20.317. In Italia tutte le Regioni restano sotto la soglia dei mille nuovi contagi nelle ultime 24 ore. Nello specifico, la Sicilia ha comunicato il maggior numero di test positivi: 984, seguita da Campania (919) e Lombardia (912). Otto regioni continuano a non comunicare il dettaglio dei test antigenici rapidi positivi: si tratta di Sicilia, Liguria, Marche, Abruzzo, Umbria, Basilicata, Molise e Valle d'Aosta.

Birmania / golpe in Myanmar

Aung San Suu Kyi incriminata per  importazione illegale di walkie-talkie

L'accusa alla Premio Nobel di aver violato le leggi sull'import. Così il generale Min Aung
Hlaing ha rotto il patto con la leader birmana che sembrava vantaggioso.

PECHINO - I generali del Myanmar aggiungono un tocco surreale al colpo di stato. La polizia birmana ha annunciato che Aung San Suu Kyi, deposta e arrestata nel golpe di lunedì, è accusata formalmente di aver violato la legge sulle importazioni. Perquisendo la residenza della Premio Nobel per la pace i poliziotti hanno trovato quattro apparecchi radio walkie-talkie che sarebbero stati importati illegalmente. Suu Kyi resterà in arresto almeno fino al 15 febbraio «perché si possano sviluppare le indagini sul reato», dice la polizia del Myanmar. Parlando del golpe Min Aung Hlaing, comandante dell'esercito birmano ha dichiarato: «Questa soluzione era inevitabile, dovremo guidare il Paese fino alle nuove elezioni». La dichiarazione è stata pubblicata sulla pagina Facebook di «Tatmadaw», nome ufficiale delle Forze armate del Myanmar (Birmania). In passato, il generale si sarebbe rivolto direttamente ai suoi sostenitori dal suo account personale di Facebook; coltivava i social network perché inseguiva la popolarità e aveva ambizioni presidenziali. Ma nel 2019 la sua pagina è stata oscurata perché «incitava all'odio etnico» (contro la minoranza Rohingya che secondo lui non faceva parte della nazione birmana e doveva essere cacciata con la forza).


Lucianone

sabato 30 gennaio 2021

AMBIENTE - Rinnovabili e autoconsumo: mettere in atto metodi rivoluzionari

 30 gennaio '21 - sabato                                  30th January / Saturday                         visione post - 6

(da l'Extra terrestre / de il Manifesto - 7 gennaio '21 - di Livio De Santoli)
Rinnovabili e autoconsumo,
un modello rivoluzionario 
                                                  Esempi di enrgie rinnovabili (dall'alto, da sinistra in senso orario):
                                                  energia eolica, geotermica, idroelettrica e solare

Proprio in questi giorni di 5 anni fa, dicembre 2015, è stato firmato l'Accordo di Parigi.
In quello stesso anno sono usciti anche l'Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco e l'Agenda 2030
delle Nazioni Unite, a completare l'individuazione di obiettivi urgenti sul tema ambientale.
Oggi siamo qui a chiederci a che punto siamo cinque anni dopo. Pochi risultati concreti forse, ma 
per certi versi è cambiata la nostra vita e abbiamo assistito al consolidamento di alcuni aspetti pre-
sentati allora come proposte e speranze. Tra questi, la conferma di aver introdotto in modo operati-
vo, oltre che emblematico, le comunità dell'energia. Sono rari i momenti in cui una generazione ha 
la possibilità di cambiare il mondo, ora c'è la certezza che stiamo vivendo quel momento.
Le comunità dell'energia sono, insieme alle fonti rinnovabili, il cardine di un nuovo modello ener-
getico e sociale. La transizione verso questo nuovo modello energetico, che permetterà la decarbo-
nizzazione completa (l'Europa dice che si realizzerà entro il 2050), sarà molto più rivoluzionario
di quanto non si creda. Perchè se applicata correttamente permetterà una modificazione anche so-
ciale oltre che energetica ed ambientale, con una valorizzazione dell'energia considerata come be-
ne comune.  Il degrado ambientale è degrado sociale, e sapendo che il pilastro dell'equità sociale 
è la più chiara componente etica, rispetto all'equità economica  o alla giustizia sociale, il tema si 
presenta in relazione al tentativo di eliminare disuguaglianze sociali e discriminazioni di ogni ge-
nere. Etica nello sviluppo, indispensabile ora che tali disparità hanno raggiunto livelli non più ac-
cettabili. -  In particolare le comunità dell'energia presentano il recupero di una responsabilità in-
dividuale, la stessa responsabilità che progressivamente è andata perduta  negli anni della globa-
lizzazione; infatti mettono finalmente al centro dell'azione il cittadino attraverso il suo nuovo ruo-
lo di prosumer, consumatore-produttore della sua stessa energia.  Il che significa  auto-assegnarsi 
un ruolo attivo  e  responsabile  e  non meramente passivo, questo essendo l'unico atteggiamento
permesso in una società dei consumi da mezzo ecolo ad oggi.
Il concetto delle comunità energetiche è basato sull'auto-consumo, cioè la possibilità (e il diritto)
di un gruppo di consumatori di consumare, ma anche di immagazzinare e di produrre energia (me-
glio se da fonti rinnovabili), senza alcuna discriminazione. - L'aggregazione di cittadini permette 
loro di rispondere a bisogni energetici, ambientali, sociali in linea con gli obiettivi di decarboniz-
zazione nazionali ed internazionali. Una aggregazione che ha come obiettivo quello di considera-
re l'energia  come bene indispensabile  per una vita dignitosa, capace  di descrivere  una identità 
nuova dell'essere umano.
Ma per fare questo occorre necessariamente adottare principi e metodi rivoluzionari. Da un modello
ad alta intensità  di beni di consumo occorre passare ad un modello ad alta intensità di beni comuni e 
beni pubblici, perchè così, grazie all'abbondanza delle risorse (basti pensare alla disponibilità  di so-
le, acqua e vento), sarà possibile eliminare il concetto di proprietà. Risorse abbondanti significano fi-
ne della proprietà perchè non occorre essere proprietari per difenderle e tutelarle. L'auto produzione
dell'energia renderà liberi. La gestione consapevole della energia darà il senso e la misura della liber-
tà dell'uomo.  -  Ci si deve concentrare su un modello di sviluppo trritoriale, che significa uso coeren-
te delle risorse, partecipazione e condivisione, valorizzazione di quel territorio con relative ricadute
anche economiche.  Il carattere fortemente teritoriale della scelta energetica  privilegia  e  valorizza 
l'identità locale e la sua tutela, aumenta la consapevolezza del fine comune; per definizione una co-
munità dell'energia è fondata su condivisione, collaborazione, empatia. La generazione dell'energia
diventa diffusa, capillare, in contrasto con quella a cui siamo abituati, cioè centralizzata, monopoli-
stica, di mercato. Qui sta il significato di rivoluzione. 
Continua...
to be continued...

venerdì 29 gennaio 2021

SPORT - Sci alpino / Una grandissima Marta Bassino a Kranjska: mondiali da numero 1

 29 gennaio '21 - venerdì                              29th January / Friday                          visione post - 8

(da 'La Gazzetta dello Sport' - 17 gennaio '21 - di Simone Battaggia)
Applaudire, non si può fare altro. Nel parterre di Kranjska Gora (Slovenia), Tessa Worley e Michelle
Gisin accolgono Marta Bassino spellandosi le mani. Poco prima avevano esultato entrambe, coscien-
ti di aver fatto una super manche  su una pista ghiacciata, intrattabile, brutale, in una gara  poco  più corta rispetto a quella dei maschi. Finiranno seconda e terza, damigelle d'onore  in una giornata che metteva alla prova la testa, il fiato, la tecnica. Una giornata riservata solo alle campionesse.
Un'altra dimensione - Esulta anche Marta, come raramente l'avevamo vista fare. Agita le braccia alla
Tardelli perchè capisce subito che dietro a quegli ottanta centesimi di vantaggio c'è molto di più della
sua quinta vittoria in carriera e della ritrovata leadership nella classifica di gigante.   Un trionfo offre 
solo un indizio , ma se in cinque gare  tra le porte larghe  ne porti a casa tre, nella quarta  sei uscita a
poche porte dalla fine quando te la stavi giocando e nella quinta  eri seconda prima che annullassero 
la gara per vento, allora stai entrando in un'altra dimensione. E se la prima vittoria l'hai ottenuta  a ot-
tobre sul ghiacciato di Soelden, la seconda a dicembre  sotto la neve  a Gourchevel  su  di un fondo 
che era un puzzle di ghiaccio e di neve fresca, e la terza la conquisti nel freezer di Kranjska Gora, 
a -15° e su una pista che è una lastra di vetro, allora i tuoi riferimenti iniziano a essere interessanti.
"Ho vinto su tre tipi di piste differenti, su tre nevi differenti e ne sono fiera - spiegherà a fine gara 
la cuneese - , Mi ricordo quando guardavo  Marcel Hirscher  e Anna Fenninger, erano in grado di
vincere su diversi tipi di pista. Ora ci riesco anch'io, è incredibile".
Gambe che tremano - Miglior tempo nella prima manche, secondo miglior tempo  nella seconda.
Lì dove le avversrie mettono di traverso gli sci, alzano il busto, portano troppo rispetto e in molti
casi escono, lei scivola come una piuma, stringe il raggio delle curve, non alza un filo di neve e
fila via tra le porte.  La solita poesia sul ghiaccio, scritta però mentre quel ghiaccio sembra pron-
to a divorarti. Ieri la "Podkoren 3" ha fatto tremare le gambe a tante. Pure oggi nella gara-bis (in
programma oggi) probabilmente andrà così. per Marta la vigilia non era stata tranquilla. "Avevo
timore di questa pista, in allenamento sul lucido ho sempre fatto fatica. Invece ora capisco che ho 
la solidità per fronteggiare ogni situazione. Mi aiuta molto il mio skiman, Gianluca Petrulli, una
persona di cui mi fido ciecamente.  Questa gara era difficile, la neve dava poco grip, ma quando
arrivo alla partenza so che gli sci comunque andranno bene. E' un rapporto che si costruisce nel
tempo, durante gli allenamenti. Giorno dopo giorno, lui capisce come mi piacciono gli sci. E' un
qualcosa di speciale". 



Lucianone

SOCIETA' - storie / Russia: aumentano gli ubriachi alcolisti, così vengono mandati in prigione

 29 gennaio '21 - venerdì                               29th January / Friday                        visione post - 8

(da la Repubblica - 4 gennaio 2021 - di Rosalba Castelletti)


Aumenta l'alcolismo e in Russia
tornano le celle per gli ubriachi

"Il nuovo è un vecchio che è stato dimenticato", recita un vecchio detto russo. E così, per combattere
l'alcolismo che - a detta dei politici - ha raggiunto "vette proccupanti" in molte parti della Federazio-
ne, il Cremlino ha pensato ha pensato di rispolverare le vytrezviteli, letteralmente  "stazioni di disin-
tossicazione". Create in epoca zarista e diventate tristemente rinomate sotto Stalin, queste celle dove
gli ubriachi prelevati dalle strade venivano rinchiusi finchè non smaltivano la sbornia erano state abo-
lite dieci anni fa. Ma per i deputati della Duma che hanno caldeggiato la legge siglata a fine anno da
Vladimir Putin ed entrata in vigore il primo gennaio, i "rifugi per ubriachi" sono l'ultima arma  nella
lotta all'alcolismo. Circa 50mila russi continuano a morire ogni anno per il troppo bere, fino a 10mi-
la per ipotermia dopo essersi accasciati all'aperto per la sbronza. E, se è vero che durante il ventennio
di Putin al potere il consumo di alcol è crollato del 40 percento, il 2020 ha visto le vendite di vodka
aumentare del 65 percento durante il lockdown.
La prima vytrezvitel  fu aperta  nel novembre 1902 a Tula, a sud di Mosca.  Finanziata  dalla città  e 
equipaggiata da uno staff di paramedici, aveva l'obiettivo di soccorrere i lavoratori congelati per stra-
da e ridurne la mortalità. Pochi anni dopo, istituzioni simili erano sorte in quasi tutte le province del-
l'Impero russo, ma vennero chiuse dopo la Rivoluzione. nell'Unipne sovietica la prima "stazione per
smaltire la sbornia" apparve nel 1931. Ma sotto Stalin questi rifugi divennero ben presto uno dei tan-
ti mezzi di repressione. Con ordinanza del Commissario del popolo degli affari interni dell'Urss La-
vrentij Beria del 1940, i centri medici per la sobrietà furono subordinati alla famigerata Nkvd, la po-
lizia politica segreta responsabile delle purghe.  Nel 1974  ci passò una notte  pure il dissidente An-
drej Sakharov. E non perchè avesse alzato il gomito, ma perchè aveva avuto l'ardire di partecipare
a una manifestazione.  -  Le stazioni sovietiche fornivano solo due "servizi": una doccia fredda e un letto. Ma costavano quanto una notte in un buon hotel. I detenuti venivano svestiti (perchè, sostene-
vano i medici, "un uomo nudo è più sottomesso"), rianimati con acqua ghiacciata e lasciati a dormi-
re. I più violenti venivano legati alle brandine e talora picchiati.  Il cittadino  veniva  dimesso  solo
smaltita la sbornia, di regola non prima delle 5 del mattino. Una notifica veniva inviata al datore di
lavoro che poteva costare una censura o il licenziamento.
Negli anni di Breznev, l'epoca della zastoj, stagnazione, che i sovietici ribattezzarono zastolje, cioè
sbronza, le stazioni erano così parte del "folclore urbano" da essere circondate da un'aura di roman-
ticismo. Ne cantava Vladimir Vysotskij e Georgij Danelija le ricordava nel film Afonja e Maratona
di autunno.  Ogni anno tra 2,5 e 5 milioni di cittadini finivano in un centro per la sobrietà. Nel 1990
se ne contavano più di 1.200.  Crollata l'Urss, il loro numero si dimezzò. Finchè nel 2011 l'allora presidente Dmitrij Medvedev non ne decretò l'abolizione: dagli Interni, l'assistenza agli ubriachi sa-
rebbe dovuta passare alla Sanità. In pochi anni, di fronte alla congestione degli ospedali, le autorità
di una ventina di regioni sono tornate alla pratica collaudata delle stazioni per ubriachi: più simili a ospedali che a carceri, niente sbarre alle finestre nè lucchetti alle porte e pernottamenti gratis. Men-
tre lo Stato ha ripreso  a discuterne. E nel 2018 le ha persino riesumate nelle undici città che ospita-
vano i Mondiali di calcio. -   Ora, in base alla nuova legge, il sistema  si baserà  su un partenariato
pubblico-privato e i "pazienti" dovranno pagare. La tariffa  sarà definita su base regionale, ma do-
vrebbe aggirarsi tra i 1.500 e i 2mila rubli a notte, circa 16-22 euro. Gli agenti di polizia potranno prelevare dalla strada gli ubriachi "incapaci di muoversi o orientarsi" anche senza il loro consenso.
"Il principale vantaggio è che nessuno congela", sostiene il primario della clinica "Nezavisimost 24"
Aleksej Kazantsev. Ma non mancano i dubbi.  Molti  ricordano i casi di percosse, fino alla morte, e 
di saccheggio che avvenivano nelle istituzioni prima della loro abolizione. Nel 2010 un giornalista
venne ucciso a Tomsk dopo essere stato picchiato da un agente di polizia. Un anno prima un caso
simile si verificò a Perm, mentre ad Arzamas una donna fu violentata.  "Sappiamo che cosa è suc-
cesso lì, quali violazioni dei diritti sono state commesse", ricorda la narcologa Ljubov Shishenko-
va. Pur condividendo le perplessità, per Lev Levinson, capo del Programma  di politiche anti-droga
dell'Istituto dei diritti umani, si tratta di "un servizio necessario".  Più pessimista lo psichiatra Pjotr
Kamenchenko che, all'inizio della sua carriera di medico negli anni '80, si trovò a prestare servizio
 in un vytrezvitek: "Temo che tutto andrà secondo la formula 'Volevamo il meglio, ma è andata co-
me sempre' ". Come il vecchio che è stato ben dimenticato.

Lucianone

venerdì 22 gennaio 2021

SPORT - calcio / Serie A - 17^ e 18^ giornata 2020/21

 22 gennaio '21 - venerdì                                   22nd January / Friday                          visione post - 2

Risultati delle partite / 17^ giornata
Benevento   1     Genoa      2     Milan    2     Roma   2      Parma   0     Udinese   1     H. Verona   2     Fiorentina   1
Atalanta       4      Bologna   0     Torino   0     Inter     2       Lazio    2      Napoli     2     Crotone      1      Cagliari      0

Juventus    3     Spezia          2
Sassuolo   1      Sampdoria   1

18^ giornata
Lazio   3     Bologna      1     Torino   0     Sampdoria   2     Napoli        6     Crotone       4     Sassuolo   1     Atalanta   0
Roma   0    H. Verona   0     Spezia   0    Udinese       1     Fiorentina   0     Benevento   1     Parma       1    Genoa      0

Inter          2     Cagliari   0
Juventus   0     Milan      2

CLASSIFICA

MILAN   40  /   Inter   37  /   Roma   34  /   Juventus   33  /   Atalanta, Napoli, Lazio   31  /   Sassuolo   29  /   H. Verona   27
Sampdoria   23  /   Benevento   21  /   Bologna   20  /   Fiorentina, Spezia   18  /   Udinese   16  /   Cagliari, Genoa   14
Torino   13  /   Parma   12  /   Crotone   9



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Riflessioni - Proviamo a difendere il 2020!

 22 gennaio '20 - venerdì                              22nd January / Friday                           visione post - 4 

(da la Repubblica - 2 gennaio '21 - L'Amaca / di Michele Serra)


In difesa dell'anno scorso

Il 2020, bisesto e funesto, se ne è andato in mezzo a un tale coro mondiale di improperi, maledizioni
e gesti dell'ombrello (compresi i miei), che forse vale la pena spendere due righe per salutarlo meglio.
E' stato un anno duro, ma rispettabile. Implacabile, ma onesto. Ci ha fatto memoria della nostra vul-
nerabilità, specie noi occidentali meno avvezzi, rispetto ad altri popoli, a sentirci in pericolo.
Ci ha scaricato davanti alla porta di casa, in disordine, molte delle nostre omissioni: nei confronti
della salute pubblica, dell'ambiente, della scienza, della scuola.  Ci ha costretti a valutare seriamente
il nesso tra il nostro respiro e l'aria di cui si nutre, specie sotto il cielo stantio del Nord, discarica per-
manente di un benessere che ci presenta i suoi costi. A capire che l'utilità degli ospedali si misura in
letti, non in clientele. Che la medicina di base, quella di territorio, di quartiere, di famiglia, è la fante-
ria che fa vincere le guerre, e deve essere  difesa  e  valorizzata  tanto quanto le famose eccellenze  
di cui ci riempiamo la bocca: è la norma, che rende forti, non l'eccezione.
Ci ha fatto riscoprire che senza lo Stato, e senza quel multiStato che è l?europa, si è abbandonati al
proprio destino, più soli, più deboli: il 2020 è stato l'anno che, sotto emergenza, ha ribaltato il tavo-
lo nella dialettica pubblico/privato, che da troppo tempo pendeva dalla parte del solo privato. Infine
ci ha consegnato, nei suoi ultimi giorni, l'antidoto contro la malattia, ovvero la pala per seppellirlo.
ma seppellirlo e dimenticarlo sarebbe davvero uno sperpero, dopo tutto quello che abbiamo passato.
Il 2020 è un morto da ricordare.

Lucianone

venerdì 15 gennaio 2021

Nuove riflessioni del Venerdì - I social che eliminano Trump: giusto? / Scuola: il grosso problema della Dad

 15 gennaio '21 - venerdì                                  15th January / Friday                            visione post - 5

Il pericolo del trumpismo populista dilagante sui social
e la sua eliminazione, partendo dalle riflessioni del filosofo Cacciari

(di Luciano Finesso)

Le parole del filosofo Massimo Cacciari - "Twitter e Facebook sono dei privati, non possono togliere
la parola. Oppure stabiliscano delle regole, mi diano un loro codice etico, come c'è nelle imprese, ren-
dano pubblico questo codice in base al quale concedono l'accesso alle loro reti, indichino chi e cosa
ha diritto di parola nelle loro reti e cosa no". (intervista, la Repubblica, lunedì 11 gennaio 2021).

- Twitter e facebook sono nati come social, e quindi come social - pressochè tutti i social di internet -
sono liberi di agire come vogliono in quanto privati: questo è giusto? In linea di massima no, non è
giusto. Ma è anche vero che sono nati entrambi (come del resto poi Instagram) dentro il mondo di
Internet, e come si sa la Rete è nata per essere al servizio globale di tutti, cioè di tutte le persone del mondo, e quindi per dare informazioni libere a ognuno/essere umano vivente accettando fin dall'ini-
zio il bene e il male su tutto quello che veniva proposto, scritto, prodotto in video e immagini. Se ci
ricordiamo Internet era nato come innovativo, stupendo mezzo di divulgazione globale/universale
in cui tutti potevano dire e sfogare le proprie opinioni, idee, eccetera oltre che essere naturalmente
 un mezzo di comunicazione che doveva attivare e veicolare la cultura  in senso lato  fino anche a
 essere un mezzo di comunicazione concorrente alla tv senza peraltro sostituirla.

Dice ancora Cacciari - "Ha dell'incredibile che un'impresa economica la cui logica è volta al profitto
si arroghi il diritto di parola. Dovrebbe essere una struttura politica ad avere il controllo su mezzi de-
cisivi per le sorti delle nostre democrazie. Che non si capisca il problema vuol dire che oramai siamo
pronti a tutto. Diceva Lacan: volete un padrone. Lo avrete".
- Il fatto è che a volere dei padroni nel mondo ci sono e ci sono state popolazioni intere, purtroppo:
per citarne solo alcune, di quelle famose, in Russia, in Cina, in Turchia, negli Stati Uniti stessi per
non parlare dei Paesi dell'America Latina. In queste nazioni, addirittura continenti come gli Usa, il 
popolo nella sua maggioranza ha messo al potere con votazioni democratiche e talvolta nondemo-
cratiche dei veri e propri padroni tiranni: Bolsonaro, Trump, Erdogan, Putin, Xi, Maduro eccetera.
Dunque in quello che doveva essere il nuovo, meraviglioso mondo globalizzato  e in cui  Internet
con i suoi 'moderni, stupendi social', twitter e facebook e instagram (citando i più famosi) doveva
essere la magia che univa tutti i popoli del mondo in una nuova ricostruzione mirante alla pace, al
progresso e alla prosperità economica. Ma sappiamo che poi tutto ciò si è rivelato una pura fenice
che ci ha accarezzato tutti e che anno dopo anno sì è incendiata  bruciandosi del tutto  a partire da
quel 11 settembre 2001, passando per la crisi americana devastante del 2008  fino ad arrivare alla
attuale epidemia/pandemia che ci ha fatto rivedere, ricredere e riprogettare tutto distruggendo tut-
te le grandi idealità e speranze su un globalismo capitalistico dalle grandi virtù generatrici felicità
per tutti, ricchi e poveri. Niente di più falso. -   E i social non sono altro che l'emanazione di quel
globalismo fallace: la costruzione di facebook, twitter e poi instagram in mano a pochi potenti pri-
vati ha illuso tutti nel mondo, ricchi e poveri, che si potesse vivere beati sotto lo stesso tetto, perchè
tutti potevamo trastullarci diventando magari potenti e un poco famosi con quei mezzi senza pensa-
re che erano proprio quelle diavolerie che venivano a toglierci una buona parte di libertà critica e di
democrazia diretta: infatti il voto oggi conta sempre meno nei Paesi cosiddetti democratici  e  l'uso
dei social controllato dai pochi che lo dirigono e lo hanno creato è sempre più diffuso in senso sem-
pre più schiavistico ma falsamente fatto passare come foriero di benessere. Ora la pandemia e l'uso
di Twitter fattone da tipi come Trump ci hanno messo in allarme e fatto aprire gli occhi. E la politi-
ca, purtroppo, è ormai fuori gioco da parecchio tempo e il controllo  su questi social  maneggiati in
modo spericolato e pericoloso da Trump, dagli hacker, dai negazionisti di ogni genere non può più
essere messo in atto se non - per come stanno almeno le regole attuali - dagli stessi padroni/creatori
di tali, da come ormai abbiamo capito da tempo, social diabolici, ma fatti passare come indispensa-
bili al progresso dell'umanità nondimeno dei razzi e navicelle spaziali che ci faranno abitare in futu-
ro la Luna e Marte. 
 
EMERGENZA SCUOLA - Precarietà, stress. Il Ministero dell'Istruzione studia gli effetti psicologi-
ci sugli studenti della didattica a distanza (DAD). 
(da L'Espresso del 10 gennaio 2021 - 'Ferite invisibili')
Ancora sul settimanale L'Espresso: - Gli psicologi lanciano l'allarme: "La pandemia ha provocato 
disagi che velocemente si trasformano in disturbi". Tutti dichiarano che l'istruzione è una priorità.
Ma da marzo l'istituzione scolastica è stata sempre più spinta ad arrendersi.
La DAD doveva essere un palliativo, all'inizio della pandemia, che si sostuisse in modo provviso-
rio alla lezione in classe causa l'impossibilità di mantenere le giuste distanze, anche per l'elevato
numero di studenti che spesso sono ammassati in tante scuole come "gregge o pollaio".
CONTINUA...
to be continued...