martedì 12 dicembre 2023

Ultime notizie - dall'Italia e dall'estero / Latest news

 12 dicembre '23 - lunedì                               12th December / Monday                       visione post - 32

Dall'Europa -

Sanzioni per Hamas: la proposta di Bruxelles con i ministri degli Esteri di Berlino, Roma e Parigi. -  L'Europa ha deciso di comminare sanzioni contro Hamas. La proposta è stata sostenuta dai ministri degli Esteri di Italia, Germania e Francia. Intanto continuano i raid israeliani nella Striscia.  L'Italia, la Francia e la Germnis sostengono l'iniziativa europea per imporre sanzioni contro il gruppo i Hamas, mentre Antonio Tajani, il ministro degli Esteri, ha spiegato di opporsi "a bandi contro i coloni estremisti, pur condannandone le violenze".

Continua... yo be continued... 




SPORT / Calcio - serie A / anno 2023-24 - 15^ giornata risultati e commento

 12 dicembre '23 - martedì                              12th December / Tuesday                     visione post - 11


Juventus - Napoli   1 - 0   H. Verona - Lazio   1 - 1  

Atalanta  -  Milan  3 - 2  Inter - Udinese  4 - 0

Frosinone - Torino  0 - 0   Monza - Genoa  1 - 0

Salernitana - Bologna  1  -  2   Roma - Fiorentina  1 - 1

Empoli - Lecce   1 - 1  Cagliari - Sassuolo  2 - 1




 
Lucianone




Commenti - Il tempo dell'Attesa (e quello dell'Avvento)

 12 dicembre '23 / martedì                                12th December / Tuesday                 visone post - 9   

(da la Repubblica - 11 dicembre '23 - di Enzo Bianchi)

Il tempo dell' attesa

Ogni anno, verso la fine dell'anno civile, giunge un tempo che i cristiani distinguono dallo scorrere quotidiano dei giorni e lo chiamano "Avvento": tempo di attesa di una venuta, di una manifestazione desiderata che finalmente si imporrà nella storia con una novità inaudita, ci sarà un cielo nuovo e una terra nuova in cui regneranno la giustizia, l'aamore reciproco, la pace. I cristiani si impegnano in questa attesa per le parole di Gesù che i suoi ascoltatori discepoli hanno compreso come l'annuncio di una dipartita ma di una conseguente venuta nella gloria per l'instaurazione del Regno di Dio.  C'è stato un tempo, non certo il nostro, in cui si poteva rispondere alla domanda  "chi è il cristiano?" con le parole "colui che aspetta Gesù Cristo, la sua venuta". -   Abbiamo alle spalle più di due millenni di cristianesimo e lo dobbiamo confessare: la speranza e l'attesa dei primi cristiani che si sono sempre rinnovate nei secoli sono state tutte deluse. Cristo non torna, tutto va avanti come prima, il Regno di Dio non lo si vede e la promessa di giustizia, pace, salvezza sembra essere delusa, un bel sogno dell'umanità condannato a essere frustrato  Eppure in secoli diversi e in chiese diverse vediamo cristiani che per aspettare la venuta di Gesù Cristo vegliano durante la notte per essere pronti all'incontro con il loro Signore, ci sono stati cristiani che hanno consacrato la vita a una ricerca della sua presenza, all'ascolto della sua Parola, chiedendogli solo: vieni Signore. Questa è follia? No, è un desiderio custodito nel cuore e nel comportamento: ognuno di noi può essere il Regno di Dio annunciato da Gesù come veniente. Basta che lasci regnare solo Dio su di sè e dunque la sua volontà, che è amore, giustizia e pace, e impedisca ad altre presenze, gliarcontes di questo mondo di dominarvi.  Ecco quando viene il Regno di Dio, quando tu vuoi, se tu vuoi su di te. Ma la certezza della fede non toglie l'ansietà, la speranza disperata della ragione per la quale Gesù ritardi la sua promessa rendendo il nostro esilio da lui insopportabile.

CONTINUA...  to be continued... 

giovedì 7 dicembre 2023

Riflessioni - idee / IL DISCORSO DEL GENITORE: "Il mio appello agli uomini" di G. Cecchettin

 7 dicembre '23 - giovedì                                    7th December / Thursday                    visione post - 7

(da Corriere della Sera - 6 dicembre '23, mercoledì)

La lettera-discorso di Gino Cecchettin

"Carissimi tutti,

abbiamo vissuto un  tempo di profonda angoscia: ci ha travolti una tempesta terribile e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai. Ci siamo bagnati, infreddoliti, ma ringrazio le tante persone che si sono strette attorno a noi per portarci il calore del loro abbraccio. Mi scuso per l'impossibilità di dare riscontro personalmente, ma ancora grazie per il vostro sostegno di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili. La  mia riconoscenza giunga anche a tutte le forze dell'ordine, al vescovo a ai monaci che ci ospitano, al presidente della Regione Zaia e al ministro Nordio e alle istituzioni che congiuntamente hanno aiutato la mia famiglia.

 Mia figlia Giulia era proprio come l'avete conosciuta, una giovane donna straordinaria. Allegra, vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma.  Oltre alla laurea che si è meritata e che ci sarà consegnata tra pochi giorni, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma. Nonostante la sua giovane età già diventata una combattente, un'oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà:. il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti. Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro che avrebbero dovuto amarle, e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prim di perdere anche la vita. -       Come può accadere tutto questo?  Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell'informazione.

Mi rivolgo per primo agli uomini, perchè noi per primi dovremmo dinmostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere. Parliamo agli altri maschi che conosciamo, sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali. Dovremmo essere attivamente coinvolti, sfidando la diffusione di responsabilità, ascoltando le donne e non girando la testa di fronte ai segnali di violenza, anche i più lievi. La nostra azione personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto. - A chi è genitore come me, parlo con il cuore insegnamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell'impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte.  Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perchè diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possesso e all'amore vero che cerca solo il bene dell'altro.  Viviamo in un'epoca in cui la tecnologia ci connette in modi straordinari, ma spesso, purroppo, ci isola e ci priva del contatto umano reale. kkmpppl E' essenziale che i giovani imparino a comunicre autenticamente, a guardare negli occhi degli altri, ad aprirsi all'esperienza di chi è più anziano di loro. La mancanza di connessione umana autentica può portare a incomprensioni e a decisioni tragiche. Abbiamo bisogno di ritrovare  la capacità di ascoltare e di essere ascoltati, di comunicare reslmente con empatia e rispetto.  la scuola ha un ruolo fondamentale nella formazione dei nostri figli. Dobbiamo investire in programmi educativi che insegnino il rispetto reciproco, l'importanza delle relazioni sane e la capacità di gestire i conflitti in modo costruttivo per imparare ad affrontare le difficoltà senza ricorrere alla violenza. La prevenzione della violenza inizia nelle famiglie, ma continua nelle aule scolastiche, e dobbiamo assicurarci che le scuole siano luoghi sicuri e inclusivi per tutti. -  Anche i media giocano un ruolo cruciale da svolgere in modo responsabile. La diffusione di notizie distorte e sensazionalistiche non solo alimenta un'atmosfera morbosa, dando spazio a sciacalli e complottisti, ma può anche contribuire a perpetuare comportamenti violenti. Chiamarsi fuori, cercare giustificazioni, difendere il patriarcato quando qualcuno ha la forza  e la disperazione per chiamarlo col suo nome, trasformare le vittime in bersagli solo perchè dicono qualcosa con cui magari non siamo d'accordo, non aiuta ad abbattere le barriere. perchè da questo tipo di violenza che è solo apparentemente personale e insensata si sesce soltanto sentendoci tutti coinvolti.  Anche quando sarebbe facile sentirsi assolti.

Alle istituzioni politiche chiedo di mettere da parte le differenze ideologiche per affrontare unitariamente il flagello della violenza di genere. Abbiamo bisogno di leggi e programmi educativi mirati a prevenire la violenza, a proteggere le vittime e a garantire che i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Le forze dell'ordine devono essere dotate delle risorse necessarie per combattere attivamente questa piaga e degli strumenti per riconoscere il pericolo. ma in questo momento di dolore e tristezza, dobbiamo trovare la forza di reagire, di trasformare questa tragedia in una spinta per il cambiamento.  La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte, può anzi deve essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne. Grazie a tutti per essere qui oggi: che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme per creare un mondo in cui nessuno debba mai temere per la propria vita. - Vi voglio leggere una poesia di Gibran che credo possa dare una reale rappresentazione di come bisognerebbe imparare a vivere. "Il vero amore non è nè fisic o nè romantico./Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è,/è stato, sarà e non sarà./Le persone più felici/non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto,/ma coloro che traggono il meglio/da ciò che hanno./La vita non è una questione/di come sopravvivere alla tempesta,/ma di come danzare nella pioggia!".

Cara Giulia, è giunto il momento di lasciarti andare. Salutaci la mamma. Ti penso abbracciata a lei e ho la speranza che, strette insieme, il vostro amore sia così forte da aiutare Elena, Davide e anche me non solo a sopravvivere a questa tempesta di dolore che ci ha travolto, ma anche ad imparare a danzare  sotto la pioggia. Sì, noi tre che siamo rimasti vi promettiamo che, un pò alla volta, impareremo a muovere passi di danza sotto questa pioggia. ----------------------------------------------------------------------Cara Giulia, grazie per questi 22 anni che abbiamo vissuto insieme e per l'immensa tenerezza che ci hai donato. Anch'io ti amo tanto e anche Elena e Davide ti adorano. Io non so pregare, non so sperare: ecco, voglio sperare insieme a te e alla mamma, voglio sperare insieme a Elena e Davide e voglio sperare insieme a tutti voi qui presenti: voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e voglio sperare che un giorno possa germogliare. E voglio sperare che produca il suo frutto d'amore, di perdono e di pace. "

Addio Giulia, amore mio


Lucianone