domenica 28 maggio 2023

SPORT - calcio / Serie A - 35^ e 36^ giornata - Risultati e video/commenti

 28 maggio '23 - domenica                                  28th May / Sunday                      visione post - 6                     

visione post -

35^ giornata

Lazio   2   Salernitana  1
Lecce  2   Atalanta       0
Spezia   2   Inter          4
Milan    0   Sassuolo   2
H, Verona   0
Torino        1
Fiorentina   2
Udinese      0
Monza   2   Bologna  0
Napoli   0   Roma      0
Juventus       2
Cremonese   0
Sampdoria   1
Empoli        1

36^ giornata
Sassuolo   1
Monza       2
Cremonese  1
Bologna       5

Atalanta      3
H. Verona   1
Milan         5   Lecce  0
Sampdoria  1  Spezia  0
Tprino        1
Fiorentina   1
Napoli   3
Inter      1
Udinese 0
Lazio     1
Roma          2
Salernitana  2
Empoli     4
Juventus   1


 Commento -
In zona calda retrocessione: la Cremonese si becca una cinquina in casa del Bologna, solo che
ormai il suo destino è segnato, il Verona Hellas viene infilato tre volte in quel di Bergamo ma
è sncora in corsa, con lo Spezia, per evitare la retrocessione, Spezia che si aggrappa al pareg-
gio disperato col Lecce, con quest'ultimo che non ha ancora finito di tremare e dovrà minimo
vincere una delle prossime due partite.  Finale per le pericolanti da brividi, soprattutto adesso
che non esistono più play-off. E thriller fino all'ultimo... non male!
- L. Finesso - 

Lucianone

martedì 23 maggio 2023

Cultura / la parola - SARCASMO / sarcastico

 23 maggio '23 - martedì                                   23 rd May / Tuesday                      visione post - 7

(da L'Espresso - 13 dicembre 2020)

sarcasmo -

Mordere la carne. Lacerare la polpa. Ironia senza affetto. Come quando si dice "ti mangio a
colazione".  E' sarcastico per esempio accusare il dolore di subire  una dittatura, sanitaria o
pneumatica che sia , nonostante, fino a quel momento, si sia derivati e si sia rivendicato, a-
criticamente un modello dittatoriale storico. Esattamente come quando prima si chiedono 
pieni poteri e dopo si ha il coraggio di gridare all'illiberalità. Sarcastico appunto come mor-
dere il corpo stesso della logica. Sarcastico essere fieri della parola Fascista e stigmatizzare 
la parola Comunista..  Anche se ciò deriva da forti denti populisti contro una carne oscena-
mente debilitata. -  Sarcastico giudicare l'istruzione alla stregua di uno spazio di pericolo
che ardisce generare senso critico. Anche se le stesse dentature d'acciaio aggrediscono 
una struttura  scolastica resa fragilissima a una insipienza diffusa, decennale, trasversale.
Sarcastico chiudere spazi garantiti e controllabili dal punto di vista sanitario come i teatri 
e le sale cinematografiche, perchè azzannare quei corpi  significa semplicemente  dare il
colpo di grazia a quei corpi agonizzanti. Sarcastico proclamare percentuali stratosferiche
di patrimoni artistici che sono poi relegati agli avanzi di bilancio. Come lagnarsi  di non
poter mangiare quella buona bistecca che abbiamo lasciato marcire in frigo.  Sarcastico
lottare contro una malattia che non esiste, spendere energie per proclamarne l'assenza.
Come se si desse un morso fatale alla propria profondissima paura.  sarcastico scrivere 
pensando che valgano solo le proprie mentre quelle degli altri hanno il maledetto difetto
di dover essere lette. perchè questo significa  affondare definitivamente le zanne al cen-
tro del nostro precipizio. Sarcastico doversi vergognare di quello che si sa. Perchè signi-
fica offrirsi al morso senza corpo e senza spessore. Così, quando saranno finiti i corpi e
i pensieri da azzannare non resterà che rivolgersi contro noi stessi. sarcasmo dei sarcasmi.
(L'Espresso n. 51 - 13 dicembre '20 / di Marcello Fois)

Lucianone

lunedì 22 maggio 2023

Ultime notizie - dall''italia: dal 18 maggio '23 in avanti, il diluvio delle acque su Emilia/Romagna - Latest news

 22 maggio '23 - lunedì                                 22th May / Monday                               visione post - 6

18 maggio -
Piogge tropicali sull'Adriatico con devastazioni del territorio in Emilia-Romagna:
Rotti gli argini di quasi tutti i fiumi: si contano i primi morti (9), più 10 mila sfollati.
Il governatore Bonaccini: come un terremoto / E' l'effetto del clima malato
Dall'Appennino alla costa molti paesi isolati dalle frane e dagli allagamenti / Annullato 
il GP di Imola.

Continua...
to be continued...

sabato 20 maggio 2023

SPORT - calcio / Serie A - 34^ giornata / video e commento

 sabato 26 maggio '23                                      26th May / Saturday                           visione post - 6

Milan   2     Roma   0
Lazio   0      Inter    2
Cremonese   2
Spezia         0
Atalanta   0
Juventus  2
Torino   1   Napoli        1
Monza  1    Fiorentina  0
lecce          0
H..Verona   1
Empoli        2
Salernitana  1
Udinese       2
Sampdoria   0
Sassuolo  1
Bologna   1



 


Lecce - H. Verona   0 - 1

Commento
di L. Finesso

Siamo omai alle battute finali di campionato. E mentre ai piani alti, con lo scudetto che già è
stato requisito in anticipo da un Napoli fuoriclasse e con le squadre sottostanti, almeno 5,
che si stan dando battaglia per le restanti posizioni di Coppe relative Champions inclusa, giù
in fondo alla classifica escludendo la Samp e la Cremonese, già ormai scese in B, resta un fi-.
nale duello tra Hellas Verona e La Spezia (e qui c'è un discorsino da fare per entrambe) che po-
trebbero forse sfidarsi infine anche in uno scontro da thriller-spareggio se continuassero a pa-
reggiarsi nel punteggio fino all'ultimo respiro.  Per ora con la vittoria sul Lecce, l'Hellas ha
recuperato qualcosa, ma troppo poco ancora.
Continua...
to be continued...


SOCIETA' / La storia - Quella coppia che accoglie i migranti

 20 maggio - sabato                                      20th May / Saturday                              visione post - 7

(da la Repubblica , 1 aprile '23 -  La Storia /la coppia di Ventimiglia / - inviato Massimo Calandri) 

Ventimiglia - 

Il primo ospite si chiamava Hossein, agosto 2020. "Un ragazzo tunisino, camminava a fatica".
Si era storto una caviglia a Lampedusa qualche giorno prima, allontanandosi dal centro di acco-
glienza. Poi aveva preso il treno per Ventimiglia, il più possibile vicino al confine con la Francia,
 ma il campo Roja della Croce Rossa era appena stato chiuso.   "E'' andata che Filippo, mio mari-
to, lo ha portato a casa.  Non mi ha detto nulla, non c'era bisogno.  Hossein è rimasto da noi due settimane. Aveva paura di non farcela, di non avere il coraggio. Una sera gli ho fatto scivolare un biglietto sotto la porta della camera: Se non te la senti puoi restare qui. Per sempre'. Invece il mat-
tino dopo non c'era più".  Loredana Lombardi racconta che quel giorno ha guardato negli occhi il marito. "E gli altri?", gli ha chiesto. Da allora, nella loro casa  iin frazione San Lorenzo - sulle altu-
re, a due passi dalla frontiera - hanno accolto non meno di trecento migranti. Ragazzi, donne coi lo-
ro bimbi, intere famiglie.    "A volte, solo per una doccia e un pasto caldo. O per una notte. Oppure,
per giorni e settimane". Dipende da loro. Da quando se la sentono.  "Arriva sempre il momento in
 cui provano a passare di là: dove hanno sempre voluto andare. Francia. E poi, chi può dirlo? 
Spesso va subito bene. Quando non va, ci provano due, tre volte: alla fine ce la fanno. Tutti. Chi
resta in Italia lo conti sulle dita di una mano".
Il telefonino di Loredana è pieno di messaggi, e fotografie: "Scrivono per salutare, per ringraziare -
che Dio vi benedica! - per raccontare che il viaggio è finalmente concluso. Mandano selfie dalla
Tour Eiffel o davanti a Buckingham Palace. Sono felici. E noi con loro".  Loredana faceva la ca-
posala in ospedale. Filippo era titolare di una piccola azienda edile. Pensionati, due figli ora aduti. 
due nipoti. Cattolici. "La religione non c'entra: io sono praticante, Filippo no. Facciamo  parte  di 
una associazione - Scuola di Pace - che raccoglie laici, suore, valdesi, la fratellanza islamica e
Don Rito Alvarez, un prete colombiano. Però quando abbiamo cominciato, abbiamo deciso per
conto nostro". -  Dopo Hossein è arrivata una famiglia afghana con tre bimbi piccoli- Un mino-
re africano. Per due settimane ospitano papà, 4 figli grandi e la mamma - dalla Libia - che stava
per partorire. "Poi abbiamo perso il conto. Ti gira la testa per l'emozione, l'impegno. Filippo va 
col suo furgone sotto il ponte del Roja, all'uscita dell'autostrada,  O alla stazione.   C'è  sempre 
qualcuno che ha bisogno  La casa nell'entroterra l'ha costruita Filippo con le sue mani: al piano
terreno la cucina, un camino, una sala  piena  di giocattoli  per i bimbi; una grande stanza  più 
grande, dove prima dormiva la figlia che ora è a Roma, attrezzata con brande e materassi; un
bagno. Al piano di sopra la loro camera matrimoniale e un'altra stanza (quella del figlio, che 
ora a sua volta vive e lavora altrove), un secondo bagno. All'esterno è stato riadattato un gara-
ge, con una tenda sopraelevata che può accogliere tre adulti o un genitore con alcuni bambini.
Ma alla fine chi cucina? "Naturalmente, io", sorride paziente Loredana. "Anche se col tempo 
ci siamo attrezzati. Filippo passa dal piazzale del cimitero, dove le varie associazioni di aiuto
alla sera distribuiscono i pasti. In casa nostra c'è sempre una pentola per un piatto di pasta, o
un cous-cous . "Spesso sono i nostri ospiti, a volersi sdebitare in qualche modo mettendosi ai
fornelli. Ci sono tante cose da imparare", dice Loredana. Insiste su questa parola: imparare. 
"E' uno scambio di esperienze, di parole, di sguardi". Non indulge. "Non è mica facile. Anzi.
All'inizio, forse. Ma dopo tanto entusiasmo, ti rendi conto  che quello dell'accoglienza  è un
percorso pieno di ostacoli: il clima disteso, l'amicizia, non sono mai scontati. Hai davanti per-
sone disperate, che hanno sofferto : a volte diffidenti, impaurite. Capisci che l'amicizia, il cli-
ma disteso, in qualche modo, li devi conquistare. C'è un problema dietro l'angolo che sembra
senza soluzione. Invece". Ne vale sempre la pena. "Ricevi molto più di ciò che dai".  Guarda
ancora i messaggi sul telefonino, le fotografie. "Ti fanno sapere che ce l'hanno fatta. Ma che 
la loro vita ha cominciato a cambiare. Il giorno che sono rimasti da noi, anche solo per poche
ore. E non esiste nulla di più gratificante".
Di questi trecento e passa 2ospiti", solo una decina è rimasta in Italia. A piedi o in treno, gli
altri vanno via. "Dipende dalle disponibilità economiche. Ricordo  dei ragazzi iraniani  che
24 ore dopo averci salutato erano già a Londra. Una famiglia africana ha impiegato mesi a
raggiungere Parigi".  L'ultima è stata Fatima, tunisina, un bimbo in braccio. "E' uscita di ca-
sa l'altro pomeriggio. A piedi, da sola, in piena notte ha superato il confine francese di San
Luigi. Ci ha telefonato da Nizza. Era felice. E questa felicità, voleva condividerla".

Lucianone

sabato 13 maggio 2023

Uktime notizie - dall' italia / Latest news

 15 maggio '23 - Sabato                                     15th May / Saturday                          viione post - 2

Il Presidente dell'Ucraina Zelensky a Roma -
Giornata di incontri:
Mattarella: "Pienamente al vostro fianco"
Giorgia Meloni: "Gli ucraini sono in guerra anche per noi. Nessuna pace se assomiglia
a un'invasione; Italia continuerà con sostegno militare"
Zelensky incontra il Papa e dice: "Condanni i crimini russi,, non può esserci 
uguaglianza tra vittima e aggressore" / La Santa Sede: "Continuare gli sforzi per la pace"

Lavoro e precari -
Studenti e caro affitti -
Studenti universitari in tenda, caro affitti e Landini contestato

Sindacati in piazza, in miglaiia a Milano contro il governo.
Landini: Sciopero generale? Non escludiamo nulla. Politica ascolti il Paese"
Landini contestato dagli studenti in tenda “Ma la Cgil è con loro”
MILANO — «Non me l’aspettavo, ma penso che sia un elemento che indica anche una modalità. Queste persone dovrebbero capire che la loro controparte non è il sindacato, ma il governo». Maurizio Landini reagisce così alla contestazione davanti all’università Statale di Milano. Quando alcuni studenti del collettivo Cambiare rotta lo accusano di essere venuto a fare solo «una passerella » e di «ingannare i lavoratori ». Il leader della Cgil è appena arrivato per esprimere solidarietà ad altri studenti, che da giorni sono “accampati” con alcune tende contro il caro affitti. È finita da poco la manifestazione unitaria con Cisl e Uil con quarantamila persone all’Arco della Pace contro la politica economica del governo. Dal palco, il numero uno della Cgil ha scandito agli studenti: «La vostra lotta è la nostra».
Per nulla intimorito, Landini chiede di incontrare uno dei quattro contestatori che nel frattempo è stato bruscamente allontanato dal servizio d’ordine. «Bisogna unire tutti quelli che pensano che sia giusta questa battaglia». Non è per nulla pentito di essere venuto. Anzi. «Sono più che convinto di aver fatto bene a venire. Lo rifarei. Poi se vogliono discutere sono pronto a farlo. Se, invece, vogliono inveire e offendere, decidano loro». Perché «non mi pare che avessero una grande voglia di fare una discussione. Volevano fare la marchetta per poter dire che hanno contestato un segretario generale. Non cambia la sostanza di quello che è un problema aperto e per quello che mi riguarda ancora di più come Cgil noi ci apriremo al rapporto con gli studenti e con la discussione sociale».
Subito dopo, però, fa autocritica. «Forse avrei dovuto venire prima, ma siamo sulla strada giusta. Siamo i primi ad ammettere che c’è un problema di rottura che c’è stata in questi anni tra giovani. Sono precari, non hanno diritti, hanno ragione ad essere arrabbiati. Ma ricordo che le leggi non le fa il sindacato. Le hanno fatte i parlamenti, i governi. Noi stiamo facendo i conti con delle leggi sbagliate che vorremmo cambiare. Si può discutere che si faccia di più, ma non è una nostra responsabilità». Il leader della Cgil ricorda che «i voucher non li abbiamo inventati noi, abbiamo raccolto le firme per fare i referendum per cancellarli». Landini ammette che «il livello di precarietà raggiunto in questi anni sta frantumando e dividendo il mondo del lavoro. Questo è il problema». Mette in guardia osservando che «da che storia è storia le divisioni favoriscono quelli che dividono». Annuncia quindi che «una delle cose che dovremmo fare è andare a fare assemblee nelle scuole e nelle università. Non mi impressionano chequalcuno contesti».
Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari alla fine non nasconde un certo imbarazzo. «Credo che le proteste siano giuste, ma allo stesso tempo bisognerebbe usare un atteggiamento un po’ più dialogante. L’obiettivo è comune a tutte e tutti,magari i metodi e le visioni su come arrivarci sono differenti, ma dovremmo aprire un tavolo di dialogo e di confronto sulle metodologie piuttosto che aggredirci vicendevolmente, se vogliamo raggiungere lo stesso scopo». La speranza degli studenti è che una delegazione possa incontrare venerdì a Padova il ministro dell’Università Anna Maria Bernini in occasione dell’apertura dell’anno accademico. Dopo potrebbero smontare le tende.
Per il resto, il corteo di Cgil, Ci sl e Uil si è svolto pacificamente. «Siamo in piazza per un Paese diverso — dice il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri — lotteremo fino alla fine». Danela Fumarola della Cisl garantisce: «Non siamo qui per compromessi al ribasso», ma aggiunge che «parlare di sciopero generale è prematuro».
Lucianone

giovedì 11 maggio 2023

SPORT - calcio / Serie A - 32^ e 33^ giornata / Risultati e video

 11 maggio '23 - giovedì                               11yh May / Thursday                        visione post - 2

Risultati delle partite

32^ giornata 
Lecce     1    Spezia    0
Udinese  0    Monza   2
Roma   1    Torino      1
Milan   1    Atalanta   2
Inter    3   Cremonese   1
Lazio   1  H. Verona      1
Nzpoli         1
Salernitana  1
Sassuolo   2
Empoli     1
Fiorentina    5    Bologna   1
Sampdoria   0   Juventus   1

33^ giiornata
Atalanta  3  Juventus  2
Spezia     2   Lecce      1
Salernitana   3
Fiorentina    3
Sampdoria   0
Torino         2
Lazio        2
Sassuolo   0
Milan          1   Monza  1
Cremonese  1   Roma   1
H. Verona   0
Inter           6
Empoli     3   Udinese   1
Bologna   1   Napoli     1

Spezia - Monza   0 - 2


 Verona - Inter  0 - 6

Continua...
to be continued...


lunedì 8 maggio 2023

Il personaggio - La scienziata israeliana Shikma Bressler: contro il governo

 8 maggio '23 - lunedì                                        8th May 7 Monday                           visione post - 7

(da la Repubblica - 21 marzo '23 / di Rossella Ter5catin)

La scienziata che guida 
la rivolta d'Israele
"Difendo la democrazia"

Gerusalemme -
Fisica e madre di 5 figlie, Bressler guida le proteste contro la
riforma della giustizia.
Shikma Bressler, 42 anni, è un'esperta di fisica delle particelle presso il prestigioso Istituto
Weizmann di Rehovot, guida il progetto israeliano legato all'acceleratore di particelle Large
Hadron Collider presso il Cern di Ginevra, è sposata e ha cinque figlie tra i quattro e i 17 an-
ni. Eppure, negli ultimi mesi è stata una delle figure chiave nell'organizzare le proteste che
ogni sabato sera (e spesso anche in diversi giorni feriali) hanno portato in piazza decine, se
non centinaia di migliaia di israeliani per manifestare contro il governo e la sua riforma del-
la giustizia. Una riforma che secondo i suoi critici mette a repentaglio il carattere democrati-
co dello Stato di Israele perchè erode l'indipendenza del sistema giudiziario e ridimensiona
l'autorità della Corte Suprema.
"Dal mio punto di vista è iniziato tutto tre anni fa, durante il Covid, quando il governo (anche allora
guidato dall'attuale primo ministro Benjamin Netanyahu ndr) cercò di approfittare  della pandemia
per prendere controllo degli altri poteri dello Stato", Bressler spiega a Repubblica.  
"Nel corso della stessa settimana infatti, il ministro della Giustizia  decise di chiudere i tribunali 
solo un paio di giorni prima che iniziassero le udienze di Netanyahu e l'allora speaker della Knes-
set si rifiutò di enere le elezioni per nominare il suo successore".  E' a quel punto che Shikma e i
suoi tre fratelli Eyal, yarden e Dekel - tutti professionisti del settore high-tech decisero di organiz-
zare un primo convoglio di auto che dalla Jezreel Valley nel nord di israele si diresse verso Geru-
salemme sventolando bandiere nere. Con oro grande stupore ben presto migliaia di macchine co-
minciarono a unirsi ai cortei. Segnando  la nascita  del gruppo elle "Bandiere nere", uno dei più
attivi nell'organizzazione di proteste in giro per il paese.  "La bandiera nera è l'avvertimento usa-
to sulle spiagge per segnalare il pericolo", dice Bressler. "Oggi noi vogliamo lanciare l'allarme
sul pericolo che corre la democrazia israeliana".
Per Bressler affiancare alle lunghe ore trascorse in laboratorio l'impegno per le strade è diventato 
parte della vita quotidiana, anche se esita a definirsi una leader delle manifestazioni ("sono solo
uno dei suoi volti più conosciuti", dice). -  Il movimento delle bandiere nere comunica soprattut-
to tramite social media, e in particolafre la pagina Facebook e i gruppi WhatsApp. Sul palco a
rivolgersi alla folla c'è spesso lei, Shikma, nata e cresciuta in una famiglia che si trova in Israele
da generazioni, madre medico e padre ingegnere e pronta a denunciare ciò che lo Stato ebraico
non deve diventare.  "Dobbiamo dire chiaramente che avere la maggioranza in Parlamento non
significa aver il diritto di cambiare le regole del sistema", dice.   "Sappiamo tutti dove portano 
questo tipo di politiche, abbiamo visto che cosa è accaduto in paesi come la Polonia, l'Ungheria,
e la Turchia. Dobbiamo impedire che accada anche qui".  Secondo Bressler,  se il paese  appare 
profondamente spaccato , in piazza si può ritrovare un'unità di intenti tra persone tra persone che
la pensano in modo molto diverso, perchè anche tragli elettori dei partiti che sostengono l'esecu-
tivo  - a cominciare dal Likud di Netanyahu - molti non sopportano la riforma.
"I sondggi dimostrano chiaramente che la maggioranza del popolo israeliano non è a favore di 
questa rivoluzione", dice, aggiungendo che alle manifestazioni incontra moltissimi sostenitori 
del Likud che le rivelano come, se avessero saputo quale sarebbe stato il piano del governo, a-
vrebbero votato altro.   Per questo, secondo Bressler oggi la vera frattura nella nazione non cor-
re lungo la linea maggioranza-opposizione, ma piuttosto fra chi sostiene la democrazia nel sen-
so di piena uguaglianza e libertà, e chi invece no.
Per la ricercatrice, l'obiettivo delle manifestazioni è arrivare alla caduta dell'esecutivo. "E' im-
portante ricordare che in una democrazia il governo deriva la propria legittimità dal popolo e
il popolo oggi sta affermando che ciò che stanno facendo non è legittimo". negli ultimi 30 an-
ni in Israele quasi nessun governo è arrivato alla scadenza proprio perchè a un certo punto ha
in qualche modo perso il proprio mandato popolare".  Nonostante queste siano settimane diffi-
cili, Bressler si mantiene ottimista. -  "Penso che la grande maggioranza degli israeliani creda
nei valori della democrazia. E poi, come diceva mia madre, ottimisti e pessimisti alla fine con-
dividono lo stesso dstino, ma gli ottimisti si godono di più la vita".



Lucianone