martedì 28 febbraio 2023

Il diario del martedì - dal 21 al 28 febbraio

 28 febbraio '23 - martedì                               28th February / Tuesday                    visione post - 12

Commento di 
Luciano Finesso

Domenica, 26 febbraio
Forse una prima rinascita, ma per la riscossa vera e propria del Pd ci vorrà ancora parecchio
tempo. E' chiaro, anzi chiarissimo.   Per riconquistare veramente le periferie, quegli elettori 
disillusi e non solo sconsolati, la nuova segretaria Elly Schlein dovrà lavorare duro. Ma intanto
è già molto che il partito sia rimasto quasi tutto compatto, che non ci sia stata nessuna scissione
con Bonacini, che del resto lo aveva promesso, non avrebbe toccato l'unità del parttito. Ma, la
storia politica dei partitti è piena di ma, per cui già si deve stare contenti, soprattutto gli elettori
che hanno votato la Schlein, che una certa compattezza di partito sia rimasta. Ma adesso c'è da
continuare la ricostruzione  di un Pd un bel pò spezzato in due tra i vertici e la base. Ma guai a
questo punto tradire quella base degli elettori che lo vogliono far rinacsere sotto la guida di una
donna. E del resto la destra ha fatto lo stesso con Giorgia Meloni. O no? E' la riscossa delle don-
ne in campo politico, e la sinistra non poteva essere da meno.  Ma la domanda è soprattutto se
Elly Schlein  riuscirà a evitare la frattura del Pd in due tronconi o in altre correnti e che quella
parte che ha sostenuto Bonaccini nei circoli  non si divida a sua volta per aderire ad altre sirene
come quelle centriste di Renzi  e Calenda che non aspetterebbero altro. E' in questi frangenti
che si può tastare la fragilità del Pd o una ricompattezza  che lo faccia riemergere come forza
trainante della sinistra dando un'occhio privilegiato a Conte e quel che è rimasto dei 5 Stelle.
(domenica, 26 febbraio, Elly Schlein del Pd  ha vinto le primarie sull'altro candidato Bonaccini,
presidente Pd dell'Emilia Romagna / un fatto storico: prima donna segretaria del Pd) -


Putin congela il patto nucleare e accusa la Nato. Discorso del leader russo alla vigilia del
24 febbraio: sospeso il New Start.  "Occidente colpevole del conflitto". E sussidi per
mantenere il consenso.   C’è una sola certezza: l’offensiva contro Kiev andrà avanti. Nel suo atteso discorso sullo stato della nazione, Vladimir Putin promette di realizzarne gli obiettivi
 «passo dopo passo, con attenzione e metodo». Come? Non si sa. A distanza di un anno dall’assurda campagna militare in cui ha trascinato la Russia, e il mondo intero, il leader del Cremlino non presenta nessuna nuova strategia. Né per vincere, né per uscirne. Se ce l’ha, 
non la dice. Non scopre le carte. Viene il sospetto che un anno fa avesse annullato
 l’appuntamento perché non aveva nulla di nuovo da dire.
(21 -  22 febbraio )

Mosca in soccorso di  Berlusconi.  "Da Zelensky  rabbia impotente"
La portavoce del ministro degli Esteri condanna le frasi contro il Cavaliere dal “bunker” di Kiev: “Come i fascisti” E l’ambasciatore russo a Roma accusa l’Italia di “ingratitudine” verso Putin e di farsi “parte in causa del conflitto".
(22 febbraio)

Con amici simili chi ha bisogno di nemici? L’ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi può contare sulla Russia. A ribattere al presidente ucraino Volodymyr Zelensky ieri ci ha pensato Maria Zakharova, la portavoce del ministro degli Esteri moscovita. «In un altro impeto di rabbia impotente, il bunker ha attaccato Berlusconi, che ha ricordato al regime di Kiev il Donbass», ha esordito ieri la (poco) diplomatica russa sul suo canale Telegram riferendosi con “bunker” al rifugio dove il leader ucraino è stato costretto a trasferire il suo quartier generale quando la Russia, un anno fa, ha iniziato a bombardare Kiev.
Tajani in missione all'Onu: "Potete fidarvi di noi".  Obiettivo di Tajani  è convincere gli americani  che 
il governo italiano non è ondivago  nonostante le parole pro-Putin  di Berlusconi.
(23  febbraio )

La violenza squadrista davanti al Liceo di Firenze -
Sale la tensione a Firenze.  Blocco studentesco (di destra): "non ci fermerete". E i ragazzi
di destra provocano / Un falò con le parole della dirigente (preside) su come nacque lo
squadrismo. Accade tutto in poche ore. Nella notte c’è un blitz di Blocco Studentesco, il movimento di estrema destra legato a Casa-Pound: appendono uno striscione al liceo fiorentino Leonardo da Vinci e danno fuoco alla circolare della preside della scuola, Annalisa Savino, che aveva invitato ad essere «consapevoli» davanti al pericolo di rinascita del fascismo. Più tardi piombano sul liceo le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che minaccia provvedimenti contro la dirigente scolastica se il suo «atteggiamento dovesse persistere». La scuola entra così in subbuglio. I professori fanno scudo alla loro dirigente, si dicono pronti a «chiedere tutti il trasferimento se il ministro la sposta», come sintetizza Silvia Bianchi, docente di inglese. Savino si chiude all’interno dell’istituto e non vuole più parlare. Poi arriva anche la polizia, per capire che cosa sia successo. 
(23 - 24 febbraio)

Il caso  -  Scontri al liceo e rinvio sui balneari: i due schiaffi di Mattarella alla destra.
Il presidente sull'agressione squadrista a Firenze: basta violenza come quella che  abbiamo
visto davanti a una scuola,   Poi firma il Milleproroghe, ma richiama l'esecutivo sulle
concessioni demaniali: "Indispensabile intervenire a breve".  Per il Quirinale quei fatti hanno un nome: «Violenza». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dà una definizione precisa di quanto accaduto a Firenze: l’aggressione del gruppo di Azione giovani agli studenti del liceo Michelangiolo. Una aggressione sminuita dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e mai commentata dai leader di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. «È stata violenza», per il Quirinale. Un messaggio, quello del capo dello Stato, che arriva in una giornata nella quale invia un altro messaggio importante al governo e alla coalizione di maggioranza in Parlamento: una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai presidenti delle Camere con la quale critica in maniera chiara l’eccessivo uso della decretazione d’urgenza da parte del governo e boccia le norme nel decreto legge Milleproroghe, appena convertito dalle Camere, che introducono l’ennesima proroga delle concessioni dei balneari.
(24 - 25  febbraio)
 
L'omaggio silenzioso del capo dello Stato Sergio Mattarella alle 67 bare custodite al-
l'interno del Palasport di Crotone dopo il naufragio di domenica notte.
La preghiera solitaria di Mattarella davanti alle bare, nel Palasport di Crotone dove sono
allineati i feretri dei migranti.  E la gente chiede: "Verità e giustizia" -
 - ('la Repubblica', 3 marzo 2023) -

  - 27  febbraio -
Strage di migranti / la tragedia
La barca spezzata in due, poi le urla nella notte. Strage di migranti a Cutro, Calabria, a
cento metri dalla riva.  Il caicco turco sbattuto sulla secca  dal mare in tempesta a venti
chilometri da Crotone. Tra le 59 vittime 33 donne e 13 bambini, una ventina i dispersi.28 febbraio

 - 28 febbraio  -

Il  naufragio dei migranti a Cutro - 
Sos a vuoto e la barca lasciata alla deriva. Sotto accusa i soccorsi
-L’avvistamento, le motovedette che rientrano e le telefonate: 24 ore di misteri prima della strage Il procuratore di Crotone: “Pochi uomini e mezzi, ricostruiremo anche la catena delle ricerche”
Poco meno di 24 ore nella disperata attesa di soccorsi mai arrivati, l’avvistamento da parte di un aereo di Frontex, almeno quattro telefonate partite dal barcone nel mare in tempesta nelle ore precedenti lo schianto a cento metri dalla spiaggia di Cutro. E la domanda: come è possibile che nessuno sia riuscito ad individuare e raggiungere quel barcone stracarico di migranti?


Lucianone

lunedì 27 febbraio 2023

POLITICA / Italia - La vittoria di Elly Schlein nelle primarie del Pd

 27 / 28 febbraio '23 - lunedì /martedì                          27th / 28th February             visione post - 5

Sorpresa Pd alle primarie - vince Schlein 

Un milione di votanti. La leader: ora si cambia, faremo
vera opposizione
"Un'onda travolgente di speranza, rabbia, orgoglio,, cui nessuno credeva.
Il popolo democratico sceglie di farsi guidare verso il futuro da una giovane
donna. Inizia una nuova storia".  (Dario Franceschini)

Le sorprese della sinistra  (di Maurizio Molinari)
L'elezone di Elly Schlein alla guida del partito democratico racchiude tre novità
destinate ad avere conseguebze nella politica italiana: il duello tutto al femminile
per la premiership nazionale: il ritorno alle urne di un numero importante di asten-
sionisti; una piattaforma su lavoro, clima e diseguagianze  per  rilanciare  il fronte
dei progressisti sul terreno della giustizia economica in sintonia con quanto sta av-
venendo nelle maggiori democrazie industriali.
Anzitutto, a cinque mesi dall'insediamento a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni, capo
politico di Fratelli d'Italia, partito di maggioranza nel governo di destra, anche nel
più grande partito della sinistra cade il tabù della donna leader.
Ciò significa che il nostro Paese si unisce - seppur con grave ritardo - a quelle de-
mocrazie dove le differenze di genere non frenano più la partecipazione  alla vita
pubblica. La conseguenza è che, a destra come a sinistra, avremo più risorse 
umane e diversità nella competizione per la guida del Paese. Ed è una indubbia
svolta positiva nella storia repubblicana  perchè avere più donne leader in politica
significa emanciparsi da un'idea medioevale della responsabilità di governo.

Lucianone

venerdì 24 febbraio 2023

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

24 febbraio '23 - venerdì                               24th February / Friday                   visione post - 4

Roma -

La morte di Maurizio Costanzo

Tanti ricordi, stima e affetto. Sono centinaia le personalità del mondo della politica, del giornalismo, dell'arte e della cultura che hanno voluto esprimere la propria stima nei confronti di Maurizio Costanzo, il grande giornalista scomparso a Roma all'età di 84 anni. Tra i primi a pubblicare un messaggio sui social è stato proprio il premier Giorgia Meloni: «Ci lascia Maurizio Costanzo: icona del giornalismo e della tv, che ha saputo raccontare anni difficili con coraggio e professionalità. Grazie per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza. Un pensiero a sua moglie Maria e ai suoi cari. Buon viaggio». Un pensiero anche da parte dei presidenti di Camera e Senato. «Con Maurizio Costanzo se ne va un professionista serio e preparato, un volto storico del giornalismo e della tv, un conduttore radiofonico, uno sceneggiatore, uno scopritore di talenti e tanto altro ancora - ha detto Ignazio La Russa - Per decenni il suo salotto ha raccontato i mille volti e le tante sfaccettature della nostra Nazione tenendo compagnia agli italiani in moltissime serate. Alla sua famiglia giungano le mie sincere condoglianze».

Commozione anche da parte della sinistra. Tra i primi a ricordarlo Goffredo Bettini: «Mi disse: "Goffredo, se in qualsiasi circostanza e a prescindere dalla trama e dal significato del testo che si sta recitando, un personaggio entra in scena camminando faticosamente perché ricurvo sotto il peso di una grande scatola, scatta immediatamente un applauso. Insomma: far vedere la fatica, la sofferenza, la difficoltà e chiedere, implicitamente, l’aiuto di chi ti guarda, è sempre il modo migliore per suscitare empatia e approvazione». Poi aggiunse: «Questo vale tantissimo anche in politica. E Francesco deve saper suonare anche questi tastì». «Tenni conto di queste considerazioni così acute, seppure semplici. 

Esteri -  Attacco hacker contro la Nato

Attacco hacker a diversi siti web della Nato. L'offensiva è stata lanciata domenica 12 febbraio come confermato da una portavoce dell'Alleanza all'agenzia di stampa tedesca Dpa. In precedenza sui social era circolata la notizia di un cyber-attacco da parte di attivisti filorussi al sito web del Quartier Generale delle Operazioni Speciali del Patto atlantico (NSHQ), che risultava temporaneamente inaccessibile. Chi c'è dietro? A quanto riporta Repubblica l'attacco sarebbe opera del gruppo  hacker filorusso Killnet che avrebbe annunciato in uno dei suoi canali Telegram un'imminente offensiva Ddos (Distributed denial of service) alla Nato, che rende di fatto inaccessibili i siti.

Killnet in in passato aveva messo nel mirino anche l'Italia: nel maggio 2022 ha rivendicato l'attacco lanciato a diversi siti del governo, tra cui quello del Senato e della Difesa, e dall'inizio della guerra in Ucraina ha rivendicato attacchi ai siti governativi romeni e polacchi, al sito dell'Europarlamento, ad alcuni siti di aziende americane e alla rete degli ospedali britannici.

Lucianone

Riflessioni del Venerdì - Un anno di guerra di Putin contro Ucraina e Occidente

 24 febbraio '23 - venerdì                              b 24th February / Friday                     visione post - 20


 "Chiunque tenti di ostacolarci, e ancor di più di creare minacce per il nostro Paese,
      per il nostro popolo, deve sapere che la risposta della Russia arriverà immediatamente 
      e porterà a conseguenze mai viste nella storia"
      (Vladimir Putin, 24 febbraio 2022) -

di 
Luciano Finesso

 - Un anno di guerra della Russia di Putin -

Primo tempo: contro l'Ucraina
Il primo tempo della guerra di Putin contro l' Ucraina, in linea di massima cominciato il 14
febbraio 2022 ma con gli annunci già precedenti di qualche giorno, avvenne all'indomani o
quasi  della fase quasi terminale dell'ultima ondata di Covid 19 dopo lo sfogo violento e de-
vastante delle prime due fasi - il tutto nel giro lungo e interminabile di 2 anni pieni - con mi-
lioni di decessi in tutto il mondo dopo essere partito proprio dalla nostra Italia settentriona-
le, Lombardia e zona bergamasca in particolare. Ricordando sempre, comunque, che l'ori-
gine di questa piaga virale si ebbe in Cina, precisamente a Wuhan. -  Ma perchè mi soffermo
così a lungo sulla pandemia da Covid? Per due ragioni: una generale e l'altra più personale. 
Si sa che le conseguenze del Covid hanno lasciato una enorme striscia di morti e dolori conse-
guenti in tutti in ogni parte del mondo: chi ce l'ha fatta ma ha visto morire senza scampo e sen-
za il conforto del funerale i suoi cari, parenti, e amici; chi è sopravvissuto si è portato avanti il
peso di una tragedia indicibile ma comunque da provare a smaltire, ad andare oltre con somma
fatica.  E il futuro con l'arrivo dei miracolosi vaccini e della conseguente immunità di gregge
sempre più estesa, sembrava già una luce alla fine del tunnel che via via si faceva sempre più
accesa  e dunque speranzosa. E così più o meno è stato, fino all'oggi quando per l'intanto que-
sta terribile peste sembra "quasi debellata": Ma il "forse" è purtroppo sempre d'obbligo.
A livello personale, pur non sentendomi un vero miracolato - in quanto non ho contratto il
terribile morbo sopravvivendovi come successo in certi casi - ho però sofferto per gli altri
che non ce l'hanno fatta e in particolare per la morte da Covid  di un carissimo amico dalla
forte costituzione fisica e dalla grande vitalità. Di altri amici lontani dalla mia città e regione
non ho saputo nulla, ma a questo punto non so se mai lo vorrei - troppa sofferenza ancora da
affrontare... E tutto questo per dire come ci ha lasciati inebetiti e indifesi questa peste del no-
stro secolo.  Quindi la conclusione  ("ergo sum") al quasi termine di tale pandemia era chiara:
"Non abbiamo bisogno di altre calamità universali sul nostro pianeta, al di là di quella  già in
atto cne riguardala la crisi climatica globale. 
E invece ecco la nuova guerra  -  oltre a tutte le altre in varie parti del mondo - che si combatte
entro i confini europei, dopo quasi 80 anni di pace  dalla fine  della seconda  guerra  mondiale. 
Questa ultima nuova guerra nel cuore dell'Europa viene accesa dal presidente russo Vladimir Putin
 nei confronti dell' Ucraina democratica del presidente in carica Volodimir Zelensky.
"V. Putin vuole occupare l'intera Ucraina, distruggere l'esercito, scogliere il parlamento, catturare
Zelensky e installare un governo fantoccio.  L''Europa deve essere unita. C'è in gioco molto di più
di qualche fornitura di gas: sotto attacco sono libertà, democrazia e diritti su scala globale".
(Parole di Mikhail Khodorkovsky, ex oligarca e dissidente russo - da la Repubblica del 26/02/22)

Lucianone


mercoledì 22 febbraio 2023

SPORT / calcio - Serie A - 22^ e 23^ giornata / risultati e classifica + video/commenti

 22 febbraio '23 - mercoledì                           22nd February / Wednesday                visione post - 10

22^ giornata -

Milan   1    Empoli   2
Torino  0    Spezia    2
Lecce  1     Lazio       0
Roma  1     Atalanta   2
Udinese    2   Bologna   0
Sassuolo   2   Monza     1
Juventus     1    Sampdoria  0
Fiorentina   0    Inter           0
Napoli           3
Cremonese   0
H. Verona     1
Salernitana   0

23^ giornata -
Sassuolo   0
Napoli       2
Sampdoria   1   Monza   0
Bologna       2   Milan    1
Inter        3   Atalanta   1
Udinese   1   Lecce      2
Fiorentina   1
Empoli       1
Salernitana   0
Lazio           2
Spezia      0   Roma         1
Juventus   2  H. Verona   0
Torino          2 
Cremonese   2

Classifica
Napoli   61  /   Inter   47  /   Roma, Milan   44  /   Lazio   42  /   Atalanta   41  /
Juventus, Bologna   32  /   Torino   31  /   Udinese   30  /   Monza   29  /   Empoli,
Lecce   27  /   Fiorentina   25  /   Sassuolo   24  /   Salernitana   21  /  Spezia   19  /
H. Verona   17  /   Sampdoria   11  /   Cremonese   9



 

 
Continua... to be continued...

Cultura - La parola: SCUOLA

 22 febbraio '23 - martedì                              22nd February / Tuesday                    visione post - 22

( da L'Espresso n. 2 / 5 gennaio 2020 -  La parola / di Matteo Nucci)

Scuola: sostantivo femminile derivato dal greco scholè, tempo libero. Da Platone a Aristotele, i greci antichi esaltarono con costanza e fermezza la scholè.  Solo nel tempo libero dalle necessità materiali, ovvero dagli impegni decisivi a procacciarsi di che vivere, è possibile occuparsi della propria anima, costruire la propria personalità, ragionare, imparare, crescere.Opposto al tempo libero della scholè stava dunque il lavoro, considerato come una semplice mancanza. E per questo definito per mezzo di quella lettera con cui la lingua greca nega ciò che segue: l'alfa privativa.  L'a-scholìa era il tempo necessario a produrre, il tempo del lavoro attraverso cui ci guadagniamo il pane. Un tempo che si deve limitare il più    possibile perchè ciò che importa nelle nostre esistenze è il tempo che ci è dato da vivere e di quel tempo solo il minimo indispensabile deve essere impiegato per lavorare, produrre, far soldi.  Nella quiete della scholè, gli esseri umani sviluppano ciò che è più importante: il senso critico.       Nel tempo libero, essi possono chiedersi se esista un altro modo per fare ciò che fanno quotidianamente, se sia giusto quel che hanno imparato, se forse un'altra strada  sia possibile. Interrogarsi, criticare. Perchè la crisi è ciò che conta. Ossia, la krisis, la scelta, la decisione, il bivio che ci consente di cambiare strada.  La scuola, dunque, è qurl luogo fisico e ideale dove ci dedichiamo a noi stessi per crescere e ragionare fuori da qualsiasi necessità materiale.  La scuola è il luogo del ragazzo/a che non lavora. La scuola è lo spazio mentale dell'adulto che continua a chiedersi perchè. In un tempo dominato dallo spirito protestante del lavoro, del denaro e della produzione a ogni costo, un tempo in cui si è addirittura drogati di lavoro (workaholic) e incapaci di vivere il tempo libero, è facile capire perchè la scuola venga sempre per ultima e semmai la si  consideri come un semplice momento di preparazione al lavoro. 

Ma nessun cambiamento è possibile senza quello che è sempre stato il cuore della nostra civiltà: il senso critico. Ripartire dalla scuola significa questo.  

 Lucianone.

mercoledì 15 febbraio 2023

Ultime notizie - dall' Italia / Latest news

 15 gennaio '23 - mercoledì                             15Th January / Wednesday              visione post - 8             

Primarie Pd -
Sondaggio Winpoll, camoroso ribaltone alle primarie Pd: ora Bonaccini trema
Prosegue la guerra dei sondaggi tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein, i favoriti per la leadership del Partito Democratico. Al mattino, il comitato della candidata alla segreteria sottolineava la rilevazione di Winpoll in vista delle primarie aperte del 26 febbraio che dava la Schlein al 56,3% e Bonaccini al 47,3%. Nel dettaglio per fasce d’eta, la deputata risulta la preferita nel segmento 18-29 (61%), 30-44 (45%) e over 65 (48%). Bonaccini si afferma con il 65% tra i 45-65enni. 
Per quel che riguarda il genere, il governatore dell’Emilia Romagna è primo tra i maschi (44%) e la Schlein lo è tra le femmine (53%). Il comitato Bonaccini replica però con il sondaggio Emg, secondo il quale la forbice di cittadini che voterà per il candidato alla segreteria è compresa tra il 63 e il 67%, mentre quella per la Schlein è tra il 33 e il 37%. Gli indecisi sono dati al 33%. Bonaccini è anche considerato il miglior candidato per diventare il nuovo segretario del Pd dal 33% degli intervistati, la Schlein dal 10%.
Sul piano della fiducia riposta, Schlein (78%) sarebbe prima nel sondaggio Winpoll, Bonaccini (76%) secondo e Gianni Cuperlo terzo (75%). Più staccata Paola De Micheli, con il 69% di intervistati pronti ad affidarsi alla sua guida. Per quanto invece concerne la diffusione geografica potenziale del voto, si nota come Schlein superi Bonaccini al Nord (48% a 36%) e al Centro (47% a 39%), per pagare leggero dazio al Sud e nelle Isole, dove invece emerge il governatore emiliano (41% contro il 39% di consensi raccolti dall’avversaria). Una situazione incandescente a colpi di numeri: chi vince le primarie ha il compito di sollevare il Pd dopo le ultime pesanti sconfitte.

Lucianone

venerdì 10 febbraio 2023

SPORT - calcio / Serie A - 21^ giornata / Risultati e classifica con marcatori

 10 febbraio '23 - venerdì                                10th February / Friday                       visione post - 5

Risultati delle partite

Cremonese   0    Roma     2
Lecce           2    Empoli   0
Sassuolo   1
Atalanta    0
Spezia   0   Torino      1
Napoli   3   Udinese   0
Fiorentina   1   Inter     1
Bologna      2   Milan   0
H. Verona   1
Lazio          1
Monza         2  
Sampdoria   2
Salernitana   0 
Juventus       3

CLASSIFICA

NAPOLI   56  /   Inter   43  /   Roma   40  /   Lazio   39  /   Atalanta, Milan   38  /   Torino   30  /
Bologna, Udinese   29  /   Monza, Juventus (-15), Empoli   26  /   Fiorentina   24  /   Lecce,
Sassuolo   23  /   Salernitana   21  /   Spezia   18  /   H. Verona   14  /   Sampdoria   10  /
Cremonese   8  

Marcatori
Osimhen (Napoli) -  17  /  Lookman (Atalanta), Martinez (Inter) -  12  /  Kvaratskhelia (Napoli),
Nzola (Spezia) -  9  /  Amautovic (Bologna), Dia (Salernitana), Dybala (Roma), Vlahovic (Juve),
Zaccagni (Lazio), Leao (Milan) -   8


Cultura / Libro - "La ragazza che sognava di sconfiggere LA MAFIA" di Anna Maria Frustaci

10 marzo '23 - venerdì                                     10th March /  Friday                         visione post - 27

(da 'tuttolibri'/La Stampa - 7 gennaio '23 /  Federico Taddia)

Il romanzo di Anna Maria Frustaci
Magistrato sottoscorta, l'autrice racconta una storia che 
con semplicità smonta la complessità della mafia.
Cos'è la giustizia?
Dare un'opportunità anche a chi sbaglia

Giustizia. Non una parola vuota, non una mera invocazione, non un auspicio retorico e di circostanza.

Troppo facile così, troppo comodo. Forse, troppo inutile. Giustizia è ben altro.  E' uno sguardo nuo-
vo, è quotidianità, è l'insieme di mille piccole cose, di mille piccole azioni. E' una grammatica diver-
sa, sovversiva, ribelle, con cui (ri)disegnare il proprio destino e incidere in quello della propria terra.
E' la grammatica con cui Annamaria Frustaci, magistrato sottoscorta del pool antimafia di Catanzaro
costituito dal procuratore Gratteri, ha scritto La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia, roman-
zo di formazione - ma anche di informazione - che accompagna  i giovani lettori  ad aprire gli occhi
su mafia  e legalità, 'cosa nostra' e indifferenza, bene comune e responsabilità personali. Omertà e
futuro. Un romanzo sì. Con protagonista Lara, una tredicenne piena di sogni e paure, che desidera
fare la giornalista, che non vuole  scappare dalla sua terra - la Calabria - ma  nella sua terra  vuole 
tornare dopo gli studi, dopo aver acquisito risorse e competenze, dopo sver alzato la testa.
Un romanzo  che non è  una autobiografia, ma che in ogni riga  vibra  dei vissuti della Frustaci,  e
proprio per questo diventa credibile, coinvolgente, aspirazionale. Diventa testimonianza, specchio.
in cui ritrovarsi.  Lara - come Annamaria - vive sulla propria pelle il senso dell'ingiustizia, la respi-
ra nelle consuetudini e nelle dinamiche del giorno per giorno..    Lara, come Annamaria - trova un 
modello di riferimento in figure come Falcone  e Borsellino, trova nella loro morte, e in quella di 
chi con loro ha perso la vita, un motivo in più per dire basta.    Lara - come Annamaria - si affida 
alla scuola per avere una possibilità di riscatto, di cambiamento e di trasformazione; quella scuo-
la in cui un giorno entra il giudice Gherardo Colombo in uno di quegli incontri che ti fanno capi-
re chi vuoi essere da grande. Ma Lara - così cme Annamaria - non si accontenta di stare dalla par-
te dei buoni per combattere i cattivi:non è giustizia questa.   Giustizia è dare una opprtunità anche
a chi sbaglia- Ed è qui il segreto di una trama  che usa la semplicità  per smontare  la complessità
della mafia: un piccolo cucciolo randagio trovato per caso in una villetta abbandonata, diventa la
merce di scambio tra Lara e Totò, il bulletto del paese, figlio di un carcerato-adolescente sbruffo-
ne con il coltello sempre pronto in tasca. Entrambi vogliono quel cucciolo: una con la forza del-
l'amore, l'altro con la forza della prepotenza.   Lara però sceglie - perchè la giustizia altro non è
che una scelta - di non cedere, di non fingere di non vedere, di non abbassare la testa. Si oppone
alle "non regole" del più forte. E, non solo, propone di stringere un patto con il più forte, offren-
dogli un'occasione di rivalsa, sfruttando la propria debolezza per dare a Totò un pretesto per cre-
dere in sè stesso, nella scuola, nell'amicizia. 
 Manca il lieto fine in questa storia, perchè Frustaci sa bene che la realtà per essere compresa 
non necessità di essere edulcorata. Ma non manca il coraggio di chi non si rassegna, di chi sa -
come dicevano Falcone e Borsellino - che avere paura è normale, ma la giustizia  è  più forte
perchè, quando c'è, conviene a tutti.

Lucianone

mercoledì 8 febbraio 2023

SPORT - calcio / Serie A - 20^ giornata / Risultati, classifica e video

 8 marzo '22 - mercoledì                                    8th Marh / Wednesday                visione post - 2

Risultati delle partite

Bologna  2    Lecce            1
Spezia     0    Salernitana   2
Empoli   2   Cremonese  1
Torino    2   Inter            2
Atalanta       2
Sampdoria   0 
Milan        2   Juventus   0
Sassuolo   5    Monza     2
Lazio          1
Fiorentina   1
Napoli   2   Udinese      1
Roma    1   H. Verona   1 

CLASSIFICA
Napoli   53  /   Inter   40  /   Lazio, Atalanta, Milan   38 /   Roma   37  /   Udinese   29   /
Torino   27  /   Bologna, Empoli   26  /   Monza   25  /   Fiorentina   24  /   Juventus (-15)   23  /
Salernitana   21  /  Lecce, Sassuolo   20  /   Spezia   18  /   H. Verona   13  /   Sampdoria   9  /
Cremonese   8

Atalanta       2
Sampdoria   0

Napoli  2
Roma   1


Lucianone


lunedì 6 febbraio 2023

IL CASO / Cronaca politica - Visita e breve colloquio con Alfredo Cospito nella sua cella nel carcere di Bancali a Sassari

 6 febbraio '23 - lunedì                             6th February / Monday                            visione post - 2

(da la Repubblica - 13 gennaio 2023 - di Francesco Bei)

Alfredo Cospito è un duro. La sua carriera militare (e criminale) parla per lui. ha gambizzato un
dirigente di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, attentato per cui ha già scontato dieci anni in
carcere ed è stato condannato per strage per due bombe piazzate nel 2006 davanti alla Scuola
carabinieri di Fossano, anche se in quell'occasione , fortunatamente, non ci furono vittime ma
solo danni materiali.     Da 86 giorni l'uomo, che i giudici considerano  il leader della galassia
anarchica italiana, è in sciopero della fame contro il regime del 41 bis.   Una misura di segre-
gazione estrema, concepita dall Stato per combattere la mafia, per spezzare i legami tra i boss
reclusi e i loro clan, che viene per la prima volta applicata a un anarchico.  Cospito è un duro,
dicevamo, è così che si prsenta subito alla delegazione del Pd che è andata a trovarlo ieri nel
carcere di Bancali, a Sassari,  -  "Non dico niente, non parlo con voi se prima non parlate an-
che con gli altri detenuti", questo il benvenuto ai parlamentari Dem Serracchiani, Andrea <or-
lando, Silvio Lai e Walter Verini, volati in Sardegna per verificarne le condizioni di salute. 
Gli altri tre detenuti, con cui Cospito divide la sezione di massima sicurezza, sono due mafio-
si e un camorrista. Carcerati che hanno alle spalle chi 30, chi 20, chi 15 anni  di questa "non 
vita", fatta di limitazioni severe ai rapporti  con gli altri "ospiti" della struttura, regole strin- 
genti per i colloqui, l'ora d'aria, le letture, persino divieti alla televisione (o a certi programmi).
 La porta della cella non si apre nemmeno per la visita di controllo dei parlamentari, che dislo-
gano con il detenuto attraverso lo spioncino.  Cospito appare smagrito, ha già perso 35 chili da
quando ha iniziato la sua lotta contro l'ergastolo ostativo e il 41 bis, un regime a cui è sottopo-
sto dal maggio dello scorso anno. E' ancora un omone da un metro e 90 per 85 chili, ma i me-
dici che lo seguono iniziano a riscontrare alterazioni nelle analisi del sangue.
"Io so che se non risolvono questo problema morirò. sarà la mia ultima battaglia - sussurra (Co-
spito) dalla cella, alzandosi dal letto  con una tuta  e  uno  zuccotto  di lana in testa  -  ma andrò 
comunque fino in fondo. Ho solo questa arma, ho solo il mio corpo".  Cospito combatte dal car-
cere e non rinnega nulla, non si pente e non si arrende.  Anzi, conferma la sua sfida alle Istitu-
zioni: "Io sono un sovversivo, sono sempre stato un ribelle, fin da quando ho rifiutato la naja.
Non ho mai accettato di servire lo Stato".  Cospito considera lo stato italiano un nemico da ab-
battere, ma può lo Stato italiano considerarlo alla stessa stregua? Il tema, dunque, non è la le-
gittimità della condanna, ma il confine di una detenzione che, scontata in questo modo rischia
di vanificare i principi costtituzionali sulla pena e sul carcere.    L'anarchico al momento è ta-
gliato fuori da tutto, perchè i giudici sospettano che dal carcere possa dirigere ancora la fede-
razione anarchica che guarda a lui come a un leader. Una valutazione che il detenuto contesta
radicalmente: "Io sono anarchico, per definizione l'anarchico non ha una struttura formale, non 
ha reti cui impartire ordini.
Continua...
to be continued...

domenica 5 febbraio 2023

Ultime notizie - dall'Italia / Latest news - e la lettera al "Corriere" del primo ministro Meloni

 5 marzo '22 - domenica                                      5th March / Sunday                      visione post - 3

"Corriere della Sera" -
Caso COSPITO
La risposta di Giorgia Meloni: "Anche FdI abbassi i toni, ma Delmastro resta".
Il Pd: Meloni parla da capopartito.
Cortei anarchici a Roma e a Opera: tafferugli e fermi / I legali del detenuto: nessun trattamento
forzato / 
Non è servita la lettera di Giorgia Meloni al 'Corriere della Sera' sul caso Cospito a chiudere
lo scontro DURISSIMO  tra maggioranza, in particolare proprio il partito della premier, e op-
posizione.  L'invito ad abbassare i toni "a paertire dagli esponenti di Fratelli d'Italia" per
affrontare assime le "minacce alle istituzioni italiane", ma anche la difesa tetragona dei suoi
Delmastro e Donzelli ("Non ritengo vi siano in alcun presupposti per le dimissioni") e il con-
trattacco al Pd per aver "messo in discussione il 41 bis, anzi, fanno indignare gli avversari 
dem.
LA LETTERA DELLA PREMIER -
Giorgia Meloni
Caro direttore, da diversi giorni vengo accusata, da esponenti delle opposizioni dei media, di
reticenza in relazione all'acceso dibattito su Alfredo Cospito svoltosi alla Camera, che ha visto
coinvolti tra gli altri l'onorevole Donzelli e il sottosegretario Delmastro. Della vicenda mi è stato  
chiesto ieri, quando durante una conferenza stampa con il cancelliere Scholz a Berlino, e di fronte
ai media internazionali, giornalisti italiani mi hanno interrogato su questo, evidentemente meno
interessati alla trattativa che stavo conducendo nell'interesse italiano in vista del prossimo Consi-
glio europeo straordinario. -  Ho preso l'impegno di rispondere e lo faccio ora, segnalando che la
ragione per la quale non sono intervenuta finora è che ho tentato di non alimentare una polemica
che considero, per tutti, controproducente.     Lo spiego perchè:  sicuramente i toni si sono alzati
troppo, e invito tutti, a partire dagli esponenti di fratelli d'Italia, a riportarli al livello di un con-
fronto franco ma rispettoso. -  Tuttavia, non ritengo non vi siano in alcun modo i presupposti per
le dimissioni che qualcuno ha richiesto.  Peraltro, le notizie contenute nella documentazione -
getto del contendere, che il ministero dell Giustizia ha chiarito non essere oggetto di segreto, so-
no state addirittura anticipate da taluni media.
Ci sono in questo polverone, a mio avviso, aspetti chiaramente strumentali.  Trovo strumentale
che ci si scandalizzi perchè in Parlamento si è discusso di documenti non coperti da segreto,
mentre da anni conversazioni private - queste sì da non divulgare - divengono spesso di dominio
pubblico.  (Quali conversazioni private? - Perchè Meloni non specifica?) -
Trovo singolare l'indignazione del Pd per un'accusa sicuramente eccessiva, quando però la sinistra
in passato (Ma non stava citando il Pd in paticolare?) in passato ha mosso alla sottoscritta, leader,
dell'opposizione, le accuse di "essere la mandante morale delle morti in mare" o di guidare un
"partito eversivo", per citarne alcune.  Senza dimenticare quando esponenti istituzionali gridava-
no tra gli applausi che avremmo dovuto "sputare sangue". -  Trovo paradosale che non si possa
chiedere conto ai partiti della sinistra delle loro scelte, quando all'origine elle polemiche di que-
sti giorni si colloca oggettivamente la visita a Cospito di una qualificta rappresentanza del par-
tito democratico, in un momento in cui il detenuto intensificava gli sforzi di comunicazione con
l'esterno,  come emerge dalle note dell'autorità giudiziaria che si è pronunciata sul caso, rese
note dai mezzi di informazione.   E quello che c olpisce me, ancora più di quella visita, è che 
dopo avere preso atto - da quello che riporta la stampa sulla vicenda - dei rapporti tra Alfredo
Cospito e i boss mafiosi in regime di carcere duro, e ben sapendo quanto alla mafia convenga
mettere in discussione il41 bis, autorevolissimi esponenti del Pd abbiano continuato a chiedere
la revoca dell' Istituto per Cospito, fingendo di non comprendere le implicazioni che tale scelta
avrebbe avuto soprattutto in termini di lotta alla criminalità organizzata.  
continua...
to be continued...