domenica 29 novembre 2020

SPORT - calcio / Serie A - 8^ giornata 2020/21

 29 novembre '20 - domenica                           29th November / Sunday                   visione post - 4

Risultati delle partite

Crotone   0     Spezia      0     Juventus   2     Fiorentina    0     Inter      4     Roma    3     
Lazio       2      Atalanta   0      Cagliari    0      Benevento   1     Torino   2     Parma   0

Sampdoria   1     H. Verona   0     Udinese   1     Napoli   1
Bologna       2     Sassuolo     2     Genoa     0      Milan    3

CLASSIFICA

Milan   20  /   Sassuolo   18  /   Roma   17  /   Juventus   16  /   Inter   15  /   Napoli, Atalanta, 
Lazio   14  /   Hellas Verona   12  /   Sampdoria, Cagliari   10  /   Bologna, Spezia, Benevento   9  /  Fiorentina   8  /   Udinese   7  /   Parma   6  /   Torino, Genoa   5  /   Crotone   2




Marcatori           reti       squadra            rigori
Ibrahimovic       10         Milan                 2
C. Ronaldo          8        Juventus           2
Lukaku                7          Inter                 1
Belotti                 6          Torino               2

5 Reti: Joao Pedro (1), Simeone / Cagliari; Lautaro Martinez / Inter; Mkhitaryan / Roma
            Caputo (1) / Sassuolo

Lucianone

Scienze - La mostra dove si chiacchiera con Einstein

 29 novembre '20 - domenica                         29th November / Sunday                     visione post - 5

(da La Stampa - 29 ottobre '20 - Fabiana Magrì)

Piattaforma virtuale alla Hebrew University: al via nel 2021
in occasione dei 100 anni dell'assegnazione del premio Nobel a Einstein
Che cosa avrebbe suggerito, quel genio di Albert Einstein, ai curatori di una mostra in suo onore,
se l'inaugurazione dell'evento fosse stato minacciato da una pandemia? Probabilmente di visualiz-
zare l'impossibile.  La Hebrew University di gerusalemme ha raccolto la sfida e ha annunciato il
lancio di "una delle piattaforme immersive più entusiasmanti del decennio", ideata da una squa-
dra di visionari con competenze trasversali.  "Einstein: Visualize the Impossible" (einstein100.com)
è l'esperienza online interattiva dedicata allo scienziato  in occasione  del centenario del Nobel per 
la fisica che gli fu assegnato nel 1921. Due anni dopo, mentre viaggiava verso il Giappone  per un 
tour di conferenze, Einstein decise di fare tappa per 12 giorni nella Palestina mandataria. Fu la pri-
ma e unica volta.  Visitò il cantiere del campus della Hebrew University, che sarebbe stato inaugu-
rato nel 1925, ed entrò a far parte del suo cobnsiglio di amministrazione. All'Università ebraica la-
sciò in eredità i suoi scritti personali e scientifici, incluso il manoscritto della teoria della Relativi-
tà e la formula E=mc2.  Gli archivi Albert Einstein dell'università  contengono  più di 80 mila do-
cumenti tra corrispondenze, fotografie, diplomi e medaglie.
CONTINUA...
to be continued...

lunedì 23 novembre 2020

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

23 novembre '20 - lunedì                           23rd November / Monday                       visione post - 5
24 nov.                - martedì                         24th Nov.         / Tuesday
Milano 
Gli operatori dello Sci contro lo stop del governo: "Sicurezza garantita".
E gli albergatori: "Natale e Capodanno pilastri della stagione"
La presidente degli operatori funiviari Ghezzi: "No a decisioni emotive. 
Economia che vale 120 mila posti di lavoro".  Gerard (Federalberghi): 
"Rischiamo di perdere il 30% del fatturato". Per albergatori e ristoratori 
in ballo 12 miliardi. I maestri di sci: "Grande preoccupazione per 15 mila
famiglie".

ROMA
Coronavirus, il ministro Boccia: "Molti Italiani non ci saranno a Natale. Con 600 
morti al giorno è fuori luogo parlare di cenoni e sci"
Il ministro per gli Affari regionali non si sbilancia dopo le pressioni sul governo sulla
riapertura degli impianti sciistici e con le festività in arrivo: "Non perdiamo il senso
di comunità, quello venuto fuori nella prima ondata".
"Non perdiamo il senso di comunità. Molti italiani non ci saranno più il prossimo Natale, ma non dobbiamo perdere il senso di comunità, quello che è venuto fuori nella prima ondata e che ci ha consentito anche di dimostrare che il Paese ha una capacità di reazione molto forte". Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, alla Vita in Diretta su RaiUno, parla del dolore e dei sacrifici che gli italiani stanno affrontando in questi mesi di pandemia. E parla del Natale e dello sci, due temi che animano il Paese in questi giorni. "Con 600-700 morti al giorno parlare di cenone è fuori luogo, lo dico con grande chiarezza. Natale e Capodanno è ancora più fuori luogo", aggiunge da Barletta, in occasione del sopralluogo all'ospedale da campo allestito dalla Marina militare.

Argentina - morte di Maradona
Il leggendario calciatore argentino ha subito un arresto cardiocircolatorio nella sua
cas di Tigre, in Argentina.
Diego Armando Maradona, "el pibe de oro", aveva appena compiuto 60 anni

Giovedì, 26 novembre '20

Emozione al San Paolo di Napoli, già ribattezzato dai tifosi
"Stadio Maradona"

Centinaia di persone sono all'esterno della curva B dello stadio San Paolo che presto sarà intitolato a Diego Armando Maradona. Sono tutti in silenzio per onorare il capitano dei due scudetti, scomparso mercoledì a 60 anni. A ridosso dei cancelli c'è di tutto: sciarpe, bandiere azzurre e cappelli, dedicati ovviamente al Diez. Una bandiera sovrasta la folla: The King con il volto stilizzato di Maradona.

"Stadio Diego Armando Maradona" recita la targa esposta all'esterno del Massimo, firmata "Curva B" e sulla quale è disegnato anche il volto del campione argentino. Centinaia di bengala rossi accesi intorno a tutta la circonferenza dello stadio, migliaia di tifosi hanno cominciato a cantare insieme "Ho visto Maradona". È la coreografia finale organizzata dagli ultras per mandare l'ultimo saluto al Pibe.

I tifosi del Napoli anticipano così in maniera informale le intenzioni dell'Amministrazione comunale che ha già annunciato il via all'iter per l'intitolazione dell'impianto di Fuorigrotta a Diego Armando Maradona. Stasera alle 21 lo stadio San Paolo ospiterà la partita di Europa League tra Napoli e Rijeka.

Lucianone

domenica 22 novembre 2020

Società / commento - Stati Uniti e Trump: 'L' ego ferito del narciso'

22 novembre '20 - domenica                         22nd November / Sunday                       visione post - 4

(da 'La Stampa' - 9 novembre '20 - Massimo Recalcati)

L' EGO FERITO DEL NARCISO 
... anche all'indomani dei risultati elettorali la scena è ancora quella di una difesa all'ultimo sangue 
della propria immagine violata da una frode spregevole.  Egli si rifiuta  di prendere atto  della sua sconfitta elettorale e del suo prossimo e inevitabile trasloco. Questa strnua resistenza è sintomati-
ca di un atteggiamento di fondo dell'uomo del suo modo di interpretare la propria azione politica.
la postura fondamentale  di ogni leadership democratica  si struttura  sulla differenza irriducibile
tra proprietà e responsabilità: la massima responsabilità - quale, per esempio, quella implicata dal-
l'essere  il presidente degli stati Uniti d'America - non coincide affatto  con il diritto  di proprietà.
Anzi, esattamente il contrario: nelle istituzioni democratiche  proprio perchè si è massimamente
responsabili non si è proprietari di ciò che si governa. Diversamente, òla confusione tra responsa-
bilità e proprietà definisce il degrado in cui scade ogni leadership autoritaria.
Donald Trump ne è un esempio eloquente; egli ha confuso sistematicamente e totalmente  questi
due registri. Il suo insediamento alla Casa Bianca non è stato mai vissuto nel segno di una assun-
zione di una responsabilità  di fronte al proprio Paese, ma in quello  di una appropriazione delle
leve del suo comando. E' la caratteristica di ogni versione auoritaria e antidemocratica del pote-
re. Con la conseguente denigrazione delle istituzioni  e dei loro dispositivi vissuti solamente co-
me ostacoli all'esercizio del suo diritto esclusivo di proprietà.  Confondere la responsabilità con 
la proprietà comporta il rigetto dell'alternanza e della possibiltà stessa della sconfitta. Per questa
ragione egli si rifugia ora nella Casa Bianca rifiutandosi di riconoscere non tanto  le ragioni  del
suo avversario politico, ma della stessa democrazia. Il suo modo di esercitare il potere si è nutri-
to dei suoi fantasmi più privati: patriottismo, nazionalismo, razzismo, sessismo, fallicismo, arro-
ganza, vendicatività. Il suo appello al popolo, motivo decisivo di tutta la sua propaganda politi-
ca, è, in realtà solo un appello a se stesso  come suo unico possibile rappresentante in quanto
estraneo al mondo corrotto della pilitica. E' l'essenza dell'antipolitica che nutre ogni populismo: 
il popolo tradito dalla  politica deve recuperare il proprio potere contro la politica. Basterebbe
rileggersi il suo discorso di insediamento. Ma ora che la politica chiede il conto a una gestione
scriteriata delle relazioni internazionali, della violenza e del razzismo interni al suo Paese, del-
la sanità e dei diritti civili, e, per ultima, della pandemia, egli non può che rifiutarsi di prendere
atto dei suoi errori.
Per riconoscere la sconfitta è, infatti, necessario avere un contatto etico con i propri limiti. Ma
la posizione di Trump, accecata da un fantasma di onnipotenza, esclude a priori questa possibi-
lità. Per questo egli anzichè riconoscere la sconfitta sceglie la posizione della vittima innocente
perseguitata dai poteri forti. Il suo narcisismo non ha solo alterato  il rapporto  tra la verità  e la
menzogna, ma gli impedisce di riconoscere  che la maggioranza degli elettori americani ha de-
ciso per il suo avvicendamento in totale libertà.  Si tratta di una ferita narcisistica  che non può
tollerare poichè contrasta con quell'immagine monumentale di se stesso dalla quale la sua stes-
sa vita dipende. Dopo aver governato nel nome della paura e della vendetta, dell'odio e del po-
pulismo più aggressivo, Donald Trump  si avvia probabilmente  verso  un declino inesorabile,
non solo politico, dove la Legge non gli farà più sconti. L'assenza di un autentico slancio idea-
le verso la passione della politica lo lascerà probabilmente solo di fronte allo specchio infranto 
del suo narcisismo.

Lucianone

sabato 14 novembre 2020

SPORT - calcio / Serie A - 7^ giornata campionato 2020/21


 14 novembre '20 - sabato                         14th November / Saturday                       visione post - 4

Risultati delle partite

Sassuolo   0     Cagliari       2     Benevento   0     Parma         0     Lazio        1     Atalanta   1
Udinese    0     Sampdoria   0     Spezia         3     Fiorentina   0     Juventus   1     Inter         1

Genoa   1    Torino      0     Bologna   0     Milan         2
Roma    3    Crotone   0      Napoli     1     H. Verona   2

CLASSIFICA

MILAN   17  /   Sassuolo   15  /   Napoli, Roma   14  /   Juventus, Atalanta   13  /   Inter, H. Verona   12
Lazio   11  /   Sampdoria, Cagliari   10  /   Fiorentina, Spezia   8  /   Bologna, Parma, Benevento   6
Torino, Genoa   5  /   Udinese   4  /   Crotone   2

Marcatori
Ibrahimovic   8     (Milan)
Belotti           6     (Torino)
Ronaldo        6     (Juventus)
Caputo          5     (Sassuolo)
Pedro            5     (Cagliari)
Lukaku         5     (Inter)
Simeone       5     (Cagliari)

Lucianone

mercoledì 11 novembre 2020

Riflessioni - Situazione Usa: cio' che fa grande differenza, anzi, enorme

 11 novembre '20 - mercoledì                       11th November / Wednesday               visione post -  7   

(da la Repubblica - 5 novembre 20 - L'amaca / Michele Serra)

Una enorme differenza
Sicuramente vero che la frittata è fatta, ormai, dal novembre del 2016: che Trump non è solo
l'autore ma il risultato di un guasto sociale annoso; che i dem sono in larga parte bacucchi nei
modi, nel linguaggio, nel pensiero, e anche a questa decrepitezza è dovuta  la deriva popolare
americana e non solo americana; che la democrazia, non solo americana, è un involucro lace-
rato in più parti, roso dall'ignoranza e dalla rabbia, e aggiungeteci tutte le cose tristi, desolate,
disperate che leggiamo e scriviamo ovunque, da anni, sentendoci alla fine di un'epoca tutto
sommato libera e pacifica e sull'orlo di un'altra epoca che ci sembra sempre più simile a un
pozzo nero.. E' tutto vero. Ma si vede che sono un animo semplice perchè, al netto di tutto
questo, penso che faccia una enorme differenza che alla Casa Bianca ci sia o non ci sia più
l'uomo che ha incarnato per quattro anni la morte del rispetto, del ragionamento, della cul-
tura, della scienza, della mitezza, della misura, della signorilità (che non è una dote di clas-
se, è una qualità dell'anima)  e di tante, troppe altre cose che davamo per acqusite, ed evi-
dentemente non lo erano.  Sì, una enorme differenza, che gli analisti e i commentatori rie-
scono a mettere molto tra parentesi, nelle dirette tivù, perchè è in buona misura anche una
differenza emotiva e sentimentale, dunque poco compatibile con il loro lavoro. Dev'essere
per questo che dopo pochi minuti cambiavo canale: non reggevo quell'indifferenza a una
così enorme differenza.

Lucianone

Cultura / saggio - Il virus pandemico nella Rete: "Il contagio dell'algoritmo. Le idi marzo della pandemia"

 11 novembre '20 - mercoledì                       11th November / Wednesday                    visione post - 7

( da il manifesto - 30 settembre 20 - culture / di Aldo Garzia)
Il virus nella Rete,
il significato della libertà
nell'era della pandemia
Bisogna imparare a vivere con il Covid19. Molto di quello che accadrà nelle prossime settimane è
affidato ai comportamenti individuali e collettivi, oltre che alle normative che si adotteranno  e  all'u-
tilizzo di internet per monitorare il comportamento del virus. L'alternativa sicurezza/libertà  è  parti-
colarmente bruciante. Sapendo che in questa fase "più libertà" vuol dire "meno sicurezza" e "meno
salute". Questa contraddizione impone inevitabilmente un ripensamento riattualizzante della coppia
diritti/libertà.
In questa problematica si inserisce la riflessione più recente di Michele Mezza in Il contagio dell'al-
goritmo. Le idi marzo della pandemia (Donzelli, pp. 262, euro 14.00). Si tratta della puntuale ricostruzione di come si è diffuso nel mondo il virus e di quali problemi abbia posto all'uso delle tec-
nologie informatiche per combatterlo, dal momento che "il virus si diffonde ovunque" ed è "potente
come la Rete".  D'ora in poi, secondo l'autore, si tratterebbe di impostare una strategia di conteni-
mento usando tutte le risorse della Rete a iniziare dalla tracciabilità dei contagi.
Mezza, giornalista di lungo corso con un passato in Rai, attualmente docente di Marketing e New
Media all' Università Federico II di Napoli, aveva già posto in altri saggi il tema della democratiz-
zazione dell'uso dell'algoritmo atraverso la contrattazione con i grandi depositari di dati quali Goo-
gle, Amazon, Facebook...  In Algoritmi e libertà (Donzelli, 2018) per esempio problematizzava la
centralità della questione del calcolo nei nuovi conflitti  che andrebbero aperti  su tutto  lo spettro 
delle dinamiche sociali  per non restare prigionieri  di una presunta neutralità dei numeri.  Questa
volta indagine e proposte partono  dall'attualià della pandemia.  L'utilizzo della Rete  si è rivelato
infatti fondamentale per monitorare i focolai, capire le curve statistiche, mappare la diffusione del
virus e combatterlo. La tesi di Mazza è che si potrebbe fare molto di più. Se il potere reale è nelle
mani di chi gestisce le tracce online di ognuno di noi, occorre che quel potere non rimanga a dispo-
sizione di pochi privati. Occorre invece che le istituzioni pubbliche entrino anche in questo campo
dicendo la loro e contrattando, mentre ognuno di noi è chiamato ad aumentare le proprie compe-
tenze critiche in materia. Non basta assolutamente che poco più di quattro milioni di italiani abbia-
no scaricato l'applicazione "Immuni" che dimostra la potenzialità anti Covid19 di internet.
A colpire è tuttavia la difficoltà a maneggiare l'approccio proposto da Mezza da parte della politi-
ca e dei sindacati che si fermano sulla soglia della pubblicità dei dati individuali come se la nostra
vita non fosse già tracciata in lungo e in largo (internet, telefonini, carte di credito, eccetera). Que-
sta volta - è l'ammonimento dell'autore - siamo di fronte  al difficile equilibrio  da ritrovare  tra di-
ritti individuali e diritto alla salute. La diffusa insofferenza verso la presunta compressione delle
libertà, se si mettesse un limite all'uso degli algoritmi senza controllo, si spiega con la diffusa in-
troiezione della categoria di "libertà" intesa quasi esclusivamente come problema individuale al
di fuori del contesto in cui si esercita (l'eccezionalità attuale).
Oggi lo STATO SOCIALE - e' opinione che si fa strada - va ripensato proprio a partire dai proble-
mi della pandemia  e  dall'orizzonte della ricerca contenuta nel libro di Mezza che è un input.  Ciò 
non vuol dire sottovalutare i temi di costituzionalità che interventi di limitazione della libertà (tipo
lockdown prolungati o settoriali) possono aprire. Il tema che però ha posto con drammaticità il Co-
vid19 è il necessario ripensamento della coppia libertà/diritti individuali in un aggiornato rapporto
tra libertà/diritto al welfare, in quanto salute e vita fanno parte dei beni primari: non sono indisso-
lubili da una idea collettiva di società in cui anche il problema del controllo degli algoritmi diven-
ta prioritario.
- Il volume è arricchito  da un'introduzione di Enrica Amaturo, da un saggio del virologo Andrea
Crisanti e dalla testimonianza di Roberta Pelachin sulle ultime riflessioni del filosofo  della scien-
za Giulio Giorello  recentemente scomparso  che in passato  aveva collaborato con le ricerche di
Mezza.

Lucianone

domenica 8 novembre 2020

Ultime notizie - dal Mondo e dall'Italia / Latest news

8 novembre '20 - domenica, lunedì          8th-9th November / Sunday-Monday       visione post - 3
9 nov.

STATI UNITI
Dopo la vittoria di Jo Biden alle elezioni americane -
Biden: "L'America ci ha scelto, basta toni aspri".

Video

Nessuna telefonata dalla casa Bianca: Trump non riconosce la sconfitta. 
Il neopresidente in Chiesa. E Trump sul campo da golf. Finiti i festeggiamenti inizia il giorno
dell'attesa di un possibile discorso di sconfitta del presidente uscente, che sembra però inten-
zionato a continuare la sua battaglia su presunti brogli elettorali.

9 novembre '20 - lunedì                             9th November / Monday  

Italia / Vercelli                       
Il medico di Rianimazione positivo al virus: "Non cìè più tempo per l'ignoranza, 
smettete di credervi onnipotenti".
Lo sfogo su Facebook del dottor Babarello contro i negazionisti: "Fate bene
a non cantare più dai balconi, ma abbiate rispetto per chi vi cura".
"Non c'è tempo per l'ignoranza di chi nega, di chi protesta in piazza perché non vuole portare una mascherina. Non è solo il Coronavirus che dobbiamo sconfiggere, ma anche il virus dell'ignoranza e della noncuranza: smettetela di credervi forti, onnipotenti, convinti che a voi non possa toccare". E' lo sfogo, riportato sulla pagina Facebook dell'Asl di Vercelli, di Giuseppe Barbarello, responsabile di Rianimazione dell'ospedale Sant'Andrea, a casa perché positivo al Covid.

"La gente non canta più sui balconi e fa bene - prosegue il medico e anestesista - Dal canto nostro, invece, noi non abbiamo più voglia di raccontarvi storie. Siamo stanchi, e l'unica storia vera è quella di chi ogni giorno lavora come un matto per curarvi, si chiude dentro una tuta che ti fa sembrare un astronauta e spera che non tocchi a lui. Abbiate rispetto per chi vi cura e soprattutto abbiate rispetto per voi stessi".

"Sono sconfortato e scoraggiato, ma soprattutto sono arrabbiato perché mi sono dovuto fermare - conclude il medico - Questo virus, nonostante tutti gli accorgimenti e le misure di sicurezza, spesso non ti lascia il tempo e ti assale con tutta la sua forza. E così mi ritrovo a casa, assalito dal senso di colpa per aver coinvolto anche i miei familiari in una partita che non avrebbero mai voluto giocare".

Torino - Romano Canavese
Giovane mamma di 21 anni muore per Coronavirus alle Molinette di Torino,
a tre settimane dalla diagnosi.
La madre: "Era sana, non aveva altre malattie". Il sindaco di Romano Canavese dove la ragazza
abitava: "A rischio qualunque età".
Aveva 21 anni, era già mamma di un bimbo di tredici mesi. Si chiamava Chiara Cringolo. E' morta alle Molinette per complicanze dovute al coronavirus. La ragazza abitava a Romano Canavese, in provincia di Torino.

A Chiara il coronavirus, che aveva provocato una polmonite bilaterale, era stato diagnosticato il 21 ottobre all'ospedale di Ivrea dopo che la ragazza aveva accusato tosse e sintomi influenzali. Portata in terapia intensiva alle Molinette, Chiara Cringolo ha iniziato apparentemente a migliorare, ma venerdì scorso il quadro clinico è rapidamente precipitato fino alla morte avvenuta ieri pomeriggio.

"Non aveva patologie, nessun problema al cuore, era un po' robustina ma stava bene. Non riusciamo a capire come sia successo", assicura Barbara, madre di Chiara. Tutto è iniziato il 19 ottobre, "aveva un po' di tosse e qualche linea di febbre". Il giorno dopo ha telefonato a sua madre "e non riusciva a respirare e siamo andati subito al pronto soccorso di Ivrea. Era il 20 ottobre, il tampone era positivo e da allora non l'abbiamo più vista".

Dall'ospedale di Ivrea è stata trasferita alle Molinette "e ogni pomeriggio - racconta ancora la madre Barbara - un medico ci chiamava per aggiornarci. Finché ieri alle 14,45 ci ha detto che era morta. Siamo positivi anche noi, ora stiamo aspettando i risultato dei tamponi, gli ultimi erano positivi. Se lo saranno ancora rischiamo di non poter dare neanche l'ultimo saluto a nostra figlia".

ITALIA - Coronavirus
Medici e infermieri chiedono subito il lockdown: "Covid, negli ospedali 
situazione fuori controllo"
I rianimatori: "La prossima settimana atteso raddioppio dei ricoveri".
I camici bianchi ospedalieri: "Blocco immediato di 6-8 settimane".
Il presidente dell'ordine dei medici Anelli: "ne ho parlato a Speranza, mi
aspeto risposte oggi". Gli appelli si susseguono dalla toscana alla Sicilia.

Gli anestesisti: idea ragionevole

"Ci attendiamo un raddoppio dei ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva la prossima settimana se il trend non muterà, ed in attesa degli eventuali benefici derivanti dall'ultimo Dpcm, che potranno però evidenziarsi non prima di 10 giorni", dice il presidente dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi) Alessandro Vergallo. Le terapie intensive "sono già sotto pressione. A fronte di ciò e dell'assenza di una medicina territoriale, la proposta di lockdown nazionale - rileva - è a questo punto ragionevole".
 Gli ospedalieri: subito blocco di 6-8 settimane
Lockdown subito di 6-8 settimane. È l'appello lanciato da Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri, che spiega: "Con i dati preoccupanti dei contagi e delle morti e con le Regioni che contestano i numeri che le classificano zone rosse, l'unica soluzione è un lockdown nazionale di 6-8 settimane per appiattire la curva". Per Palermo, "siamo in enorme ritardo e non possiamo più assistere a questo rimpallo di responsabilità tra Regioni e governo". Quando a marzo il governo ha chiuso tutto "stavamo meglio di adesso", osserva Palermo, sicuro che "se si continua con questo trend è facile prevedere che bisognerà fare una qualche selezione tra chi può essere intubato e chi no. Torneremo alla medicina di guerra".
 Il lockdown totale, aveva detto ieri Anelli della Fnomceo, che si è espresso anche sulla situazione pugliese,  "è una richiesta forte ma da più parti del Paese arrivano segnali molto preoccupanti. La situazione mostra un Sistema sanitario nazionale alle corde". Questa settimana "abbiamo avuto una media di 1000 ricoverati al giorno; se il trend non cambia, nei prossimi 30 giorni, per l'Immacolata, avremo 30mila ricoverati che si aggiungeranno ai 26mila attuali".
 Ricciardi: "Situazione tragica, chiudere subito alcune aree metropolitane"
IL bollettino di oggi 9 novembre:
25.271 nuovi positivi - contagiati
 356 morti
Fatti 147.725 tamponi

Lucianone

SPORT - Calcio / Serie A - 6^ giornata - campionato 2020/21 con commento

 8 novembre '20 - domenica                           8th November / Sunday                        visione post - 5

Risultati delle partite

Crotone    1     Inter      2     Bologna     3     Udinese    1     Spezia        1     Torino    3    
Atalanta   2     Parma    2     Cagliatri    2     Milan        2     Juventus    4      Lazio     4

Napoli        0     Roma           2     Sampdoria    1     Hellas Verona    3
Sassuolo    2     Fiorentina    0     Genoa           1     Benevento         1

CLASSIFICA
Milan   16  /  Sassuolo   14  /  Napoli   13  /  Juventus, Atalanta   12  /  Roma, Inter, H. Verona   11
Lazio, Sampdoria   10  /  Fiorentina, Cagliari   7  /  Benevento   6  /  Bologna, Spezia, Parma, 
Genoa   5  /  Torino   4  /  Udinese   3  /  Crotone   1 

Commento  
Ci sono due squadre che balzano all'occhio, e non solo per la loro posizione di classifica - prima e
seconda - ma perchè proprio al di là dei loro punti così sostanziosi si sono rivelate le vere sorprese
di questo campionato, Una blasonata, il Milan, che finalmente ha fatto quest'anno il salto di quali-
tà che non le riusciva da un pò di anni; l'altra, una provinciale come il Sassuolo, che sta in parte
ripetendo almeno in questo mese iniziale  la bellissima prestazione  dello scorso campionato,  e 
forse qualcosa in più.  Ma quel forse è d'obbligo, dal momento che si deve attendere la conferma
per almeno i prossimi due, magari tre mesi tenendo conto del periodo natalizio e dell'andamento
della pandemia. -  Si attende comunque il risveglio di altre big come Inter, Lazio, Roma  e  la ri-  
conferma di Atalanta e Napoli ai livelli dello scorso campionato. Rimane la Juventus: è la solita
vera incognita che per adesso con Pirlo non ha brillato, ma diciamo ancora una volta  "tempo al 
tempo"...
- Luciano Finesso -

Lucianone

giovedì 5 novembre 2020

Riflessioni - Ci sono due nuovi radical chic


 5 novembre '20 - giovedì                            5th November / Thursday                      visione post - 4

(da la Repubblica - 10 settembre '20 - L'amaca / Michele Serra)
Dire che "il problema non sono le palestre, è la cultura fascista", espone Fedez e Chiara Ferragni
a una raffica di insulti fascisti. E più insulti fascisti i due riceveranno, più evidente sarà che han-
no ragione:  la mentalità fascista (cultura è un termine esagerato, poi tocca leggere qualcosa, al-
meno Evola, gentile, D'Annunzio, Drieu La Rochelle, Céline) gode di ampia diffusione.
Di più, al rapper e alla influencer, mestieri decisamente popo, toccherà prima o poi, per mano di
qualche quotidiano di destra specializzato  in bastonature  ad personam, l'epiteto di radical chic,
che da qualche anno liquida quasi ogni questione di stili, di modi, di linguaggio, di sensibilità, e
e pure di democrazia, come il vezzo di una minoranza spocchiosa e ricca. Essendo invece lui un 
proletario di Buccinasco (periferia di Milano Sud) più tatuato di un calciatore, e lei una ragazza 
del ceto medio lombardo di provincia che ha fatto sì il classico, ma ha poi speso ogni sua energia
per fare quattrini piacendo al popolo, come un Briatore qualunque. Ho viva simpatia per i due. 
Potrebbero fregarsene, delle tonnellate di fascismo circolante, e tenere buona la potenziale clien-
tela al completo, evitando di irritare un segmento secondo me cospicuo del pubblico pagante.
Non lo fanno, corrono dei rischi, sono più esposti loro due di tanti giornalisti democratici o semi-
democratici che di fascismo  preferiscono non occuparsi, o perchè lo considerano una questione
minore, o per non andare a cercarsi grane. Sui social non metto piede ma esprimo il mio "mi pia-
ce" ai due temerari, che hanno il torto, sul fascismo, di avere ragione.

Lucianone

martedì 3 novembre 2020

Commenti - Sulla pandemia da Coronavirus: il trauma della seconda ondata

 3 novembre '20 - martedì                          3rd November / Tuesday                     visione post - 33

(da la Repubblica - 31 ottobre '20 - di Massimo Recalcati)

Se cresce la paura del futuro
La prima ondata è stata un pugno in faccia. A fatica abbiamo sopportato e superato la sua violenza.
L'estate è stata vissuta come l'annuncio della fine di un incubo. Per questa ragione la seconda onda-
ta era inattesa tanto quanto la prima. Nessuno se l'aspettava così. Solo qualche Cassandra insisteva 
nell'ammonirci. Ma l'aria che abbiamo respirato era indubitabilmente quella di un ritorno alla vita.
La privazione della libertà si è capovolta nella sua più ottusa riaffermazione  senza considerare la
presenza, sebbene apparentemente silente, del virus ancora tra noi.  Ha prevalso  la rimozione del
male. Non solo nei negazionisti, ma, in fondo, in tutti noi. La parentesi  del terrore  si stava chiu-
dendo. Ne eravamo convinti. La seconda ondata era scritta nei libri di storia della medicina e del-
le epidemie ma non sarebbe mai capitata a noi. Con questo esorcismo inconscio  abbiamo voluto
dimenticare il prima possibile l'orrore che abbiamo vissuto.  La seconda ondata  appare in questo 
ancora più tremenda della prima perchè implica il lutto della guarigione. E' il carattere traumatico
che accompagna ogni recidiva. L'impreparazione inevitabile che ha caratterizzato la prima onda-
ta si rivela, dunque, anche nella seconda ma, questa volta, con l'aggravante della colpa: lo sape-
vamo ma abbiamo voluto ignorare quello che sapevamo. Siamo stati di nuovo colti di sorpresa
sebbene la seconda ondata era già tutta scritta nella prima. L'ottusità della vita che vuole vivere
al di là della sua protezione è una forma di quella che Freud definiva pulsione di morte. 
La rinuncia alla prudenza che ha caratterizzato la nostra estate mostra l'anima-cicala dell'umano
che il nostro tempo ha scelto di sponsorizzare a senso unico. Ogni timido richiamo  alla cautela
è stato vissuto come un abuso di potere, espressione di una dittatura sanitaria dai tratti sadici.
Ma la riaffermazione di una libertà senza limiti ci ha fatti ripiombare nel dramma. Potremmo
imparare qualcosa da questa lezione? Nell'ascolto dei miei pazienti nel corso della prima on-
data il sentimento prevalente era quello dello smarrimento di fronte all'inaudito. Il sintomo più
diffuso era quello della fuga fobica  e  del ritiro sociale  di fronte all'avanzata dell'epidemia. E 
questo sintomo coincideva con le misure sanitarie resesi necessarie a rallentare la corsa mali-
gna del virus (distanziamento, confinamento, quarantena, tracciamento). Di fronte all'incom-
benza e all'indeterminatezza del pericolo ritrovare dei confini sicuri ha avuto per molti di loro
un effetto de-angosciante. Nella seconda ondata il quadro clinico appare profondamente muta-
to. Il panico che aveva caratterizzato le prime manifestazioni sintomatiche individuali e collet-
tive - l'assalto ai treni e ai supermercati - sembra assumere tinte più fosche. Non è più solo la
risposta al sentirsi intrappolati e senza vie di fuga (prima ondata), ma è il sentimento di essere
lasciati cadere senza alcuna rete protettiva, abbandonati a se stessi, senza più avvenire. E' un
panico intrecciato a un vissuto profondamente depressivo.
La seconda ondata mostra che il vero trauma non è al passato ma al futuro,  Distruggendo l'il-
lusione della ripresa della vita alla quale tutti abbiamo creduto, essa ha dilatato l'orizzonte del-
l'incubo. Il secondo tempo del trauma è più traumatico del primo  perchè  mostra  che il male
non si è esaurito ma è ancora vivo tra noi. le speranze alimentate dall'estate si sono infrante.
Questa delusione è il sentimento oggi prevalente. E' sempre più difficile rialzarsi dalla secon-
da caduta che dalla prima.   E' una lezione clinica: il ritorno del trauma - la sua recidiva - può
essere più traumatico della sua prima volta. Il panico della seconda ondata porta con sè il sen-
timento di non poter più ritornare alla vita. Per questa ragione, credo, molti dei miei pazienti
depressi chiedono espressamente di potere fare le sedute in presenza  e  non da remoto come
accadeva abitualmente durante la prima ondata. Hanno necessità di ridurre la distanza, di non
sentirsi cadere nel vuoto dello schermo. E' la condizione nella quale si trovano tutte le sogget-
tività più fragili e più duramente provate dalla crisi economica. Hanno la necessità di una pre-
senza tangibile che dia loro un sostegno immediato, una cura senza differimenti.

Lucianone