giovedì 27 agosto 2020

Storie / animali - L'irriducibile orso del trentino M49

27 agosto '20 - giovedì                              27th August / Thursday                       visione post - 10

(da la Repubblica - 28 luglio '20 - dell'inviato Giampiero Visetti)

Trento -
Nella storia, parlando di prodigi della natura, era entrato il 15 luglio 2019. Da ieri è balzato diret-tamente nella leggenda. L'orso M49, per la seconda volta, è riuscito  a scappare dal recinto  del 
Casteller. Era stato rinchiuso sopra Trento lo scorso 28 aprile, dopo una fuga solitaria di 289 gior-
ni. Un anno fa, come un acrobata di 180 chili, aveva scavalcato una rete elettrica alta quattro metri.
Domenica notte (26 luglio), come un ergastolano  maestro  di evasioni, ha attuato un piano ancora
più complesso: capace di scardinare una gabbia descritta come "insuperabile".  Con  le  unghie  e 
con i denti, resistendo al dolore delle scariche, ha strappato la rete elettrica rinforzata dopo la sua
prima fuga. Protetto dall'oscurità ha poi raggiunto la recinzione elettrosaldata che lo teneva prigio-
niero: proprio in un punto non coperto dalle telecamere di sorveglianza. Nemmeno la maglia me-
tallica, spessa 1,2 centimetri, ha resistito alla sua voglia di libertà. 
M49 questa volta si è aperto un varco all'altezza del terreno, sopra il cemento posato per impedirgli
di scavare un tunnel. Nella rete rimane ora un buco di mezzo metro tra le sbarre, spezzate e piega-
te. E' lo spazio in cui quest'orso straordinario di 4 anni si è tuffato per ritornare nei boschi della Mar- 
zola: la stessa montagna da cui era cominciata la sua prima avventura da latitante. Meno di un mese
fa la Provincia di Trento, decisa a calmare l'animale accusato di fare razzie tra mucche al pascolo e
alveari, lo ha fatto castrare. M49 ha dimostrato che l'istinto selvatico è più forte. Alla prima occasio-
ne ha beffato l'esercito di esperti e di politici che pensavano di averlo  così consegnato  per sempre
ad una vita di gabbia senza più desideri. Dileguarsi tra il Lagorai e le Dolomiti questa volta però sa-
rà difficile. Un anno fa, dopo che era caduto in trappola, M49 si era visto sfilare il radiocollare.
Per mesi i suoi spostamenti sono stati dedotti grazie alle prede sbranate. Ora invece, temendo ragio-
nevoli sorprese, il segnale-radio gli è stato lasciato al collo. Il plantigrado viene localizzato dal sa-
tellite ogni pochi minuti. Il margine d'errore è inferiore ai cinque metri. Risaliti i vigneti e la mac-
chia sopra le colline di Trento, M49 si è nascosto a mezza montagna, tra le rocce che dalla Marzo-
la conducono all'altopiano della Vigolana. Questa sosta, in attesa del buio per riprendere la fuga,
viene interpretata dagli scienziati come "una sorprendente prova di intelligenza". La prima resta
il piano di fuga. Solo ieri mattina i custodi del recinto si sono resi conto della beffa notturna bis: 
l'orso veniva segnalato in un'area esterna a quella in cui avrebbe dovuto essere recluso. 
Imbarazzi politici e tecnici a parte, senza precedenti a livello internazionale, adesso resta il pro-
blema di cosa fare. La zona da cui parte il segnale di M49, secondo il presidente trentino Mauri-
zio Fugatti, "è circondata e presidiata dagli uomini della Forestale".   Catturare e abbattere il re 
delle fughe potrebbe essere una scelta "attuabile velocemente". La batteria di un radiocollare ha
una carica di circa due anni, variabile in base alla frequenza dei segnali emessi.
Trentino, l’orso M49 è fuggito nuovamente dal recinto del Casteller. Il ministro Costa: non venga rinchiuso o ucciso
Un'immagine di M49

A ostacolare l'operazione non è la corsa contro il tempo. Di mezzo c'è uno scontro istituzionale
e culturale sempre più divisivo.. Si era già riaperto a fine giugno dopo l'ordine di uccidere JJ4:
quest'orsa di 14 anni, per difendere i suoi tre cuccioli, ha ferito  due cacciatori in Val di Non. 
La condanna, per ora, è sospesa dal Tar. Identico il copione recitato per M49.  Il ministro per
l'Ambiente Sergio Costa, che ha ribattezzato l'animale Papillon, invoca il suo diritto naturale
"a vivere, a non venire nuovamente rinchiuso e a non essere abbattuto". "Ha il radiocollare - 
dice Costa - è rintracciabile e monitorabile, non ha mai fatto male a nessuno, solo danni rim-
borsabili". Sulla stessa linea Verdi e ambientalisti.  Wwf, Enpa e Lav denunciano "la politica
fallimentare della Provincia di Trento nella gestione del piano Ue  di reintroduzione  e tutela 
dei grandi carnivori sulle Alpi italiane". Lega e Coldiretti oppongono  "la priorità della sicu-
rezza per cittadini, turisti e allevatori". Fugatti non esclude sabotaggi  e  chiede  a Costa  di 
"trovare aree, in Italia o all'estero, dove trasferire esemplari pericolosi".
Nessuno, in attesa che il recinto-colabrodo venga aggiustato per l'ennesima volta, sa così come
"gestire" la grana animale.  M49 resta pedinato e in fuga. JJ4 resta in attesa di sentenza defini-
tiva per essere abbattuta. Un altro processo sta per giudicare chi ha ordinato di uccidere KJ2.
Il sogno degli orsi in Trentino, è ridotto a una triste farsa.

Lucianone

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