martedì 22 ottobre 2019

Attualità / Esteri - Guerra del turco Erdogan contro i Curdi: intervista alla comandante curda Nessrin Abdalla

22 ottobre '19 - martedì                            22nd October / Tuesday                visione post - 7

(da la Repubblica - 17 ottobre '19 - di Gabriella Colarusso)
La comandante curda: "Italia, se armi i turchi 
uccidi il nostro popolo"
"Siamo sotto il fuoco dell'artiglieria pesante turca.  Le milizie affiliate alla Turchia sono a quasi 20
chilometri dalla città (di Kobane).  L'Europa si assuma la responsabilità di fermare  questo massa-
cro, stiamo combattendo anche per voi". Sono le tre del pomeriggio a Kobane quando Nessrin Abdalla riesce a collegarsi via Skype  con l'Italia. La connessione è debole, intorno alla città sono
in corso combattimenti.
 Abdalla è la comandante dell'Unità di protezione popolare delle donne curde, la brigata femmini-
le dell'Ypg. Conosce bene l'Italia, c'è stata più volte: con l'Intergruppo parlamentare di sostegno
al popolo curdo la sua testimonianza arriva nell'aula Nassyria del senato.  "Avevamo un accordo
con Damasco ma le truppe dell'esercito siriano non si sono ancora mosse nella nostra direzione,
temiamo un massacro", racconta a Repubblica mostrando le foto di due fratelli colpiti da colpi di
artiglieria: Sara, 7 anni, ha perso le gambe. Il suo fratellino non è sopravvissuto. Più tardi, intor-
no alle 19, le agenzie batteranno la notizia che i primi soldati di Assad sono entrati in città.
Abdalla, quali sono gli accordi con il regime siriano?"
- "Creare delle joint operation troops per proteggere il confine siriano con la Turchia, da Jarablus
a Derek, e respingere l'attacco dei turchi. Kobane è inclusa nell'accordo. Le truppe siriane sono a
Tell Tamer, Ain Issa, Qamishli e Manbij".
Vi fidate di Damasco?Temiamo che l'accordo sia un'occasione per il governo di Assad w per la
Russia di indebolirci, e che ci esponga al rischio concreto di massacri. Ma noi npn ci fermeremo,
rimarremo qui a combattere per la libertà del nostro popolo".
Com'è la situazione sul campo a Kobane?
- "I soldati turchi e le milizie affiliate alla Turchia sono a quasi venti chilometri. Siamo esposti al
fuoco dell'artiglieria pesante, ci sono continue incursioni aeree".
Quante persone hanno lasciato la città?
- "Ci sono combattimenti tutto intorno, è difficile avere numeri accurati. Stimiamo che siano circa
10mila. Molti sono scappati soprattutto da Ghasaniyeh, una cittadina a sud di Kobane. Siamo sen-
za cibo, senza acqua, tante persone dormono all'aperto per paura  di essere colpiti  nelle strutture
chiuse".
Molti leader politici occidentali hanno condannato l'offensiva turca, ma la comunità internaziona-
le non è riuscita a prendere una posizione unanime. Che cosa chiedete ai governi europei?
- "L'Europa si assuma questa responsabilità, le parole non bastano per fermare la Turchia. In que-
sto  momento al fronte ci sono migliaia di donne, mie amiche, a cpmbattere. Stiamo combattendo
per tutti, per l'umanità intera, non solo per noi.  Abbiamo affrontato Daesh, è un problema anche europeo. Difendiamo la nostra libertà e la democrazia. Mostrate che cosa sta accadendo qui, fate
pressioni sul Parlamento europeo e sul Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. perchè fermi-
no gli attacchi della Turchia. Non lasciateci soli".
L'Italia ha bloccato la vendita di armi alla Turchia, ma ancora in queste ore da Roma sono in
partenza cannoni per l'esercito turco. C'è un messaggio che vuole mandare al governo italiano?
 - !Quando abbiamo sentito della decisione del governo italiano  di bloccare la vendita di armi
allaTurchia ne eravamo molto felici.  Se l'Italia sya ancora fornrndo armi alla Turchia, per noi
è molto triste: chiunque armi Ankara sta contribuendo a questa aggressione contro il nostro po-
polo".
Dice che gli americani, andando via, hanno tradito se stessi: perchè?
 - "Perchè hanno tradito i loro valori, e la storia non lo dimenticherà, noi non lo dimenticheremo.
Questa decisione è un'evidenza del fallimento della politica americana in Medio Oriente. Vorrei
chiedere a Trump che cosa prova  a vedere che i nostri bambini vengono bombardati, che perdo-
no le gambe, come è successo a Sara, una bambina di Kobane che ha solo sette anni? Trump è
co-responsabile in questi omicidi di massa. Se non vuole essere parte in causa di queste stragi
deve costringere la Turchia a  a interrompere l'operazione militare".

Lucianone

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