giovedì 9 agosto 2018

Personaggi - Emiliano Sisto, Il collezionista del '68

9 agosto '18 - giovedì                       9th August / Thursday                       visione post - 24


(da la Repubblica - 6 agosto '18 - Brunella Giovara / Milano)
Cos'è stato il '68? Mah, chi può dirlo davvero. I documenti lo possono spiegare bene. a
saperli leggere, e intanto ci vuole qualcuno che li raccolga, come sta facendo Emiliano
Sisto, 44 anni, uno che non c'era ma ha la passione di raccattare e catalogare volantini
e manifesti, libri e opuscoli, e persino dischi, tipo Gli Sfruttati e  Padroni ci volete spa-
ventare, "due canzoni sindacali di Franco Rusnati" edite da "I dischi del Sole", il coro
era degli operai della Breda di Sesto San Giovanni, e chissà se qualcuno ne ha altri in
cantina.  Se qualcuno ne ha, e francamente non sa più che farsene, potrebbe contatta-
re Sisto, che da un anno ha messo su una pagina Facebook che si chiama Lunga Rab-
bia e lì ha cominciato a pubblicare tutto quello che negli anni ha comprato, o trovato,
o avuto in regalo, come "la cassa di documenti che mi è arrivata da Napoli, era roba
del capo ufficio propaganda del coordinamento dei comitati di lotta operaia, tra Na-
poli, 67 fino al 1973Secondigliano e dintorni, dal '67 fino al 1973, un pezzo di storia".
Il suo è un archivio privato - 10mila pezzi circa - tra politica e controcultura, conservato
in uno studio che si affaccia sul soggiorno di casa, dove una moglie paziente sopporta 
un leggero odore di muffa, tutta roba che arriva da cantine e robivecchi, o librerie anti-
quarie che di colpo si trovano davanti anzichè una cinquecentina, un libretto che si in-
titola Eni - Petrolio e lotta di classe, a cura "del collettivo Eni".   Che farsene? E poi:
quanto può valere? Sisto può dare un suo parere, forte della esperienza che si è fatta 
negli anni, studiando molto e rubando molto tempo al lavoro . settore finanza - ma da
quando ha aperto la pagina Facebook è stato tutto un "ti mando delle cose, non so più
che farmene", oppure "che peccato, mio figlio ha appena buttato via tutto". 
Venticinquemilacinquecento followers, non è poca roba, uno scrive "non ho mai condi-
viso le idee, ma è un'autentica pagina di storia, mi riporta indietro nel tempo, in quella
Milano che nei filmati oggi si vede solo in bianco e nero, ma noi giovani di allora la sa-
pevamo  dipingere  con i nostri ideali, le nostre diversità, e quella voglia di vivere che
nella generazione di oggi stento a trovare". -  Non c'è solo Milano, naturalmente. Nei
volantini, fogli sparsi, ciclostilati, numeri unici, giornali e riviste (tutta Lotta Continua,
tutto Re Nudo, e anche A/traverso, la rivista dell'ala creativa  dell'autonomia bologne-
se) e foto sono rappresentati i movimenti di contestazione della sinistra rivoluzionaria
dal 1965 al 1980, "ossia il lungo '68 italiano".  Un "flash sugli anni 70", scrive una let-
trice, si presukme ragazza in quegli stessi anni di lotte e occupazioni, scioperi e mani-
festazioni, cortei, arresti e voglia di esserci - quando la parola impegno non era casua-
le - di partecipare, "cosa che purtroppo oggi non vedo più succedere", dice Sisto. Lui
non c'era, essendo nato nel '73, ma figlio di un "papà che ha fatto il '68 a Pisa nel mo-
vimento studentesco, poi entrato nel gruppo Fiat, dirigente della Magneti Marelli a 
Sesto San Giovanni", uno che raccontava cose interessanti, da lì è nata  la passione
per un'epoca "secondo me poco studiata e con molte ricostruzioni ideologiche".
Non sono uno storico e nemmeno un archivista, ma ho capito che nella storia d'Italia
c'è una specie di buco, ad un certo punto si passa dalla Seconda Guerra Mondiale al-
l'oggi , e sembra che di quegli anni non si voglia parlare". Delle carte di allora, essen-
do Internet ancora lontano, "molto è andato distrutto, o semplicemente perso. Qual-
cosa salta fuori nei mercatini delle pulci  o  dalle cantine sgomberate", dove talvolta 
affiora anche molto altro, non solo ricordi del tempo che fu. "Molto arriva da ex mi-
litanti, una signora del movimento studentesco di Scienze e Chimica di Palermo  mi
ha mandato documenti sulle richieste degli studenti, anni '68- 69', le matrici origina-
li per il ciclostile".   Da Cinisi  sono arrivati  i volantini  che  Democrazia Proletaria
stampò per la morte di Peppino Impastato, era il 1978. Molte foto, come quelle di Di-
no Fracchia al Parco Lambro, alcune addirittura a colori, molte dell'archivio Farabo-
la, si vedono i funerali delle vittime di Piazza Fontana, davanti al Duomo  tutto nero
di gente in piedi. E il funerale del commissario Calabresi, il furgone che passa per via
Fatebenefratelli tra altrettanta gente, muta. Ci sono le immagini di Dario Bellini, i di-
sordini a Campo de' Fiori lo stesso giorno in cui morì Giorgiana Masi.  Scatti mai vi-
sti, spesso, foto degli scontri di via De Amicis a Milano, ragazzi che corrono, striscio-
ni: "Il goverso che licensia e uccide", "Siamo noi donne che dobbiamo gestire il no-
stro corpo", "La casa è un diritto", e poi un tizio  con un elegante loden  che vende
Senza tregua.
Poi, c'è il terrorismo.  Sisto  custodisce pezzi rari, come Nuova Resistenza, due soli 
numeri, aprile e maggio 1971. Nella redazione ci sono Franceschini, Curcio, Cagol,
il guppo fondante delle Brigate rosse (pezzi trovati in un mercatino di Milano). "Mi
affascina sapere  e  capire perchè persone normali, e anche intelligenti, finirono per
prendere le armi", dice lui, che ha una curiosità solo storica, e la capacità di stuoir-
si ancora, nonostante i molti libri studiati.  "Il mio obiettivo è preservare questo ma-
teriale dalla distruzione, utilizzarlo per divulgarlo, per farne cultura", e chissà che
non ci riesca davvero.

Lucianone

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