lunedì 26 marzo 2018

LIBRI / società - "Crazy for football": la nazionale dei matti

26 marzo '18 - lunedì                        26th March / Monday                          visione post - 21

(da Corriere della Sera - 1 ottobre '17 - LA LETTURA / di Severino Colombo)
La Nazionale dei matti ha dribblato la malattia
Ci sono due matti davanti alla tv convinti che un tizio, forse matto pure lui, dallo schermo
parli proprio a loro, che li stia chiamando, che li voglia  per giocare a calcio  in Nazionale.
Sembra una barzelletta ma la faccenda è andata proprio così: Livio e Antonio, di qua dal-
lo schermo, sono pazienti psichiatrici, alle volte sentono voci, alle volte vedono  cose che
non esistono... Invece il terzo, quello che sta dentro la tv alla trasmissione 90° minuto mat-
to non è, anzi è un dottore: lui i matti li aiuta, li cura. Anche con il calcio. Santo Rullo, pre- sidente della Società italiana di Psichiatria sociale, dirige il centro  per il disagio psichico
di Villa Letizia, a Roma. E' lui che vuole metter su  la Nazionale dei "matti"  per partecipa-
re ai primi Mondiali di calcio a cinque per pazienti psichiatrici. Per questo parla in tv.
E' ricco di storie e personaggi - a volte incredibili, spesso paradossali, sempre veri - "Cra-
zy for football", diario di un'avventura sportiva e umana che fa ridere, diverte e invita a
riflettere.  La vicenda, raccontata da Volfango De Biasi e Francesco Trento, ruota attorno
alla partecipazione dell'Italia - nel febbraio 2016, in Giappone - ai Mondiali di calcio per
persone con problemi di salute mentale. L'impresa già al centro di un film documentario
con lo stesso titolo e con gli stessi autori (De Biasi regista, Trento sceneggiatore)  e che ha ottenuto una menzione  speciale al David di Donatello di quest'anno, diventa ora un libro.
Che segue passo passo la selezione dei giocatori per l'avventura nipponica, gli allenamen-
ti, il viaggio, le partite. Si scoprono vicende personali: Sandrone, agente scelto della Poli-
zia di Stato che ha fatto la scorta  al presidente della Repubblica Cossiga  prima di avere
un esaurimento nervoso; Luis, che per far vedere  al mondo  che  esisteva  si tagliava  su
braccia e gambe; Stefano, che se avesse portato a termina uno soltanto dei suoi proèposi-
ti suicidi oggi non sarebbe lì a raccontarli.
Pagina dopo pagina il lettore assiste a come i singoli - anche grazie al lavoro del mister
Enrico Zanchini e del preparatore atletico ed ex campione di pugilato Vincenzo Canta-
tore - imparano a stare assieme, diventano squadra, capiscono quali sono le cose impor-
tanti. E lo psichiatra Rullo a spiegare  il valore  di questo progetto "inclusivo", di recu-
pero e reinserimento sociale, portato avanti dal 2004 con Mauro Raffaelli, che ora il li-
bro propone all'attenzione del grande pubblico:  "Avere un avversario reale  permette 
alle persone con un disturbo mentale di comnattere i fantasmi della mente"; prosegue
Rullo: "Giocando a calcio ci si allena a tornare nella società, si ricomincia a interagire
con gli altri, ad accettare alcune regole".  I risultati  (non solo quelli in campo: l'Italia
ai Mondiali è arrivata terza) gli danno ragione.
Con tono leggero si lanciano messaggi importanti. Scrivono gli autori:  "Una persona
su cinque tra quelle che conoscete, anzi una su quattro se includete anche voi stessi, 
ha avuto, ha o avrà un qualche tipo di disturbo psichico".  Che siate o meno appas-
sionati di calcio Crazy for football è una storia che obbliga a fare il tifo - come acca-
de a Alessandro Del Piero, Carlo Verdone, Sandro Veronesi, Andrea Vitali   -   per 
un'impresa epica, compiuta  da  un'armata  Brancaleone  (Branca-Branca-Branca, 
Leon-Leon-Leon  è il coro-grido di battaglia dell'Italia  dei matti  prima di entrare
in campo).
Il finale è ancora da scrivere: "Adesso la squadra  si allena  per i Mondiali  del 2018.
Che - annunciano gli autori - se riusciremo a trovare i fondi necessari  si terranno a
Roma il prossimo 18 maggio". A quarant'annio esatti dalla promulgazione della leg-
bge Basaglia, che in Italia ha abolito i manicomi.

Lucianone

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