giovedì 8 marzo 2018

L' Opinione del Giovedì - Amare riflessioni: elezioni, politica e antipolitica

8 marzo '18 - giovedì                        8th March / Thursday                     visione post - 34

Se devo descrivere, dando allo stesso tempo un giudizio estemporaneo e ben calibrato,
queste elezioni o meglio pre-elezioni appena concluse, direi che sono state "incarognite"
e che durante la campagna elettorale si è sentito  l'odore acre dell'odio, del senso di an-
tipatia tra gli sfidanti dei vari schieramenti sempre più crescente. Non è stato messo in 
campo da nessuno un progetto politico valido e coerente che possa dare risposte per il
futuro delle giovani generazioni, per i precari, i disoccupati, gli esodati, i licenziati o in
via di licenziamento soprattutto a causa delle delocalizzazioni, per i giovani meridiona-
li, per il grosso problema dell'Ilva di Taranto. Il partito vincente al Sud, il movimento
CinqueStelle (che da movimento è ormai avviato a essere partito effettivo - e qui incon-
trerà le prime grandi difficoltà di possibile partito di governo)  ha pensato  di affronta-
re la campagna elettorale al Sud con la promessa del reddito di cittadinanza, un modo
per aggiustare la povertà giovanile e non. Ma l'Italia non ha i mezzi economici per far-
lo, l'Italia non è la Germania, la Danimarca nè in parte l'Inghilterra, dove  all'aiuto di
tipo economico a studenti e famiglie viene richiesta però  la garanzia  di seguire tutta
una serie di percorsi di formazione o di ricerca del lavoro perso reintegrandosi il pri-
ma possibile nel ciclo produttivo del paese. - Vedremo se M5S saprà inventarsi qual-
che cosa che ci assomigli o se il progetto grillino diventerà duplicato della Cassa del
mezzogiorno di democristiana memoria. Ma comunque con la situazione italiana di 
crisi del lavoro e con gli ostacoli derivanti dalle associazioni assistenziali-mafiose fio-
renti nel Sud non sarà semplice. E perchè invece di mettere in campo un progetto di
sviluppo economico comprensibile di futuro respiro alternativo  a quello  che finora 
era stato fatto (poco e spesso male) dal partito democratico al governo, prima Renzi 
e poi il post-Renzi, cioè Gentiloni, l'altro partito sfidante  della coalizione  di Centro
destra  (alleanza creatasi  dopo varie dispute e reciproche diffidenze nel mese di feb-
braio tra Salvini, Berlusconi e Meloni) ha portato come argomenti base di campagna
elettorale la sicurezza - col problema degli immigrati e della loro ripartenza nei Pae-
si d'origine - e l'abrogazione della legge Fornero per le pensioni, come se sicurezza e
pensioni fossero gli unici elementi di cui occuparsi e discutere per risolvere  l'attuale 
crisi italiana? E' stato messo da parte quasi in toto il principale aspetto di tale crisi:
il welfare, con i grossi problemi dell'occupazione giovanile in tutto il Paese (non so-
lamente nel meridione), dell'istruzione, della sanità e dell'ambiente, argomenti  ri-
masti in buona parte  tabù  per le maggiori formazioni politiche, e oltretutto argo-
menti che sono quelli più strettamente attinenti alla vera politica, quella pratica di 
cui la gente vuol sentir parlare e sapere  come si vogliono  risolvere i problemi che
essi pongono in modo stringente nella quotidianità. Di tutto questo silenzio e anco-
ra silenzio! E comunque gli argomenti che alla fine hanno portato alla vittoria sia
Cinque Stelle che il Centro destra sono stati proprio: sicurezza e migranti/emigra-
ti, legge Fornero, reddito di cittadiinanza e in parte la flat tax messa in campo per
ultima da Berlusconi e Salvini.  Tutti argomenti di stampo populista che hanno fat-
to presa, rispetto alla scarsità d'argomenti del Pd, che si è crogiolato sulle cose che
ha in parte fatte (ma non del tutto risolte e ottenute) rispetto ai governi precedenti
e in particolare al governo-Berlusconi.  E la sconfitta del Pd è stata soprattutto  la
sconfitta di Renzi.  Proprio quel Matteo Renzi accusato di essersi appropriato del
governo senza elezioni politiche, ma avendo ottenuto il 40% alle elezioni europee
(in precedenza aveva battuto Bersani alle primarie). E quindi i 5Stelle hanno con-
dotto la battaglia politica in direzione antisistema prima con Grillo in piazza, e in
seguito sempre più anti-Renzi e anti-casta. E qui hanno vinto la loro prima rivolu-
zione (populista o meno che sia stata)-  Poi l'onda lunga  della protesta popolare
si è andata concretizzando  nelle elezioni del 4 marzo, premiando  sia 5Stelle  sia
la coalizione di destra. -  
Ma ritornando alle amare riflessioni dell'inizio, cioè di pre-elezioni "incarognite",
si è assistito, a mio parere, a un atteggiamento generale antipolitico rispetto ad ele-
zioni precedenti, esasperate nei toni da contendenti che hanno evitato e rifiutato il
confronto televisivo sui rispettivi programmi. Al contrario hanno costruito polemi-
che e accuse reciproche, che infine hanno acceso  quelle  parti estremiste  a destra 
come a sinistra - Casa Pound, Forza Nuova, Centri sociali e anarchici - che hanno
in effetti rispecchiato quello scontro antipolitico delle varie formazioni  che hanno
come sempre in Italia, in ogni campagna elettorale, fatto e rifatto promesse su pro-
messe su cui il popolo, come sempre, spera e non spera, crede e  non crede venga-
no mantenute, ma su cui non ci scommette  la testa della propria madre, questo è
sicuro!
- Luciano Finesso -

Lucianone

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