martedì 28 febbraio 2017

SPORT - calcio / Serie B - 27^ giornata 2016/17

28 febbraio '17 - martedì                  28th February / Tuesday                 visione post - 16

RISULTATI delle partite
Brescia      4     Benevento   3     Ascoli   2     Avellino   3     Cesena           1
Cittadella   1     Bari             4     Pisa      4     Vicenza    1     Pro Vercelli   2

Frosinone   1     Novara   2     Spal        2      Ternana   0     Trapani          1     Entella   2
Verona H.   0     Spezia    1     Perugia   0      Latina      1     Salernitana   0      Carpi     0

CLASSIFICA
Frosinone   51  /   Spal   48  /   Benevento, Verona H.   46  /   Bari   40  /   Perugia,
Cittadella   39  /   Entella, Spezia   38  /   Novara   37  /   Carpi   36  /   Avellino   35  /
Ascoli   34  /   Salernitana   32  /   Pisa, Brescia   31  /   Cesena, Latina   29  /
Pro Vercelli, Vicenza   28  /   Trapani   25  /   Ternana   23
Lucianone

venerdì 24 febbraio 2017

Appuntamenti / vari e particolari

24 febbraio '17 - venerdì                    24th February / Friday               visione post - 13

SCRITTORI raccontano
Firenze / Palazzo Strozzi - Sala Ferri / ore 11.00
11 febbraio - 13 maggio 2017

STORIE dell'Impressionismo
I grandi protagonisti da Monet a Renoir da Van Gogh a Gauguin
Treviso / Museo di Santa Caterina
fino al 17 aprile 2017

Manet e la Parigi moderna
Milano / Palazzo Reale
8 marzo - 2 luglio 2017

La Mostra -TERREMOTI
Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia
Forlì - Musei San Domenico 
fino al 18 giugno '17

TERREMOTI
Origini, storie e segreti
dei movimenti della terra
Milano - Museo di storia naturale di Milano
Corso Venezia 55 MI Palestro
fino al 30 aprile '17

I maestri cantori di Norimberga
Die Meistersinger von Nurnberg - Richard Wagner
Milano - Teatro alla Scala
16, 19, 23, 26, 30  marzo '17
2, 5 aprile '17

Lucianone


martedì 21 febbraio 2017

SPORT - calcio / Serie B - 26^ giornata 2016/17

21 febbraio '17 - martedì                 21st February / Tuesday                  visione post - 14

RISULTATI delle partite
Latina   0     Bari          3     Carpi      2     Cittadella    1     Perugia   0     Pro Vercelli   0
Novara   1     Ternana   1     Brescia   1     Avellino      3     Entella    0     Benevento     1

Salernitana   1     Spezia     2     Vicenza   1     Pisa             0     Verona H.   0
Cesena          1     Trapani   2     Ascoli      1     Frosinone   0     Spal            0

CLASSIFICA
Frosinone   48  /   Benevento, Verona H.   46  /   Spal   45  /   Perugia, Cittadella   39  /
Spezia   38  /   Bari   37  /   Carpi   36  /   Entella   35  /   Novara, Ascoli   34  /
Salernitana, Avellino   32  /   Cesena   29  /   Pisa, Brescia, Vicenza   28  /   Latina   26  /
Pro Vercelli   25  /   Ternana   23  /   Trapani   22

Continua... to be continued...

lunedì 20 febbraio 2017

SPORT - calcio / Serie A - 25^ giornata 2016/17

20 febbraio '17 - lunedì                   20th February / Monday                    visione post - 7

RISULTATI delle partite
Juventus   4     Atalanta   1     Empoli   1     Bologna   0     Chievo   1     Pescara   5
Palermo     1     Crotone    0    Lazio      2     Inter        1     Napoli    3     Genoa      0

Sampdoria   1     Udinese     1     Roma    4     Milan           2
Cagliari        1     Sassuolo   2     Torino   1     Fiorentina   1

CLASSIFICA
Juventus   63    /   Roma   56    /   Napoli   54    /   Inter, Atalanta   48    /   Lazio   47    /
Milan   44    /   Fiorentina   40    /   Torino   35    /   Sampdoria   34    /   Chievo   32    /
Sassuolo   30    /   Udinese   29    /   Cagliari   28    /   Bologna   27    /   Genoa   25    /
Empoli   22    /   Palermo   14    /   Crotone   13    /   Pescara   12

Lucianone

sabato 18 febbraio 2017

SOCIETA' / Crisi della globalizzazione ed equlibrio spezzato

18 febbraio '17 - sabato                18th February / Saturday              visione post - 16         

(da la Repubblica - 27 nov. '16 - Roberto Esposito)
L'equilibrio che si spezza
Che la globalizzazione sia entrata, forse per la prima volta, in una crisi profonda è sotto
gli occhi di tutti. Certo, sul piano tecnologico, il mondo è sempre più connesso. E nel-
l'economia finanziaria l'interdipendenza tra i mercati si è addirittura accentuata, Ma 
sul terreno politico i punti di arresto, e anche di arretramento, sono altrettanto visto-
si. L'idea di uno spazio globale senza frontiere batte ogni giorno contro nuovi muri.
Tutt'altro che occasione di crescita comune, la globalizzazione sta diventando l'arena
di scontro tra identità contrapposte.  La Brexit  e  la vittoria di Trump  sono le conse-
guenze di un'onda lunga che da tempo porta acqua al mulino dell'isolazionismo. Gli
Stati tornano a parlare il linguaggio della sovranità nazionale e delle sfere d'influen-
za. Contro una logica cosmopolitica, la politica riprende a radicarsi nel territorio -
se perfino il terrorismo globale cerca di costruirsi un profilo statale. Dopo che per 
qualche tempo  si è pensato  che non esistesse più un "fuori", l'esclusione prevale 
sull'inclusione. Per dirla con i filosofi, il "negativo" ricomincia a far sentire la sua
voce attraverso emigrazioni forzate, guerre, terrorismo.
Ma la crisi politica della globalizzazione non si limita a segnare nuove linee di frat-
tura tra Stati sovrani. Essa configura in maniera inedita i regimi politici, scompo-
nendone gli elementi costitutivi. Ad andare in crescente difficoltà è la forma istitu-
zionale che da tempo siamo abituati a chiamare "liberal-democrazia". Se già, alle
porte dell'Europa, Russia e Turchia hanno imboccato un percorso autoritario, an-
che gli Stati Uniti di Trump  sembrano tentati  di girare le spalle all'alleanza occi-
dentale, per candidarsi a leader dell'antiglobalizzazione. Ma è soprattutto in Euro-
pa che il binomio democrazia-liberalismo pare disgregarsi in una maniera che tra-
sforma, e insieme deforma, entrambi i suoi termini-. Per almeno un escolo il luogo
tra democrazia e liberalismo è stato il rapporto tra diritti individuali e sovranità
popolare. Esso implicava che gli interessi individuali si integrassero con le scelte
politiche di governi legittimamente eletti, in un equilibrio di poteri garantito dal-
la Costituzione. E' appunto questo equilibrio complessivo che rischia oggi di spez-
zarsi nella prevalenza  dei diritti individuali su quelli collettivi, del mercato globa-
le sulle volontà nazionali, della logica finanziaria sulle scelte politiche.
Certo, nei nostri sistemi politici, il diritto costituisce  il collante della democrazia. 
La stessa idea di democrazia presuppone un insieme di regole condivise, all'inter-
no delle quali le forze politiche si misurano contendendosi il governo dei rispetti-
vi Paesi. Ma ciò è possibile per gli Stati nazionali. Negli organismi sopranaziona-
li - come l'Unione Europea - la legislazione tutela un sistema di interessi che non
coincide con il diritto pubblico.  Il quale resta, al momento, appannaggio    degli 
Stati nazionali.  In fondo  il contenzioso  aperto da alcuni di essi  -  tra cui anche 
l'Italia  -  riguarda proprio questa differenza. Che è quella che sempre più tende 
a separare neoliberalismo e democrazia. Mentre il primo presuppone un merca-
to regolato dal principio di concorrenza, garantito da istanze terze di natura non 
politica, la democrazia ha al proprio centro la volontà popolare  espressa dai go-
verni politici. In questo senso è vero che non esistono governi puramente tecnici.
Un governo nazionale esprime comunque scelte in ultima analisi politiche. Ed è
quello che manca all'Unione Europea.  Non essendo espressione di un unico po-
polo, essa sconta necessariamente un deficit di democrazia. A essere sempre più
contestato - con accenti spesso populisti - è un progetto  costruito  su una trama
di accordi giuridici  adeguati  alla logica globale del mercato, ma privi di legitti-
mità politica.
In questo modo la latente divaricazione tra liberalismo e democrazia spinge l'u-
no e l'altra verso due estremi che rischiano di allontanarsi sempre di più. Da un
lato il sistema globale neoliberale   tende ad emanciparsi  dai governi nazionali,
dettando loro le proprie regole, senza farsi carico degli interessi e delle volontà
dei popoli. Dall'altro le democrazie, chiuse nei confini dei singoli Stati, incorpo-
rano  dosi sempre maggiori  di populismo anti-istituzionale, col rischio  di can-
cellare le indispensabili mediazioni rappresentative.  Così i due processi oppo-
sti di globalizzazione e nazionalizzazione minacciano di deflagrare. Quando la
via da seguire sarebbe un'altra. Quella di articolare istituti democratici e istan-
ze sovranazionali, diritto pubblico e diritto privato. La stessa Unione Europea,
con tutte le sue contraddizioni, costituisce per sempre l'unico spazio in cui tali 
esigenze possono trovare una misura comune.  Solo se ciò accadrà, un'Europa 
politica potrà competere da pari a pari con gli altri grandi spazi in cui si divide
il mondo.

Lucianone

giovedì 16 febbraio 2017

L'Opinione del Giovedì - Il rivoluzionario Papa Francesco e l'ultraconservatore Donald Trump

16 febbraio '17 - giovedì                  16th February / Thursday                  visione post - 10           

Dopo Papa Paolo II (il polacco Woytila), molto amato dai devoti e non fino al punto da
venire a ragione santificato anche per alcuni miracoli accertati, sembrava proprio  che
non potessero esistere altri "Vescovi di Dio"  alla sua altezza. Invece spuntò alla fine, e
in brevissimo tempo, un Papa che seppe e ha continuato a sapere a tutt'oggi  prendere
il posto di Karl Woytila in modo  non solo  altrettanto carismatico, ma addirittura con
un piglio da protagonista, e però umile e allo stesso tempo rivoluzionario: cosa assolu-
tamente mai vista prima in un Papa di Roma. Questo Papa eccezionale aveva scelto di
prendere come nome FRANCESCO, e mai nessun Papa prima aveva scelto quel nome.

CONTINUA... to be continued...

lunedì 6 febbraio 2017

Riflessioni - La lingua degli italiani: migliorata o peggiorata?

14 febbraio '17 - martedì                14th February / Tuesday                   visione post - 11

Gli italiani parlano peggio, come sostiene l'appello  di alcuni linguisti e docenti, oppure
meglio, come dice un contrappello altrettanto firmato?   Il problema è che non esiste un
metro di misura oggettivo: la lingua è uno strumento e non un fine, ognuno se ne serve
a seconda dell'uso che intende farne. Se ti preme migliorare il tuo pensiero e aumentare
le tue capacità logico-cognitive, sarai costretto ad affinare l'uso delle parole. Se ti basta
quello che già sei e quello che già sai non hai alcun bisogno di distinguere  tra coordina-
te e subordinate, e di conseguenza il congiuntivo, come direbbero alla Crusca, va a farsi
fottere.   La lingua  non rispecchia solamente  il titolo di studio, che pure un poco conta;
rispecchia soprattutto le ambizioni di chi la usa e il rispetto che ha di sè. Vale, come eter-
no paradigma, lo sforzo emozionante dell'operaio che si sforza di parlare bene in assem-
blea, e si scusa di non farlo abbastanza; di contro ci sono senatori della Repubblica (ti-
po Razzi) che considerano "popolare", e forse spiritoso, parlare un italiano orrendo. 
Il problema, come si sarebbe detto una volta, è politico: chi ambisce a non essere più 
subalterno cerca di alzare il proprio livello e con esso quello del suo italiano. Chi non
ambisce parla come Razzi.
(da la Repubblica - 11/02/'17 - L'Amaca / Michele Serra)