4 agosto '16 - giovedì 4th August / Thursday visione post - 20
(da la Repubblica - 1 agosto '16 - L'Intervista / Anna Lombardi)
"Ce lo insegna la storia ma anche la psicologia: quando la gente ha paura per la
propria vita guarda all'uomo forte come a una risorsa. Per questo la palese ammi-
razione di Donald Trump verso il presidente russo Vladimir Putin non sconvolge
più di tanto gli americani: anzi è sempre più condivisa. Molti vedono in Putin un
vero leader: uno che ha il controllo delle cose, proprio quel tipo di controllo che
in America - pensano - adesso manca". Psicologo e scrittore, il professor Drew
Westen, che insegna Teoria della Personalità alla Emory University di Atlanta, sa
bene quanto l'emotività conti in campagna elettorale. Il suo saggio "La mente po-
litica. Il ruolo delle emozioni nel destino di una nazione" (pubblicato in Italia da
Il saggiatore) è diventato la Bibbia degli strateghi.
Anna Lombardi - "Ma i russi non erano il nemico storico degli americani?"
Drew Westen: "L'immaginario è profondamente cambiato. Anche i più anziani hanno
dimenticato la guerra fredda da un pezzo. Già finita con gli anni Ottanta. Ora il nemi-
co è lo Stato Islamico. Altro che missili". ù
A. Lombardi - "Neppure gli hacker del Cremlino fanno più paura?"
D. Westen: "Ma oggi il pericolo è ben altro: si nasconde davanti a noi. In quale centro
commerciale i terroristi colpiranno? In quale locale notturno? In quale chiesa o sina-
goga?".
A. Lombardi - "E' per questo che la retorica anti islamista di Trump funziona?".
D. Westen: "Anche. La questione fondamentale è che oggi l'elettorato medio americano
si trova a vivere in una situazione dominata dall'insicurezza. Roba che, non diciamo ven-
ti, ma neppure dieci anni fa avrebbero mai immaginato".
A. Lombardi - "E così il tycoon conduce una campagna elettorale che è decisamente l'opposto
del messaggio di speranza lanciato da Obama e di ottimismo perseguito oggi da Hillary. Qua-
le sentimento prevarrà?"
D. Westen: "Credo che i commentatori, gli americani innanzitutto ma anche voi europei,
sbaglino a ritenere che il messaggio di Trump sia solo incentrato sulla paura. Per i suoi
elettori non è così, anzi loro considerano quello di Trump un messaggio di speranza mol-
to più efficace di quello democratico".
A. Lombardi - "Un nuovo sogno americano?"
D. Westen: "Quando Trump dice 'rifacciamo grande l'America" li riporta col pensiero
all'America dei loro genitori, dove tutto era, almeno apparentemente, da persone che
non avrebbero mai immaginato di vedere i loro posti di lavoro a rischio, di poter perde-
re la casa, l'automobile e tutte le componenti del sogno americano. Hanno scoperto la
loro vulnerabilità con la crisi del 2008. E da allora hanno paura: sì, paradossalmente
per loro la paura coincide con l'arrivo di Barack Obama".
A. Lombardi - "Ma nel frattempo l'economia si è ripresa, l'America sembra uscita dalla
Grande Recessione"
CONTINUA...
to be continued...
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