lunedì 22 settembre 2014

Musica - Il personaggio / Billy Bragg, il folkman combattente

22 settembre '14 - lunedì         22nd September / Monday                  visione post - 2

Billy Bragg è il cantautore inglese 
che in 31 anni di carriera ha sempre mantenuto una
sua coerenza artistica e politica, ispirandosi
a grandi come Woody Guthrie e Pte Seeger.

(da 'la Repubblica' - 19/07/'14  -  Andrea Morandi)
Trentuno anni di carriera, dodici dischi e una coerenza sia politica che artistica
che non ha rivali: il cantautore Billy Bragg... è uno degli ultimi baluardi di uncer-
to modo di intendere la musica: in testa ha la lezione di giganti  del folk come
Woody Guthrie e Pete Seeger e le sue canzoni sono concepite come editoriali
giornalistici, semptre segnate da punti di vista mai banali o scontat - 
Andrea Morandi - 'Dagli anni Ottanta, quando pubblicò il suo primo album,
Life's a Riot with Spy vs Spy, quanto è cambiato il suo modo di scrivere  can-
zoni?'.
B. Bragg  -  "Sono cambiato io: ero un ragazzo, sono diventato un padre di
famiglia, quindi è cambiata anche la musica che faccio. . Per anni ho scritto
canzoni di protesta e inni su come cambiare il mondo, ma il mio ultimo al-
bum, Tooth & Nail, parla anche della difficoltà di mantenere in piedi  una
relazione sentimentale. Sono lotte diverse, ma importanti   ognuna a suo
modo per un individuo".
A. Morandi - 'Da sempre nei suoi brani ha cantato i mali del mondo, dslla lotta
alla Thatcher negli anni Ottanta alla globalizzazione. Ma può davvero una can-
zone cambiare le cose?'.
B. Bragg  -  "No, non può farlo, e lo dice uno che ha iniziato a fare musica  alla fine
degli anni Settanta ascoltando i vinili dei Clash e le loro canzoni di protesta, per me
Joe Strummer era un faro.  Negli anni ho capito però che la musica  può ispirare le
persone che la ascoltano, far capire che possono cambiare le cose , se davvero lo vo-
gliono. Di questo sono ancora convinto".
A. Morandi - 'Quanto è cambiata la scena musicale in questi trent'anni?'
B. Bragg  -  "A quei tempi se volevo far ascoltare le mie canzoni, dovevo prendere 
la mia chitarra e andarmene in giro per l'Inghilterra a cercare un palco, era l'uni-
co modo.   Oggi invece, grazie al web, chiunque può ascoltare quello che suono, in
Indonesia o in Italia. Il problema è un altro: la musica non rappresenta più un'a-
vanguardia culturale, ha perso quel ruolo".

A. Morandi - 'E' pessimista per il futuro?'.
B. Bragg  -  "No, perchè in realtà vedo che ai miei concerti, proprio grazie a
Internet, Twitter o Facebook, vengono molte più persone che mi hanno co-
nosciuto e ascoltato sul web. Credo che la funzione di aggregazione che  ha
la musica non solo sia rimasta intatta, ma è anche aumentata. E sarà sem-
pre così".

A. Morand  -  'Che rapporto ha con il pubblico italiano?".
B. Bragg  -  "Molto buono, da sempre. In Italia avete una lunga e forte tra-
dizione politica, quindi mi sono sempre sentito molto legato al pubblico, ho
sempre sentito una grande risposta.     A Milano, ricordo in particolare dei 
concerti molto intensi, c'è una lunga tradizione antifascista da voi di cui mi
sento parte".

Lucianone

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