lunedì 11 agosto 2014

Scienze / con poesia - Il segreto dell'acqua

11 agosto '14 - lunedì            11th August / Monday                      visione post - 6

Noi e l'acqua
Il segreto di una passione 
nelle ricerche sul nostro corpo

(dal 'Corriere della Sera'  -  9 agosto '14 - Anna Meldolesi) 
Il mare "esce da se stesso in ogni momento, dice di sì, di no, di no, di no, 
di no, dice di sì nell'azzurro, nella spuma, nel galoppo, dice di no, di no".
Il ritmo cadenzato e ipnotico delle onde è sempre uguale eppure sempre 
diverso. Pablo Neruda ne era affascinato e lo ha messo in versi. "L'Ode
al mare" del poeta cileno tocca il cuore di Massimo Troisi  in una delle 
scene più belle de "Il Postino". Il suo personaggio, Mario, dice di sentir-
si come una barca sbattuta dalle parole ed è così che pronuncia, incredu-
lo, la prima metafora della sua vita.
Potremmo passare le ore ad ascoltare, senza annoiarci, il respiro del mare.  A osservarlo
mentre avanza e arretra sulla battigia.   Batte su una pietra, "la percorre, la bacia, la inu-
midisce e si colpisce il petto ripetendo il suo nome" (ancora Neruda). Questo movimento 
senza movimento è capace di indurre uno stato di grazia mentale, sostiene il biologo ma-
rino Wallace J. Nichols che ogni anno riunisce in un summit scienziati, esploratori e ar-
tisti accomunati dalla passione per l'acqua. Davanti a una distesa sciabordante il tempo
rallenta e l'infinito si apre. Non c'è bisogno di imparare i segreti della meditazione orien-
tale, perchè "è il mare che medita noi". A questa esperienza sensoriale e cognitiva Nichols
ha dedicato il libro "Blue Mind" (mente blu), appena uscito negli Stati Uniti. 
Sappiamo tutti per esperienza diretta che c'è qualcosa, quando siamo nell'acqua, che ci
cambia l'umore e fa scorrere in modo diverso i nostri pensieri. Diversi test hanno dimo-
strato che la presenza dell'acqua in un'immagine la rende più piacevole, e la prova defi-
nitiva è il prezzo delle case vista mare. La lentezza dello stimolo visivo ci entra negli oc-
chi e nel cervello ed è tanto più potente quanto più siamo abituati alla rapidità del mon-
do urbano e digitale.  "Stress and the city" titolava  qualche tempo  fa la rivista 'Nature',
dedicando la copertina alla fatica psicologica di vivere la vita in un ambiente sempre più
artificiale.

Continua... to be continued...

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