mercoledì 22 maggio 2013

Cultura - La macchina dei ricordi: dialogo tra Scianna e Cappa

22 maggio '13 - mercoledì           22nd May / Wednesday

Un fotografo e un neuoroscienziato,
Ferdinando Scianna e  Stefano Cappa,
dialogano su un tema fondamentale per
la nostra vita ma anche per l'apprendimento:
LE METAFORE DELLA MEMORIA

(da la Repubblica - 23/03/2012  -  di Paolo Magliocco)
Archivio o motore di ricerca, come funziona la macchina dei ricordi
Cappa /  Lo studio scientifico della memoria non gode  di un privilegio particolare rispetto a un
approccio letterario o artistico su un oggetto  che poi non è neanche necessariamente  lo stesso.
La definizione più generale che si può dare dal punto di vista scientifico è che si tratta di qualun-
que cosa che lascia una traccia a livello della nostra mente, del nostro cervello. Si può scendere
a un livello estremamente semplice, addirittura cellulare: se espongo ripetutamente una cellula a
uno stimolo la sua risposta allo stimolo diminuisce e questo indica che c'è stato un apprendimen-
to, conseguenza di qualcosa che è arrivato dall'esterno. DA qui si sale fino al livello della memo-
ria autobiografica, che invece è un fenomeno estremamente complesso e che possiamo pensare
di studiare solo negli esseri umani, perchè presuppone il linguaggio. L'una e l'altra memoria con-
dividono il principio di base, generalissimo, che ci sono eventi che lasciano una traccia. Ma ab-
bracciano una varietà enorme di concetti, tanto è vero che adesso si parla di "memorie" più che
di memoria.
Scianna /  Questo discorso della traccia riguarda molto il mio lavoro. Io penso che la fotografia
abbia costituito nella vicenda culturale umana una rottura quasi di carattere copernicano.   Per la
prima volta ci troviamo di fronte a immagini che non sono fatte dall'uomo, ma che sono prelevate
dal reale, che sono appunto traccia di qualcosa. E sono qulacosa di estremamente obiettivo e al-
lo stesso tempo ambiguo..
CONTINUA...
to be continued...

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