venerdì 19 aprile 2013

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19 aprile '13 - venerdì           19th April / Friday

Politica  -  ITALIA
Prodi bocciato, si ritira /  Pd allo sbando: Bersani
si dimette, lascia anche Bindi  -
Ipotesi Cancellieri: Berlusconi vede Monti
Romano Prodi fermo a quota 395, 100 in meno del previsto. I franchi tiratori
quasi tutti democratici. Rosa Bindi lascia l'assemblea. Il segretario furibondo:
"Uno su 4 ha tradito". Ora il partito voterà scheda bianca.
M5S: "Voto a Rodotà e parte il governo". Ma i dalemiani bocciano il giurista.
Romano Prodi rinuncia alla corsa per il Colle e attacca chi non ha garantito le condizioni per la sua elezione. Poche ore dopo Bersani lascia: "Vicenda di gravità assoluta, per me è troppo". Rosy Bindi, poco prima, aveva lasciato la presidenza dell'assemblea nazionale. Latorre osserva che tra i dalemiani non c'è disponibilità a convergere su Rodotà: "Candidato che divide"
Colle, Prodi impallinato dal Pd si ritira PIERLUIGI BERSANI SI E' DIMESSO
Silvio Berlusconi incontra Mario Monti a Palazzo Chigi insieme con i capigruppo del Pdl. Bisogna fare il punto su una possibile convergenza del Pdl sul nome di Anna Maria Cancellieri come candidato al Colle. Proposta avanzata da Scelta Civica. All'incontro partecipano anche Gianni Letta, Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini. Presente anche il coordinatore di Scelta Civica, Andrea Olivero e il capogruppo Lorenzo Dellai.
Berlusconi soddisfatto. «E anche questo è andato...» Raccontano che Silvio Berlusconi avrebbe commentato così con alcuni parlamentari la fumata nera del quarto scrutinio in cui il Pd aveva proposto Romano Prodi come candidato alla presidenza della Repubblica. A questo punto l'ex capo del governo riunito a palazzo Grazioli con i vertici del partito starebbe studiando le prossime mosse convinto di poter tornare in partita con un altro candidato.

Già in campagna elettorale. «I sondaggi ci danno cinque punti avanti alla sinistra: se ci fossero le elezioni vinceremmo noi - ha detto poi il Cav -. Gli italiani devono cambiare testa, iniziare a ragionare e dare il 51% alla nostra forza politica perché noi possiamo poi cambiare la Costituzione». Il Cavaliere ha ribadito la convinzione che l'Italia «non è governabile perchè il presidente del Consiglio non ha poteri». Poi, guardando ai prossimi appuntamenti elettorali: «Ricomincerò ad andare in tv e nelle piazze. Alle scorse elezioni mi è stato impedito dai Carabinieri perchè non potevano garantire la mia incolumità, ma la prossima volta vivaddio ci andrò».


Beppe Grillo rivolge una sola domanda al segretario Pd: “Perché il no inflessibile a Rodotà da parte di Bersani?”. Il leader dei 5 Stelle in un post sul suo blog si rivolge al segretario democratico e lo invita a convergere sul nome del terzo candidato delle Quirinarie. Dopo il ritiro di Milena Gabanelli e Gino Strada, il giurista è infatti il nome ufficiale scelto dal Movimento mentre il centrosinistra, dopo la bocciatura” di Franco Marini, ha deciso di proporre per il Quirinale Romano Prodi. In caso di elezione di Rodotà, inoltre, Grillo ha promesso un “patto di governo”.
Si tratta di un “quesito a cui non c’è risposta – prosegue Grillo – , della serie chi siamo? dove andiamo? esiste l’intelligenza sugli altri pianeti e nel pdmenoelle?”. E ricorda la notte della trattativa tra i democratici: “Ieri notte i gloriosi resti dello ‘squadrone’ (copyright Bersani) si sono riuniti per valutare una rosa di nomi. Si dice che abbiano spaziato da D’Alema a Amato, da Mattarella a un Marini redivivo, a Prodi, gli unici esclusi sono stati Renzi, il sindaco fantasma di Firenze, per motivi di età, Berlusconi perché ufficialmente di un altro partito e Stefano Rodotà per motivi sconosciuti, forse perché non corruttibile. Un peccato mortale in politica”.
Il leader 5 Stelle ricorda anche il curriculum del candidato, che definisce “di tutto rispetto”. Infatti “ha insegnato nelle università di Macerata, Genova e Roma, dove è stato professore ordinario di diritto civile e gli è stato conferito il titolo di professore emerito. Ha insegnato in molte università europee, Stati Uniti d’America, America Latina, Canada, Australia e India. Professore invitato presso l’All Souls College di Oxford e la Stanford School of Law“. E ancora: “Insegnato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Collaborato con il Collège de France. Laurea honoris causa dall’Università Michel de Montaigne Bordeaux 3 e dall’Università degli Studi di Macerata. Ha scritto e curato numerosi saggi, tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese”.

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