7 marzo '13 - giovedì 7th March / Thursday visioni post - 5
Anche negli Stati Uniti la crisi economica continua e
l'intransigenza dei repubblicani la fa pesare ancora
una volta sul ceto medio e meno abbiente, e Barack
Obama deve incassare. (Lucianone)
Via al 'sequester' nell'America di Obama
Il presidente Usa: "Brucerà 750.000 posti"
Nessun accordo con i repubblicani, scattano i tagli automatici per
85 miliardi di dollari - Il presidente cerca di non allarmare i mercati:
"Non è un'apocalisse, ma si poteva evitare."
Alla fine Barack Obama si è arreso. Mancavano poche ore alla fatidica mezzanotte
che separava l'America dal sequester, cioè l'avvio automatico di tagli per 85 miliar-
di di dollari all'anno in tutti i settori della spesa pubblica, dalla difesa ai sevizi socia-
li. - Per mesi il capo della casa bianca si è sforzato di impedirlo, cercando di concor-
dare misure alternative con l'opposizione. Ma nemmeno l'ultimo tentativo (ieri po-
meriggio, ndr.) ha sbloccato l'impasse. Ad Obama non è rimasto che prendere atto
dell'intransigenza repubblicana e annunciare ai connazionali su ciò che stava per
accadere.
Sinora Obama aveva dipinto il sequester come un evento quasi catastrofico. Ieri
sera è parso preoccupato soprattutto di evitare che si scatenasse il panico e ne
derivassero rurbolenze eccessive sui mercati finanziari. Senaza per'altro tornare
indietro sulla previsione di pesanti conseguenze per la crescita produttiva e occu-
pazionale. - "Non mi aspetto che il sequester provochi una crisi finanziaria, ma
danneggerà l'economia, e la disoccupazione non calerà così velocemente come
dovrebbe", ha detto il presidente in una conferenza stampa, al termine dell'in-
fruttuoso vertice con i leader delle due Camere: i democratici Harry Reid e Nan-
cy Pelosi, i repubblicani John Boehner e Mitch McConnell.
"Una cosa stupida"
Non sarà un'apocalisse - ha detto Obama - è semplicemente una cosa stupida".
Stupida perchè la si sarebbe potuta scongiurare. "Non bisognerebbe fare tagli
arbitrari e stupidi", ha insistito. Tagli che "danneggiano l'economia" e provo-
cheranno perdite di posti di lavoro: 750mila secondo le stime della Casa Bianca.
Durissimo il giudizio sul comportamento dei repubblicani, accusati di impedire
un'intesa sul risanamento del deficit solo per proteggere "interessi speciali" e
"scappatoie fiscali". "Alla fine - ha concluso Obama - ce la faremo, ma ne ri-
sulteranno conseguenze nocive. E molte persone, alcune più di altre, ne risen-
tiranno in modo grave".
Le drastiche sforbiciate alla spesa sociale che scattano quest'oggi, erano state
concordate nell'estate del 2011, quando sugli Usa incombeva l'incubo del default,
la bancarotta per insolvenza nel ripianamento del debito federale. Ma allora la
speranza era che ci sarebbe stato tutto il tempo per preparare misure alternative,
proprio perchè i tagli preventivati erano tali da non soddisfare per ragioni diver-
se nè l?elefante nè l'Asinello. al riduzione delle spese militari non era gradita al
Grand Old Party, mentre ai Democratici non piacevano le decurtazioni di stipen-
dio ai dipendenti statali e la sottrazione di risorse ad alcuni programmi di welfare.
Continua...to be continued...
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