Il Verona passa con due rigori
Padova pari, Spezia k.o.
11/a giornata del campionato di B: la squadra di Mandorlini vince 2-0 col Lanciano in dieci per l'espulsione di Leali. Decisivi i penalty trasformati da Cacia e Gomez. Dopo i fatti di Livorno, il club veneto ricorda Morosini con uno striscione e delle maglie celebrative. Il Grosseto mette fuori rosa quattro calciatori coinvolti in un incidente la notte scorsa alle 5.30
Nell'undicesima giornata della B, il Verona piazza il controsorpasso sul Livorno grazie alla vittoria per 2-0 sul Lanciano, in dieci per l'espulsione di Leali. In rete Cacia e Gomez, entrambi su rigore. Il Padova non va oltre l'1-1 casalingo col Bari, mentre lo Spezia rimedia una sconfitta per 3-0 dal Cittadella. Avevano aperto i giochi il Sassuolo, con il successo sulla Juve Stabia per 1-0, e il Livorno, con la vittoria casalinga sul Cesena per 1-0.
Lo striscione del Verona per Morosini
VERONA-LANCIANO 2-0 — Due rigori permettono al Verona di battere il Lanciano e tornare al secondo posto, prima della trasferta di Crotone ed il posticipo col Sassuolo. Al Bentegodi più di un minuto di applausi mentre i giocatori dell’Hellas reggono al centro del campo lo striscione “Moro per sempre con noi”, una delle tante risposte della società ai cori di Livorno nei confronti di Pier Mario Morosini. Mandorlini vara il tridente Bojinov-Cacia-Grossi, con Gomez per la prima volta in panchina. I primi pensieri per il Lanciano arrivano di Bojinov, ma Leali è molto attento. Nicolas, sostituto dell’infortunato Rafael, si addormenta al 28’, raccogliendo con le mani un passaggio all’indietro volontario. Tutto il Verona si mette in barriera, Amenta spara sul muro gialloblu, sulla respinta Falcinelli trova pronto Nicolas. Sempre vivi Cacia e Grossi, ma il Lanciano non trema. Il secondo tempo (5’) si apre col diagonale fuori di Cacia, al quarto d’ora Leali stoppa il sinistro di Bojinov. Mandorlini a mezzora dalla fine fa alzare dalla panchina Rivas e Gomez per Bojinov e Grossi. La pressione aumenta, fino alla mezzora e alla volata di Gomez verso la porta. L’argentino anticipa Leali, finisce a terra. È rigore ed espulsione di Leali, entra Casadei per Pepe, pochi secondi dopo Cacia piazza una gran botta sotto la traversa. Uno a zero. Il Lanciano ha l’occasione giusta tre minuti dopo, ma Falcinelli spara alto da ottima posizione dopo lo scivolone di Moras. La contesa è chiusa al 40’, con il secondo rigore della giornata (trattenuto Cocco) trasformato stavolta da Gomez. Il Verona è secondo.
(Alessandro De Pietro - da la Gazzetta dello Sport.it)
SPEZIA-CITTADELLA 0-3 — Quasi senza attaccare nel primo tempo, troppo sbilanciato nella ripresa ed è così che lo Spezia finisce lungo e disteso, sul sintetico del suo 'Picco', abbattuto da un Cittadella cinico e robusto. Non basta neanche il portafortuna Gabriele Volpi, presidente onorario dei liguri, fino ad oggi imbattuto da spettatore, perché il loro ruolo, i veneti, lo interpretano alla perfezione. Il vantaggio dei granata (per l'occasione in giallo), arriva al 40' del primo tempo: dopo un bel triangolo, Biraghi arriva sul fondo e rasoterra cede al centro, dove il tiro di piatto di Di Carmine, viene deviato da Giannetti proprio sotto porta. Cambia volto lo Spezia nel secondo tempo, dopo che Serena trasforma il poco funzionale e scarsamente produttivo modulo 3-5-2, in un più aggressivo 4-3-3. Schiacciato completamente nella propria metà campo, il Cittadella tenta soprattutto delle ripartenze, ma è proprio in una di queste, al 13', dopo un errore elementare di Goian sulla trequarti, che Di Carmine s'invola solitario verso la porta di Iacobucci. Mario Rui, nel tentativo di intervenire, spinge in area l'attaccante e l'arbitro Abbattista, dopo aver espulso il portoghese, concede il rigore (14'): batte Di Roberto, il portiere dello Spezia, tocca ma non evita lo 0-2. Il definitivo tris al 18', dopo un'incomprensione tra Benedetti e Iacobucci nell'area piccola, è ancora di Giannetti, che soffia il pallone da sotto il naso degli avversari e mette dentro a porta vuota. Per lo Spezia, in dieci uomini, soltanto la parte alta della traversa, colpita al 44' da Piccini con un tiro-cross dalla fascia destra. (Marco Magi)
Lo striscione del Verona per Morosini
VERONA-LANCIANO 2-0 — Due rigori permettono al Verona di battere il Lanciano e tornare al secondo posto, prima della trasferta di Crotone ed il posticipo col Sassuolo. Al Bentegodi più di un minuto di applausi mentre i giocatori dell’Hellas reggono al centro del campo lo striscione “Moro per sempre con noi”, una delle tante risposte della società ai cori di Livorno nei confronti di Pier Mario Morosini. Mandorlini vara il tridente Bojinov-Cacia-Grossi, con Gomez per la prima volta in panchina. I primi pensieri per il Lanciano arrivano di Bojinov, ma Leali è molto attento. Nicolas, sostituto dell’infortunato Rafael, si addormenta al 28’, raccogliendo con le mani un passaggio all’indietro volontario. Tutto il Verona si mette in barriera, Amenta spara sul muro gialloblu, sulla respinta Falcinelli trova pronto Nicolas. Sempre vivi Cacia e Grossi, ma il Lanciano non trema. Il secondo tempo (5’) si apre col diagonale fuori di Cacia, al quarto d’ora Leali stoppa il sinistro di Bojinov. Mandorlini a mezzora dalla fine fa alzare dalla panchina Rivas e Gomez per Bojinov e Grossi. La pressione aumenta, fino alla mezzora e alla volata di Gomez verso la porta. L’argentino anticipa Leali, finisce a terra. È rigore ed espulsione di Leali, entra Casadei per Pepe, pochi secondi dopo Cacia piazza una gran botta sotto la traversa. Uno a zero. Il Lanciano ha l’occasione giusta tre minuti dopo, ma Falcinelli spara alto da ottima posizione dopo lo scivolone di Moras. La contesa è chiusa al 40’, con il secondo rigore della giornata (trattenuto Cocco) trasformato stavolta da Gomez. Il Verona è secondo.
(Alessandro De Pietro - da la Gazzetta dello Sport.it)
SPEZIA-CITTADELLA 0-3 — Quasi senza attaccare nel primo tempo, troppo sbilanciato nella ripresa ed è così che lo Spezia finisce lungo e disteso, sul sintetico del suo 'Picco', abbattuto da un Cittadella cinico e robusto. Non basta neanche il portafortuna Gabriele Volpi, presidente onorario dei liguri, fino ad oggi imbattuto da spettatore, perché il loro ruolo, i veneti, lo interpretano alla perfezione. Il vantaggio dei granata (per l'occasione in giallo), arriva al 40' del primo tempo: dopo un bel triangolo, Biraghi arriva sul fondo e rasoterra cede al centro, dove il tiro di piatto di Di Carmine, viene deviato da Giannetti proprio sotto porta. Cambia volto lo Spezia nel secondo tempo, dopo che Serena trasforma il poco funzionale e scarsamente produttivo modulo 3-5-2, in un più aggressivo 4-3-3. Schiacciato completamente nella propria metà campo, il Cittadella tenta soprattutto delle ripartenze, ma è proprio in una di queste, al 13', dopo un errore elementare di Goian sulla trequarti, che Di Carmine s'invola solitario verso la porta di Iacobucci. Mario Rui, nel tentativo di intervenire, spinge in area l'attaccante e l'arbitro Abbattista, dopo aver espulso il portoghese, concede il rigore (14'): batte Di Roberto, il portiere dello Spezia, tocca ma non evita lo 0-2. Il definitivo tris al 18', dopo un'incomprensione tra Benedetti e Iacobucci nell'area piccola, è ancora di Giannetti, che soffia il pallone da sotto il naso degli avversari e mette dentro a porta vuota. Per lo Spezia, in dieci uomini, soltanto la parte alta della traversa, colpita al 44' da Piccini con un tiro-cross dalla fascia destra. (Marco Magi)
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