TERREMOTI
I terremoti avvengono quando le pressioni che sono normalmente
tenute sotto controllo dalla crosta terrestre crescono a tal punto
che la crosta si spacca.
I sismologi, che sono alla ricerca di vari segnali di preavviso, hanno
indicato diverse manifestazioni, inclusi l'aumentata frequenza di
piccoli terremoti locali, cambiamenti nei campi magnetici ed elet-
trici locali e il rilascio di radon (un gas radioattivo) attraverso le
crepe della crosta. - Il problema è che questi segnali variano da un
terremoto all'altro. Previsioni sismiche a lungo termine sono pur-
troppo ancora lontane.
Al momento, il meglio che possiamo fare è informare la popolazio-
ne quando un terremoto sta iniziando. Il sistema di Early Warning
(preallarme) sismico dell'Agenzia Metereologica Giapponese inau
gurato nel 2007 da le informazioni attraverso una rete di sismome-
tri che copre le isole giapponesi. Nel giro di pochi secondi, quando
il terremoto di Tohoku ha colpito il nord-est del Giappone, l'11
marzo del 2011, un allarme automatico è stato inviato alle televisio-
ni e ai cellulari nella regione. Ciò ha dato un preavviso di 60-90
secondi e ha salvato molte vite, ma è stato comunque insufficiente
per le decine di migliaia di persone che si sono trovate nel raggio
dello tsunami che è arrivato ,mezz'ora dopo
Con i terremoti sulla terraferma persino un preavviso più breve
può essere prezioso. In seguito al sisma del 22 febbraio a Christ-
church, in Nuova Zelanda, i ricercatori hanno sviluppato un pro-
totipo di sistema early warning in grado di percepire le onde com-
pressionali (onde P), che precedono le distruttive onde trasversa-
li (onde S), Il sistema da alle squadre di soccorso circa 3 secondi
di preavviso, tramite i loro telefoni cellulari, quando sta per arri-
vare una scossa di assestamento.
Dove colpirà il prossimo grande terremoto, di magnitudo 8-9, ma-
gari seguito da uno tsunami? In verità non lo sappiamo. - L'Italia
è un Paese sismico e qualche rischio lo corre, a differenza del Re-
gno Unito, dove il più intenso terremoto mai registrato nella storia
è stato un blando 6,1, a Dogger Bank, nel 1931.
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Lucianone
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