7 aprile 2012 - sabato 7th April / Saturday visualizzazioni - 5
Bossi si è dimesso da segretario:
quale futuro adesso per la Lega?
Il Senatur travolto dall'inchiesta sui soldi del partito.
Sostituito da un triumvirato in attesa del congresso.
Ma Roberto Maroni è contestato. - E il Carroccio
rischia di spaccarsi.
Umberto Bossi non è più il segretario della Lega: si è dimesso
giovedì pomeriggio nel corso di una drammatica riunione nella
sede di via Bellerio. I suoi, nel disperato tentativo di minimizzare
la tragedia giudiziaria che ha travolto il capo, lo hanno nominato
presidente. Presidente senza poteri: il consiglio federale ha affidato
il partito al triumvirato Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Ma-
nuela Dal Lago. Questi tre dovranno governare il problematico
appuntamento delle Amministrative, gestire l'opposizione a Monti
in Parlamento e, dopo l'estate, organizzare il congresso federale che
la Lega non tiene dal 2002 e al termine del quale sarà incoronato il
nuovo capo.
Visti i risultati di tante consultazioni di base e dei vari congressi
regionali, è troppo facile pronosticare la vittoria di Maroni.
Ma lo stesso Maroni è stato preso di mira da alcuni militanti al
grido di "buffone, buffone" dopo le dimissioni di Bossi dando sfogo
a un risentimento piuttosto forte e lasciando ipotizzare altre lacera-
zioni all'interno della lega e tra i militanti. E l'inchiesta è appena
iniziata.
Intanto bisogna chiarire che la legge istitutiva dei rimborsi elettorali,
fra le tante brutture, ha anche quella di non sottoporre i partiti a un
obbligo di rendicontazione stringente. In pratica, con quei soldi - che
sono denaro pubblico - i partiti possono fare quello che vogliono, tan-
t'è vero che Belsito ha adoperato i fondi per comprare diamanti in
Tanzania (tutto era partito da qui).
Quindi, anche ammesso che le intercettazioni siano suffragate da
riscontri, non è detto che dar soldi alla famiglia del segretario, ben-
chè imptresentabile sul piano politico e del costume, sia un reato.
Sì, Belsito era appena stato convocato a Roma e temeva che Bossi
lo avrebbe defenestrato. Allora l'impiegata amministrativa Nadia
Dagrada lo invitava ad andare all'attacco e gli diceva (intercettazione):
"Gli dici: capo, guarda che è meglio sia ben chiaro: se queste persone
mettono mano ai conti del Federale, vedono quelle che sono le spese
di tua moglie, dei tuoi figli, e a questo punto salta la Lega. - Papale
papale glielo devi dire: ragazzi, forse non avete capito che, se io parlo,
voi finite in manette o con i forconi appesi alla Lega".
Lucianone
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