giovedì 2 febbraio 2012

Sport - Calcio estero / Egitto: una strage allo stadio

E ' accaduto ieri a Port Said, in Egitto:       
75 morti allo stadio dopo un'invasione di campo  

Tifo violento con 75 morti e centinaia di feriti dopo la partita tra Al Masry
e Al Ahly. Giocatori ospiti liberati nella notte dagli elicotteri.     La follia è
avvenuta a Port Said con scontri tra tifosi delle due squadre che ha causato,
oltre a 75 morti, duecento feriti Gli ultrà di casa hanno scatenato una caccia
all'uomo. Arrestate dalla polizia 47 persone.
             L'inizio dell'invasione  dei tifosi delle due squadre   

Un'altra assurda strage per una partita di calcio, provocata dalla stupida
rivalità tra gruppi di tifosi  Gli scontri in campo dopo l'invasione   si sono
verificati ieri sera a Port Said, città a nord-est dell'Egitto, vicino al tratto
terminale del canale di Suez.
Primo assalto ai giocatori 
Tutto è avvenuto al termine della sfida tra Al Masry e Al Ahly, la Juventus 
d'Africa, partita terminata 3 - 1 per i padroni di casa. Attraverso le immagini
e il racconto degli inviati  della tv Al Arabya  è stato possibile   ricostruire la
cronaca della strage. Appena terminata la partita, i tifosi dell'Al Masry hanno
invaso il terreno di gioco - prima a decine poi a centinaia - e si sono  messi a
rincorrere i giocatori dell' Al Ahly. I filmati mostrano questi ultimi, in maglia
rossa, che terrorizzati corrono verso l'imbocco degli spogliatoi, passando tra 
due ali di poliziotti inspiegabilmente immobili. I giocatori, a fatica, sono riusciti 
a mettersi  al sicuro  nei corridoi e negli stanzoni  sotto l'impianto, mentre  in
superficie, in campo e soprattutto a ridosso di una curva, ci sono stati scontri
furiosi tra le opposte tifoserie e le forze dell'ordine  in assetto antisommossa
L'allenatore dell'Al Ahly, il portoghese Manuel Josè, ha dichiarato sotto choc
all'emittente lusitana 'Sic':    "Sto bene, mi hanno preso a calci e pugni e poi 
sono  finito  in  una  stanza, Alcuni nostri tifosi sono entrati negli spogliatoi, i 
miei giocatori stanno bene , ma non sono riuscito a raggiungerli.   La colpa è
dei soldati e dei poliziotti, erano a decine, poi sono spariti   ed è scoppiato  il
caos".   -     Lo stadio poteva ospitare 18mila persone e gli agenti in servizio 
erano 3mila "Siamo stati brutalmente aggrediti", ha detto il laterale Ahmedi
Fathi, giocatore dell'Al Ahly.     E poi il suo compagno Mohamed Barakat ha 
rincarato la dose: "Non c'era nessuno a proteggerci. La nostra colpa è stata
quella di giocare.     Le autorità temevano di cancellare il campionato perchè.
pensano soltanto ai soldi, non si curano della vita delle persone".  E un'altro.
giocatore, Sayed Hamdi, dice_ " Era un'atmosfera di terrorismo".
Lancio di pietre e bottiglie
La guerriglia è stata lunghissima. Un funzionaripo della sicurezza ha detto
che i tifosi hanno lanciato pietre e bottiglie, usato bastoni. Il vice ministro
della Salute , Hesham Sheiha, ha rivelato che molti feriti  sono stati rico=
verati  per trauma cranico e tagli profondi:   "E' il peggior disastro nella 
storia del calcio egiziano".   Il bilancio dei morti, aggiornato di minuto in
minuto, si è fatto sempre più grave. Prima 7, poi 25, 35, 51, fino a 75.
Medhat El-Esnawy, direttore dell'ospedale El-Amiry di Port Said, ha
raccontato che alcuni tifosi sono morti schiacciati, altri soffocati".
Secondo 'Al Jazeera' tra i feriti lievi ci sarebbero anche dei giocatori.
Un manager dell'Al Ahly è stato salvato mentre veniva picchiato sel=
vaggiamente dai tifosi.  In tarda serata i giocatyori e lo staff tecnico
dell'Al Ahly erano ancora bloccati negli spogliatoi e per liberarli e poi
poter soccorrere i feriti sono dovuti intervenire gli elicotteri.
Già nel corso della partita, a metà del secondo tempo, i tifosi dell'Al 
Masry avevano costretto l'arbitro a sospendere l'incontro con un fitto
lancio di petardi. Erano soltanto il preludio di quanto è accaduto poi al
termine della partita.
Basta calcio !
La strage è diventata affare di Stato, le tv hanno mostrato al Paese gli scontri e
le dimensioni del dramma.   La Federcalcio egiziana ha sospeso il campionato a
tempo indeterminato, è stata costituita una commissione d'inchiesta  e il Parla=
mento è stato convocato per oggi in seduta urgente. Secondo Essam el Eryan,
esponente del partito dei fratelli musulmani "Giustizia e Libertà" e presidente
della commissione Esteri   dell'Assemblea del popolo, "la responsabilità  degli
incidenti è da attribuire all'esercito e alla polizia, che hanno consentito l'accesso
allo stadio di "persone con armi e petardi, mettendo a rischio tutti gli spettatori". 
(Notizie  tratte da "Gazzetta dello Sport" di giovedì 2 febbraio '12 - R. Pelucchi)

"La polizia non ci protegge, campionato da sospendere.
Siamo in guerra. E' assurdo giocare" (Treika, leader 
dell'Al Ahly) 
"E' colpa nostra. Sì, è colpa nostra perchè abbiamo giocato e questa partita non si
doveva giocare, le autorità dovrebbero sospendere il campionato, ma non lo fanno
perchè  pensano  solo  ai soldi.     A loro delle vite della gente non interessa nulla".
Questo urla Mohamed Abou Treika. E' spaventato a morte mentre parla al telefono 
con  la tv  dell' Al Alhly, il suo club, la Juventus d'Africa, la squadra    più titolata
d'Egitto e del continente africano.
E' proprio come una guerra - Se.ci sono dei morti? Certo che ci
sono dei morti. Questo non è calcio, è una guerra e questa giornata non sarà mai
più dimenticata. Possiamo vedere i corpi della gente ammazzata da qui.  E non ci
sono forze di sicurezza a proteggerci.  Le forze dell'ordine ci hanno abbandonato,
non ci hanno protetto. Ho appena visto un tifoso morire davanti a me, alla porta
degli spogliatoi".  Abou Treika è un'istituzione del calcio africano, se il suo club è 
paragonato alla juve, lui è il Del Piero egiziano.  Ed è scappato dal Campo in tutta
fretta, cercando di raggiungere gli spogliatoi inseguito da centinaia di tifosi del=
l'Al Masry. Dalle immagini diffuse  dallo stadio di Port Said effettivamente non 
sembra che i poliziotti presenti si siano mossi con grande solerzia per proteggere
i giocatori del Cairo. E gli scontri erano nell'aria.
Crisi di Suez
La rivalità tra le squadre di port said, Al Masry e Ismaily, con quelle del Cairo, 
Al Ahly e Zamalek, è storicamente conosciuta e ha radici che vanno indietro fino
al 1956, anno della crisi di Suez: quando i campi delle squadre di Port Said, i club
del Cairo non cedettero le loro strutture.    Da quando è cominciata l'opposizione
al regime di Mubarak gli Ultras hanno messo da parte le rivalità calcistiche  e si
sono uniti guidando le proteste più violente dei ribelli.  La polizia si è poi defilata
dai campi di calcio, che sono diventati terra di conquista per i tifosi violenti.
E quando l'unione politica è scemata, è rimasta solo la violenza. Ecco perchè Abou
Treika dice che il campionato andrebbe cancellato.
Tribuna a fuoco
E a dargli ragione, ieri c'è stato un altro episodio grave al Cairo, dove l'assurdo
calendario aveva fissato l'altra sfida incrociata tra le due città: Zamalek-Ismaily.
La partita è stata sospesa alla fine del 1° tempo quando i giocatori si sono rifiu=
tati di rientrare in campo temendo per la propria incolumità dopo che una tribuna
aveva preso fuoco causa incendio doloso. A Port Said invece si è giocato, e poi è
partita la mattanza. Premeditata, secondo diversi osservatori e testimoni oculari.
L'Al Masry aveva vinto 3 - 1, ma ai suoi tifosi non bastava. Perchè in ballo c'era
molto di più di un campionato o di una partita.  -   Ieri i tifosi dell'Al Ahly sembra
abbiano mostrato uno striscione che diceva: "Non ci sono uomini in questa città", 
con benzina sul fuoco per una rivalità storico-calcistica   che ieri ha ammazzato il 
calcio egiziano.
( Tratto da 'La Gazzetta dello Sport - di Filippo Maria Ricci )

Quando il Pallone è finito in tragedia -
Nella storia del calcio sono stati molti ormai i buchi neri
 che hanno inghiottito migliaia di vittime per incidenti 
tra tifoserie o per i cedimenti degli stadi.
Vediamoli in ordine:

IL PRIMO  -  Glasgow 1902
Scozia  -  Inghilterra
Crolla la tribuna ovest dello stadio di Ibrox : 25 morti
LIMA  -  24 maggio 1964
Perù  -  Argentina : 318 morti e oltre 500 feriti
Gara tra under 20: un gol annullato al Perù scatena la furia dei tifosi.
GLASGOW  -  2 gennaio 1971
Ancora a Ibrox, cedono le barriere dello stadio: 66 morti
MOSCA  -  20 ottobre 1982
Spartak - Haarlem (coppa Uefa) : 340 morti
Il crollo di una tribuna allo stadio 'Lenin' (oggi Luzhniki) fa una strage,
nascosta dal regime, per mascherare l'inefficienza del servizio d'ordine.
BRUXELLES  -  29 maggio 1985
Juventus  -  Liverpool (Coppa Campioni)
Poco prima della finale allo stadio Heysel, i tifosi ibglesi aggrediscono
gli italiani che fuggono. la polizia bekga non interviene, xi crea una
calca e crolla un muro di recinzione : 39 morti (32 italiani)
SHEFFIELD (GB)  -  15 aprile 1989
Liverpool  -  Nottingham Forest : 95 morti
Semifinale di FA cup: la ressa allo stadio diventa incontrollabile.
Il governo inglese si deciderà ad attuare misure contro gli hooligan
JOHANNESBURG  -  11 aprile 2001
Chiefs  -  Pirates
Stadio da 68 mila posti, 123 mila tifosi spingono per entrare 
ed è il caos:  43 morti
GHANA  -  9 maggio 2001
Accra,  partita:  Hearts - Kumasi
Durante una partita di campionato si verificano scontri tra tifosi.
la polizia reagisce sparando lacrimogeni sugli spalti.
Si scatena l'inferno : 123 morti

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Lucianone
            

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