lunedì 12 dicembre 2016

SPORT - calcio / Serie A - 16^ giornata 2016/17

12 dicembre '17 - lunedì                 12th December / Monday                 visione post - 16

RISULTATI delle partite
Crotone    2     Sampdoria   1      Cagliari   0      Atalanta   1     Bologna   0     Palermo   0 
Pescara     1     Lazio            2     Napoli      5     Udinese    3     Empoli     0     Chievo     2

Torino       1     Inter      2     Fiorentina    2     Roma   1
Juventus   3     Genoa   0     Sassuolo     1      Milan   0

CLASSIFICA
JUVENTUS   39  /   Roma   35  /   Milan   32  /   Lazio, Napoli   31   /  Atalanta   28  /
Fiorentina   26  /   Torino   25  /   Inter   24  /   Chievo, Sampdoria   22  /   Udinese   21  /
Cagliari, Genoa   20  /   Bologna, Sassuolo   17  /   Empoli   11  /   Crotone   9  /
Pescara   8  /   Palermo   6




Lucianone

venerdì 9 dicembre 2016

SPORT - calcio / Serie B - 17^ giornata 2016/17

9 dicembre '16 - venerdì                 9th December / Friday                visione post - 17

RISULTATI DELLE PARTITE
Trapani   0       Avellino   1     Bari              2     Cittadella   1     Latina     1     Novara    2
Carpi        1     Ascoli      2     Salernitana   0     Spal           2      Entella   1     Vicenza   1

Pro Vercelli     0     Spezia       0     Ternana   1      Verona H.   2     Benevento    2
Pisa               0     Frosinone   0     Brescia    0     Perugia      2      Cesena        1

CLASSIFICA
Verona H.   34  /   Frosinone   32  /   Benevento   31  /   Spal   29  /   Cittadella   28  /
Carpi   27  /   Perugia   26  /   Entella   25  /   Bari, Spezia   23  /   Novara, Brescia   21  /  
Pisa, Latina, Ternana   19  /   Ascoli, Salernitana, Pro Vercelli   18  /   Avellino, Cesena   16  /
Vicenza   15  /   Trapani   11



Lucianone

martedì 6 dicembre 2016

Società - Referendum sulla riforma della Costituzione: analisi dei risultati e conseguenze future

6 dicembre '16 / martedì                  6th December / Tuesday             visione post - 6


(da 'La Stampa' - 5 dicembre '16 - di Maurizio Molinari)
LA SPALLATA DEL POPOLO DELLA RIVOLTA
Con un'affluenza massiccia e una percentuale schiacciante di "No" l'elettorato 
ha svelato l'esistenza nel nostro Paese di un popolo della rivolta che ha bocciato 
la riforma della Costituzione, il presidente del Consiglio e l'establishment di go-
verno.  -  Il quesito referendario ha coagulato attorno a sè il movimento di pro-
testa che si era già manifestato in occasione delle elezioni amministrative ed ora
si presenta maggioritario nel Paese.  Tentare di ridurre tale espressione di scon-
tento collettivo  - presente in ogni area geografica - a sostegno di questa o quella 
forza politica sarebbe l'errore più grande.
A votare "No" sono state le famiglie del ceto medio disagiato, impoverito dalla 
crisi economica, senza speranze di prosperità e benessere per figli e nipoti. Sono
stati i giovani senza lavoro, gli operai che si sentono minacciati dai migranti e gli 
stipendiati a cui le entrate non bastano più. E' un popolo della rivolta espressio-
ne dello stesso disagio che in Gran Bretagna ha prodotto la Brexit, negli Stati Uni-
ti ha portato alla Casa Bianca Donald J. Trump ed ora coglie un successo nell'Eu-
ropa continentale che fa cadere il governo di uno Stato fondatore dell'Ue.   
Le dimissioni di Matteo Renzi e del suo esecutivo evidenziano la necessità da parte
dei successori di dare in fretta risposte chiare alle crisi all'origine della protesta del
ceto medio.  Serve  un nuovo welfare per le famiglie in difficoltà, una ricetta per ri-
mettere in moto la crescita  ed una formula  per integrare i migranti: più tarderan-
no, più il movimento di protesta crescerà innescando un domino di conseguenze
imprevedibili. Per far ripartire l'Italia non basta un nuovo governo: bisogna rispet-
tare il popolo della rivolta e rispondere alle sue istanze.

Lucianone

domenica 4 dicembre 2016

Ultime notizie >>> dall'Italia / Latest news >> from Italy

5 dicembre '16 - lunedì                5th December / Monday                    visione post - 24

POLITICA E SOCIETA'  - Italia
REFERENDUM: la sconfitta di Matteo Renzi 
Renzi annuncia le dimissioni da primo ministro / Tutto il popolo del NO 
esulta, ma le piazze sono pressochè deserte
IL RACCONTO
Ecco l'Italia che ha detto NO: gli invisibili che non credono più ai leader. E' stato
un voto anti-establishment, ha vinto la gente che non si fida più. Sarà difficile per
qualunque leader trasformare la protesta in consenso.
ROMA -
La vittoria c’è ma i vittoriosi dove sono? Li si è cercati per tutto il giorno a Roma, e per il semplice gusto della conferma: non li si sarebbe trovati. Non fino a notte, in nessuna piazza, non c’era una sede di comitato o di partito, non c’erano luoghi di fermento al Testaccio o alla Garbatella né tantomeno in centro, già festival di luminarie ed esultanze per il derby che uscivano dalle birrerie. 
E invece - e non è nemmeno un paradosso - di sconfitti se ne trovavano, qua e là, dentro le loro trincee novecentesche, le stanze del Partito democratico al Nazareno, quelle del Comitato per il Sì a piazza Santi Apostoli, dove erano stati costruiti il successo e la breve vita dell’Unione di Romano Prodi; posti di attesa classica, dove a sera sarebbero arrivati i leader per i commenti all’impiedi a beneficio di questa o quella emittente televisiva, e il distacco è lì che appare in tutta evidenza. È una rivoluzione - piccola o grande lo dirà il tempo - senza manifestazioni oceaniche, senza popolo dietro a capopopolo, senza casematte attorno a cui radunarsi: e quanto aveva ragione Beppe Grillo quando anni fa, all’inizio dell’avventura a cinque stelle, lo chiamavano a casa cercando il segretario del Movimento e lui gli passava il figlioletto Ciro. È la sostanza stessa che non è richiesta: ieri Roma e il resto d’Italia sono state percorse e scosse dal complotto delle matite, sequel del complotto delle lavatrici denunciato dal sindaco Virginia Raggi, e di tanti altri complotti delle banche, delle lobby, della finanza, della Nasa, di grandi mostri calati sulle nostre teste ad avvelenare i pozzi.  
Le notizie infatti ci spingevano verso Castelnuovo di Porto, dove si tiene lo spoglio dei voti degli italiani all’estero, e dove quelli del Comitato per il No erano rimasti fuori, intanto che all’interno - spiegavano - si stavano consumando irregolarità fino al broglio; e poi alla scuola Garrone di Ostia, dove un insegnante denunciava, centesimo o millesimo di giornata, la truffa delle matite copiative, i cui segni su un foglio bianco venivano via con una gomma. E non c’era verso di spiegare che le matite copiative funzionano indelebilmente soltanto sulla carta delle schede elettorali. Erano piccoli epicentri della grande rivolta dove, quando li si raggiungeva, non c’era più niente perché intanto si erano spostati in un altro seggio, o in un altra città. E l’imprevedibile ed effimero leader di giornata è diventato Piero Pelù, il cantante dei Litfiba che ai tempi d’oro cantava «dittatura e religione / fanno l’orgia sul balcone». Perfetto inno per i sentimenti di oggi: il post su Facebook di Piero Pelù sulla frode di Stato ha avuto 62 mila like, 10 mila commenti, più di 100 mila condivisioni, e quella è stata l’unica vera grande manifestazione fisica del popolo degli infuriati, diretto ai seggi armato di gomma e foglietto bianco per verificare che anche il loro voto fosse falsificabile dalla planetaria associazione per delinquere. 
Inutile farci sopra dell’ironia. Ha vinto la gente, il mare di gente che non si fida più, molto ben disposta verso l’inverosimile e diffidente verso il verosimile, per intima ed esasperante convinzione che là fuori c’è qualcuno che lavora alla sua infelicità, perché manca il lavoro, perché si indeboliscono le garanzie, per invidia sociale, perché l’investimento in banca è andato storto, perché ci sono i poteri forti, perché c’è l’Europa, perché c’è una classe dirigente che in quanto tale campa sulla pelle delle periferie, fisiche o esistenziali. Ognuno è partecipe di quella massa per una ragione diversa, e col minimo comune denominatore del rifiuto feroce dell’establishment farabutto, una condizione che non riguarda soltanto l’Italia, come raccontano di recente la Brexit e Donald Trump.  
 (Da www.lastampa.it -  Mattia Feltri)

IL COMMENTO
Così il Pd ha rottamato se stesso  /  La vecchia guardia del centrosinistra 
ha ottenuto il risultato che inseguiva dal 2013: la caduta di chi aveva sottratto
loro guida del Paese e del partito.
Il Centrosinistra ha vinto ancora. Per la terza volta è riuscito, con una coraggiosa spallata, a buttare giù un governo di Centrosinistra. Era successo nel 1998 con Prodi. Era risuccesso nel 2008 sempre con Prodi. 
 Dal giorno stesso in cui Matteo Renzi si era insediato a Palazzo Chigi dopo la non vittoria di Bersani alle Politiche del 2013 e il conseguente governo Letta, gli sconfitti nel Pd, D’Alema e Bersani, hanno lavorato per ottenere il loro risultato: la caduta di chi aveva sottratto loro guida del Paese e del partito. Risultato ottenuto. E infatti ieri notte brindavano, ridevano, si congratulavano. Tutto un darsi pacche sulle spalle e ridere di fronte alle telecamere rivendicando la vittoria contro il segretario del loro partito, avendo almeno il buongusto di non nominare nemmeno la questione referendaria, la vittoria era su Renzi: «Voleva rottamarci, è stato rottamato» esultava garrulo D’Alema. 
La sostanza è che il Partito Democratico, al di là di ogni bizantinismo di palazzo, è definitivamente morto, sepolto sotto le macerie di un matrimonio mai veramente avvenuto tra le diverse anime del Centrosinistra. Da subito è stato molto chiaro come il Referendum non fosse sulla Costituzione, ma un plebiscito pro o contro il presidente del Consiglio. Renzi ha giocato l’azzardo: e l’ha sontuosamente perso. Naturale che le opposizioni gli votassero contro, un po’ meno (in un’ottica di sanità mentale) che lo facesse parte del suo partito. Ma tant’è. 
Del resto è sempre apparso molto chiaro come per una certa classe politica italiana-europea, diciamo, fosse molto più importante comandare nel partito che governare il Paese. Al Pd servirà probabilmente un ultimo congresso. Per decidere se avere un futuro o restare ai margini a godersi i ricordi delle sue grandi vittorie contro i governi di Centrosinistra. 
(Da www.lastampa.it -  Alberto Infelise)

L'AllARME DEL  Financial Times:  "Ora l'Italia minaccia il futuro dell'Ue
più di Brexit"
L'analisi del quotidiano economico: le dimissioni di Renzi potrebbero lasciare
spazio al populismo. E l'instabilità potrebbe impaurire gli investitori.

Commento Così il  Pd ha rottamato se stesso Renzi ha un problema con i giovani italiani

Il primo ministro Matteo Renzi annuncia le sue dimissioni

Lucianone

lunedì 28 novembre 2016

SPORT - CALCIO / Serie B - 16^ giornata 2016/17

28 novembre '16 - lunedì                28th November / Monday               visione post - 17

RISULTATI delle partite
Entella   1     Brescia   1     Carpi          2     Cesena    3     Frosinone   1     Perugia   0
Spezia     1    Ascoli      0     Cittadella   0     Avellino   0     Ternana      1      Novara   0

Pisa         1     Spal       0     Vicenza        0     Verona H.   1     Salernitana     1
Trapani     0     Latina    0      Benevento   0      Bari           0      Pro Vercelli    1

CLASSIFICA
Verona Hellas   33  /   Frosinone   31  /   Benevento, Cittadella   28  /   Spal   26  /
Perugia   25  /   Entella, Carpi   24  /   Spezia   22  /   Brescia   21  /   Bari   20  /
Salernitana, Novara, Latina, Pisa   18  /   Pro Vercelli   17  /   Cesena, Ternana, Avellino   16 /
Ascoli, Vicenza   15  /   Trapani   11

Classifica marcatori

Pazzini (H. Verona)    13  /   Litteri (Cittadella)    10  /   Caputo (V. Entella), Avenatti
(Ternana)    9  /   Ciofani (Frosinone)    7  /   Antenucci (Spal), Di Carmine (Perugia),
Lasagna (Carpi), Ciano (Cesena)    6  /    Coda (Salernitana)    5    



Lucianone

Storie / cinema - "Cronaca di una passione": il Nordest in crisi

28 novembre '16 - lunedì               28th November / Monday            visione post - 9


(da la Repubblica - 8 novembre '16 - di Giampaolo Visetti )
Vicenza -
Antonio aveva 56 anni e produceva tubi. Due anni fa  l'ultimo brindisi  con i tre operai:
una commessa pubblica, la banca avrebbe aspettato, i soldi per le more chieste da Equi.
talia li avrebbe trovati. Poi lo Stato non ha pagato ed è finito tutto. Ha provato a fare il
meccanico ad Arsiero: 500 euro al mese in nero. Gli è arrivato lo sfratto. La moglie, con
i due figli, si è trasferita dalla madre.  Lui, in cambio del letto, ha fatto il badante  della 
zia. La sera la famiglia si riuniva ai giardini pubblici di Vicenza: un triangolo di pizza,
due parole sui ragazzi e sui libri da pagare per l'università. Alla fine Antonio ha ceduto
e si è tolto la vita.  Non è stata la disperazione, ma la vergogna.  La famiglia e gli amici 
avevano saputo: anche lui era colpevole di povertà.
Nell'Italia della grande crisi, come nel Nordest dei reduci degli "schei", i fallimenti non
si perdonano.   O cela fai, o ti togli di mezzo.    La selezione della specie, nell'impero del 
consumo, è spietata.  Seicentoventotto (628) piccoli imprenditori suicidi in tre anni, tra
il 2012 e il 2015, altri 193 fra gennaio e ottobre. In testa alla classifica il Veneto. Non so- 
no il fisco, lo Stato e la burocrazia, ad essere sotto accusa, non i grandi e i piccoli evaso-
ri che si appellano all'impresentabilità collettiva per giustificare la disonestà individua-
le. - Questa sera nel cinema Roma di Vicenza si parla di vulnerabilità personale e di in-
differenza istituzionale, della mediocrità che ha conquistato i poteri, di un'esistenza pre-
caria diventata cronica e generale. E' una testimonianza, ma pure un omaggio ai caduti
anonimi del Paese che non ce la fa. Gente umile e onesta, semplice e normale, spesso an-
ziana, i protagonisti dell'esaurito modello Nordest affondato nei debiti.    Inaccettabile, 
specie nella terra in cui il lavoro e il conto in banca sono il cuore di ogni persona.
Ci sono anche i figli di Mario, falegname di Valdagno. Lui è stato ucciso dalla fine del-
l'amore con la moglie. C'erano l'assegno di mantenimento, un nuovo affitto, altre bol-
lette, le rate per i macchinari, i contributi dei dipendenti. "Ci ha chiesto scusa - dicono - 
aveva un'assicurazione sulla vita, l'ha fatto per noi".  La sala è gremita per l'anteprima
di "Cronaca di una passione", l'ultimo film di Fabrizio Cattanio, con Vittorio Viviani e
Valeria Ciangottini. Presenti gli "Angeli della Finanza" e l'ex magistrato Piero Calabrò,
presidente dell'Istituto Sdl.   Dopo "Maternity blues", dedicato alle mamme in carcere
per infanticidio, l'opera è già un caso.   La prima ragione è l'argomento: l'organizzazio-
ne collettiva che pretende la vita di chi non sta al passo con le regole della finanza pub-
blica. La seconda è la formula: un film autoprodotto da 70mila euro, negato alle grandi 
sale e affidato a quelle piccole, purchè accompagnino la proiezione con dibattiti anima-
ti da associazioni e volontari, pronti ad aiutare concretamente le famiglie dei caduti cau-
sa crisi. La tournée, dopo Vicenza e Verona, lascerà il fronte Veneto  per toccare  tutti i
campi di battaglia della nazione, a partire dalla Campania.
"Il welfare - dice Fabrizio Cattani - da statale si è ridotto a famigliare. Ma in questo mo-
do chi per necessità cade nelle mani delle sanzioni, viene privato anche della dignità, la
pena è l'umiliazione inflitta dalle persone care.    A un uomo sul lastrico un funzionario  
pubblico ha suggerito di fingersi pazzo per ottenere  un posto riservato ai disabili".

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venerdì 25 novembre 2016

SPORT - Serie B / 15^ giornata 2016/17

25 novembre '16 - venerdì              25th November / Friday              visione post - 15

RISULTATI delle partite
Cittadella     5     Avellino     1     Bari      2     Benevento   4     Latina            1
Verona H.     1     Pisa           0      Carpi   0     Brescia        0     Salernitana   1

Pro Vercelli   1     Spezia     1      Ternana   3     Ascoli      2     Novara        1
Vicenza         1      Cesena   0      Entella     0     Perugia   2     Frosinone   2

CLASSIFICA
Verona H., Frosinone   30  /   Cittadella   28  /   Benevento   27  /   Spal   25  /
Perugia   24  /  Entella   23  /   Spezia   21  /   Carpi   21  /   Bari   20  /   Brescia   18  /
Salernitana, Novara, Latina   17  /   Pro Vercelli, Avellino   16  /   Ascoli, Pisa, Ternana   15  /
Vicenza   14  /   Cesena   13  /   Trapani   11




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lunedì 21 novembre 2016

Riflessioni - La Grande Bettola del "ve lo spiego io"

21 novembre '16 - lunedì                 21st November / Monday                  visione post - 7

Tutto è relativo. Se confrontate le freddure sui calabresi di Magalli (conduttore
televisivo) o gli improperi sulla Bindi di De Luca (conduttore della Campania)
con il linguaggio medio delle chat, vedrete che potrebbe andare anche peggio. 
Date una scorsa alle centinaia di commenti online  sulla vicenda palermitana 
dei Cinquestelle e avrete una buona campionatura  della Grande Bettola  che
è diventato il linguaggio politico corrente: bava alla bocca, sintassi incespican-
te e una progressione frenetica  di "ve ,lo spiego io"  che non lascia tempo  ai 
pensieri e ha il solo scopo di presidiare lo spazio il più in fretta possibile e far
sapere agli altri  che  "io sono io, voi non siete niente".    Migliaia, milioni di 
marchesi del Grillo digitanti.
Il problema è che quando un argine si rompe, si rompe. E il muro del politica-
mente corretto, in fin dei conti correlato con l'antica consuetudine del parlare 
educato, è in briciole ovunque: nella sedicente Polis così come nel suburbio.
Che lo sia perchè era troppo rigido o troppo ipocrita o troppo legato a forme 
di galateo datate, non saprei; comunque è una diga  che  non  riusciva  più a 
contenere il ribollente magma del malumore, della smania patologica di farsi
notare e neppure (soprattutto) l'accelerazione forsennata della parola scritta.
La parola è imbizzarrita, fuori controllo, sbanda e  incespica  come  i tori  di
Pamplona. Più che redarguire e offendersi, credo che la cosa migliore sia scan-
sarsi, in attesa di tempi migliori (?).
(DA 
la Repubblica - 19/11/2016 - L'AMACA - Michele Serra)

.

venerdì 18 novembre 2016

SPORT - calcio / Serie B - 14^ giornata 2016/17

18 novembre '16 - venerdì                 18th November / Friday                  visione post - 20

RISULTATI delle partite
Spal       3     Vicenza   0     Cesena   2     Benevento   1     Carpi        1     Frosinone   3
Brescia   2      Latina     1     Pisa        0     Cittadella    0      Avellino    1     Ascoli         1

Verona H.   0     Perugia    1     Salernitana   4     Entella           0     Bari       1
Novara       4      Trapani   1      Ternana       2     Pro Vercelli    0     Spezia   1

CLASSIFICA
Verona Hellas   30   /   Frosinone   27  /   Cittadella   25  /   Benevento, Spal   24  /
Entella, Perugia   23  /   Carpi   21  /   Spezia, Brescia   18  /   Bari, Novara   17  /
Latina, Salernitana   16  /   Pisa, Pro Vercelli   15  /   Ascoli   14  /   Avellino, Cesena,
Vicenza   13  /   Ternana   12  /   Trapani   10





IL COMMENTO (di Luciano Finesso)

Le certezze nella vita e nella politica sono sempre meno. Immaginarsi nello sport,
e soprattutto nel calcio. Oggi sei lassù che domini il campionato, domani o dopodo-
mani ti ritrovi sempre lassù, ma senza dominare un bel niente. E' quello che sta ac-
cadendo al Verona Hellas, e allora la domanda è: si sta rilassando o è l'inizio di una
qualche crisi, pur piccola che sia?  Si saprà con qualche leggera certezza in più nei
prossimi due, tre turni. Intanto ripercorriamo il cammino che si è fatto fin qui.
Alla quinta giornata di campionato già sembrava che fosse in atto un duello Verona H.-
Cittadella, con quest'ultima avanti di 5 lunghezze sui gialloblù; subito dietro erano in
5 squadre che seguivano a 2 lunghezze (punti 18) dai veronesi, e di queste le più accre-
ditate a credibilità futura erano Bari, Frosinone, Pisa.   Poi, dalla 7^ alla 9^ giornata
arriva il sorpasso dei veronesi sempre sui padovani del Cittadella: dai -2 punti della
settima (già un recupero di 3p. rispetto alla quinta) si va a +2 della nona giornata.
Una rincorsa non da poco dei gialloblù, con tanto di merito precipuo da dare al no-
stro centravanti Pazzini e a Romulo, ormai regista indiscusso a centrocampo. 
Nel corso delle giornate 11^ e 12^, l'Hellas consolida il vantaggio  e  anzi lo aumenta
di altri 3 punti, quindi a +5 su un gruppetto di 3 squadre: oltre a Cittadella (raggiun-
to) si trovano Virtus Entella e Perugia (Bari e Pisa si sono perse dietro). Situazione:
Verona H. 27 / Cittadella, Virtus, Entella, Perugia 22 / Frosinone, Spal 21 -

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