domenica 8 febbraio 2015

Politica - Birmania / Aung San Suu Kyi fuori gioco

8 febbraio '15 - domenica          8th February / Sunday                   visione post - 6

San Suu Kyi non sarà candidata alle elezioni presidenziali di novembre.
Per colpa di una legge contra personam. E di un regime che non cambia.

(da 'D laRepubblica' -  07/02/'15  -  di Raimondo Bultrini)
Ogni giorno che passa  si assottigliano  le speranze  di vedere  Aung San Suu Kyi
 - la Nelson Mandela birmana, leader non violenta  vittoriosa  agli occhi del mondo
su un regime durato più di mezzo secolo - candidata alle prossime elezioni presiden-
ziali di novembre.
A nulla sembra servire il supporto di un Occidente che da 4 anni ha tolto l'embargo
al Paese, proprio grazie alla liberazione della Lady dopo 24 anni agli arresti. Prima
la commissione parlamentare per le riforme ha bloccato la discussione del cambio
all'articolo 59 della Costituzione (che impedisce l'accesso alle massime cariche pub-
bliche a chi sposa uno straniero, come Suu Kyi). Poi il governo ha reso nota una let-
tera jnviata al Parlamento dal presidente Thein Sein in cui il 'volto buono' del regime
toglie ogni speranza di cambiamento.  -   Scrive Sein che "le eventuaki riforme della
Costituzione e delle leggi sono da effettuare attraverso l' Hluttaw (l'Assemblea nazio-
nale che vede il 25% di posti assegnati ai soldati e un altro 70% al partito di maggio-
ranza filo-militare, ndr) e con l'approvazione di un referendum".    E si noti l'uso del
termine "eventuali".
Va aggiunto che quando il comitato parlamentare tornerà a riunirsi, i punti controver-
si - per esempio i diritti di milioni di membri delle minoranze etniche - saranno così
tanti da lasciare poco spazio a quell'articolo 59 che riguarda di fatto solo Aung.
Insomma, prima che sia candidabile, un altro siederà sulla poltrona più ambita. Se è
facile immaginare lo sdegno occidentale, il dubbio qui è su come reagirà la Lega na-
zionale per la democrazia e il popolo, il partito espropriato  del diritto di eleggere la
propria paladina. Molti spingono per un boicottaggio delle urne, altri per appoggiare
un candidato moderato del passato regime per non tagliare fuori la Lady da una futu-
ra corsa al vertice. Per tutti, comunque, un triste risveglio da un'illusione: che la giun-
ta militare avesse perso sia il pelo che il vizio.

Lucianone
.

sabato 7 febbraio 2015

Cultura / libro - L'impareggiabile Dorothy Parker

7 febbraio '15 - sabato            7th February / Saturday                      visione post - 7

Nel libro "Dal diario di una signora di New York"
della scrittrice americana Dorothy Parker
pagine da leggere come musica.

(da 'Corriere della Sera" - 28/01/2015 - di Antonio Debenedetti)
Avete letto e riletto Colline come elefanti bianchi ripetendovi ogni volta  'ecco
il più bel racconto di Hemingway? Siete tornati a scusarvi con Salinger non sa-
pendo se preferire Un giorno ideale per i pesci banana  o  Per Esmè: con amore 
e squallore?
Rimanendo a quei racconti, che prima parlano alle viscere poi stregano il cervello, 
è capitato anche a voi di venir folgorati da quel meraviglioso pasticcio della "sen-
timentalgia" che è Una bellissima bambina di Truman Capote? Se avete risposto
sì a questi tre punti interrogativi allora  Dorothy Parker  è la scrittrice  che fa per
voi. Lei ha raccontato con irripetibile originalità, in pagine narrative superbamen-
te sofisticate, un certo tipo di donne americane degli anni trenta e quaranta. Le eterne
innamorate ipersensibili e perse nella solitudine della metropoli, i cuori infranti, le di-
vine mondane danno vita nelle sue pagine a una galleria di personaggi mai visti prima.
Accanto a loro  ecco  farsi avanti, in genere di riflesso, i loro signor niente.   Fidanzati,
mariti o sfruttatori che siano. Il ritmo e la velocità sono il segreto della prosa di Doro-
thy P., un certo inconsapevole manierismo  la protegge  dai rischi d'una fuorviante ri-
cerca della profondità.  -    Lei dice tutto al volo, d'impeto, senza tornarci sopra cinci-
schiando e rielaborando. Il risultato? Quasi sempre ottimo.  -     Qualche esempio? Il
racconto , che apre la raccolta adesso pubblicata con un titolo più che mai eloquente
Dal diario di una signora di New York (Astoria), può definirsi un monologo fatto per
la pagina e non per il teatro.   Ogni battuta, ogni ripetizione, ogni scheggia del dialo-
gare della protagonista con se stessa e con il destino ha il pregio dell'insostituibilità.
E' una donna  innamorata  che parla, una donna che aspetta  tormentosamente  la 
chiamata telefonica del suo lui. Perchè? Che cosa c'è dietro tanta ansia?  Il lettore
se lo chiede  e  le sue domande si trasformano nel fantasma d'un destino che sarà 
tanto più inquietante proprio perchè rimarrà sconosciuto nel suo non esplicitarsi 
in banali e grigi , desolati dettagli. La donna prega, conta i secondi, è pronta a af-
ferrare la cornetta. I minuti passano  e  l'attesa di quello squillo  si fa sempre più 
tormentosa.

toContinua... to be continued...

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

7 febbraio '15 - sabato         7th > February > Saturday                      visione post - 17

Italia -  Meteo
Addio 'Big Snow': arriva il gelo del Burian e neve al  Centrosud;
continua il freddo al nord con gelate notturne
Al Nord e su gran parte del Centro splenderà il sole, ma entro sera l'arrivo di aria gelida direttamente dalle steppe russe, il Burian, riporterà nubi e piogge su Marche meridionali, Abruzzo, Molise, Puglia e resto del Sud. La neve inizierà a scendere a quote via via più basse e dalla notte fino a lunedì raggiungerà le coste e le pianure di Abruzzo, Molise, 
Gran gelo al Nord, specie di notte con valori notturni abbondantemente sotto zero. Venti impetuosi e forti da Nord/nordest sull'Adriatico, di burrasca sullo Ionio. 
Antonio Sanò, direttore del sito www.iLMeteo.it avvisa che le temperature notturne fino a martedì saranno molto basse e toccheranno anche i -5/-6° in pianura al Nord. Da martedì poi l'alta pressione delle Azzorre conquisterà il nostro Paese riportando il bel tempo ed un clima decisamente più mite per molti giorni.

ITALIA  -  Vicenza
Ponte di Nanto (Vi) - Il benzinaio vicentino 'eroe' per aver ucciso 
rapinatore: "Non usatemi"

Il questore lo ha messo sotto scorta, i politici lo difendono e c’è già che lo vede al Parlamento. Ma Graziano Stacchio insiste: «Non sono un divo, lasciatemi al mio lavoro».

Lo esaltano, lo cercano, lo chiamano. Prima i compaesani, poi i politici, di destra, di sinistra, di centro. L’ardente sindaco di Albettone, Joe Formaggio, l’ha pure stampato su una t-shirt, «Io sto con Stacchio», facendone un’icona di generosità e ardimento. E lui, il sessantacinquenne benzinaio Graziano Stacchio di Ponte di Nanto (Vicenza) che per difendere la commessa della vicina gioielleria dall’assalto armato di una banda criminale ha ucciso senza volerlo un bandito, cosa ne pensa? «Non vorrei sembrare poco gentile con queste persone che parlano di me e fanno tante cose belle. Li ringrazio molto ma io sono in uno stato di confusione totale e di malessere e vorrei solo tornare a fare il mio lavoro…».
L’improvvisa ribalta mediatica nazionale sta disorientando il benzinaio di Nanto che cerca di tornare alla sua pace misurando le parole, per non offendere nessuno. «È giusto che tutti dicano quel che pensano e se quel che fanno servirà a portare più sicurezza nei paesini come il mio, ben vengano anche le parole e le iniziative. Il fatto è che io non sono un divo, non sono un politico, non voglio essere troppo un esempio e non vorrei essere strumentalizzato. Non è la mia vita questa».
Ma i fatti sono quelli: c’è stata una tentata rapina violentissima, c’era Genny che aveva chiuso la porta della gioielleria ed era terrorizzata, c’erano i rapinatori che tentavano di entrare armati davanti agli occhi spaventati della gente che non poteva fare nulla. E c’era Stacchio che di fronte a quell’assalto indisturbato decise di intervenire prendendo il suo fucile per sparare in aria nel tentativo di allontanare i malviventi. Uno ha risposto al fuoco e Nanto si è trasformata nella Durango del Vecchio West, con il bandito che si avvicina, lo punta e Stacchio che preme il grilletto e gli scarica sulla gamba una pallottola diventata letale, avendo disgraziatamente beccato l’arteria femorale. Un fatto straordinario che ha inevitabilmente proiettato il benzinaio di paese su un’altra dimensione. «Una dimensione di disperazione, di angoscia, di confusione. A volte mi dico che ho fatto la cosa giusta, altre volte mi sento male, poi torno tranquillo e poi mi riprende lo sconforto». Il segretario della Lega Matteo Salvini non ha esitato: «Sto con lui». Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha usato un piedistallo: «É un eroe». Per Antonio De Poli dell’Udc «ha tutta la nostra solidarietà», mentre Alessandra Moretti del Pd parla di «reazione comprensibile». Qualcuno lo vede già sindaco, altri parlamentare. Stacchio anticipa tutti: «Spero abbiano rispetto della mia persona e non mi espongano».

ESTERI  -  Guerra al terrore
Gli Stati Uniti valutano attacco a Mosul / Giordania: nuovi
attacchi aerei sui Jihadisti

La Giordania ha lanciato raid aerei contro postazioni dell'Isis, nel terzo giorno dall'inizio dell'operazione «Martyr Muath», la rappresaglia contro lo Stato islamico per la barbara esecuzione del pilota giordano. Lo riferisce l'Esercito giordano in un comunicato. 

Il nostro obiettivo è «annientare completamente» l'Isis, ha reso noto il ministro dell'Interno giordano Hussein al-Majali al giornale al-Rai. La Giordania fa parte della coalizione internazionale contro l'Isis, ma dopo l'uccisione di un suo pilota da parte dei miliziani, ha annunciato di volere aumentare i raid. Al-Majali ha riferito al giornale che il suo Paese stanerà i miliziani «ovunque essi si trovino».

Gli Usa valutano attacco a Mosul. I responsabili militari Usa «stanno raccogliendo più informazioni possibili di intelligence sulle difese Isis a Mosul per decidere se raccomandare l'invio di truppe sul terreno per coadiuvare l'esercito iracheno nella riconquista» della "capitale del Califfato": lo affermano responsabili dello Us Central Command alla Cnn.


Ultima ora  (di domenica 8 febbraio)
EGITTO  -  Il Cairo
Scontri tra ultrà e polizia allo stadio del Cairo: almeno 20 morti
Venti morti e 34 feriti alo stadio del Cairo, dove stasera si affrontano Zamalek e Enppi. 
Gli ultrà si sono scontrati con la polizia: per ora si tratta del bilancio più grave in ambito sportivo dopo la strage di Port Said, 3 anni fa, quando i morti furono oltre 70.
La partita sarebbe in corso, con all'interno dello stadio circa 5.000 tifosi. Solo uno dei giocatori dello Zamalek, Omar Gaber, si è rifiutato di giocare, secondo quanto riferiscono i tifosi sui social network. Gli ultrà entrati nello stadio, alla notizia delle vittime negli scontri, si sono girati mostrando la schiena al campo da gioco.
Un momento degli scontri tra polizia e tifosi egiziani

lucianone

mercoledì 4 febbraio 2015

Sport - calcio / Serie A - 21^ giornata - 2014/15

4 febbraio '15 - mercoledì           3th February / Wednesday               visione post - 13

Risultati delle partite
Genoa         1     Roma     1    Sassuolo   3     Atalanta   2     Cesena   2    Chievo   1 
Fiorentina   1     Empoli   1     Inter         1     Cagliari    1     Lazio     1     Napoli    2

Palermo      2     Torino          5     Udinese     0     Milan    3
Verona H.   1     Sampdoria   1      Juventus   0     Parma   1

Classifica
JUVENTUS   50  /   Roma   43  /   Napoli   39  /   Lazio, Sampdoria   34  /   Fiorentina  32  /
Palermo   30  /   Milan, Genoa   29  /   Torino, Sassuolo, Udinese   28  /   Inter   26  /
Verona H.   24  /   Atalanta   23  /   Empoli   20  /   Cagliari   19  /  Chievo   18  /
Cesena   15  /   Parma   9



Lucianone

Riflessioni / ricerche - SUI REGIMI AUTORITARI, partendo da due ottimi film

4 febbraio '15 - mercoledì         4th February / Wednesday                    visione post - 8

Il finto liberalismo dei regimi autoritari

(da 'la Repubblica' -  8/11/'14 -  di Ian Buruma)
L'epoca in cui viviamo viene spesso riflessa con particolare chiarezza dallo specchio
dell'arte. Molto si è scritto sulla Russia e la Cina post-comunista, ma due recenti film: 
Il tocco del peccato di Jia Zhangke (Cina, 2013) e Leviathan di Andrey Zvyagintsev
(Russia, 2014), fotografano il panorama sociale  e  politico di questi Paesi  meglio
di qualsiasi scritto che mi sia capitato di leggere.
Il film di Jia è suddiviso in episodi ispirati per lo più a recenti fatti di cronaca. 
Leviathan ha come protagonista un brav'uomo che vede la propria esistenza devastata
dal sindaco della città, spalleggiato dalla chiesa ortodossa russa e da una magistratura 
corrotta.
Le due opere sono inoltre accomunate dal ruolo che in esse giocano la casa e il mercato
immobiliare.  In questa nuova Cina, dove il Partito comunista cinese  (Ccp)  continua a
governare ma le idee di Karl Marx sono morte e sepolte quanto lo sono in Russia, tutto
è in vendita: persino i simboli del passato maoista. Non è una coincidenza che case e im-
mobili rivestono un ruolo importante in entrambi i film. -   Nelle società mafiose la pro-
prietà, l'edificazione e i terreni rappresentano una moneta diffusa nello scambio di pote-
ri. - Il fatto che, a differenza del Ccp, il partito di Putin (Russia Unita) non rivendichi al-
cuna ideologia marxista  è  irrilevante: i due governi operano infatti  secondo  modalità
analoghe.
Il partito di Putin è stato eletto in Russia, così come il Partito per la giustizia e lo sviluppo
del presidente Recep Tayyip Erdogan è stato eletto in Turchia, quello del primo ministro
Viktor Orbàn - il Fidesz - in Ungheria e il regime militare del presidente Abdel Fattah el-
Sisi è stato eletto in Egitto. Il Ccp non fu mai eletto, ma anche q uesto particolare è per lo
più irrilevante. Tutti questi governi sono accomunati dalla fusione tra impresa capitalisti-
ca e autoritarismo politico. - Tale modello politico oggi è considerato, forse a ragione, un
serio rivale delle democrazie liberali di stile americano. Tuttavia durante la Guerra fredda
il capitalismo autoritario che di solito accompagnava i regimi militari era anti-comunista 
e si schierava decisamente dalla parte dell'America. Il dittatore sudcoreano Park Chung-
hee, padre dell'attuale presidente Park Geun-bye, fu per molti aspetti un pioniere del tipo
di società che oggi vediamo in Cina e in Russia. E altrettanto si potrebbe dire del generale
cileno Augusto Pinochet. 
Poichè nei client state dell'America la fine delle dittature ha coinciso più o meno con la fi-
ne della Guerra Fredda, quando sono state sostituite da democrazie liberali, molti si sono
lasciati cullare dalla rassicurante convinzione che democrazia liberale e capitalismo avreb-
bero finito per confluire spontaneamente  (inevitabilmente, persino) ovunque.  La libertà
politica fa bene agli affari, e viceversa. 
Questo grande mito del ventesimo secolo è stato ormai infranto. All'inizio dell'anno Orbàn
ha affermato che la democrazia liberale non rappresenta più un modello attuabile, e ha ci-
tato Cina e Russia come Paesi di maggior successo - non per motivi ideologici, bensì perchè
egli ritiene che nel mondo di oggi siano più competitivi.  Esistono naturalmente motivi per
dubitarne.  L'economia russa dipende troppo dal petrolio  e  da altre risorse naturali, e in
una crisi economica la legittimità del sistema monopartitico cinese potrebbe venire rapida-
mente meno. Inoltre, la consuetudine con cui  i regimi illiberali  piegano la legge ai propri
fini non ispirerà la fiducia degli investitori - per lo meno non nel lungo periodo.
Eppure le società che Leviathan e Il Tocco del peccato descrivono così aspramente conti-
nuano per ora ad apparire un modello valido per molti di coloro che si dicono delusi dal-
la stagnazione economica europea e la disfunzionalità politica americana. Gli uomini d'af- 
fare, gli artisti  e gli architetti occidentali, così come altri  che  hanno  bisogno  di  grandi 
quantità di denaro per realizzare progetti costosi, amano lavorare per i regimi autoritari 
che "realizzano fatti concreti".  E i pensatori illiberali, tanto dell'estrema destra  che del-
l'estrema sinistra, ammirano i dittatori in grado di tener testa all'America.  
I governanti della Cina sono forse meno sicuri rispetto a Putin. O forse Putin è semplice-
mente più astuto.     E' improbabile che i suoi seguaci in Russia vadano a vedere, e ancor
meno siano influenzati. da un'opera così indipendente, mentre questo spaccato di libera
espressione russa  potrebbe convincere  gli stranieri che nella democrazia autoritaria di 
Putin sopravvive un pò di liberalismo. Almeno sino a quando anche questa illusione non
sarà infranta. 
 (Traduzione di Marzia Porta)

 Lucianone

domenica 1 febbraio 2015

ARTE - Sull'arte messicana del '900

1 febbraio '15 - domenica                1st February / Sunday                    visione post - 33

IN PRINCIPIO C' ERA LA TRINITA':  Rivera, Siqueiros, Orozco

(da 'Lo Specchio' della Stampa - 15 marzo 1997 / Maria Giulia Minetti) 
Anche se c'è un prima e, naturalmente, un dopo, il discorso sull'arte messicana del Novecento
deve per forza incominciare dal centro, dalla trinità dei muralistas: Diego Rivera, David Siqueiros
e Josè Orozco. I tre stanno all'arte del Messico come la Rivoluzione sta alla sua storia: la rinnovano,
la individuano, la nobilitano, la fecondano.    "Il movimento muralista fu prima di tutto una scoperta
del passato e del presente del Messico (...) attuata per mezzo dell'arte moderna occidentale. Senza
la lezione di Parigi, il pittore Diego Rivera  non sarebbe stato capace  di "guardare" l'arte indigena.
Ma non era un mondo ridotto a museo, una collezione d'oggetti morti, quello sotto gli occhi di Ri-
vera, bensì una presenza viva. E ciò che infondeva vita a questa presenza era la rivoluzione"...
Se andate a vedere  i murales di Rivera  nel Palazzo nazionale di Città del Messico  capirete  con facilità che cosa ha voluto dire Octavio Paz nel brano appena citato. Dalla rappresentazione della
vita nel Messico precolombiano agli orrori della conquista e della cristianizzazionew forzata, dal-
lo sfruttamento degli indios e dei contadini fino all'insurrezione del popolo guidato  dai capi della
Rivoluzione, il Paese che Rivera dipinge ha una continuità, una coerenza interna  che solo la pro-
spettiva rivoluzionaria può creare.  Eppure un racconto così esplicito, narrato con immagini com-
prensibili a ogni campesino analfabeta, non è affatto naif: nel linguaggio  dei murales  Rivera ha
portato  tutta  la sua esperienza europea, la sua frequentazione delle avanguardie parigine, l'inna-
moramento per Picasso e il cubismo e li ha fusi con le suggestioni dell'arte locale. La pittura mu-
ralista, così (quella di Rivera, ma anche di Siqueiros e di Orozco) riassume il passato e illumina
il futuro, fondando, di fatto, l'originalità dell'arte messicana. Un'arte che poi ha camminato sulle
sue gambe, anche rinnegando l'eloquenza enfatica, la retorica interminabile dei padri, ma che tut-
tavia, da Rufino Tamayo in avanti, si articola dentro una "tradizione" riconoscibile anche nei pit-
tori astratti.


                                                    Diego Rivera  -  Autoritratto


           D. Rivera -  Los viejos


















D. Rivera -  La noche de los pobres

Lucianone

sabato 31 gennaio 2015

Curiosità - Tecnologia/Internet: la prima volta di YouTube

31 gennaio '15 - sabato          31st January / Saturday                 Visione post - 5

Allo zoo: davanti alla gabbia degli elefanti
               la prima di YouTube

(da 'Corriere della Sera' - 11/01/'15 - La Lettura / Pietro Minto)
Quante cose importanti sono cominciate con una visita allo zoo? Non molte.
YouTube è una felice eccezione, visto che il primo video caricato sul sito è
stato proprio una stramba clip intitolata Me at the zoo. Era il 23 aprile 2005
e Steve Chen Chad Hurley e Jawed Karim avevano da poco lasciato i loro
lavori presso PayPal per creare questo strano luogo digitale in cui chiunque,
gratis, poteva caricare, cercare e guardare filmati in streaming.
Me at the zoo fu caricato proprio da uno di loro, Karim, sul suo canale: è una
prova, un video buffo in cui il giovane, ripreso dall'amico Yakov Lapitsky, par-
la davanti alla gabbia degli elefanti dello zoo di San Diego, Usa, mentre com-
menta l'aspetto dell'animale e si sofferma sulla forma  della sua proboscide.
Tutto qui. Da allora le cose sono cambiate, ma quel video è rimasto lì, sgra-
nato e poco interessante, a perenne ricordo di un'iniziativa nata all'insegna 
del dilettantismo e mutata in un colosso in grado oggi di impensierire i gigan-
ti di Hollywood. - 16 milioni di visualizzazioni e 116 mila commenti dopo, Me
at the zoo rimane un documento incredibile, il classico passo storico fatto per 
sbaglio, senza alcun calcolo: non è interessante nè bello, è il genere di video
che non avrebbe mai avuto successo se non avesse avuto un ruolo simbolico
così forte. Ed è tuttora l'unico video a essere caricato da Jawed Karim, che
da tempo  non lavora più al sito  e  ha abbandonato  il suo canale YouTube,
"jawed". Anzi, non abbandonato del tutto, perchè il nostro è tornato all'im-
provviso sulla scena nel 2013 pubblicando una serie di commenti critici sul-
la nuova sezione commenti inaugurata da YouTube. Giusto il tempo di qual-
che sfottò al gigante Google e il canale "jawed" è tornato al suo silenzio da
eremita.


Lucianone


martedì 27 gennaio 2015

Sport - calcio / Serie A - 20^ giornata - 2014/15

27 gennaio '15 - marted'              27th January / Tuesday                   visione post - 9

Risultati delle partite
Fiorentina   1     Juventus   2     Inter      0      Verona H.   1     Cagliari    2
Roma          1     Chievo      0     Torino   1      Atalanta     0      Sassuolo   1

Lazio   3     Parma     1    Sampdoria   1    Empoli     1     Napoli   2
Milan   1     Cesena   2     Palermo       1     Udinese   2     Genoa   1

CLASSIFICA

JUVENTUS   49   /  Roma   42   /  Napoli   36   /  Lazio, Sampdoria   34  /   Fiorentina   31  /
Genoa   28  /   Palermo, Udinese   27  /   Inter, Milan   26  /   Sassuolo, Torino   25  /  
Verona H.   24  /  Atalanta   20  /   Empoli, Cagliari   19  /   Chievo   18  /   Cesena   12  /
Parma   9


                             Tutto l'entusiasmo del San Paolo


Sì, nel Verona Hellas  SAVIOLA  potrà fare la differenza.



Commento - sulla 20^ giornata di A

Continua... to be continued...

lunedì 26 gennaio 2015

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

 lunedì 26 gennaio '15          26th January / Monday                  visione post - 9

GRECIA

Tsipras ha giurato: è premier / Governo con Anel, destra antieuro
Alexis Tsipras è il nuovo premier della nazione ellenica. E' al governo con
destra anti-austerity. Gli indipendenti di Anel annunciano l'alleanza con il
leader del partito vincitore per formare un nuovo esecutivo.
Riunione a Bruxelles tra Eurogruppo, Bce, Commissione e Consiglio. Le
Borse non crollano dopo il voto.
Le reazioni. Dopo la vittoria alle urne, il governo tedesco ha detto di essere aperto a un possibile nuovo prolungamento delle scadenze legate ai programmi di aiuto concordati. ''Fondamentalmente è un'opzione'', ha detto una portavoce del ministero delle Finanze stamani a Berlino. La cancelliera tedesca Angela Merkel, però, si aspetta che il nuovo governo greco tenga fede agli impegni presi dai suoi predecessori. 

Di fronte alla vittoria di Tsipras,  la politica britannica si è spaccata. Il primo ministro conservatore, David Cameron, ha scritto su Twitter: "Le elezioni greche faranno aumentare l'incertezza in Europa ed è per questo che il Regno Unito deve seguire il nostro piano, che dà sicurezza ai britannici in patria". Soddisfatto invece il leader dell'Ukip, l'euroscettico Nigel Farage, che ha anche commentato: "Il risultato delle elezioni greche è una disperata richiesta di aiuto da parte del popolo greco". 

L'Italia guarda a Tsipras,"Schiaffone alla Troika"
Unanime e con poche oscillazioni la reazione della politica italiana al voto in Grecia. Il ministro Gentiloni: “Nel braccio di ferro tra austerità e flessibilità , il risultato greco va incontro alla domanda di uscire da quella rigidità che poniamo anche noi italiani”

Italia / Torino - 
Costringe le figlie a fare sport, e viene condannato per maltrattamenti.  "Siete grasse":  9 mesi al padre per violenze psicologiche
Condannato a 9 mesi per maltrattamenti: questa la sentenza nei confronti del padre portato a giudizio per aver detto alle figlie che erano “troppo grasse” e averle costrette a fare sci agonistico. La pm Barbara Badellino aveva chiesto per l’uomo, 53 anni, la condanna a 10 mesi. I maltrattamenti contestati sono di natura psicologica. L’indagine era partita da un esposto della madre (i genitori sono separati) perché le figlie avevano chiesto di non andare più dal padre nei giorni in cui era stabilito che si vedessero. La difesa ha annunciato che farà  ricorso.

Italia / Cuneo -
Il prete ai fedeli: "Vi lascio, divento papà" / Applauso in chiesa
Don Claudio: "Cambio vita, l'amore più importante di tutto"
Il sacerdote saluta i parrocchiani e lascia l'abito religioso: 
a marzo diventerà padre. Dopo l'annuncio lungo applauso 
dei fedeli in chiesa.
“Carissimi tutti, piccoli e grandi, presenti e assenti, che costituite la parrocchia, oggi ho da darvi un avviso insolito”. Così don Claudio Cavallo 50 anni, da oltre 5 parroco della basilica di San Dalmazzo a Borgo, ha annunciato stamane (domenica 25 gennaio) al termine della Messa, che mercoledì lascerà la parrocchia. Perché a marzo diventerà padre di un bambino e insieme alla sua “compagna” darà vita a una famiglia. “Sono qui per salutarvi, e ringraziare il Signore per il tratto di strada che abbiamo percorso insieme - ha detto -. Lo so per certo che Lui è il mio maestro, per questo resto una persona felice”.  

Stati Uniti  /  New York
La metropoli statunitense si prepara alla più grande
nevicata della storia / In arrivo una tempesta di neve mai vista

Atteso fino a un metro di neve: scaffali vuoti nei supermercati, 126mila tonnellate di sale sparse nelle strade. Dalle 23 (ora locale) vietata la circolazione ai mezzi privati

NEW YORK - Domenica sera il sindaco Bill De Blasio, ha lanciato l'allarme: «Cittadini preparativi, quella che sta per arrivare potrebbe essere la peggiore tempesta di neve che New York abbia mai visto». E subito sono scattate drastiche misure con il governatore Andrew Cuomo che ha invitato i pendolari a tornare a casa per le 15 di lunedì (le 21 italiane) decretando anche lo «stato d'emergenza». Le metropolitane continueranno a funzionare regolarmente fino alle 20, mentre il Metro North Railroad e il Long Island Railroad chiuderanno alle 23, ora dalla quale è vietata la circolazione di qualsiasi mezzo non d'emergenza
.
East River Park a New York, già imbiancata, alla vigilia di una annunciata grande
nevicata. Nella Grande Mela è atteso un metro di neve. 

Lucianone