lunedì 9 giugno 2014

Sport - calcio / Playoff Serie B: andata Bari - Latina 2 - 2, Modena - Cesena 0 - 1

9 giugno '14 - lunedì         9th June / Monday                              visione post - 6        

Per il Bari la scalata playoff alla A è tutta in salita
L'ex Ristovski gela il San Nicola / Per ora il Cesena ok

La squadra di Alberti va sotto su autogol, rimonta con Cani e Joao Silva, ma poi viene beffata a tempo scaduto: al ritorno servirà una vittoria. Marilungo firma il colpaccio dei romagnoli, espulso Gagliardini


Rischia di fermarsi nella semifinale dei playoff la rincorsa verso la serie A del Bari, fermato sul 2-2 dal Latina al San Nicola: colpo esterno del Cesena, 1-0 a Modena.

BARI-LATINA 2-2 — aut. Polenta (B) al 22’ p.t., Cani (B) al 22’, Joao Silva (B) al 34’, Ristovski (L) al 45’ s.t. | Finisce pari e patta, dopo mille emozioni. Tutto si deciderà nella sfida di ritorno, ma al Bari serve una vittoria per conquistare la finale. Spettacolo puro in un San Nicola mai così gremito. Il Bari fa la partita, il Latina copre gli spazi e riparte con l’insidioso Jonathas. Al 6’ Joao Silva impegna di testa Iacobucci. Replica al 16’ Cottafava con un tiro alto. Poi è ancora Joao Silva di testa ad impensierire la difesa ospite. Dopo una gran botta di Brosco, al 21’, deviata in angolo da Guarna, il risultato si sblocca: su corner di Viviani, la palla respinta da Guarna (ostacolato irregolarmente da Crimi) colpisce Polenta e varca la linea. Il Bari, spinto dai suoi 60.000 tifosi, ci prova con Sciaudone (26’), Cani (28’) e Defendi (33’), senza fortuna. Sul finire del primo tempo, il Latina riprende vigore e sfiora il raddoppio con Jonathas al 36’ (blocca Guarna) ed Alhassan (38’). E’ ancora insidioso Jonathas al 46’: dopo aver saltato due avvesari, chiude debolmente. Dopo l’intervallo nel Bari entrano Samnick e Delvecchio per gli acciaccati Ceppitelli e Galano. Bisogna attendere 11’ per la prima azione insidiosa: tiro dal limite di Fossati, deviato in angolo da Iacobucci. Al 18’ Sciaudone spreca, dopo slalom di Joao Silva. Un minuto dopo leggera spinta in area ai danni dello stesso portoghese, l’arbitro Ostinelli lascia proseguire. Al 22’ il Bari agguanta il pari: Sabelli crossa dalla destra e Cani anticipa di testa Iacobucci. Al 29’ il Bari chiede, invano, il rigore per un mani in area di Brosco, su cross di Defendi. Al 34’ il Bari sorpassa il Latina (momentaneamente in 10 per infortunio a Jonathas, poi rientrato): ancora un cross di Sabelli da destra, tiro di Cani respinge corto Cottafava e Joao Silva insacca da pochi metri. Il Latina reagisce con orgoglio e trova il pari con l’ex Ristovski, gran tiro dal limite, al 45’.

Lucianone

domenica 8 giugno 2014

Sport - calcio / Lega Pro: i playoff

8 maggio '14 . domenica           8th May / Sunday

Lega Pro >>  Frosinone e Pro Vercelli in Serie B 
Risultati  -   Frosinone   3      Alto Adige     1
                    Lecce         1      Pro Vercelli   1


Lucianone

sabato 7 giugno 2014

Società - Riflessioni su illegalità-criminalità / Renzi non dimentichi l'economia criminale

7 giugno '14 - sabato           7th June / Saturday                      visione post - 11

Riflessioni -  illegalità/criminalità
Abbiamo sempre, in passato, pensato alla mafia, alla camorra  e  alla
n'drangheta come a dei mondi della corruzione e criminalità a sè stanti: 
erano là al Sud, nel meridione terrone d'Italia (come noi settentrionali
l'abbiamo sempre definito ne più ne meno), e noi eravamo tranquilli, al
Nord, che tanto non poteva in futuro toccarci.  Chiudevamo gli occhi e,
se necessario, tappavamo le orecchie pure, non volendoci  accorgere 
per niente che qualcosa stava negli anni cambiando anche nelle regio-
ni settentrionali, soprattutto   in quegli anni cruciali (dai Settanta agli
Ottanta) in cui andava di moda il confino per mafiosi, prima, e poi an-
che per quelli della n'drangheta, e con il confino ci si sentiva tranquil-
li che quei boss non avrebbero potuto più nuocere nè a nord nè a sud.
Fu un errore tremendo di valutazione, allora, e fu nello stesso tempo
l'inizio dell'espansione mafiosa, dell'allargamento poi sempre più pe-
netrante e devastante della n'drangheta  con i capi  che si trasforma-
vano sempre più in imprenditori veri e propri entrando nel tessuto vi-
vo prima del commercio, poi della finanza del nostro Paese senza dar-
lo a vedere perchè agivano nell'ombra, quasi nell'anonimato (caratte-
ristica sempre più evidente di tali associazioni criminali).  Durante il
periodo del 'confino' i diversi boss avevano iniziato così a tessere la
tela che poi come una vera piovra avrebbe portato  ad  accerchiare 
attraverso complici locali, quindi settentrionali, le regioni che li ospi
tavano (nel confino), e quindi si sarebbero impadroniti col tempo del 
territorio e della ricchezza di esso attraverso ben congegnate trame
criminali e portando quindi la loro esperienza di traffichi di vario ge-
nere (fino a quello della droga, il più remunerativo) dal sud al nostro
nord, che ingenuamente si era pensato incorruttibile.  (Lucianone)

(da 'la Repubblica' - 28/02/2014  -  Roberto Saviano)
Se Renzi dimentica l'economia criminale
Personalmente avrei voluto che  nel suo discorso inaugurale  (come Primo ministro, ndr)
avesse concesso  più spazio  non al generico tema delle mafie, ma ai capitali criminali, a quell'enorme flusso di danaro che a oggi continua a essere l'economia principale italiana. 
Quello che mi piacerebbe accadesse è che questo possa smettere d i essere un tema mo-
rale, etico, legato unicamente alla legalità in senso astratto.    Mi farebbe piacere  sapere 
che il tema del contrasto alla criminalità organizzata diventasse  una questione fondamen-
tale, una questione economica. Non si può in poco tempo affrontare tutto.Ma spero ci sia
un momento in cui per questo governo  il tema dei capitali criminali  sia non  "una"  delle
tematiche, ma "la" tematica da affrontare. La principale, la più vitale.  L'urgenza è impe-
rativa. Com'è imperativo capire che i 170 miliardi fatturati ogni anno dalle organizzazioni
criminali sono il vero tesoro che dobbiamo riprenderci. Un tesoro che secondo la Guardia
di Finanza ha superato il 10% del Pil.
Le migliaia di negozi che possiedono, le centinaia di centri commerciali, la presenza nelle
banche, il monopolio dei subappalti, la capacità di vincere ogni concorrenza.  La lotta alla
mafia va affrontata con le decisioni politiche. Non si può delegare a giudici, polizie o per-
sonaggi-simbolo. Non si tratta di ostentare un pedigree anti-mafioso  partecipando a ini--
ziative, finanziando associazioni.   Qui si tratta di ridare centralità al contrasto all'econo-
mia criminale, non di aprire nuove carceri o stringere ai  polsi più manette. Commissioni 
antimafia e procure ci sono. Lavorano spesso a diversa intensità, ma ci sono. A mancare
è una volontà nuova, una visione che vada oltre la repressione. Una rivoluzione criminale
che sappia partire dal contrasto ai capitali criminali.
E nel semestre europeo a noi toccherà soprattutto questo: mostrare il
nostro sangue  e  dolore  al resto d'Europa - non nasconderlo - per dimo-
strare che in Europa mancano leggi antimafia, mancano controlli sul rici-
claggio. I capitali dei narcotrafficanti, dell'evasione, sono sempre meno 
nei paradisi offshore e sempre più nelle banche europee.   L'Italia ha la
tradizione antimafia più importante al mondo. Il report della subcommis-
sione permanente del Senato statunitense ha accusato Credit Suisse di
aver agevolato l'evasione delle tasse di oltre 10mila cittadini americani,
e ha calcolato che il valore dell'evasione scoperta è di circa 13,5 miliar-
di di dollari. L'evasione italiana che canali ha avuto, se non i medesimi
di quella americana? I flussi di riciclaggio delle organizzazioni criminali
che paesi europei usano?
Lo stesso metodo usato dal senatore Levin in Usa dovrebbe essere im-
mediatamente essere usato dal nostro governo. Aprire inchieste politi-
che che mostrino i canali di evasione e riciclaggio, che mostrino la colla-
borazione delle banche italiane. L'ombra del riciclaggio e della collabo-
razione con i cartelli criminali investe troppi istituti di credito italiani.
C'è tutto questo  dietro i morti innocenti  che continuano  a cadere in 
Italia.  Ad Arzano, l'altro ieri, altri due morti.  Ciro Casone di 57 anni 
e Vincenzo Ferrante di 30 anni. A quanto  emerge  dalle prime indagi-
ni Vincenzo non c'entrava nulla, non era un camorrista, l'obiettivo era
Casone. Uccisi in un centro abbronzante della proprietà della nipote di
Casone che aveva appena finito di farsi una lampada mentre Vincenzo,
come sembra da alcune ricostruzioni, si stava "facendo le sopracciglia".
E' proprio così, i centri abbronzanti sono diventati spesso il luogo sosti-
tutivo del barbiere, del circolo sportivo. Luoghi della vita quotidiana do-
ve prima o poi passi, e dove i killer ti vengono a cercare. Fu per questo
che quando scrivemmo la sceneggiatura di Gomorra pensammo di inizia-
re proprio da un centro abbronzante, la prima strage avviene lì. Fisica-
mente per noi significava sostituire l'immaginario tipico della piazza o 
del bar con una dimensione più reale. E ora la realtà conferma quel'in-
tuizione drammatica. Quando mi presento ai tribunali durante i proces-
si spesso dalle gabbie i camorristi mi insultano, mi dileggiano: mimano
di strappsrsi un ciuffo tra le loro sopracciglia proprio sopra il naso.



Continua... to be continued...-

giovedì 5 giugno 2014

Istruzione - Atenei / Scienze applicate alla Normale di Pisa

5 giugno '14 - giovedì         5th June / Thursday                           visione post - 11

Sì ai corsi di scienze applicate
la prima volta della Normale di Pisa
che non era mai cambiata dai tempi di Gentile

(da il 'Corriere della Sera' - 1 giugno 2014 / Elena Tebano)
Per la più prestigiosa università italiana è una sorta di discesa dall'empireo: dopo oltre
2 secoli di insegnamento e ricerca dedicate solo alle scienze pure, la Scuola Normale su-
periore apre a quelle applicate, con una nuova sede (Firenze, oltre Pisa) e nuovi ambiti
di studio: Matematica per la finanza, Scienza politica e sociologia - con corsi di politica
economica internazionale, politica comparata, comunicazione politica - e Civiltà del Ri-
nascimento. Viene rivista anche la storica divisione in due "classi", quella di Scienze e
quella di Lettere, a favore di una articolazione in 3 strutture accademiche: Scienze uma-
ne, Scienze matematiche e naturali e l'istituto di scienze umane e sociali, che avrà sede
nel Palazzo Strozzi di Firenze.  "Con la riforma approvata  mercoledì  è nata una nuova 
Normale", dice il rettore Fabio Beltram, fisico.     "Tutti sanno che qui facciamo le cose
per bene, ma spesso  si pensa  che siano  così astratte  che non avranno impatto  sulla
realtà. Questa nuova Normale dimostra che abbiamo dato una svolta: entriamo a gam-
ba tesissima in ambiti molto pratici, dalla matematica per la finanza alla politica, all'am-
ministrazione.  -  Fondata da Napoleone a Pisa nel 1810 come succursale italiana della
parigina Ecole normale supérieure, con il compito di formare gli insegnanti delle scuole
dell'Impero (e la concessione di usare l'italiano), la Normale deve gran parte della sua
veste attuale alla riforma di Giovanni Gentile che la trasformò nel primo centro di ricer-
ca d'eccellenza italiano, per sfornare non più maestri di scuola  ma professori universi-
tari (Gentile vietò anche  l'ingresso alle donne, che vi studiavano dal 1889, divieto che 
ha resistito fino al '52).  Da allora la Scuola ha formato  due presidenti della Repubbli-
ca, Giovanni Gronchi e Carlo Azeglio Ciampi, e tre premi Nobel: il poeta Giosuè Car-
ducci  e  i fisici Enrico Fermi e Carlo Rubbia.      Ma soprattutto, secondo l'Academic
Ranking of World Universities, è la prima università in Europa  e la quinta al mondo
per produttività individuale (la "Per Capita Performance"), superata  solo  da MIT,
Princeton, Harvard e California Institute of Thecnology.   Risultati ottenuti grazie a
una dura selezione all'ingresso, un rapporto docenti studenti di uno a 10, l'obbligo
di mantenere una media accademica molto alta, seminari e progetti  di ricerca mi-
rati. Non è raro che  gli studenti  del terzo e quarto anno di matematica, per esem-
pio, si trovino a risolvere per la loro tesina annuale problemi che  resistevano  da
un paio di migliaia d'anni.

Continua... to be continued...

Economia- finanza / Europee 2014: Saccomanni parla di Europa e di mercati

5 giugno '14 - giovedì           5th June / Thursday

In Europa deficit di infrastrutture per 1000
miliardi: parola di Fabrizio Saccomanni
"L'euro non è in discussione, ma ora il coraggio di investire"

(da "Corriere della Sera" - 26/'05/2014  -  Sergio Rizzo)
Fabrizio Saccomanni ci crede al punto da dichiararsi convinto che nemmeno 
una "solenne affermazione" delle forze contrarie a questa Europa può riusci-
re a mettere in crisi la tenuta dell'Unione e della moneta unica. Dice l'ex mi-
nistro dell'economia: "I partiti tradizionali, tanto i popolari quanto i sociali-
sti, saranno spinti a impegnarsi a fondo per evitare la deriva pupulista".
Sergio Rizzo -  Inguaribile ottimista.
F. Saccomanni - "Il fronte antieuropeo è vasto ma tutt'altro che compatto.
Questo gioca a favore".
S. Rizzo -  Ma non la crisi economica, la disoccupazione record, l'aumento
delle distanze sociali.  Le argomentazioni euroscettiche  fanno  sempre  più 
proseliti. 
F. Saccomanni - "Lo so bene, e cìè una ragione precisa che non ha a che fare 
solo con la moneta unica. Il fatto è che il disegno europeista si è fermato do-
po il crollo del Muro di Berlino. La Germania si è riunificata e a quel punto
è venuto meno lo stimolo a far progredire seriamente il processo di unifica-
zione. Andrebbe ricordato che quando si fece il trattato di Maastricht Hel-
mut Kohl e Francois Mitterand proposero un trattato politico parallelo". 
S. Rizzo -  Avrebbe evitato tutto ciò?
F. Saccomanni - "Avrebbe evitato almeno questa "zoppia", come la chiama
Carlo Azeglio Ciampi. Un progetto senza una gamba fondamentale".
S. Rizzo -  Forse i cittadini europei non erano del tutto convinti, visto che mol-
ti di loro hanno bocciato la Costituzione europea.
F. Saccomanni - "Quando si decise  l'allargamento  l'Europa  era spaventata
dall'immigrazione. Ricorda la sindrome dell'idraulico polacco?". 

 Continua... to be continued...

martedì 3 giugno 2014

ARTE - Note e dintorni: con Philippe Daverio

3 maggio '14 - martedì            3rd May / Tuesday                     visione post - 7

Daverio, il critico d'arte che
parla anche di musica
Philippe Daverio è uno dei pochissimi critici d'arte a parlare sempre
anche di musica, dimostrando di comprendere  come un discorso sul-
l'arte non possa evitare di occuparsi di musica.   Come nel primo dei 
cinque incontri organizzati da Idem, in cui il tema era "L'arte visiona-
ria nei primi decenni del Novecento: quando con la provocazione surrealista
"l'immaginario invade l'immagine". E invade anche la musica.
Daverio racconta divertito di quando a Milano come assessore alla cultura fe-
ce eseguire Vexation di Satie, trentacinque battute  di musica  senza melodia,
senza conclusione armonica, ripetute 840 volte per  una durata totale  di circa
venti ore, come un mantra dissonante che realizza un perpetuum mobile.
"La grande truffa dell'arte del Novecento è che per capirla si deve far parte
del gioco", afferma Daverio. E ancora: "Quello che produce non ha un valo-
re formale, ha valore solo in quanto provoca". - Ma il discorso meriterebbe
di tornarci su.  Daverio accenna alla nascita di lì a poco della nuova disciplina
della linguistica e allora tutto diviene chiaro: il voluto corto circuito semantico
dell'arte del primo Novecento è meno semplicistico di come sembra.  Tutte le
arti sferrano un preciso attacco  contro quella facoltà antropologica  primaria 
che è il narrare.    Raccontare è mettere ordine, individuare nessi, ma la vita, 
nella realtà, è assai più simile a come la racconta Joyce in Ulisses. Un coacer-
vo di percezioni che si affacciano di continuo nella nostra mente, un gioco inaf-
ferrabile di associazioni impreviste e immotivate.
Il mondo onirico è la vera, vertiginosa, scoperta della modernità.



Lucianone

Reportage - Ucraina / Tra i miliziani filo-russi

3 maggio '14 - martedì               3rd May / Tuesday                    visione post - 12

"500 dollari al giorno per la guerra a Kiev"
Nel quartier generale di Sloviansk tra i miliziani filo-russi
dell'Est. Mimetica e volto coperto, la città è nelle loro mani.
Sono reduci della grande Urss e finanziati dagli oligarchi.

(da 'la Repubblica' - 28 aprile 2014 -  Renato Caprile, Sloviansk)
Abiti civili, in apparenti buone condizioni fisiche, gli otto osservatori dell'Osce
(i 4 tedeschi, il danese, il polacco, lo svedese e il ceco) da venerdì nelle mani dei 
ribelli filorussi di Sloviansk, insieme a quattro ufficiali ucraini di cui però si sono
perse le tracce, sono stati ieri esibiti  alla stampa internazionale con una specie 
di colpo di teatro. Manco a dirlo con la sapiente regia di Vlaceslav Ponomariov,
il leader dei separatisti, l'uomo forte  dei filo Putin  oltre che il sindaco autopro-
clamatosi di questa cittadina di centonila abitanti dell'est Ucraina che ha dichia-
rato guerra al potere di Kiev. "Come potete vedere - ha affermato con sarcasmo
Ponomariov - non li abbiamo torturati, sono vivi e in buona salute, sono prigionie-
ri di guerra però e non possono quindi essere liberati  se non  in cambio di nostri
uomini attualmente detenuti nelle carceri ucraine".
Messaggio chiarissimo. Il portavoce del gruppo degli otto, il colonnello tedesco,
Axel Schneider, visibilmente non a proprio agio, lo contraddice solo in parte, de-
finendosi un ospite e non un prigioniero anche se, deve ammettere, impossibilita-
to come tutti gli altri a tornarsene liberamente a casa.   Teatro di questa pièce a
uso dei media internazionali il palazzo del Municipio, un anonimo parallelepipedo
di cemento con i cecchini sul tetto e i sacchetti di sabbia all'ingresso come in ogni
zona di "guerra" che si rispetti. Anche se nella brutta piazza su cui guarda il palaz-
zo, piazza della Rivoluzione d'Ottobre  con tanto  di statua di Lenin, il clima è deci-
samente quello di una domenica di pace, con coppie che passeggiano e i ragazzi al
bar a parlare di calcio.  Sarà che oggi è festa, ma questa "rivoluzione" non sembra
coinvolgere più di tanto le masse. E' roba per pochi, un migliaio, al massimo duemi-
la persone. Ex militari, reduci della guerra in Afghanistan per lo più, nostalgici del-
ia grande Urss, ingaggiati a 500 dollari al giorno, i capi, per girare in mimetica, ar-
mati di fucile e col volto coperto. "Ma quali soldi, io combatto per un'idea, contro 
i fascisti, contro  Kievskayakunta  (il governo illegake di Kiev, ndr)",  si inalbera
Konstantin che certo non può ammettere ciò che ormai non è più un segreto: il ta-
riffario della "rivolta", 500 dollari per gli ufficiali, per gli uomini in verse, 200 per
i "soldati", 40, 50 per tutti gli altri, quelli che stanno ai posti di blocco armati solo
di mazze.  La regia, quella vera, è affidata a un pugno di russi che se ne stanno in
disparte e che sono le vere menti dell'Operazione Secessione. Chi paga'. Yanuko-
vic, l'ex presidente, e soprattutto Renat Ahmetov, un patrimonio di 20 miliardi di
dollari, il padrone di mezzo paese e di gran parte della regione di Donetsk, minie-
re, acciaierie, alberghi, squadre di calcio, amico personale di Putin oltre che gran-
de elettore di Yanukovic.  "Filo russo il grande Ahmetov? Direi più che altro filo
se stesso - spiega Boris, giornalista d'assalto - è uno abituato a prendersi quello 
che vuole, che non paga le tasse, non tutte almeno, e che vuole continuare a fare
il bello e il cattivo tempo. I numeri non mentono, il Donetsk versa solo 6 miliardi
di dollari all'erario, mentre ne riceve più del doppio.   Se la regione si sgancia da 
Kiev, nessuno gli presenterà mai il conto". 
Terra di miliardari il Donetsk, se Ahmetov si dice finanzi i filo russi, Igor Kolomoyskiy,
governatore di Dnipropetrovsk, sembra opporvisi. E promette diecimila dollari a chiun-
que consegni, arresti, blocchi un russo con un fucile. E solo 1000 a chi metta le manette
a un ucraino armato di kalashnikov.  -   "Ahmetov e Kolomoyskiy sono due facce della 
stessa medaglia - continua Boris - l'intramontabile gioco delle parti. Renat finanzia i fi-
lorussi, Igor scuce quattrini per dimostrare che qui non ci sono russi come dice Putin.
Nella peggiore delle ipotesi gli costerà qualcosa ma si sarà comunque ingraziato il futu-
ro presidente per poter continuare  a fare business  senza troppe regole anche quando
yuyyo questo sarà finito".  -     Il Comune, sede della Cbu, i servizi di sicurezza ucraini, 
le stazioni di polizia, tutto sembra essere sotto il controllo dei ribelli  nell'apparente in-
differenza dei più. Che forse non applaudono, ma certo non sono contrari. Sulla carta
un blitz per liberare Sloviansk potrebbe essere un gioco da ragazzi, ma quel che è cer-
to è che politicamente sarebbe un disastro. Ecco perchè  le forze di sicurezza ucraine
che si dice  assedino  la città ribelle, se ne stanno invece a debita distanza, a una cin- 
quantina di chilometri  almeno  tra Sloviansk  e  Artemivsk. Con  l'obiettivo, si dice, 
quantomeno di impedire che arrivino nuove armi ai ribelli.

                                                                   7 aprile 2014

18 aprile 2014

                                                                   26 aprile 2014

                                                                       27 aprile 2014

Lucianone

domenica 1 giugno 2014

Sport - calcio / Serie B - 32^ e ultima giornata 2013/14

1 giugno '14 - domenica       1st June / Sunday                           visione post - 8

Festa EMPOLI: promosso in A

Bari ai playoff, Siena e Lanciano no
Salvo il Cittadella, Varese e Novara ai playout

Risultati delle partite

Bari       4     Empoli     2     Juve Stabia   0     Latina   0     Modena   0     Padova    2
Novara   1     Pescara   0     Carpi             2      Spezia  0      Cesena    0     Avellino   2

Palermo   0     Reggina   1     Trapani   0      Varese   2     Lanciano    0
Crotone   0      Ternana   2     Brescia   1      Siena     0     Cittadella   0

Un clamoroso autogol di Federico Di Francesco (figlio d'arte), che ha deviato alle spalle di Pelizzoli un cross lento e innocuo, spiana la strada per la
promozione in A all'Empoli, a cui sarebbe bastato anche il pari con un Pescara che non aveva più nulla da chiedere al campionato: pochi minuti dopo arriva anche il raddoppio di Tavano. In tribuna, tra gli altri, l'ex Totò di Natale. Niente da fare per il Latina, che non riesce a battere il Siena: quarto posto e playoff, a cui si qualifica anche il Bari, battendo 4-1 (dopo lo svantaggio iniziale) il Novara, davanti al neo proprietario Paparesta e a uno stadio pieno, come nelle ultime uscite. Rimangono fuori Siena (decisivo il rigore sbagliato da Rosina sull'1-0 per il Varese) e Lanciano: col Cittadella finisce 0-0, veneti salvi, ai playout vanno Varese e Novara. Si parte martedì, con i quarti di finale dei playoff: gara secca fra la 5° e l'8° (Modena-Spezia) e fra la 6° e la 7° (Crotone-Bari). Niente rigori, in caso di pareggio dopo i 90' e i tempi supplementari passa la migliore classificata in campionato che avrà anche il vantaggio di giocare in casa. Dalle semifinali, in cui entreranno Latina e Cesena, saranno gare di andata e ritorno, così come nel playout.

Classifica squadre
Palermo   86  /   Empoli   72  /   Latina   68  /   Cesena   66  /   Modena   64  /
Crotone, Bari   63  /   Spezia   62  /   Siena   61  /   Lanciano   60  /
Avellino, Carpi, Brescia  59  /   Trapani, Pescara   57  /   Ternana   51  /
Cittadella, Varese   47  /   Novara   44  /   Padova   41  /   Reggina   28  /
Juve Stabia   19

Palermo e Empoli sono promosse in serie A
Reggina e Juve Stabia retrocedono in Prima divisione

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venerdì 30 maggio 2014

MUSICA - Museo online dedicato a Springsteen / partendo da 'Greetings from Asbury Park, NJ'

30 maggio '14 - venerdì             30th May / Friday                         visione post - 54

Apre in giugno il museo online dedicato 
a Bruce Springsteen

E' stato battezzato BlindedByTheLight.com il museo online dedicato a  BRUCE SPRINGSTEEN
e che offrirà 300 articoli che hanno avuto a che fare direttamente col Boss. Il sito sarà inaugurato nel prossimo giugno, in coincidenza del trentesimo anniversario dell'album "Born in the USA".
Come riporta "Rolling Stone", il museo proporrà oggetti di sicuro interesse per i fan di Bruce come ad esempio testi manoscritti, poster e una copia della sua patente. Michael Crane, il fondatore del museo, ha riferito che intende offrire un premio ogni sei mesi. Il primo farà
sicuramente gola: l'artwork originale autografato di un album di Bruce. "Blinded by the light", come noto, è la canzone che apre l'LP "Greetings from Asbury Park, N.J.", il primo album di Springsteen. 

Bruce e la E Street Band sono attualmente impegnati in un tour che terminerà il prossimo 18 maggio in Connecticut.

Blinded by the light     (testo)

“Madman drummers bummers and Indians
in the summer with a teenage diplomat
in the dumps with the mumps
as the adolescent pumps his way into his hat
with a boulder on my shoulder feelin’
kinda older I tripped the merry-go-round
with this very unpleasing sneezing
and wheezing the calliope crashed to the ground
some all-hot half-shot was headin’
for the hot spot snappin’ his fingers clappin’ his hands
And some fleshpot mascot was tied
into a lover’s knot with a whatnot in her hand
and now young Scott with a slingshot
finally found a tender spot and throws his lover in the sand
and some bloodshot forget-me-not whispers
daddy’s within earshot save the buckshot turn up the band
And she was blinded by the light
cut loose like a deuce another runner in the night
blinded by the light
she got down but she never got tight
but she’ll make it alright
Some brimstone baritone anti-cyclone
rolling stone preacher from the east
he says: – Dethrone the dictaphone
hit it in its funny bone
that’s where they expect it least -
and some new-mown chaperone
was standin’ in the corner
all alone watchin’ the young girls dance
and some fresh-sown moonstone was messin’
with his frozen zone to remind him
of the feeling of romance

Yeah he was blinded by the light
cut loose like a deuce another runner in the night
blinded by the light
he got down but she never got tight
but he’s gonna make it,  tonight

Some silicone sister with her manager's mister
 told me I got what it takes 
She said I'll turn you on sonny to something strong 
if you play that song with the funky break 
And go-cart Mozart was checkin' out the weather chart
to see if it was safe to go outside 
And little Early-Pearly came in by her curly-wurly
and asked me if I needed a ride 
Oh, some hazard from Harvard was skunked on beer 
playin' backyard bombardier 
Yes and Scotland Yard was trying hard, they sent a dude with a calling card, he said, do what you like, but don't do it here 
Well I jumped up, spit in the air, fell on the ground, 

asked wich was the way back home 
He said take a right at the light, keep going straight until right, 

and then boy you're on your own 
And now in zanzibar a shootin' star 

was ridin' in a side car hummin' a lunar tune 
Yes, and the avatar said blow the bar but first remove the cookie jar, we're gonna teach those boys to laugh too soon 
And some kidnapped handicap was complaining that he caught the clap from some mousetrap he bought last night 
Well I unsnapped his skull cap and between his ears I saw a gap but he'd figured he'd be all right 


He was just blinded by the light. Cut loose like a deuce 
Another runner in the night. Blinded by the light 
Mama always told me not to look into the sights of the sun 
Oh but mama that's where the fun is 

Altri testi su: http://www.testimania.com/testi/testi_bruce_springsteen_62/testi_greetings_from_asbury_park,_nj_3013/testo_blinded_by_the_light_35309.html
Tutto su Bruce Springsteen: http://www.musictory.it/musica/Bruce+Springsteen

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Ho trovato queste interessanti informazioni - approfondimenti sul primo disco
del Boss e sul testo della sua prima famosa lunga autobiografica song che lo
apre. Il tutto tratto dal libro (frutto di tesi di laurea) di Patrizia De Rossi "Bruce
Springsteen e le donne - she's the one" (2014 - Imprimatur editore / RCS Libri) 
- L u c i a n o n e -

Il primo disco di Bruce Springsteen, 'Greetings from Asbury Park', NJ, esce 
il 5 gennaio del 1973 e si apre con Blinded by the light  -  In questo brano 
Springsteen  si presenta al mondo come teenage diplomat, un ragazzino 
educato che gioca a baseball con i suoi Indians (la squadra di baseball in 
cui S. giocava da ragazzino) e osserva la realtà e l'umanità che lo circondano
L'ambiente è quello del Jersey Shore,  la spiaggia dell'Oceano Atlantico dove
si consumano  amori e drammi, l'umanità è quella  variegata  e  in alcuni casi
stravagante che popola non solo quella spiaggia  ma anche i locali notturni, i
bar, le strade di Asbury Park, una cittadina di provincia ormai in disarmo dopo
aver vissuto fasti e onori alla fine dell'800 quando viene costruita come posto
di vacanza per i ricchi che si spostano da New York per andare al mare.
Asbury  Park è un luogo ricercato, all'avanguardia per alcuni versi, pieno di
attrazioni e soprattutto vicinissimo a Manhattan  da dove  ci si arriva anche
con il treno. Questo fino alla fine degli anni Sessanta, poi comincia la crisi:
Asbury Park  perde il suo appeal  perchè  ci sono nuovi posti  da scoprire,
la gente non prende più il treno come prima, e comunque ci sono gli aerei
che ti portano molto più lontano nello stesso arco di tempo, perchè vengo-
no costruiti case e uffici più belli  ed  economici in città vicine che portano
via medici, avvocati, professionisti e impiegati.  E allora la crisi colpice la
città, provoca malcontento e scontri.   Quelli razziali, che  avvengono  nel 
1970, non fanno sconti a nessuno  portando al degrado i palazzi più belli,
i negozi, i bar, i locali e con essi  la città stessa  che diventa quella "town
full of losers" come la definirà espressamente Bruce qualche anno dopo
in Thunder Road e a cui  fa  continuo riferimento  soprattutto  nella prima 
parte della sua carriera. 
L'umanità che incontra in questa città alla deriva  è costituita  da ragazze che non vivono
una vita facile, che lottano ogni giorno  per conquistare   il loro posto  nella società, ben 
consapevoli di quanto  questo sia difficile.  Possono rimanere deluse, possono vedere i
loro sogni infrangersi, possono deprimersi, ma non getteranno mai la spugna, non mol-
leranno mai tanto facilmente, non andranno mai in crisi e seppure dovessero piombare
 nella disperazione (cosa che nel corso degli anni inevitabilmente avverrà) continueran-
no a combattere e a non rinunciare mai alla loro speranza  di vedere  realizzati i propri 
sogni.  Non le vedremo mai annullarsi completamente  e la forza dei loro sogni, e della
loro speranza, farà andare tutto per il verso giusto:

and she was blinded by the light    
 (ed era accecata dalla luce)
cut loose like a deuce another runner in the night
(tagliente come una deuce, che ancora corre nella notte)
blinded by the light  (accecata dalla luce)
she got down but she never got tight, but she'll make it alright...
(si butta giù ma non andrà mai in crisi, e alla fine ce la farà)

Lucianone