lunedì 17 ottobre 2011

Società - Roma / blitz contro gli estremisti della manifestazione degli indignados

 Scontri durante la manifestazione di Roma:  blitz contro gli estremisti

Lunedi 17 ottobre -
Un centinaio gli appartamenti  perquisiti negli ambienti anarchici. Gli arrestati
rischiano tra i 3 e i 15 anni.
Milano - Una vasta operazione su tutto il territorio nazionale, dalla Lombardia alla Sicilia,
                passando per il Trentino e il Lazio. Polizia e carabinieri hanno suonato alla porta
                di un centinaio di appartamenti negli ambienti anarco-insurrezionalisti per cerca=
                re materiale usato negli scontri di sabato a Roma. Nessun provvedimento è stato 
                preso durante il blitz.       Ma domenica  sei persone sono state fermate a Firenze
                mentre rientravano a Roma. I giovani viaggiavano su un furgone, dentro al quale
                sarebbe stato trovato materiale     utilizzato probabilmente durante gli scontri nel
                corso della manifestazione di sabato 15 ottobre.        I ragazzi sono stati rilasciati
                dopo essere stati denunciati.  Intanto i 12 arrestati dutrante la manifestazione ri=
                schiano tra  i tre e i 15 anni di galera, con la motivazione pesante di     "Condotte
                violente pianificate e organizzate prima degli scontri"
importante: IDENTIKIT DEGLI ARRESTATI - Sono quasi tutti del Meridione e "con nessun
                     precedente". L'elenco compilato dagli inquirenti della Procura di Roma restituisce
                     per adesso solo nomi, cognomi e luoghi di nascita dei giovani arrestati     "le loro
                     storie personali - spiega un difensore - sono tutte da scrivere.  Sono stati sempli=
                     cemente presi nel mucchio".          Tutti dovranno comparire davanti al gip Elvira
                     Tamburelli.  L'elenco per ordine alfabetico è aperto da Giovanni Caputo, 23 anni,
                     di Terlizzi, il quale secondo alcuni organi d'informazione on-line si era trasferito da
                     qualche mese a Barcellona. Sempre dalla Puglia viene Valerio Pascali, 21 anni, di
                     San Pietro Vernotico, provincia di Brindisi, ma da tempo vive e studia a Bologna.
                     Le ragazze sono: Ilaria Ciancamerla, 19 anni, di Sora: Alessia Catarinozzi, 26 anni,
                     di Alatri; Alessandra Orchi, 29 anni, di Roma.  Il romeno è Roberto Scarlet di 21
                     anni.       Dell' hinterland capitolino sono: Lorenzo Giuliani, 19 anni di Genzano e
                     Giovanni Venuto, 30 anni di Tivoli.  Romani sono invece Giuseppe Cirleo, 20 anni
                     e Leonardo serena, 21 anni, Alessandro Venuto, 23 anni,     originario di Subiaco
                     mentre Stefano Conigliaro, 23 anni, è nato a Catania.
         
Auto date alle fiamme                       Attacco al ministero della Difesa    

                                                                                      Black bloc in azione in
                                                                                      via Merulana
                                                                                                        
                                                                                                   
Teppisti e black bloc a Roma a rovinare la manifestazione pacifica degli Indignados italiani

LOMBARDIA E CAMPANIA  -   Intanto a Milano polizia e carabinieri hanno eseguito almeno sei perquisizioni tra esponenti dell'ex "Bottiglieria".  A casa di un giovane sarebbero state trovate
una fionda e alcune bombolette. La concentrazione degli investigatori si sarebbe concentrata, in
particolatre, su indumenti che potrebbero portare all'identificazione degli autori degli scontri.,
confrontando fotogrfie e riprese delle violenze. Inoltre si cercano armi,oggetti contundenti   e
materiale esplosivo. Se si trovassero riscontri, potrebbe scattare l'arresto in flagranza.
Stessa situazione a Napoli e provincia che però ha visto la polizia entrare anche in appartamenti
degli ultrà del Napoli e degli esponenti di "Insurgencia".  A Roma le forze dell'ordine si sono 
recate da sei appartamenti del "Laurentino okkupato".
LE ALTRE CITTA'  -  A Padova sarebbe stata perquisita anche la sed di un'associazione legata
al "centro popolare occupato Gramigna", oltre che alcune abitazioni degli stessi attivisti.
Poi Livorno, Palermo e Teramo. Anche Torino è stata coinvolta nelle indagini. Il capoluogo
piemontese ha una lunga tradizione di centri sociali legati all'area anarchica.    Così come a
Cosenza e Senigallia. A Firenze dove domenica sono stati fermati sei presunti anarchici sono
state sequestrate maschere antigas e passamontagna.

Lucianone
            

domenica 16 ottobre 2011

Sport - Calcio: serie B / 10^ giornata

Risultati delle partite di serie B  /  10^ giornata  - 16/17ottobre 2011


Ascoli  -  Sampdoria  1 - 2  /  Bari  -  Empoli  1 - 0  /  Cittadella  -  Grosseto  2 - 0
Crotone  -  Gubbio  2 - 1  /  Livorno  -  Reggina  0 - 2  /  Nocerina  -  Modena  1 - 1
Sassuolo  -  Albinoleffe  1 - 0  /  Torino  -  Juve Stabia  1 - 0  /  Varese - Padova  3 - 0
Vicenza  -  Verona  2 - 1


Classifica  -  TORINO  26  //  Padova, Sassuolo  20  //  Sampdoria, Reggina, Bari  17  //
                      Brescia, Pescara  16  //  Livorno, Varese  15  //  Grosseto  14  //  Cittadella  13  //
                      Verona  12  //  Albinoleffe  10  //  Nocerina, Crotone  9  //  Juve Stabia, Empoli,
                      Vicenza, Modena, Gubbio  7  //  Ascoli  2 


Commenti  -  sintesi della decima giornata
Torino - Bianchi lancia il Torino in fuga / Quintq vittoria di fila e il vantaggio sale
              a  + 6  sulle dirette imseguitrici (Padova e Sassuolo)
Sampdoria  - Piovaccari e Foggia regalano la vittoria alla squadra di Atzori ad Ascoli
                      dove soffre prima di rimontare lo svantaggio e segnare il gol decisivo
                      al terzo di recupero proprio con Pasquale Foggia.
Sassuolo - Raggiunge il secondo posto con tanta grinta e cuore, premiati  con un gol di
                   Laribi al 1° di recupero, ma forse punisce oltre i suoi demeriti  un Albinoleffe
                   ben organizzato ma rinunciatario e che subisce la quinta sconfitta nelle ultime
                   sei gare.
Reggina . Si risveglia in trasferta per la seconda volta consecutiva e sbanca Livorno.
                 Si dimostra cinica e concreta e questa è la strada che dovrà seguire per stare
                 nel primo gruppo buono per la A. Sfortunato il Livorno che dopo il poker esterno
                 con l'Albinoleffe, deve stare a bocca asciutta.
Cittadella - Piega il Grosseto e convince superando la squadra toscana in grande difficoltà
                   quando deve concretizzare davanti alla porta veneta.
Vicenza - Supera il Verona in un derby-spettacolo ottenendo 3 punti super importanti.
                 E' soprattutto nel secondo tempo che si concretizza lo spettacolo con le reti
                 di Augustyn, Hallfredsson e Abbruscato che di testa incorna su punizione e
                 fa rimanere l'Hellas Verona inchiodata ai suoi 12 punti, sperando che vada
                 a schiodarsi domenica prossima in casa con la Nocerina: ma probabilmente
                 sarà ancora un'altra battaglia.


Lucianone


           


                         
  


  



sabato 15 ottobre 2011

Società italiana - Manifestazione nazionale degli indignati a Roma

LA MANIFESTAZIONE PACIFICA DEGLI 
INDIGNATI ITALIANI
Ancora una volta si materializzano dal niente questi incappucciati neri
questi anarchici/anarcoidi del cazzo, questi delinquenti, diciamolo pure
apertamente, che niente hanno a che fare con la parte sana, genuina e
contestatrice della gioventù indignata che oggi in modo pacifico sfilava
 per le vie di Roma per farsi sentire, per fare ascoltare le loro sante ra-
gioni di protesta contro questo mondo mercantile capeggiato da pochi
ricconi banchieri e non.  Comunque il loro materializzarsi in divisa da 
black bloc è stata senz'altro preceduto dalla loro partecipazione in mezzo
alla folla di pacifici dimostranti già con uniformi strane (passamontagna e
sciarponi) per cui si potevano individuare, anzi si dovevano isolare   da
parte della gran quantità di poliziotti e agenti dotati di blindati e furgoni 
delle forze dell'ordine e magari caricati dentro a forza prima che il tutto
accadesse. Insomma sembra essere anche mancata parecchia prevenzio-
ne. E questi delinquenti lo sanno, anche loro hanno modo di mettersi in
contatto, cellulari e reti, eccetera. Tra questi ci sono dentro elementi dei
vari centri sociali d'Italia, e delle tifoserie estremiste degli stadi. Perchè
non si schedano a uno a uno? Già fatto? Si sa chi sono, italiani e stranieri
che siano? Allora si intervenga. Compete alle questure e alla polizia e ai
carabinieri. Non certo ai cittadini, alle persone normali come noi. 
CHE COSA SI ASPETTA? Che la prossima volta ci scappi il morto o i
morti? E sperando che intanto (tra i ricoverati gravi) questa volta non
ci sia.  E inoltre adesso ci sarà  Berlusconi e il Pdl che si scateneranno
ancora contro la sinistra dandole colpe che non ha...
  Ma il modo di manifestare a Roma, come è stato fatto simultaneamente
nella maggior parte delle città del mondo, è stato fin dalla prima mattina 
pacifico, tranquillo, con le migliori intenzioni, e anzi magari con gli slogan
divertenti prendendo ad esempio i manifestanti "indignados" spagnoli e
americani di poco tempo fà a Madrid e a New York.
Ma no!! Questi cazzuti black bloc si insinuano, si infiltrano a rompere, a
spaccare, a frantumare ciò che un movimento. quello degli indignati ita=
liani, vogliono costruire o perlomeno     cominciare a costruire partendo
dalle piazze e in modo pacifico.
 Era cominciato tutto a Seattle nel 1999... Ma possibile che non si riescano
a bloccare, a prendere una volta per tutte queste poche centinaia di delin=
quenti che hanno come unico obiettivo la distruzione fine a se stessa, che
come obiettivo principale hanno quello     di distruggere le manifestazioni  
civili che sono fondamentali in un mondo democratico, e che sono tra le 
poche di cui la gente, il popolo calpestato può oggi ancora usufruire in modo
libero e senza paura?
Invece oggi a Roma la paura tra i dimostranti, tra cui c'erano all'inizio anche 
famiglie intere, è stata più che palpabile. Non si può continuare così, non si
può!  Non si può andare in piazza, in futuro, pensando    di poter rischiare la
vita insieme naturalmente alle forze dell'ordine  (anche loro hanno famiglia,
anche loro hanno paghe da operai) - Il mondo si deve cambiare, è obbligatorio
per le niuove e future generazioni cambiarlo (basta ricchi e straricchi   e poveri
e strapoveri e giovani precari a vita o disoccupati a vita), ma non in questo mo-
do, con violenze, saccheggi, devastazioni.
Quello che è successo oggi a Roma, quello che era successo in agosto a Londra
e in altre città e cittadine inglesi non è accettabile.
La distruzione per la distruzione non porta a niente. La rivoluzione oggi si deve
fare con altri mezzi che non siano la devastazione. La rivoluziono oggi si fa solo
con l'intelligenza, con lo studio, con la cultura e con la costruzione delle idee  -
Non lò vogliamo questo capitalismo selvaggio? Allora pensiamo ad altro, ma
pensiamoci.  Usiamo la rete in modo intelligente: pensiamo ad una Primavera
araba occidentalizzata,  ma facciamolo con i mezzi democratici che abbiamo.
Lucianone


Adesso voglio farvi un resoconto degli avvenimenti di oggi, prendendo come al solito
spunto dalle notizie dei vari giornali, o come dico io (ormai lo sapete) della carta stampata
e naturalmente anche con l'ausilio di immagini (vedrò se riesco a inserire qualche video)




Dal "Corriere della Sera" - online -
ROMA  -  Incidenti a Roma durante la manifestazione pacifica degli
                "indignados" italiani.
                 Corteo guastato da teppisti - Ferito uomo 60enne, roghi d'auto,
                 bombe carta, massima allerta con duemila agenti schierati.
                Aggredito e colpito al volto mentre cerca di fermare le violenze.
                  
Indignati e arrabbiati. Alla grande manifestazione nazionale in corteo a Roma partecipano oggi
migliaia di persone arrivate da tutta Italia. Deve essere una manifestazione pacifica ma ci sono 
i black bloc a rovinare tutto. Intorno alle 16 una bomba carta è esplosa contro una ex sede del=
l' Agenzia delle Entrate in via Labicana. Poco prima un gruppo di uomini vestiti interamente di
nero, con in testa passamontagna o caschi da motocicletta, aveva bruciato auto, bandiere Trico=
lori e dell'Unione Europea, e aveva distrutto vetrine, sportelli bancomat, saccheggiando negozi
che trovava sulla sua strada.  Le forze dell'ordine, per ora, non reagiscono:  controllano la situa=
zione senza intervenire.  Si contano però un uomo (sessantenne) ferito e quattro arresti di anarco-
insurrezionalisti prima dell'inizio del corteo.


                           Indignati da tutta Italia a Roma - Fumo nero si alza dal corteo


UN FERITO IN VIA CAVOUR - Il gruppo dei violenti se la prende con i simboli: prima le 
bandiere europee di un hotel, poi due banche, quindi l'ex sede delle Entrate.     Occupata e
devastata anche la sede della società Manpower (lavoro interinale9 al Colosseo.
Un uomo è stato aggredito e ferito in via Cavour durante il corteo. Stava tentando di fermare
un lancio di bottiglie contro i vigili del fuoco intenti a domare il rogo di un Suv, una delle tre
auto date alle fiamme da alcuni teppisti, quando è stato aggredito. L'uomo, di circa 60 anni
è rimasto lievemente ferito al volto.


                             Roma - blindati sbarrano gli accessi ai Fori Imperiali 


Manifestazione  degli Indignati conclusa con cinque ore di guerriglia, 70 feriti negli
scontri (tre sono gravi). - Carabiniere colpito da infarto - Scontri fino a tarda sera.
caccia a gruppo di black bloc in zona Labicana: contestati dagli abitanti.
 incidenti iniziati
LA SCONFITTA DEI MANIFESTANTI PACIFICI  -
Un pomeriggio di guerriglia. Quella che doveva essere una protesta pacifica, una
festa di chi si sentiva indignato per i costi della politica e della crisi economica, si
è trasformata in un incubo. Gli Indignati che avevano iniziato il crteo a Roma con
cori e bandiere colorate, sono stati sconfitti da 500 giovani incappucciati e armati
di bastoni, mazze, bombe carta e fumogeni.
I violenti scontri in piazza San Giovanni, luogo storico delle manifestazioni sindacali 
e democratiche, e in altre aree della Capitale lungo il percorso del corteo sono stati
il culmine di una serie di incidenti iniziati intorno alle 15 in via Cavour, con bandiere 
bruciate, auto e cassonetti dati alle fiamme, violenze contro chi cvontestava i teppi=
sti.  Cinque ore di battaglia urbana   con le forze dell'ordine prese d'assalto da una
pioggia di sassi e sanpietrini òlanciati dai black bloc e un paio di militari che hanno
rischiato la vita nel rogo di un furgone dei carabinieri incendiato   da gruppi di vio=
lenti.  Due troupe televisive sono state aggredite e un fotografo ferito alla testa.
Un uomo rischia di perdere l'uso di una mano.  


    Roma - furgone dei carabinieri incendiato dai black bloc e distrutto dalle fiamme  


CARICHE E CODICE ROSSO   -  Sono circa 70 i feriti negli scontri  (50 sarebbero
gli appartenenti alle forze dell'ordine) di cui tre sono in gravi condizioni e sono stati
ricoverati in codice rosso. un manifestante di Sinistra e Libertà che ha perso due dita
per l'esplosione di un petardo, un poliziotto colpito al torace e una terza persona che
ha riportato traumi multipli.






Lucianone
      


                  


                  

venerdì 14 ottobre 2011

Politica e società - Il voto alla Camera: il governo ottiene la fiducia

Il governo ottiene la fiducia:  i SI' sono 316                                  visioni post - 6

Berlusconi: agguato sventato, figuraccia dell'opposizione.
Gli scajoliani non tradiscono.
Tensioni nel centrosinistra.
Bossi: "Il Premier andrà al voto quando lo decido io".

Milano  -  Il governo Berlusconi ha ottenuto la sua ennesima fiducia alla 
                 Camera:  i SI' sono stati 316, i NO 301.       Un risultato che il 
                 centrodestra si attendeva e che presuppone, seppure di poco, 
                 l'esistenza della maggioranza assoluta dell'Assemblea che solo
                 fino a poche ore prima del voto sembrava essere messa in di=
                scussione.  Dopo chenei giorni scorsi il governo era stato battuto
                a montecitorio,sul rendimento dello Stato, un episodio che nelle 
                fila del Pdl era stato derubricato a semplice "incidente", i deputati 
                sono stati chiamati a rinnovare il proprio sostegno all' esecutivo.
                E alla fine questo sostegno c'è stato.   Berlusconi quindi resta in 
                sella. Quanto all'opposizione è andato a vuoto   il tentativo di far 
                fallire il voto per mancanza del numero legale. La maggioranza è
                tale anche sul fronte del quorum, ma nel centrosinistra si è aperto
                un aspro dibattito sul ruolo dei radicali - eletti nel 2008 nelle fila
                del PD - che hanno deciso di non seguire le indicazioni del gruppo 
                e di entrare in aula già durante la prima "chiama",  vanificando 
                così ogni tentativo di abbattimento del numero legale (come si è
                poi dimostrato, la loro decisione sarebbe stata comunque iniflu=
                ente).
                        Berlusconi attorniato dai deputati del Pdl dopo il voto

                Berlusconi soddisfatto  - In tutto questo il premier Berlusconi può
                tirare un sospiro di sollievo e celebrare una nuova vittoria politica:
                "Ho la fiducia dopo aver sventato    la figuraccia dell' opposizione
                che ha sbagliato i suoi calcoli mettendo in atto i vecchi trucchi del
                più bieco parlamentarismo       e offrendo una immagine su cui gli
                italiani rifletteranno", ha detto alla fine Berlusconi.
                Ex Responsabili: il caso Sardelli  -  In occasione della sconfitta del
                governo sul rendiconto dello Stato, erano mancati allìappello alcuni 
                voti degli ex Responsabili. Nel corso delle dichiarazioni di voto Sil=
                vano Moffa, capogruppo di Popolo e Territorio, aveva assicurato a
                Berlusconi:"Saremo qui a sostenerla".    Nelle sue file alla fine c'è 
                stata solo la defezione di Luciano Sardelli, che non ha   preso parte  
                al voto. "Non parteciperò - aveva anticipato il deputato -  Ho sugge=
                rito al premier Berlusconi   di andare al Colle inaugurando così una
                nuova fase". La sua scelta gli è però costata   l'allontanamento dal
                gruppo parlamentare: "Sardelli è fuori da Popolo e Territorio"   ha
                dichiarato Moffa alle agenzie al termine della seduta. E subito dopo
                lo stesso Sardelli ha replicato con una puntualizzazione: "Sono io che
                me ne vado".
                BOSSI E IL VOTO ANTICIPATO  -  Significativa al  termine della
                seduta anche la dichiarazione del leader leghista Umberto Bossi: 
                "Appena sono arrivato in Aula ho capito che la fiducia sarebbe pas=
                sata. La Lega c'era tutta e il Pdl anche". Il governo regge fino al 2013?
                "Non lo so", risponde Bossi. Il voto anticipato? "Berlusconi - dice il
                capo leghista - andrà al voto quando lo decido io".     Bossi aggiunge
                anche che su Bankitalia non ci sono novità.
      










giovedì 13 ottobre 2011

L' OPINIONE del giovedì - "Parlando di indignados..."

L' OPINIONE del giovedì      (di Lucianone) 


"Parlando di indignados..."


E' un discorso lungo... Ma va affrontato. 
Non sembra, ma tutto deve essere cominciato proprio dalla Primavera araba,
da quel venditore di frutta ambulante tunisino che aveva dato l'esempio, poi 
sono seguiti i giovani blogger che hanno dato notizia del giovane fruttivendolo,
e poi la voce si è diffusa nella rete in modo sempre più veloce tramite facebook, 
twitter eccetera. Una cosa del genere,ma in negativo, si era verificata a Londra
in agosto quando i giovani teenager dellezone più periferiche avevano deciso di
mettere  a ferro e fuoco  interi  quartieri, ma solo per contestare qualcosa, per 
farsi notare (tanti erano figli di genitori ricchi o benestanti).
Ma la primavera araba è stato qualcosa di serio che riguardava la mancanza di 
democrazia di quei paesi: Tunisia, Egitto e poi Libia, ultimamente Siria e Yemen. 
E comunque  la rivoluzione  che si sta preparando  nell'Occidente frantumato da 
una finanza fallimentare e da una politica pressochè allo sfascio almeno nei paesi
ad economia a rischio (vedi per ora Italia e Grecia, ma Spagna e Portogallo non 
stanno molto meglio) ha avuto origine dal movimento che, appunto prendendo
spunto dalle rivolte popolari inizialmente pacifiche dei Paesi arabi, è nato poi a 
Madrid attraverso soprattutto la popolazione studentesca giovanile spagnola.
I primi sit.in e i primi presidi in piazza con tende e organizzazione quasi militare, 
ma sempre pacifica e tranquilla, che è andata avanti per parecchie settimane sia 
di notte che di giorno. E quel movimento chemha preso come nome "indignados"  
ha poi costretto insieme ad altre cause (la più eclatante delle quali è stata la crisi 
economica) a far dimettere il primo ministro spagnolo.


Lucianone

mercoledì 12 ottobre 2011

SOCIETA' Italiana - Gli "indignados" italiani sul piede di guerra

ORMAI ANCHE GLI "indignados" italiani SONO SUL PIEDE DI GUERRA
contro questo governo, contro le banche e i grandi capitali

Scontri a Bologna, presidi a Roma e Milano, pasta a Napoli  -
A Bologna 13 feriti - A Roma strade blindate per Napolitano
in Bankitalia. I ragazzi: "Fateci parlare con lui" - Prima piantano
le tende in via Nazionale, poi ottengono  di portare la loro lettera
al Presidente.

Bologna, 12 ottobre 2011  -  In attesa dell' I-Day, la "giornata dell'indignazione",
che si terrà sabato prossimo a Roma, oggi Bologna è stata teatro di scontri tra
gli indignados italiani e le forze dell'ordine con lancio di uova e vernice davanti
alla sede della Banca d' Italia.
SCONTRI A BOLOGNA  -  Si è concluso in piazza Verdi poco dopo le 13 il corteo
degli "indignados" partito questa mattina a Bologna davanti alla sede della Banca 
d'Italia in piazza Cavour dove ci sono stati due scontri tra le forze dell'ordine e i
giovani che volevano entrare nell' istituto di credito. Il corteo è entrato nella sede
della Corte d'Appello    in via Monticelli, urlando slogan, stracciando alcune carte
degli ufficiali giudiziari e gettando dalla finestra    alcuni registri dei protesti e dei
pignoramenti. All'interno degli uffici è stata anche sfondata una porta 
Gli "indignados" hanno poi ripreso il cammino lungo via Zamboni per fermarsi in
piazza Verdi dove  hanno attaccato alcuni    manifesti ai muri, con le ragioni della 
protesta. il bilancio serale parla di 12 feriti (sei poliziotti   e sei carabinieri) e una
ragazza dimostrante ferita alla bocca e soccorsa dal 118. Gli agenti hanno caricato
due volte i manifestanti che hanno cercato di entrare negli uffici della Banca cen=
trale.
QUI MILANO  -  Una delegazione del coordinamento milanese verso la manife=
stazione nazionale degli "indignados"in programma sabato prossimo a Roma  ha
consegnato oggi nella sede meneghina   della Banca d' Italia     una lettera con le 
proprie richieste contro la crisi e le banche.  I manifestanti, in rappresentanza di
diverse realtà    tra cui Cub, Usb, San Precario, Arci e popolo viola, chiedono tra
l'altro "la cancellazione dell'articolo 8 dell'accordo tra sindacati e Confindustria",
"il salario minimo", "il diritto all'insolvenza e il diritto di riappropriarci di ciò che
ci è stato sottratto con la forza dell'inganno da banche, speculazioni finanziarie e
governo connivente". La lettera è stata consegnata    al vicedirettore della sede
milanese, Giovanni mario Alfieri.  
Il gruppo di dimostranti ha poi acceso fumogeni e srotolato  uno striscione con
la scritta "Voglia di sciopero precario" ed è rientrato con un breve corteo fino
piazza Cordusio, dove è stato allestito un banchetto      L'ingresso della sede  
della Banca d'Italia è stato sorvegliato dalle forze dell'ordine   durante l'intear
manifestazione., 
QUI  NAPOLI  -  Gli indignati napoletani, dopo l'occupazione per breve tempo 
della Banca nazionale del lavoro, sono ritornati davanti alla sede della Banca
d'Italia in via Cervantes nel centro di Napoli. Continuano i cori e gli striscioni
di protesta a firma dei Draghi ribelli che hanno annunciato nuove iniziative.
Gli indignati hanno apparecchiato delle tavole per "mangiare la crisi", come 
recita il loro slogan. Hanno portato tavolini, tovaglie a quadretti, piatti e bic=
chieri e stanno mangiando spaghetti al pomodoro e pagnotte di pane e morta=
della. Sulla tavola c'è un cartello con la scritta "Non contate su di noi, questi
erano gli ultimi soldi rimasti". La protesta ha suscitato la curiosità dei passanti -
alcuni dei quali si fermano a mangiare e a osservare la singolare iniziativa dei
giovani che protestano contro la crisi e la manovra finanziaria.
"Hanno mangiato parti delle nostre vite, ora per una volta      mangiamo noi e
banchettiamo davanti alla Banca d'Italia", è il coro dei "draghi ribelli", come
si fanno chiamare i manifestanti.
QUI  ROMA  -  "Non portare con sè bandiere e simboli di partito, movimenti 
o sindacati, ma solo la bandiera italiana e la costituzione.    Non agire in modo
violento". Questo il manifesto degli indignati tricolori che oggi hanno bloccato
il traffico in via del Corso, a Roma, dopo essersi dati appuntamento tramite la
rete. "Siamo venuti a Roma da tutta Italia     in sostegno di Gaetano Ferrieri -
dicono i manifestanti - che dal 4 giugno sta facendo lo sciopero della fame per
chiedere l'abolizione dei privilegi per i parlamentari"-    In un primo momento
era stata annunciata la convergenza dei manifestanti verso la sede di Bankita=
lia, ma in una via Nazionale già blindata per l'imminente arrivo di Giorgio Na=
politano al convegno cui parteciperà anche il governatore Mario Draghi,    ci 
sono forze dell'ordine e giornalisti in quantità  inusuale mentre in cielo volteg=
gia un elicottero. 

Visioni post - 5

Lucianone

POLITICA .- Napolitano: serve una verifica di maggioranza

BERLUSCONI  ALLA CAMERA SENZA OPPOSIZIONE


Il capo dello Stato Napolitano: "Grande preoccupazione" e
subito dopo dice ancora "serve una verifica di maggioranza".


(Da Redazione Online del "Corriere della Sera" di mercoledì 12 ottobre)


Roma  -  Nessun passo indietro. La strategia del governo è andare avanti,
nonostante la bocciatura alla Camera     dell'articolo e del rendiconto dello
Stato.     Silvio Berlusconi chiederà la fiducia alla Camera giovedì alle 11,
subito dopo aver concluso un consiglio dei ministri. Ma il premier parlerà
davanti ad un'aula composta unicamente   dai deputati della maggioranza.
Tutti i partiti di opposizione hanno infatti deciso di non assistere al discorso
del presidente del Consiglio. La verifica verrà votata venerdì, e in quella i
deputati della minoranza ci saranno per votare ovviamente contro il governo.
LA DECISIONE DELL'OPPOSIZIONE
La proposta è partita dal gruppo di Futuro e Libertà. Ma è stata condivisa
da tutte le altre forze di opposizione che si sono riunite alle 19 a Montecitorio.
L'Aventino del PD era in realtà     già partito nel pomeriggio di martedì.
I deputati democratici non avevano infatti preso parte alle riunioni delle
commissioni della Camera.   E' stato poi lo stesso Bersani a schierare il
partito in questa forma di protesta che ha pochi precedenti, il più celebre
dei quali risale   al caso Matteotti, nel 1924, evento decisivo nella storia
del Fascismo.
LA QUERELLE SUL RENDICONTO
I capigruppo, dopo una riunione con il presidente della Camera Gianfranco
Fini, hanno deciso di far parlare Berlusconi giovedì e non mercoledì (cioè
oggi). Una decisione che non è piaciuta alla maggioranza. Tanto che il ca=
pogruppo della Lega, Marco Reguzzoni, accusa Fini    di "essere di parte
non consentendo al governo di riferire in data odierna".
Secondo l'esponente del Carroccio, "Fini ha espresso valutazioni politiche
in una sede istituzionale sul comportamento del governo,    valutazioni che
non competono al presidente della Camera.    Quest'ultimo si è comunque
recato al Quirinale, su invito dell'opposizione, per spiegare come sia diven=
tato difficile, vista la situazione in cui versa la maggioranza,     garantire il 
normale andamento dei lavori parlamentari.
In particolare Fini avrebbe spiegato al Capo dello Stato le ragioni dell'op=
posizione secondo cui      non è possibile procedere alle comunicazioni del
presidente del Consiglio dopo la bocciatura dell'articolo e4 del rendiconto 
2010.
IL CAPO DELLO STATO
Ed è proprio Napolitano, in una nota, a chedere una "risposta credibile"
anche per capire se la maggioranza è in grado di operare", dopo il voto
di martedì.   Dunque, "la questione che si pone è   se la maggioranza di
governo ricompostasi nel giugno scorso con l'apporto di un nuovo gruppo, 
sia in grado di operare con la costante coesione necessaria per garantire
adempimenti imprescindibili come l'insieme delle decisioni di bilancio e
soluzioni adeguate per i problemi più urgenti del paese, anche in rapporto
agli impegni e obblighi europei.

martedì 11 ottobre 2011

Società - esteri - Myanmar: amnistia del regime

Myanmar  -  Liberati oltre 6mila prigionieri dopo che, su pressione della comunità internazionale,
                      la commissione per i diritti dell'uomo aveva chiesto il rilascio dei reclusi che non
                      rappresentavano una minaccia per la stabilità del Paese.
                      Domani le prime scarcerazioni, mentre nei prossimi giorni sono attese decisioni per 
                      i detenuti politici. Il Myanmar ha deciso oggi la liberazione di oltre 6.300 prigionieri.
                      Ultima ora
                      L'amnistia comprendente anche detenuti politici avverrà nei prossimi giorni. Le pri=
                      me scarcerazioni saranno effettuate domani. Lo annuncia la tv di Stato. 
                       
                              Monaci del Myanmar protestano contro il regime militare
  Lucianone

lunedì 10 ottobre 2011

SCIENZE - Antropologia: il piccolo hobbit

               Antropologia  -  Si riaccende il dibattito sul piccolo hobbit.
Un nuovo studio suggerisce che Homo floresiensis,  l'hobbit
dell'Indonesia, sia un essere umano deformato piuttosto che
una nuova specie.
Il fossile, antico di 18.000 anni, era stato scoperto  nel 2003  sull'isola 
indonesiana di Flores.    -    Le nuove scansioni  del cranio effettuate 
presso  la    Columbia University, a New York, sembrano   avvalorare
l'idea che  questo ominide dalla testa piccola    fosse semplicemente 
un homo sapiens affetto da microcefalia.
(notizia ripresa dal mensile "BBC Science", versione italiana, 
di ottobre, n.1)


Che ne diranno gli esperti Piero Angela e figlio...?


Lucianone