Scontri durante la manifestazione di Roma: blitz contro gli estremisti
Lunedi 17 ottobre -
Un centinaio gli appartamenti perquisiti negli ambienti anarchici. Gli arrestati
rischiano tra i 3 e i 15 anni.
Milano - Una vasta operazione su tutto il territorio nazionale, dalla Lombardia alla Sicilia,
passando per il Trentino e il Lazio. Polizia e carabinieri hanno suonato alla porta
di un centinaio di appartamenti negli ambienti anarco-insurrezionalisti per cerca=
re materiale usato negli scontri di sabato a Roma. Nessun provvedimento è stato
preso durante il blitz. Ma domenica sei persone sono state fermate a Firenze
mentre rientravano a Roma. I giovani viaggiavano su un furgone, dentro al quale
sarebbe stato trovato materiale utilizzato probabilmente durante gli scontri nel
corso della manifestazione di sabato 15 ottobre. I ragazzi sono stati rilasciati
dopo essere stati denunciati. Intanto i 12 arrestati dutrante la manifestazione ri=
schiano tra i tre e i 15 anni di galera, con la motivazione pesante di "Condotte
violente pianificate e organizzate prima degli scontri"
importante: IDENTIKIT DEGLI ARRESTATI - Sono quasi tutti del Meridione e "con nessun
precedente". L'elenco compilato dagli inquirenti della Procura di Roma restituisce
per adesso solo nomi, cognomi e luoghi di nascita dei giovani arrestati "le loro
storie personali - spiega un difensore - sono tutte da scrivere. Sono stati sempli=
cemente presi nel mucchio". Tutti dovranno comparire davanti al gip Elvira
Tamburelli. L'elenco per ordine alfabetico è aperto da Giovanni Caputo, 23 anni,
di Terlizzi, il quale secondo alcuni organi d'informazione on-line si era trasferito da
qualche mese a Barcellona. Sempre dalla Puglia viene Valerio Pascali, 21 anni, di
San Pietro Vernotico, provincia di Brindisi, ma da tempo vive e studia a Bologna.
Le ragazze sono: Ilaria Ciancamerla, 19 anni, di Sora: Alessia Catarinozzi, 26 anni,
di Alatri; Alessandra Orchi, 29 anni, di Roma. Il romeno è Roberto Scarlet di 21
anni. Dell' hinterland capitolino sono: Lorenzo Giuliani, 19 anni di Genzano e
Giovanni Venuto, 30 anni di Tivoli. Romani sono invece Giuseppe Cirleo, 20 anni
e Leonardo serena, 21 anni, Alessandro Venuto, 23 anni, originario di Subiaco
mentre Stefano Conigliaro, 23 anni, è nato a Catania.
Auto date alle fiamme Attacco al ministero della Difesa
Black bloc in azione in
via Merulana
Teppisti e black bloc a Roma a rovinare la manifestazione pacifica degli Indignados italiani
LOMBARDIA E CAMPANIA - Intanto a Milano polizia e carabinieri hanno eseguito almeno sei perquisizioni tra esponenti dell'ex "Bottiglieria". A casa di un giovane sarebbero state trovate
una fionda e alcune bombolette. La concentrazione degli investigatori si sarebbe concentrata, in
particolatre, su indumenti che potrebbero portare all'identificazione degli autori degli scontri.,
confrontando fotogrfie e riprese delle violenze. Inoltre si cercano armi,oggetti contundenti e
materiale esplosivo. Se si trovassero riscontri, potrebbe scattare l'arresto in flagranza.
Stessa situazione a Napoli e provincia che però ha visto la polizia entrare anche in appartamenti
degli ultrà del Napoli e degli esponenti di "Insurgencia". A Roma le forze dell'ordine si sono
recate da sei appartamenti del "Laurentino okkupato".
LE ALTRE CITTA' - A Padova sarebbe stata perquisita anche la sed di un'associazione legata
al "centro popolare occupato Gramigna", oltre che alcune abitazioni degli stessi attivisti.
Poi Livorno, Palermo e Teramo. Anche Torino è stata coinvolta nelle indagini. Il capoluogo
piemontese ha una lunga tradizione di centri sociali legati all'area anarchica. Così come a
Cosenza e Senigallia. A Firenze dove domenica sono stati fermati sei presunti anarchici sono
state sequestrate maschere antigas e passamontagna.
Lucianone
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lunedì 17 ottobre 2011
domenica 16 ottobre 2011
Sport - Calcio: serie B / 10^ giornata
Risultati delle partite di serie B / 10^ giornata - 16/17ottobre 2011
Ascoli - Sampdoria 1 - 2 / Bari - Empoli 1 - 0 / Cittadella - Grosseto 2 - 0
Crotone - Gubbio 2 - 1 / Livorno - Reggina 0 - 2 / Nocerina - Modena 1 - 1
Sassuolo - Albinoleffe 1 - 0 / Torino - Juve Stabia 1 - 0 / Varese - Padova 3 - 0
Vicenza - Verona 2 - 1
Classifica - TORINO 26 // Padova, Sassuolo 20 // Sampdoria, Reggina, Bari 17 //
Brescia, Pescara 16 // Livorno, Varese 15 // Grosseto 14 // Cittadella 13 //
Verona 12 // Albinoleffe 10 // Nocerina, Crotone 9 // Juve Stabia, Empoli,
Vicenza, Modena, Gubbio 7 // Ascoli 2
Commenti - sintesi della decima giornata
Torino - Bianchi lancia il Torino in fuga / Quintq vittoria di fila e il vantaggio sale
a + 6 sulle dirette imseguitrici (Padova e Sassuolo)
Sampdoria - Piovaccari e Foggia regalano la vittoria alla squadra di Atzori ad Ascoli
dove soffre prima di rimontare lo svantaggio e segnare il gol decisivo
al terzo di recupero proprio con Pasquale Foggia.
Sassuolo - Raggiunge il secondo posto con tanta grinta e cuore, premiati con un gol di
Laribi al 1° di recupero, ma forse punisce oltre i suoi demeriti un Albinoleffe
ben organizzato ma rinunciatario e che subisce la quinta sconfitta nelle ultime
sei gare.
Reggina . Si risveglia in trasferta per la seconda volta consecutiva e sbanca Livorno.
Si dimostra cinica e concreta e questa è la strada che dovrà seguire per stare
nel primo gruppo buono per la A. Sfortunato il Livorno che dopo il poker esterno
con l'Albinoleffe, deve stare a bocca asciutta.
Cittadella - Piega il Grosseto e convince superando la squadra toscana in grande difficoltà
quando deve concretizzare davanti alla porta veneta.
Vicenza - Supera il Verona in un derby-spettacolo ottenendo 3 punti super importanti.
E' soprattutto nel secondo tempo che si concretizza lo spettacolo con le reti
di Augustyn, Hallfredsson e Abbruscato che di testa incorna su punizione e
fa rimanere l'Hellas Verona inchiodata ai suoi 12 punti, sperando che vada
a schiodarsi domenica prossima in casa con la Nocerina: ma probabilmente
sarà ancora un'altra battaglia.
Lucianone
Ascoli - Sampdoria 1 - 2 / Bari - Empoli 1 - 0 / Cittadella - Grosseto 2 - 0
Crotone - Gubbio 2 - 1 / Livorno - Reggina 0 - 2 / Nocerina - Modena 1 - 1
Sassuolo - Albinoleffe 1 - 0 / Torino - Juve Stabia 1 - 0 / Varese - Padova 3 - 0
Vicenza - Verona 2 - 1
Classifica - TORINO 26 // Padova, Sassuolo 20 // Sampdoria, Reggina, Bari 17 //
Brescia, Pescara 16 // Livorno, Varese 15 // Grosseto 14 // Cittadella 13 //
Verona 12 // Albinoleffe 10 // Nocerina, Crotone 9 // Juve Stabia, Empoli,
Vicenza, Modena, Gubbio 7 // Ascoli 2
Commenti - sintesi della decima giornata
Torino - Bianchi lancia il Torino in fuga / Quintq vittoria di fila e il vantaggio sale
a + 6 sulle dirette imseguitrici (Padova e Sassuolo)
Sampdoria - Piovaccari e Foggia regalano la vittoria alla squadra di Atzori ad Ascoli
dove soffre prima di rimontare lo svantaggio e segnare il gol decisivo
al terzo di recupero proprio con Pasquale Foggia.
Sassuolo - Raggiunge il secondo posto con tanta grinta e cuore, premiati con un gol di
Laribi al 1° di recupero, ma forse punisce oltre i suoi demeriti un Albinoleffe
ben organizzato ma rinunciatario e che subisce la quinta sconfitta nelle ultime
sei gare.
Reggina . Si risveglia in trasferta per la seconda volta consecutiva e sbanca Livorno.
Si dimostra cinica e concreta e questa è la strada che dovrà seguire per stare
nel primo gruppo buono per la A. Sfortunato il Livorno che dopo il poker esterno
con l'Albinoleffe, deve stare a bocca asciutta.
Cittadella - Piega il Grosseto e convince superando la squadra toscana in grande difficoltà
quando deve concretizzare davanti alla porta veneta.
Vicenza - Supera il Verona in un derby-spettacolo ottenendo 3 punti super importanti.
E' soprattutto nel secondo tempo che si concretizza lo spettacolo con le reti
di Augustyn, Hallfredsson e Abbruscato che di testa incorna su punizione e
fa rimanere l'Hellas Verona inchiodata ai suoi 12 punti, sperando che vada
a schiodarsi domenica prossima in casa con la Nocerina: ma probabilmente
sarà ancora un'altra battaglia.
Lucianone
sabato 15 ottobre 2011
Società italiana - Manifestazione nazionale degli indignati a Roma
LA MANIFESTAZIONE PACIFICA DEGLI
INDIGNATI ITALIANI
Ancora una volta si materializzano dal niente questi incappucciati neri
questi anarchici/anarcoidi del cazzo, questi delinquenti, diciamolo pure
apertamente, che niente hanno a che fare con la parte sana, genuina e
contestatrice della gioventù indignata che oggi in modo pacifico sfilava
per le vie di Roma per farsi sentire, per fare ascoltare le loro sante ra-
gioni di protesta contro questo mondo mercantile capeggiato da pochi
ricconi banchieri e non. Comunque il loro materializzarsi in divisa da
black bloc è stata senz'altro preceduto dalla loro partecipazione in mezzo
alla folla di pacifici dimostranti già con uniformi strane (passamontagna e
sciarponi) per cui si potevano individuare, anzi si dovevano isolare da
parte della gran quantità di poliziotti e agenti dotati di blindati e furgoni
delle forze dell'ordine e magari caricati dentro a forza prima che il tutto
accadesse. Insomma sembra essere anche mancata parecchia prevenzio-
ne. E questi delinquenti lo sanno, anche loro hanno modo di mettersi in
contatto, cellulari e reti, eccetera. Tra questi ci sono dentro elementi dei
vari centri sociali d'Italia, e delle tifoserie estremiste degli stadi. Perchè
non si schedano a uno a uno? Già fatto? Si sa chi sono, italiani e stranieri
che siano? Allora si intervenga. Compete alle questure e alla polizia e ai
carabinieri. Non certo ai cittadini, alle persone normali come noi.
CHE COSA SI ASPETTA? Che la prossima volta ci scappi il morto o i
morti? E sperando che intanto (tra i ricoverati gravi) questa volta non
ci sia. E inoltre adesso ci sarà Berlusconi e il Pdl che si scateneranno
ancora contro la sinistra dandole colpe che non ha...
Ma il modo di manifestare a Roma, come è stato fatto simultaneamente
nella maggior parte delle città del mondo, è stato fin dalla prima mattina
pacifico, tranquillo, con le migliori intenzioni, e anzi magari con gli slogan
divertenti prendendo ad esempio i manifestanti "indignados" spagnoli e
americani di poco tempo fà a Madrid e a New York.
Ma no!! Questi cazzuti black bloc si insinuano, si infiltrano a rompere, a
spaccare, a frantumare ciò che un movimento. quello degli indignati ita=
liani, vogliono costruire o perlomeno cominciare a costruire partendo
dalle piazze e in modo pacifico.
Era cominciato tutto a Seattle nel 1999... Ma possibile che non si riescano
a bloccare, a prendere una volta per tutte queste poche centinaia di delin=
quenti che hanno come unico obiettivo la distruzione fine a se stessa, che
come obiettivo principale hanno quello di distruggere le manifestazioni
civili che sono fondamentali in un mondo democratico, e che sono tra le
poche di cui la gente, il popolo calpestato può oggi ancora usufruire in modo
libero e senza paura?
Invece oggi a Roma la paura tra i dimostranti, tra cui c'erano all'inizio anche
famiglie intere, è stata più che palpabile. Non si può continuare così, non si
può! Non si può andare in piazza, in futuro, pensando di poter rischiare la
vita insieme naturalmente alle forze dell'ordine (anche loro hanno famiglia,
anche loro hanno paghe da operai) - Il mondo si deve cambiare, è obbligatorio
per le niuove e future generazioni cambiarlo (basta ricchi e straricchi e poveri
e strapoveri e giovani precari a vita o disoccupati a vita), ma non in questo mo-
do, con violenze, saccheggi, devastazioni.
Quello che è successo oggi a Roma, quello che era successo in agosto a Londra
e in altre città e cittadine inglesi non è accettabile.
La distruzione per la distruzione non porta a niente. La rivoluzione oggi si deve
fare con altri mezzi che non siano la devastazione. La rivoluziono oggi si fa solo
con l'intelligenza, con lo studio, con la cultura e con la costruzione delle idee -
Non lò vogliamo questo capitalismo selvaggio? Allora pensiamo ad altro, ma
pensiamoci. Usiamo la rete in modo intelligente: pensiamo ad una Primavera
araba occidentalizzata, ma facciamolo con i mezzi democratici che abbiamo.
Lucianone
Adesso voglio farvi un resoconto degli avvenimenti di oggi, prendendo come al solito
spunto dalle notizie dei vari giornali, o come dico io (ormai lo sapete) della carta stampata
e naturalmente anche con l'ausilio di immagini (vedrò se riesco a inserire qualche video)
Dal "Corriere della Sera" - online -
ROMA - Incidenti a Roma durante la manifestazione pacifica degli
"indignados" italiani.
Corteo guastato da teppisti - Ferito uomo 60enne, roghi d'auto,
bombe carta, massima allerta con duemila agenti schierati.
Aggredito e colpito al volto mentre cerca di fermare le violenze.
Indignati e arrabbiati. Alla grande manifestazione nazionale in corteo a Roma partecipano oggi
migliaia di persone arrivate da tutta Italia. Deve essere una manifestazione pacifica ma ci sono
i black bloc a rovinare tutto. Intorno alle 16 una bomba carta è esplosa contro una ex sede del=
l' Agenzia delle Entrate in via Labicana. Poco prima un gruppo di uomini vestiti interamente di
nero, con in testa passamontagna o caschi da motocicletta, aveva bruciato auto, bandiere Trico=
lori e dell'Unione Europea, e aveva distrutto vetrine, sportelli bancomat, saccheggiando negozi
che trovava sulla sua strada. Le forze dell'ordine, per ora, non reagiscono: controllano la situa=
zione senza intervenire. Si contano però un uomo (sessantenne) ferito e quattro arresti di anarco-
insurrezionalisti prima dell'inizio del corteo.
Indignati da tutta Italia a Roma - Fumo nero si alza dal corteo
UN FERITO IN VIA CAVOUR - Il gruppo dei violenti se la prende con i simboli: prima le
bandiere europee di un hotel, poi due banche, quindi l'ex sede delle Entrate. Occupata e
devastata anche la sede della società Manpower (lavoro interinale9 al Colosseo.
Un uomo è stato aggredito e ferito in via Cavour durante il corteo. Stava tentando di fermare
un lancio di bottiglie contro i vigili del fuoco intenti a domare il rogo di un Suv, una delle tre
auto date alle fiamme da alcuni teppisti, quando è stato aggredito. L'uomo, di circa 60 anni
è rimasto lievemente ferito al volto.
Roma - blindati sbarrano gli accessi ai Fori Imperiali
Manifestazione degli Indignati conclusa con cinque ore di guerriglia, 70 feriti negli
scontri (tre sono gravi). - Carabiniere colpito da infarto - Scontri fino a tarda sera.
caccia a gruppo di black bloc in zona Labicana: contestati dagli abitanti.
incidenti iniziati
LA SCONFITTA DEI MANIFESTANTI PACIFICI -
Un pomeriggio di guerriglia. Quella che doveva essere una protesta pacifica, una
festa di chi si sentiva indignato per i costi della politica e della crisi economica, si
è trasformata in un incubo. Gli Indignati che avevano iniziato il crteo a Roma con
cori e bandiere colorate, sono stati sconfitti da 500 giovani incappucciati e armati
di bastoni, mazze, bombe carta e fumogeni.
I violenti scontri in piazza San Giovanni, luogo storico delle manifestazioni sindacali
e democratiche, e in altre aree della Capitale lungo il percorso del corteo sono stati
il culmine di una serie di incidenti iniziati intorno alle 15 in via Cavour, con bandiere
bruciate, auto e cassonetti dati alle fiamme, violenze contro chi cvontestava i teppi=
sti. Cinque ore di battaglia urbana con le forze dell'ordine prese d'assalto da una
pioggia di sassi e sanpietrini òlanciati dai black bloc e un paio di militari che hanno
rischiato la vita nel rogo di un furgone dei carabinieri incendiato da gruppi di vio=
lenti. Due troupe televisive sono state aggredite e un fotografo ferito alla testa.
Un uomo rischia di perdere l'uso di una mano.
Roma - furgone dei carabinieri incendiato dai black bloc e distrutto dalle fiamme
CARICHE E CODICE ROSSO - Sono circa 70 i feriti negli scontri (50 sarebbero
gli appartenenti alle forze dell'ordine) di cui tre sono in gravi condizioni e sono stati
ricoverati in codice rosso. un manifestante di Sinistra e Libertà che ha perso due dita
per l'esplosione di un petardo, un poliziotto colpito al torace e una terza persona che
ha riportato traumi multipli.
Lucianone
INDIGNATI ITALIANI
Ancora una volta si materializzano dal niente questi incappucciati neri
questi anarchici/anarcoidi del cazzo, questi delinquenti, diciamolo pure
apertamente, che niente hanno a che fare con la parte sana, genuina e
contestatrice della gioventù indignata che oggi in modo pacifico sfilava
per le vie di Roma per farsi sentire, per fare ascoltare le loro sante ra-
gioni di protesta contro questo mondo mercantile capeggiato da pochi
ricconi banchieri e non. Comunque il loro materializzarsi in divisa da
black bloc è stata senz'altro preceduto dalla loro partecipazione in mezzo
alla folla di pacifici dimostranti già con uniformi strane (passamontagna e
sciarponi) per cui si potevano individuare, anzi si dovevano isolare da
parte della gran quantità di poliziotti e agenti dotati di blindati e furgoni
delle forze dell'ordine e magari caricati dentro a forza prima che il tutto
accadesse. Insomma sembra essere anche mancata parecchia prevenzio-
ne. E questi delinquenti lo sanno, anche loro hanno modo di mettersi in
contatto, cellulari e reti, eccetera. Tra questi ci sono dentro elementi dei
vari centri sociali d'Italia, e delle tifoserie estremiste degli stadi. Perchè
non si schedano a uno a uno? Già fatto? Si sa chi sono, italiani e stranieri
che siano? Allora si intervenga. Compete alle questure e alla polizia e ai
carabinieri. Non certo ai cittadini, alle persone normali come noi.
CHE COSA SI ASPETTA? Che la prossima volta ci scappi il morto o i
morti? E sperando che intanto (tra i ricoverati gravi) questa volta non
ci sia. E inoltre adesso ci sarà Berlusconi e il Pdl che si scateneranno
ancora contro la sinistra dandole colpe che non ha...
Ma il modo di manifestare a Roma, come è stato fatto simultaneamente
nella maggior parte delle città del mondo, è stato fin dalla prima mattina
pacifico, tranquillo, con le migliori intenzioni, e anzi magari con gli slogan
divertenti prendendo ad esempio i manifestanti "indignados" spagnoli e
americani di poco tempo fà a Madrid e a New York.
Ma no!! Questi cazzuti black bloc si insinuano, si infiltrano a rompere, a
spaccare, a frantumare ciò che un movimento. quello degli indignati ita=
liani, vogliono costruire o perlomeno cominciare a costruire partendo
dalle piazze e in modo pacifico.
Era cominciato tutto a Seattle nel 1999... Ma possibile che non si riescano
a bloccare, a prendere una volta per tutte queste poche centinaia di delin=
quenti che hanno come unico obiettivo la distruzione fine a se stessa, che
come obiettivo principale hanno quello di distruggere le manifestazioni
civili che sono fondamentali in un mondo democratico, e che sono tra le
poche di cui la gente, il popolo calpestato può oggi ancora usufruire in modo
libero e senza paura?
Invece oggi a Roma la paura tra i dimostranti, tra cui c'erano all'inizio anche
famiglie intere, è stata più che palpabile. Non si può continuare così, non si
può! Non si può andare in piazza, in futuro, pensando di poter rischiare la
vita insieme naturalmente alle forze dell'ordine (anche loro hanno famiglia,
anche loro hanno paghe da operai) - Il mondo si deve cambiare, è obbligatorio
per le niuove e future generazioni cambiarlo (basta ricchi e straricchi e poveri
e strapoveri e giovani precari a vita o disoccupati a vita), ma non in questo mo-
do, con violenze, saccheggi, devastazioni.
Quello che è successo oggi a Roma, quello che era successo in agosto a Londra
e in altre città e cittadine inglesi non è accettabile.
La distruzione per la distruzione non porta a niente. La rivoluzione oggi si deve
fare con altri mezzi che non siano la devastazione. La rivoluziono oggi si fa solo
con l'intelligenza, con lo studio, con la cultura e con la costruzione delle idee -
Non lò vogliamo questo capitalismo selvaggio? Allora pensiamo ad altro, ma
pensiamoci. Usiamo la rete in modo intelligente: pensiamo ad una Primavera
araba occidentalizzata, ma facciamolo con i mezzi democratici che abbiamo.
Lucianone
Adesso voglio farvi un resoconto degli avvenimenti di oggi, prendendo come al solito
spunto dalle notizie dei vari giornali, o come dico io (ormai lo sapete) della carta stampata
e naturalmente anche con l'ausilio di immagini (vedrò se riesco a inserire qualche video)
Dal "Corriere della Sera" - online -
ROMA - Incidenti a Roma durante la manifestazione pacifica degli
"indignados" italiani.
Corteo guastato da teppisti - Ferito uomo 60enne, roghi d'auto,
bombe carta, massima allerta con duemila agenti schierati.
Aggredito e colpito al volto mentre cerca di fermare le violenze.
Indignati e arrabbiati. Alla grande manifestazione nazionale in corteo a Roma partecipano oggi
migliaia di persone arrivate da tutta Italia. Deve essere una manifestazione pacifica ma ci sono
i black bloc a rovinare tutto. Intorno alle 16 una bomba carta è esplosa contro una ex sede del=
l' Agenzia delle Entrate in via Labicana. Poco prima un gruppo di uomini vestiti interamente di
nero, con in testa passamontagna o caschi da motocicletta, aveva bruciato auto, bandiere Trico=
lori e dell'Unione Europea, e aveva distrutto vetrine, sportelli bancomat, saccheggiando negozi
che trovava sulla sua strada. Le forze dell'ordine, per ora, non reagiscono: controllano la situa=
zione senza intervenire. Si contano però un uomo (sessantenne) ferito e quattro arresti di anarco-
insurrezionalisti prima dell'inizio del corteo.
Indignati da tutta Italia a Roma - Fumo nero si alza dal corteo
UN FERITO IN VIA CAVOUR - Il gruppo dei violenti se la prende con i simboli: prima le
bandiere europee di un hotel, poi due banche, quindi l'ex sede delle Entrate. Occupata e
devastata anche la sede della società Manpower (lavoro interinale9 al Colosseo.
Un uomo è stato aggredito e ferito in via Cavour durante il corteo. Stava tentando di fermare
un lancio di bottiglie contro i vigili del fuoco intenti a domare il rogo di un Suv, una delle tre
auto date alle fiamme da alcuni teppisti, quando è stato aggredito. L'uomo, di circa 60 anni
è rimasto lievemente ferito al volto.
Roma - blindati sbarrano gli accessi ai Fori Imperiali
Manifestazione degli Indignati conclusa con cinque ore di guerriglia, 70 feriti negli
scontri (tre sono gravi). - Carabiniere colpito da infarto - Scontri fino a tarda sera.
caccia a gruppo di black bloc in zona Labicana: contestati dagli abitanti.
incidenti iniziati
LA SCONFITTA DEI MANIFESTANTI PACIFICI -
Un pomeriggio di guerriglia. Quella che doveva essere una protesta pacifica, una
festa di chi si sentiva indignato per i costi della politica e della crisi economica, si
è trasformata in un incubo. Gli Indignati che avevano iniziato il crteo a Roma con
cori e bandiere colorate, sono stati sconfitti da 500 giovani incappucciati e armati
di bastoni, mazze, bombe carta e fumogeni.
I violenti scontri in piazza San Giovanni, luogo storico delle manifestazioni sindacali
e democratiche, e in altre aree della Capitale lungo il percorso del corteo sono stati
il culmine di una serie di incidenti iniziati intorno alle 15 in via Cavour, con bandiere
bruciate, auto e cassonetti dati alle fiamme, violenze contro chi cvontestava i teppi=
sti. Cinque ore di battaglia urbana con le forze dell'ordine prese d'assalto da una
pioggia di sassi e sanpietrini òlanciati dai black bloc e un paio di militari che hanno
rischiato la vita nel rogo di un furgone dei carabinieri incendiato da gruppi di vio=
lenti. Due troupe televisive sono state aggredite e un fotografo ferito alla testa.
Un uomo rischia di perdere l'uso di una mano.
Roma - furgone dei carabinieri incendiato dai black bloc e distrutto dalle fiamme
CARICHE E CODICE ROSSO - Sono circa 70 i feriti negli scontri (50 sarebbero
gli appartenenti alle forze dell'ordine) di cui tre sono in gravi condizioni e sono stati
ricoverati in codice rosso. un manifestante di Sinistra e Libertà che ha perso due dita
per l'esplosione di un petardo, un poliziotto colpito al torace e una terza persona che
ha riportato traumi multipli.
Lucianone
venerdì 14 ottobre 2011
Politica e società - Il voto alla Camera: il governo ottiene la fiducia
Il governo ottiene la fiducia: i SI' sono 316 visioni post - 6
Berlusconi: agguato sventato, figuraccia dell'opposizione.
Gli scajoliani non tradiscono.
Tensioni nel centrosinistra.
Bossi: "Il Premier andrà al voto quando lo decido io".
Milano - Il governo Berlusconi ha ottenuto la sua ennesima fiducia alla
Camera: i SI' sono stati 316, i NO 301. Un risultato che il
centrodestra si attendeva e che presuppone, seppure di poco,
l'esistenza della maggioranza assoluta dell'Assemblea che solo
fino a poche ore prima del voto sembrava essere messa in di=
scussione. Dopo chenei giorni scorsi il governo era stato battuto
a montecitorio,sul rendimento dello Stato, un episodio che nelle
fila del Pdl era stato derubricato a semplice "incidente", i deputati
sono stati chiamati a rinnovare il proprio sostegno all' esecutivo.
E alla fine questo sostegno c'è stato. Berlusconi quindi resta in
sella. Quanto all'opposizione è andato a vuoto il tentativo di far
fallire il voto per mancanza del numero legale. La maggioranza è
tale anche sul fronte del quorum, ma nel centrosinistra si è aperto
un aspro dibattito sul ruolo dei radicali - eletti nel 2008 nelle fila
del PD - che hanno deciso di non seguire le indicazioni del gruppo
e di entrare in aula già durante la prima "chiama", vanificando
così ogni tentativo di abbattimento del numero legale (come si è
poi dimostrato, la loro decisione sarebbe stata comunque iniflu=
ente).
Berlusconi attorniato dai deputati del Pdl dopo il voto
Berlusconi soddisfatto - In tutto questo il premier Berlusconi può
tirare un sospiro di sollievo e celebrare una nuova vittoria politica:
"Ho la fiducia dopo aver sventato la figuraccia dell' opposizione
che ha sbagliato i suoi calcoli mettendo in atto i vecchi trucchi del
più bieco parlamentarismo e offrendo una immagine su cui gli
italiani rifletteranno", ha detto alla fine Berlusconi.
Ex Responsabili: il caso Sardelli - In occasione della sconfitta del
governo sul rendiconto dello Stato, erano mancati allìappello alcuni
voti degli ex Responsabili. Nel corso delle dichiarazioni di voto Sil=
vano Moffa, capogruppo di Popolo e Territorio, aveva assicurato a
Berlusconi:"Saremo qui a sostenerla". Nelle sue file alla fine c'è
stata solo la defezione di Luciano Sardelli, che non ha preso parte
al voto. "Non parteciperò - aveva anticipato il deputato - Ho sugge=
rito al premier Berlusconi di andare al Colle inaugurando così una
nuova fase". La sua scelta gli è però costata l'allontanamento dal
gruppo parlamentare: "Sardelli è fuori da Popolo e Territorio" ha
dichiarato Moffa alle agenzie al termine della seduta. E subito dopo
lo stesso Sardelli ha replicato con una puntualizzazione: "Sono io che
me ne vado".
BOSSI E IL VOTO ANTICIPATO - Significativa al termine della
seduta anche la dichiarazione del leader leghista Umberto Bossi:
"Appena sono arrivato in Aula ho capito che la fiducia sarebbe pas=
sata. La Lega c'era tutta e il Pdl anche". Il governo regge fino al 2013?
"Non lo so", risponde Bossi. Il voto anticipato? "Berlusconi - dice il
capo leghista - andrà al voto quando lo decido io". Bossi aggiunge
anche che su Bankitalia non ci sono novità.
Berlusconi: agguato sventato, figuraccia dell'opposizione.
Gli scajoliani non tradiscono.
Tensioni nel centrosinistra.
Bossi: "Il Premier andrà al voto quando lo decido io".
Milano - Il governo Berlusconi ha ottenuto la sua ennesima fiducia alla
Camera: i SI' sono stati 316, i NO 301. Un risultato che il
centrodestra si attendeva e che presuppone, seppure di poco,
l'esistenza della maggioranza assoluta dell'Assemblea che solo
fino a poche ore prima del voto sembrava essere messa in di=
scussione. Dopo chenei giorni scorsi il governo era stato battuto
a montecitorio,sul rendimento dello Stato, un episodio che nelle
fila del Pdl era stato derubricato a semplice "incidente", i deputati
sono stati chiamati a rinnovare il proprio sostegno all' esecutivo.
E alla fine questo sostegno c'è stato. Berlusconi quindi resta in
sella. Quanto all'opposizione è andato a vuoto il tentativo di far
fallire il voto per mancanza del numero legale. La maggioranza è
tale anche sul fronte del quorum, ma nel centrosinistra si è aperto
un aspro dibattito sul ruolo dei radicali - eletti nel 2008 nelle fila
del PD - che hanno deciso di non seguire le indicazioni del gruppo
e di entrare in aula già durante la prima "chiama", vanificando
così ogni tentativo di abbattimento del numero legale (come si è
poi dimostrato, la loro decisione sarebbe stata comunque iniflu=
ente).
Berlusconi attorniato dai deputati del Pdl dopo il voto
Berlusconi soddisfatto - In tutto questo il premier Berlusconi può
tirare un sospiro di sollievo e celebrare una nuova vittoria politica:
"Ho la fiducia dopo aver sventato la figuraccia dell' opposizione
che ha sbagliato i suoi calcoli mettendo in atto i vecchi trucchi del
più bieco parlamentarismo e offrendo una immagine su cui gli
italiani rifletteranno", ha detto alla fine Berlusconi.
Ex Responsabili: il caso Sardelli - In occasione della sconfitta del
governo sul rendiconto dello Stato, erano mancati allìappello alcuni
voti degli ex Responsabili. Nel corso delle dichiarazioni di voto Sil=
vano Moffa, capogruppo di Popolo e Territorio, aveva assicurato a
Berlusconi:"Saremo qui a sostenerla". Nelle sue file alla fine c'è
stata solo la defezione di Luciano Sardelli, che non ha preso parte
al voto. "Non parteciperò - aveva anticipato il deputato - Ho sugge=
rito al premier Berlusconi di andare al Colle inaugurando così una
nuova fase". La sua scelta gli è però costata l'allontanamento dal
gruppo parlamentare: "Sardelli è fuori da Popolo e Territorio" ha
dichiarato Moffa alle agenzie al termine della seduta. E subito dopo
lo stesso Sardelli ha replicato con una puntualizzazione: "Sono io che
me ne vado".
BOSSI E IL VOTO ANTICIPATO - Significativa al termine della
seduta anche la dichiarazione del leader leghista Umberto Bossi:
"Appena sono arrivato in Aula ho capito che la fiducia sarebbe pas=
sata. La Lega c'era tutta e il Pdl anche". Il governo regge fino al 2013?
"Non lo so", risponde Bossi. Il voto anticipato? "Berlusconi - dice il
capo leghista - andrà al voto quando lo decido io". Bossi aggiunge
anche che su Bankitalia non ci sono novità.
giovedì 13 ottobre 2011
L' OPINIONE del giovedì - "Parlando di indignados..."
L' OPINIONE del giovedì (di Lucianone)
"Parlando di indignados..."
E' un discorso lungo... Ma va affrontato.
Non sembra, ma tutto deve essere cominciato proprio dalla Primavera araba,
da quel venditore di frutta ambulante tunisino che aveva dato l'esempio, poi
sono seguiti i giovani blogger che hanno dato notizia del giovane fruttivendolo,
e poi la voce si è diffusa nella rete in modo sempre più veloce tramite facebook,
twitter eccetera. Una cosa del genere,ma in negativo, si era verificata a Londra
in agosto quando i giovani teenager dellezone più periferiche avevano deciso di
mettere a ferro e fuoco interi quartieri, ma solo per contestare qualcosa, per
farsi notare (tanti erano figli di genitori ricchi o benestanti).
Ma la primavera araba è stato qualcosa di serio che riguardava la mancanza di
democrazia di quei paesi: Tunisia, Egitto e poi Libia, ultimamente Siria e Yemen.
E comunque la rivoluzione che si sta preparando nell'Occidente frantumato da
una finanza fallimentare e da una politica pressochè allo sfascio almeno nei paesi
ad economia a rischio (vedi per ora Italia e Grecia, ma Spagna e Portogallo non
stanno molto meglio) ha avuto origine dal movimento che, appunto prendendo
spunto dalle rivolte popolari inizialmente pacifiche dei Paesi arabi, è nato poi a
Madrid attraverso soprattutto la popolazione studentesca giovanile spagnola.
I primi sit.in e i primi presidi in piazza con tende e organizzazione quasi militare,
ma sempre pacifica e tranquilla, che è andata avanti per parecchie settimane sia
di notte che di giorno. E quel movimento chemha preso come nome "indignados"
ha poi costretto insieme ad altre cause (la più eclatante delle quali è stata la crisi
economica) a far dimettere il primo ministro spagnolo.
Lucianone
"Parlando di indignados..."
E' un discorso lungo... Ma va affrontato.
Non sembra, ma tutto deve essere cominciato proprio dalla Primavera araba,
da quel venditore di frutta ambulante tunisino che aveva dato l'esempio, poi
sono seguiti i giovani blogger che hanno dato notizia del giovane fruttivendolo,
e poi la voce si è diffusa nella rete in modo sempre più veloce tramite facebook,
twitter eccetera. Una cosa del genere,ma in negativo, si era verificata a Londra
in agosto quando i giovani teenager dellezone più periferiche avevano deciso di
mettere a ferro e fuoco interi quartieri, ma solo per contestare qualcosa, per
farsi notare (tanti erano figli di genitori ricchi o benestanti).
Ma la primavera araba è stato qualcosa di serio che riguardava la mancanza di
democrazia di quei paesi: Tunisia, Egitto e poi Libia, ultimamente Siria e Yemen.
E comunque la rivoluzione che si sta preparando nell'Occidente frantumato da
una finanza fallimentare e da una politica pressochè allo sfascio almeno nei paesi
ad economia a rischio (vedi per ora Italia e Grecia, ma Spagna e Portogallo non
stanno molto meglio) ha avuto origine dal movimento che, appunto prendendo
spunto dalle rivolte popolari inizialmente pacifiche dei Paesi arabi, è nato poi a
Madrid attraverso soprattutto la popolazione studentesca giovanile spagnola.
I primi sit.in e i primi presidi in piazza con tende e organizzazione quasi militare,
ma sempre pacifica e tranquilla, che è andata avanti per parecchie settimane sia
di notte che di giorno. E quel movimento chemha preso come nome "indignados"
ha poi costretto insieme ad altre cause (la più eclatante delle quali è stata la crisi
economica) a far dimettere il primo ministro spagnolo.
Lucianone
mercoledì 12 ottobre 2011
SOCIETA' Italiana - Gli "indignados" italiani sul piede di guerra
ORMAI ANCHE GLI "indignados" italiani SONO SUL PIEDE DI GUERRA
contro questo governo, contro le banche e i grandi capitali
Scontri a Bologna, presidi a Roma e Milano, pasta a Napoli -
A Bologna 13 feriti - A Roma strade blindate per Napolitano
in Bankitalia. I ragazzi: "Fateci parlare con lui" - Prima piantano
le tende in via Nazionale, poi ottengono di portare la loro lettera
al Presidente.
Bologna, 12 ottobre 2011 - In attesa dell' I-Day, la "giornata dell'indignazione",
che si terrà sabato prossimo a Roma, oggi Bologna è stata teatro di scontri tra
gli indignados italiani e le forze dell'ordine con lancio di uova e vernice davanti
alla sede della Banca d' Italia.
SCONTRI A BOLOGNA - Si è concluso in piazza Verdi poco dopo le 13 il corteo
degli "indignados" partito questa mattina a Bologna davanti alla sede della Banca
d'Italia in piazza Cavour dove ci sono stati due scontri tra le forze dell'ordine e i
giovani che volevano entrare nell' istituto di credito. Il corteo è entrato nella sede
della Corte d'Appello in via Monticelli, urlando slogan, stracciando alcune carte
degli ufficiali giudiziari e gettando dalla finestra alcuni registri dei protesti e dei
pignoramenti. All'interno degli uffici è stata anche sfondata una porta
Gli "indignados" hanno poi ripreso il cammino lungo via Zamboni per fermarsi in
piazza Verdi dove hanno attaccato alcuni manifesti ai muri, con le ragioni della
protesta. il bilancio serale parla di 12 feriti (sei poliziotti e sei carabinieri) e una
ragazza dimostrante ferita alla bocca e soccorsa dal 118. Gli agenti hanno caricato
due volte i manifestanti che hanno cercato di entrare negli uffici della Banca cen=
trale.
QUI MILANO - Una delegazione del coordinamento milanese verso la manife=
stazione nazionale degli "indignados"in programma sabato prossimo a Roma ha
consegnato oggi nella sede meneghina della Banca d' Italia una lettera con le
proprie richieste contro la crisi e le banche. I manifestanti, in rappresentanza di
diverse realtà tra cui Cub, Usb, San Precario, Arci e popolo viola, chiedono tra
l'altro "la cancellazione dell'articolo 8 dell'accordo tra sindacati e Confindustria",
"il salario minimo", "il diritto all'insolvenza e il diritto di riappropriarci di ciò che
ci è stato sottratto con la forza dell'inganno da banche, speculazioni finanziarie e
governo connivente". La lettera è stata consegnata al vicedirettore della sede
milanese, Giovanni mario Alfieri.
Il gruppo di dimostranti ha poi acceso fumogeni e srotolato uno striscione con
la scritta "Voglia di sciopero precario" ed è rientrato con un breve corteo fino
a piazza Cordusio, dove è stato allestito un banchetto L'ingresso della sede
della Banca d'Italia è stato sorvegliato dalle forze dell'ordine durante l'intear
manifestazione.,
QUI NAPOLI - Gli indignati napoletani, dopo l'occupazione per breve tempo
della Banca nazionale del lavoro, sono ritornati davanti alla sede della Banca
d'Italia in via Cervantes nel centro di Napoli. Continuano i cori e gli striscioni
di protesta a firma dei Draghi ribelli che hanno annunciato nuove iniziative.
Gli indignati hanno apparecchiato delle tavole per "mangiare la crisi", come
recita il loro slogan. Hanno portato tavolini, tovaglie a quadretti, piatti e bic=
chieri e stanno mangiando spaghetti al pomodoro e pagnotte di pane e morta=
della. Sulla tavola c'è un cartello con la scritta "Non contate su di noi, questi
erano gli ultimi soldi rimasti". La protesta ha suscitato la curiosità dei passanti -
alcuni dei quali si fermano a mangiare e a osservare la singolare iniziativa dei
giovani che protestano contro la crisi e la manovra finanziaria.
"Hanno mangiato parti delle nostre vite, ora per una volta mangiamo noi e
banchettiamo davanti alla Banca d'Italia", è il coro dei "draghi ribelli", come
si fanno chiamare i manifestanti.
QUI ROMA - "Non portare con sè bandiere e simboli di partito, movimenti
o sindacati, ma solo la bandiera italiana e la costituzione. Non agire in modo
violento". Questo il manifesto degli indignati tricolori che oggi hanno bloccato
il traffico in via del Corso, a Roma, dopo essersi dati appuntamento tramite la
rete. "Siamo venuti a Roma da tutta Italia in sostegno di Gaetano Ferrieri -
dicono i manifestanti - che dal 4 giugno sta facendo lo sciopero della fame per
chiedere l'abolizione dei privilegi per i parlamentari"- In un primo momento
era stata annunciata la convergenza dei manifestanti verso la sede di Bankita=
lia, ma in una via Nazionale già blindata per l'imminente arrivo di Giorgio Na=
politano al convegno cui parteciperà anche il governatore Mario Draghi, ci
sono forze dell'ordine e giornalisti in quantità inusuale mentre in cielo volteg=
gia un elicottero.
Visioni post - 5
Lucianone
contro questo governo, contro le banche e i grandi capitali
Scontri a Bologna, presidi a Roma e Milano, pasta a Napoli -
A Bologna 13 feriti - A Roma strade blindate per Napolitano
in Bankitalia. I ragazzi: "Fateci parlare con lui" - Prima piantano
le tende in via Nazionale, poi ottengono di portare la loro lettera
al Presidente.
Bologna, 12 ottobre 2011 - In attesa dell' I-Day, la "giornata dell'indignazione",
che si terrà sabato prossimo a Roma, oggi Bologna è stata teatro di scontri tra
gli indignados italiani e le forze dell'ordine con lancio di uova e vernice davanti
alla sede della Banca d' Italia.
SCONTRI A BOLOGNA - Si è concluso in piazza Verdi poco dopo le 13 il corteo
degli "indignados" partito questa mattina a Bologna davanti alla sede della Banca
d'Italia in piazza Cavour dove ci sono stati due scontri tra le forze dell'ordine e i
giovani che volevano entrare nell' istituto di credito. Il corteo è entrato nella sede
della Corte d'Appello in via Monticelli, urlando slogan, stracciando alcune carte
degli ufficiali giudiziari e gettando dalla finestra alcuni registri dei protesti e dei
pignoramenti. All'interno degli uffici è stata anche sfondata una porta
Gli "indignados" hanno poi ripreso il cammino lungo via Zamboni per fermarsi in
piazza Verdi dove hanno attaccato alcuni manifesti ai muri, con le ragioni della
protesta. il bilancio serale parla di 12 feriti (sei poliziotti e sei carabinieri) e una
ragazza dimostrante ferita alla bocca e soccorsa dal 118. Gli agenti hanno caricato
due volte i manifestanti che hanno cercato di entrare negli uffici della Banca cen=
trale.
QUI MILANO - Una delegazione del coordinamento milanese verso la manife=
stazione nazionale degli "indignados"in programma sabato prossimo a Roma ha
consegnato oggi nella sede meneghina della Banca d' Italia una lettera con le
proprie richieste contro la crisi e le banche. I manifestanti, in rappresentanza di
diverse realtà tra cui Cub, Usb, San Precario, Arci e popolo viola, chiedono tra
l'altro "la cancellazione dell'articolo 8 dell'accordo tra sindacati e Confindustria",
"il salario minimo", "il diritto all'insolvenza e il diritto di riappropriarci di ciò che
ci è stato sottratto con la forza dell'inganno da banche, speculazioni finanziarie e
governo connivente". La lettera è stata consegnata al vicedirettore della sede
milanese, Giovanni mario Alfieri.
Il gruppo di dimostranti ha poi acceso fumogeni e srotolato uno striscione con
la scritta "Voglia di sciopero precario" ed è rientrato con un breve corteo fino
a piazza Cordusio, dove è stato allestito un banchetto L'ingresso della sede
della Banca d'Italia è stato sorvegliato dalle forze dell'ordine durante l'intear
manifestazione.,
QUI NAPOLI - Gli indignati napoletani, dopo l'occupazione per breve tempo
della Banca nazionale del lavoro, sono ritornati davanti alla sede della Banca
d'Italia in via Cervantes nel centro di Napoli. Continuano i cori e gli striscioni
di protesta a firma dei Draghi ribelli che hanno annunciato nuove iniziative.
Gli indignati hanno apparecchiato delle tavole per "mangiare la crisi", come
recita il loro slogan. Hanno portato tavolini, tovaglie a quadretti, piatti e bic=
chieri e stanno mangiando spaghetti al pomodoro e pagnotte di pane e morta=
della. Sulla tavola c'è un cartello con la scritta "Non contate su di noi, questi
erano gli ultimi soldi rimasti". La protesta ha suscitato la curiosità dei passanti -
alcuni dei quali si fermano a mangiare e a osservare la singolare iniziativa dei
giovani che protestano contro la crisi e la manovra finanziaria.
"Hanno mangiato parti delle nostre vite, ora per una volta mangiamo noi e
banchettiamo davanti alla Banca d'Italia", è il coro dei "draghi ribelli", come
si fanno chiamare i manifestanti.
QUI ROMA - "Non portare con sè bandiere e simboli di partito, movimenti
o sindacati, ma solo la bandiera italiana e la costituzione. Non agire in modo
violento". Questo il manifesto degli indignati tricolori che oggi hanno bloccato
il traffico in via del Corso, a Roma, dopo essersi dati appuntamento tramite la
rete. "Siamo venuti a Roma da tutta Italia in sostegno di Gaetano Ferrieri -
dicono i manifestanti - che dal 4 giugno sta facendo lo sciopero della fame per
chiedere l'abolizione dei privilegi per i parlamentari"- In un primo momento
era stata annunciata la convergenza dei manifestanti verso la sede di Bankita=
lia, ma in una via Nazionale già blindata per l'imminente arrivo di Giorgio Na=
politano al convegno cui parteciperà anche il governatore Mario Draghi, ci
sono forze dell'ordine e giornalisti in quantità inusuale mentre in cielo volteg=
gia un elicottero.
Visioni post - 5
Lucianone
POLITICA .- Napolitano: serve una verifica di maggioranza
BERLUSCONI ALLA CAMERA SENZA OPPOSIZIONE
Il capo dello Stato Napolitano: "Grande preoccupazione" e
subito dopo dice ancora "serve una verifica di maggioranza".
(Da Redazione Online del "Corriere della Sera" di mercoledì 12 ottobre)
Roma - Nessun passo indietro. La strategia del governo è andare avanti,
nonostante la bocciatura alla Camera dell'articolo e del rendiconto dello
Stato. Silvio Berlusconi chiederà la fiducia alla Camera giovedì alle 11,
subito dopo aver concluso un consiglio dei ministri. Ma il premier parlerà
davanti ad un'aula composta unicamente dai deputati della maggioranza.
Tutti i partiti di opposizione hanno infatti deciso di non assistere al discorso
del presidente del Consiglio. La verifica verrà votata venerdì, e in quella i
deputati della minoranza ci saranno per votare ovviamente contro il governo.
LA DECISIONE DELL'OPPOSIZIONE
La proposta è partita dal gruppo di Futuro e Libertà. Ma è stata condivisa
da tutte le altre forze di opposizione che si sono riunite alle 19 a Montecitorio.
L'Aventino del PD era in realtà già partito nel pomeriggio di martedì.
I deputati democratici non avevano infatti preso parte alle riunioni delle
commissioni della Camera. E' stato poi lo stesso Bersani a schierare il
partito in questa forma di protesta che ha pochi precedenti, il più celebre
dei quali risale al caso Matteotti, nel 1924, evento decisivo nella storia
del Fascismo.
LA QUERELLE SUL RENDICONTO
I capigruppo, dopo una riunione con il presidente della Camera Gianfranco
Fini, hanno deciso di far parlare Berlusconi giovedì e non mercoledì (cioè
oggi). Una decisione che non è piaciuta alla maggioranza. Tanto che il ca=
pogruppo della Lega, Marco Reguzzoni, accusa Fini di "essere di parte
non consentendo al governo di riferire in data odierna".
Secondo l'esponente del Carroccio, "Fini ha espresso valutazioni politiche
in una sede istituzionale sul comportamento del governo, valutazioni che
non competono al presidente della Camera. Quest'ultimo si è comunque
recato al Quirinale, su invito dell'opposizione, per spiegare come sia diven=
tato difficile, vista la situazione in cui versa la maggioranza, garantire il
normale andamento dei lavori parlamentari.
In particolare Fini avrebbe spiegato al Capo dello Stato le ragioni dell'op=
posizione secondo cui non è possibile procedere alle comunicazioni del
presidente del Consiglio dopo la bocciatura dell'articolo e4 del rendiconto
2010.
IL CAPO DELLO STATO
Ed è proprio Napolitano, in una nota, a chedere una "risposta credibile"
anche per capire se la maggioranza è in grado di operare", dopo il voto
di martedì. Dunque, "la questione che si pone è se la maggioranza di
governo ricompostasi nel giugno scorso con l'apporto di un nuovo gruppo,
sia in grado di operare con la costante coesione necessaria per garantire
adempimenti imprescindibili come l'insieme delle decisioni di bilancio e
soluzioni adeguate per i problemi più urgenti del paese, anche in rapporto
agli impegni e obblighi europei.
Il capo dello Stato Napolitano: "Grande preoccupazione" e
subito dopo dice ancora "serve una verifica di maggioranza".
(Da Redazione Online del "Corriere della Sera" di mercoledì 12 ottobre)
Roma - Nessun passo indietro. La strategia del governo è andare avanti,
nonostante la bocciatura alla Camera dell'articolo e del rendiconto dello
Stato. Silvio Berlusconi chiederà la fiducia alla Camera giovedì alle 11,
subito dopo aver concluso un consiglio dei ministri. Ma il premier parlerà
davanti ad un'aula composta unicamente dai deputati della maggioranza.
Tutti i partiti di opposizione hanno infatti deciso di non assistere al discorso
del presidente del Consiglio. La verifica verrà votata venerdì, e in quella i
deputati della minoranza ci saranno per votare ovviamente contro il governo.
LA DECISIONE DELL'OPPOSIZIONE
La proposta è partita dal gruppo di Futuro e Libertà. Ma è stata condivisa
da tutte le altre forze di opposizione che si sono riunite alle 19 a Montecitorio.
L'Aventino del PD era in realtà già partito nel pomeriggio di martedì.
I deputati democratici non avevano infatti preso parte alle riunioni delle
commissioni della Camera. E' stato poi lo stesso Bersani a schierare il
partito in questa forma di protesta che ha pochi precedenti, il più celebre
dei quali risale al caso Matteotti, nel 1924, evento decisivo nella storia
del Fascismo.
LA QUERELLE SUL RENDICONTO
I capigruppo, dopo una riunione con il presidente della Camera Gianfranco
Fini, hanno deciso di far parlare Berlusconi giovedì e non mercoledì (cioè
oggi). Una decisione che non è piaciuta alla maggioranza. Tanto che il ca=
pogruppo della Lega, Marco Reguzzoni, accusa Fini di "essere di parte
non consentendo al governo di riferire in data odierna".
Secondo l'esponente del Carroccio, "Fini ha espresso valutazioni politiche
in una sede istituzionale sul comportamento del governo, valutazioni che
non competono al presidente della Camera. Quest'ultimo si è comunque
recato al Quirinale, su invito dell'opposizione, per spiegare come sia diven=
tato difficile, vista la situazione in cui versa la maggioranza, garantire il
normale andamento dei lavori parlamentari.
In particolare Fini avrebbe spiegato al Capo dello Stato le ragioni dell'op=
posizione secondo cui non è possibile procedere alle comunicazioni del
presidente del Consiglio dopo la bocciatura dell'articolo e4 del rendiconto
2010.
IL CAPO DELLO STATO
Ed è proprio Napolitano, in una nota, a chedere una "risposta credibile"
anche per capire se la maggioranza è in grado di operare", dopo il voto
di martedì. Dunque, "la questione che si pone è se la maggioranza di
governo ricompostasi nel giugno scorso con l'apporto di un nuovo gruppo,
sia in grado di operare con la costante coesione necessaria per garantire
adempimenti imprescindibili come l'insieme delle decisioni di bilancio e
soluzioni adeguate per i problemi più urgenti del paese, anche in rapporto
agli impegni e obblighi europei.
martedì 11 ottobre 2011
Società - esteri - Myanmar: amnistia del regime
Myanmar - Liberati oltre 6mila prigionieri dopo che, su pressione della comunità internazionale,
la commissione per i diritti dell'uomo aveva chiesto il rilascio dei reclusi che non
rappresentavano una minaccia per la stabilità del Paese.
Domani le prime scarcerazioni, mentre nei prossimi giorni sono attese decisioni per
i detenuti politici. Il Myanmar ha deciso oggi la liberazione di oltre 6.300 prigionieri.
Ultima ora
L'amnistia comprendente anche detenuti politici avverrà nei prossimi giorni. Le pri=
me scarcerazioni saranno effettuate domani. Lo annuncia la tv di Stato.
Monaci del Myanmar protestano contro il regime militare
Lucianone
la commissione per i diritti dell'uomo aveva chiesto il rilascio dei reclusi che non
rappresentavano una minaccia per la stabilità del Paese.
Domani le prime scarcerazioni, mentre nei prossimi giorni sono attese decisioni per
i detenuti politici. Il Myanmar ha deciso oggi la liberazione di oltre 6.300 prigionieri.
Ultima ora
L'amnistia comprendente anche detenuti politici avverrà nei prossimi giorni. Le pri=
me scarcerazioni saranno effettuate domani. Lo annuncia la tv di Stato.
Monaci del Myanmar protestano contro il regime militare
Lucianone
lunedì 10 ottobre 2011
SCIENZE - Antropologia: il piccolo hobbit
Antropologia - Si riaccende il dibattito sul piccolo hobbit.
Un nuovo studio suggerisce che Homo floresiensis, l'hobbit
dell'Indonesia, sia un essere umano deformato piuttosto che
una nuova specie.
Il fossile, antico di 18.000 anni, era stato scoperto nel 2003 sull'isola
indonesiana di Flores. - Le nuove scansioni del cranio effettuate
presso la Columbia University, a New York, sembrano avvalorare
l'idea che questo ominide dalla testa piccola fosse semplicemente
un homo sapiens affetto da microcefalia.
(notizia ripresa dal mensile "BBC Science", versione italiana,
di ottobre, n.1)
Che ne diranno gli esperti Piero Angela e figlio...?
Lucianone
Un nuovo studio suggerisce che Homo floresiensis, l'hobbit
dell'Indonesia, sia un essere umano deformato piuttosto che
una nuova specie.
Il fossile, antico di 18.000 anni, era stato scoperto nel 2003 sull'isola
indonesiana di Flores. - Le nuove scansioni del cranio effettuate
presso la Columbia University, a New York, sembrano avvalorare
l'idea che questo ominide dalla testa piccola fosse semplicemente
un homo sapiens affetto da microcefalia.
(notizia ripresa dal mensile "BBC Science", versione italiana,
di ottobre, n.1)
Che ne diranno gli esperti Piero Angela e figlio...?
Lucianone
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