5 ottobre '16 - mercoledì 5th October / Wednesday visione post - 20 RISULTATI delle partite Brescia 1 Avellino 3 Benevento 1 Frosinone 1 Spal 3 Bari 1 Pro Vercelli 2 Novara 0 Perugia 2 Salernitana 2 Ternana 0Trapani 0 Entella 4 Cesena 2 Ascoli 0 Carpi 1 H. Verona 3 Cittadella 2 Vicenza 1 Latina 2 Spezia 2 Pisa 1 CLASSIFICA Cittadella 18 / H. Verona 16 / Benevento 14 / Spezia 13 / Pisa 12 / Entella 11 / Brescia, Carpi 10 / Perugia, Bari 9 / Spal, Frosinone 8 / Ascoli, Cesena, Ternana 7 / Salernitana, Avellino, Pro Vercelli 6 / Latina, Novara, Trapani, Vicenza 5
IL COMMENTO (da L'analisi, di Nicola Binda - "La Gazzetta Sportiva" di domenica 2 ottobre) Nel bene e nel male, c'è il Veneto al centro di tutto. I giorni della vendemmia stanno per finire e il raccolto di Cittadella e Verona fa pensare a un'annata prestigiosa. I ca- lici sono pronti, le botti si stanno riempiendo e la fermentazione è sempre più accatti- vante. Rischiano di sapere di tappo invece le bottiglie di Vicenza, dove oggi potrebbe saltare la prima panchina: come se tutta la colpa fosse soltanto di chi raccoglie l'uva...
La concorrenza in vetta sembra arrivare solo dai vigneti del Sannio, che ha una varietà ec-
cellente di prodotti e una squadra all'altezza: il Benevento è imbattuto (come solo lo Spe-
zia che gioca oggi) non perde ormai dal 20 dicembre (25 gare utili), ha un passo deciso,
una rosa importante e un tecnico preparato. Il Veneto dunque è avvisato. Speriamo che non sia merito di un bicchiere di troppo, ma gli attaccanti hanno rotto gli indugi e dato una bella scossa al torpore del campionato. Dall'eterno cracciolo al- le novità Verde e La Mantia, dal ritrovato Antenucci alla coppia Donnarumma-Coda, fino ai soliti Ardemagni, Caputo, Di Carmine, Dionisi e Litteri, per non parlare del ri- gorista Pazzini, adesso capocannoniere. Tutti insieme per una sbornia di gol che ha la- sciato il segno: il massimo di 30 in una giornata può essere battuto (siamo a 26 e man- cano 3 gare) e i primati di torneo con più pareggi (31, ma solo 3 nelle ultime 2 giorna- te) e meno vittorie in trasferta (12, ma 3 in questo turno) sono finalmente a rischio. L'unico primato da conservare è quello dei cartellini rossi: solo 18, il minimo nella B a 22. Bravi, continuate così.
5 ottobre '16 / mercoledì 5th October / Wednesday visione post - 22 Salvato dopo l'ennesimo raid in Siria, Omran ha cinque anni: la sua immagine sul web è diventata virale (da 'la Repubblica' - venerdì 19 agosto '16 - Francesca Caferri) Nelle immagini siede da solo, quasi immobile, sullo sfondo della sedia arancione dell'ambulanza.
Ha i capelli spettinati, i piedi che sporgono senza raggiungere terra e non parla. Guarda in silenzio
il caos di fronte a sè, come se non capisse dove si trova e cosa sta accadendo. La metà del viso è
coperta di sangue, il corpo di polvere bianca. Omran Daqneesh ha 5 anni e dalla notte di mercole-
dì è l'ultimo volto della tragedia della Siria. Il bambino si trovava nel suo appartamento nella zona
di Qaterji, quartiere di Aleppo in mano alle forze ribelli, quando un bombardamento, forse russo,
forse dell'aviazione siriana, ha colpito la casa. Nel raid sono morte 8 persone, tra cui 5 bambini,
ma probabilmente sarebbe stato solo un'altra nota a margine della giornata se le foto del salvatag-
gio di Omran, riprese dagli attivisti dell'Aleppo media center, non avessero fatto il giro del mondo.
Nel filmato si vede il bimbo trasportato nell'ambulanza. Un uomo lo adagia sul sedile arancione e
immediatamente torna indietro, verso il cumulo di macerie da cui lo ha estratto.
Omran resta solo. Non piange, non parla. Si passa la mano sul viso, come fanno i bambini appena svegli. Ma capisce che c'è qualcosa di strano: è il sangue che gli scende dalla testa. Lo guarda, ma
neanche allora piange. Rimane in silenzio, smarrito, fino a quando nell'ambulanza arrivano altri
due bambini e un uomo in barella.
Da mercoledì notte queste immagini sono state viste da migliaia di persone. Come Alan Kurdi un
anno fa. Omran Daqueesh sembra aver risvegliato oggi la coscienza del mondo. Come per Alan
un anno fa, c'è già chi teme che dopo questa ondata di emotività la storia verrà dimenticata. E
Aleppo con essa. Ha raccontato all'Ap Mahmoud Raslan, un fotografo che si trovava sulla scena,
che insieme a Omran sono stati estratti dalle macerie i suoi fratelli di uno e 3 anni e sua sorella di
11. Poi la mamma e il papà. Tutti feriti, ma nessuno è in gravi condizioni.
Poco ore dopo la prima, una seconda foto di Omran è stata diffusa in Rete. Il bimbo ha la testa
fasciata e lo sguardo ancora smarrito. A salvargli la vita sono stati un gruppo di uomini con l'el-
metto bianco. Si chiamano The White Helmets e sono volontari che negli ultimi anni hanno sal-
vato migliaia di persone dalle macerie. Pochi giorni fa sono stati nominati per il Premio Nobel
per la Pace. Il simbolo di una Siria che, nonostante tutto, non si arrende.
2 ottobre '16 - domenica 2nd October / Sunday visione post - 7 Da non perdere - Lunedì 3 ottobre: film "Fuocoammare", candidato per l'Oscar, in tv, Rai3 - ora serale, 8.30 Mercanteinfiera Autunno Mostra mercato di arte, antiquariato e collezionismo vintage Alle Fiere di Parma - dal 1° al 9 ottobre '16 Oltre mille espositori, uno spazio di 45mila metri quadrati, centinaia di buyer. Arrivata alla 35^ edizione, è un appuntamento da non perdere per chi è a caccia del pezzo unico. Arte Dalì. Il sogno del classico PISA, Palazzo Blu - fino al 5 febbraio 2017 A cura di Montse Aguer. Organizzazione: Ministerio de Cultura, Gobierno de Espana, Fondazione Palazzo Blu Continua... to be continued...
21 settembre '16 - mercoledì 21st September / Wednesday visione post - 16 Copiamo dalle api il modello perfetto di sostenibilità (da 'il Venerdì di Repubblica' - 8 gennaio '16 - Miti d'oggi / Marino Niola) L'ape raccoglie il succo dei fiori senza danneggiare colore e profumo. Così il saggio abita il mondo. A dirlo era Buddha, che faceva di questi preziosi insetti un modello di sviluppo so- stenibile. Adesso lo ripete, con argomenti scientifici, una ricerca condotta dall'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche italiano) insieme all'Università di Bruxelles. Secondo gli scienziati, imitare i comportamenti delle api può essere fo'ndamentale per gli uomini. Per esempio, uno sciame di api alla ricerca di siti dove stabilirsi ci insegnma a programmare gruppi di robot capaci di auto organizzarsi adattandosi a cambiamenti improvvisi dell'ambiente, a situazioni di emergenza. Ma ci insegna anche a creare squadre robotiche di salvataggio che operino in situazioni ca- tastrofiche. Cosa che per gli umani è difficilissima, perchè richiede il controllo di migliaia di dispositivi autonomi capaci di scambiarsi informazioni e di prendere decisioni comuni. Cosa che invece le api riescono a fare mandando avanti le cosiddetter scout, che trasmetto- no info orientando lo sciame intero in tempo reale. Ancora una volta gli uomini si ispirano all'"apilogia". Dalle allegorie medievali, che facevano proprio dell'organizzazione sociale di questi animaletti e del loro volo degli esempi per la società umana. Ai trattati filosofici settecenteschi, come quello di Bernard de Mandeville, che fa dell'alveare il modello antici- patore della nostra società dei consumi. Fino ai cartoons, come l'ape Maia e la serie Bbc The Hive, che danno lezione di altruismo e solidarietà. Insomma, ancora una volta andia- mo a scuola dalle api.
21 settembre '16 - mercoledì 21st September / Wednesday visione post - 12 (Da "Grazia" - agosto '16 - di Marina Speich) "Vogliamo offrire a molti bambini, per la prima volta nella loro vita, la possibiltà di andare con le loro mamme in un parco acquatico. Ricordi così preziosi non hanno prezzo, peccato che abbia permesso di guadagnare consenso politico a discapito dei musulmani". Così risponde alle critiche Smile 13, l'associazione culturale femminile promotrice di un'iniziativa che ha diviso la Francia; una giornata, il 17 settembre, dedicata a madri e figli in una piscina privata, lo Speed Water Park a Pennes-Mira- beau, vicino Marsiglia. Le partecipanti non indosseranno il classico costume da ba- gno, ma il burkini, un tre pezzi che copre dalla testa alle caviglie, lasciando intrave- dere soltanto il volto. Secondo le musulmane più osservanti, senza questa specie di muta non si può fare il bagno nel rispetto del Corano. Appena annunciata, la "giornata in burkini" ha sollevato subito un'aspra polemica. In prima fila il sindaco della cittadina, Michel Amiel, che considera l'iniziativa "una provocazione di cui non si ha proprio bisogno nel contesto attuale" e sta cercando di bloccarla con un'ordinanza comunale. Il motivo? Un evento di questo tipo può craere problemi di ordine pubblico. Molti politici di destra e sinistra gli danno ragione: temo- no che questa iniziativa sia per gli integralisti islamici un modo di marcare il territorio. Il dibattito s'infiamma e le organizzazioni di Smile 13 sostengono di essere vittime di razzismo, islamofobia e raccontano di aver subito minacce di morte. Sui social molte donne le difendono: "Non sono musulmana e non ho problemi a mostrarmi in costume, ma non capisco questa polemica", dice Emilie Croix, insegnante. "Non porto il velo, ma accettare questa iniziativa significa saper convivere pacificamente", sostiene Cécile Ma- brouki, assistente sociale. - Ma Zineb El Rhazoui, giornalista franco-marocchina, scam- pata il 7 gennaio 2015 all'attentato dell'Isis al settimanale Charlie Hebdo, è invece critica.
"La 'giornata in burkini' è molto di più di una provocazione. Fa parte di una strategia a lungo
termine", dice a Grazia. "Associazioni come questa, che si definiscono 'sociali' o 'culturali',
in realtà nascondono il progetto di affermare lentamente una società islamista. Con la scusa di difendere diritti individuali, in questo caso quello delle mamme che vogliono fare un bagno in piscina con i propri figli, cercano di guadagnare terreno nella nostra società. Non si tratta, quindi, di iniziative innocenti. Non solo: esistono regole precise nelle pisci-
ne che vietano il burkini e non vedo perchè queste donne, appellandosi alla religione, possa-
no violarle". La giornalista fa appello al principio di uguaglianza tra uomini e donne: "Il velo integrale, anche in piscina è una negazione della libertà femminile". E mette in guardia
chi difende questa iniziativa da possibili attacchi di islamofobia. "Il ragionamento è mal po-
sto: per fobia si intende la paura irrazionale", dice. "Ma con tutto quello che sta accadendo
nel mondo, con l'islamizzazione galoppante che ha portato a efferati atti di terrorismo in
Francia, si può dire di tutto, tranne che si tratti di un timore non giustificato". Lucianone