sabato 13 giugno 2015

CIBO - Francia / Non buttatelo, datelo ai poveri

13 giugno '15 - sabato            13th June / Saturday                      visione post - 6

Ora sul cibo la Francia ha una legge anti-spreco

(da la Repubblica  -  23 /05/'15 - di Anais Ginori / Parigi)
Il primo esperimento  è stato fatto  all'inizio dell'anno  a Courbevoie, banlieue ovest di
Parigi. Un gruppo di volontari è passato ogni sera al principale supermercato Carrefour 
della città per raccogliere i prodotti  prossimi alla scadenza  o freschi invenduti, per poi 
ridistribuirli ai senzatetto del quartiere. L'iniziativa ha funzionato così bene che il promo-
tore, Arash Derambarsh, deputato dell'Ump, ha lanciato una petizione online con il titolo:
"Basta sprechi alimentari". Nonostante crisi economica e povertà in aumento, in Francia,
ma non solo, si continuano a buttare grandi quantità di cibo che potrebbero sfamare tante
persone che ne avrebbero bisogno: 30 chili all'anno pro capite, per l'esattezza, per un va-
lore di 20 miliardi di euro. Nel mondo si calcola che ben 670 milioni di tonnellate di prodot-
ti alimentari siano buttati ogni anno, di cui 89 milioni in Europa, e 1,1 milione in Italia.
Grazie anche al piccolo esperimento di Courbevoie, la Francia ha deciso  di scendere  in 
prima linea per combattere questo insulto alla miseria.  La petizione nata  nella banlieue
di Parigi , lanciata sulla piattaforma Change.org. è stata appoggiata da personaggi famo-
si come il regista Mathieu Kassowitz e ha raccolto oltre 200mila firme. Il promotore De-
rambarsh è stato ricevuto all'Eliseo da Francois Hollande  e  ha fatto il giro delle tv  per
spiegare  l'assurdità  di una situazione in cui, da un lato, milioni di francesi sono conside-
rati sotto la soglia di povertà e, dall'altro, tonnellate di cibo  ancora commestibile  sono
buttate nella spazzatura.  -    La campagna, cominciata a gennaio, alla fine ha raggiunto 
un primo traguardo. Ieri l'Assemblée Nationale ha approvato una serie di emendamenti
che costringeranno tutti i supermercati  con una superficie  di oltre 400 metri quadrati a
donare i prodotti in scadenza o invenduti. La riforma prevede anche il divieto di "rendere
inutilizzabili" le scorte, per esempio cospargendole di candeggina, come accade oggi abi-
tualmente. I grandi centri commerciali avranno dunque l'obbligo di sottoscrivere conven-
zioni con associazioni caritative per smaltire le scorte. I prodotti ormai avariati e non più
commestibili dovranno invece essere usati per il compostaggio agricolo o per finalità ener-
getiche. Gli emendamenti sono stati infatti inseriti  dalla ministra Ségolène Royal  dentro 
alla legge sulla transizione energetica con l'obiettivo di dimezzare lo spreco di cibo entro
il 2025.  -  Una buona azione, certo. La legge che vieta gli sprechi dentro ai supermercati
è stata approvata con un consenso bipartisan. Ma tra le aziende della grande distribuzio-
ne c'è già chi solleva dubbi, in particolare sulla mancanza di dotazioni da parte delle asso-
ciazioni  per conservare e distribuire in tempi utili i prodotti donati. Molte Ong non hanno
celle frigorifere o personale sufficiente. Il rischio è che il cibo donato vada poi comunque
perso. Acriticare la decisione del parlamento soprattutto la Federazione del Commercio e
della distribuzione: "la legge è sbagliata", commentano. Il motivo: "Solo il 5% del cibo
sprecato arriva da supermarket e dalla grande distribuzione". Oltre metà degli alimenti .
non consumati e buttati nella spazzatura viene infatti dalle famiglie. Non a caso, tra le mi-
sure approvate ieri dal parlamento  ci sono anche  una serie di indicazioni  per realizzare
un programma di educazione alimentare  che coinvolgerà i francesi  sin dai primi anni di
scuola.
Gli esperimenti hanno dimostrato  che  è possibile azzerare la merce buttata, creando un 
circolo virtuoso che riporta i prodotti a chi ne ha più bisogno. I precedenti finora sono po-
chi: quello di Courbevoie e di Herstal, in Belgio.    In Italia è stata lanciata una petizione 
simile a quella francese su Change.org.

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giovedì 11 giugno 2015

Riflessioni / recuperate - Su: Berlusconi e l'Italia dei processi politici // Salvini e i campi nomadi

11 giugno '15 / venerdì           11th June - Friday                      visione post - 21

Hanno ragione l'Avvenire e la Cei, non c'è coincidenza  tra assoluzione giudiziaria  e
giudizio morale. Peccato e reato non sono la stessa cosa, e dunque - dicono in sostan-
za i vescovi - Berlusconi non gongoli più di tanto.     Ma il problema (uno dei tanti) di 
questo Paese è che la moralità (anche nella sua forma più banale, che è il senso del-
la misura)  quasi non ha peso nella vita pubblica, nelle fortune politiche, nelle scelte 
elettorali. Valesse qualcosa, il giudizio morale, Berlusconi non sarebbe stato votato
da milioni di bravi cattolici, 
L'abnorme quantità di processi "politici", da Tangentopoli in poi, è anche conseguenza 
del mancato vaglio che, in una comunità sana, seleziona in modo un pò meno lasco  la
classe dirigente. E' come se la magistratura si fosse sentita costretta a mettere le mani
in una matassa che altri avrebbero dovuto sbrogliare, e ben prima di arrivare davanti a
una toga. Con tutte le conseguenti storture e goffaggini, e l'impressione, non del tutto
infondata, che sotto inchiesta siano finiti non solamente i reati, ma anche i peccati. Che
non sono, come è noto, competenza della magistratura. Il ricorso alle carte bollate, nel
nostro Paese, è direttamente proporzionale alla paurosa incapacità della società di auto-
regolamentarsi. Siano reati, siano peccati, sono troppi i cittadini che se ne lavano le ma-
ni
(da la Repubblica - 13 marzo '15 / L'amaca - Michele Serra)

La TOURNE'E di Matteo Salvini nei campi nomadi (ieri a Milano Chiesa Rossa) ha
oramai più date del Neverending Tour di Bob Dylan. Metterne in evidenza gli aspetti
propagandistici sarebbe più facile  se la presenza  quasi ossessiva  del capo leghista 
tra quelle lamiere, tra quegli stracci, quelle stoppie, fosse raffrontabile  con quella di
altri leader politici. Magari per mettere a confronto parole diverse e intenzioni diver-
se spese, però, nello stesso scenario periferico e malandato. 
Su quelle trincee desolate la politica che conta non si avventura mai. Lo fanno i preti,
i volontari, al massimo qualche sindaco e qualche assessore coraggioso. Non certo i
pari-grado di Salvini. E dire che attorno  a quegli snodi cigolanti della nostra vita so-
ciale trascorre l'esistenza non solo dei Rom, ma di milioni di persone, italiane e stra-
niere, che della parola 'abbandono' si sentono testimoni fissi.
La demagogia è una brutta bestia, e Salvini sa come cavalcarla. Ma su quei terreni
(non edificabili) dove la società è più brutta, più impaurita, più incattivita, la politica,
specie quella che si considera più virtuosa e/o operosa, non ha più il coraggio ( o la
coscienza, o l'incoscienza) di avventurarsi.    Salvini, tra i tanti evidentissimi difetti,
ha il pregio di non avere paura di sporcarsi la cravatta.
(da la Repubblica - da la Repubblica - 3 aprile 2015 - L'amaca - Michele Serra)

Lucianone

martedì 2 giugno 2015

Appuntamenti - Arte, cinema, teatro

2 giugno '15 - martedì           2nd June / Tuesday

Mostra  -  VENEZIA
Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo 
della Repubblica di Weimar 1919-1933
Al Museo Corrier di Venezia - sino al 30 agosto '15
Orari: 10 - 19 tutti i gioeni  / Informazioni: www.nuovaoggettivitacorrer.it

Mostra  -  Caraglio / CUNEO
Il filo della pittura
Fondazione Filatoio Rosso  -  fino al 7 giugno '15
Informazioni: Tel. 0171 61 02 58
Una mostra sul rapporto tra il pittore futurista Giacomo 
Balla (Torino 1871 - Roma 1958) e la moda. Esposte una
quarantina di opere che comprendono disegni e dipinti a
tempera, bozzetti per la produzione di stoffe, cuscini, tap- 
peti; tra essi la serie di 28 progetti polivalenti.

Obbiettivo cinema  -  MODENA
Palazzo Santa Margherita  -  fino al 7 giugno '15
Informazioni: Tel. 059 20 32 911
Una selezione di immagini sulla 'settima arte' dalla raccolta
della fotografia della Galleria civica di Modena. 
L'obbiettivo è rivolto ai volti dei protagonisti del cinema di 
cui è raccontato un secolo di storia. Woody Allen, Bill Murray,
Nanni Moretti ritratti in studio, sul set, in posa, a sorpresa da
grandi fotografi.

Mostra
Espressionismo cinquecentesco  -  VIENNA
Kunsthistorisches Museum  -  fino al 14 giiugno '15
Informazioni. +43 1 52 524
La mostra racconta la tendenza espressionistica che caratterizza
l'arte a nord delle Alpi nel corso del Cinquecento. Puntando sulla
produzione di Albrecht Altdorfer , 1480-1538, e  di artisti  della
scuola danubiana, ma anche di altre parti d'Europa. Esposte 140 
opere da Lucas Cranach a Albrecht Durer.

Mostra  -  Boldini /  FORLI'
Lo Spettacolo della Modernità
Musei San Domenico  -  fino al 14 giugno '15
Informazioni e Prenotazioni Mostra:
tel. 199.15.11.34  -  www.mostraboldini.com
Riservato gruppi e scuole: tel. 0543.36217

Libere Voci  -  Ponteranica ( BG)
Parco scuola Vivace  -  9 giugno
Samla: storia musicale di un'atleta / narrazione e musica

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domenica 31 maggio 2015

Personaggio / sport - Addio alla piccola, grandissima Sidoti

31 maggio '15 - domenica               31st May / Sunday                      visione post - 8

Era stata un esempio per tutti coloro che amano l'atletica,
era piccola ma immensa Annarita Sidoti, donna magica
della fatica azzurra.  E' morta a 45 anni, dopo tante medaglie
e troppa sofferenza.  L'hanno pianta anche Grasso e Boldrini:
"Grazie delle emozioni".

(da la Repubblica -  22/05/'15  -  SPORT / Enrico Sisti)
Forse avrebbe desiderato un piccolo addio, così da portarselo dietro, un piccolo addio
a misura della sua grandezza nascosta in un metro e quarantotto. Dicevano un metro e cinquantuno ma non era vero: era ancora più minuta. Annarita Sidoti, più tosta. più uni-
ca che mai, con quel suo aspetto da picciotto in vacanza premio ( era nata il 25 luglio '69
a Gioiosa Marea, in quel pezzo di Sicilia che guarda Vulcano sollevarsi dal mare).
E' morta dopo sei anni di lotta  contro un avversario  senza nome nè nazionalità, il più 
feroce, agguerrito, subdolo, che usa mezzi illeciti, elude i controlli. Il cancro era comin-
ciato con un gonfiore sotto le ascelle mentre era incinta di Alberto, poi era dilagato al-
la testa, al fegato, ovunque, spietato. Due nni fa ha avuto la forza di raccontare la sua
storia senza cedere alla bugia pietosa, solo ai medici concessa: "Ce la farò ma è dura,
i due figli più grandi, Federico e Edoardo sanno, Alberto no". La sua lunga marcia si è 
conclusa ieri mattina, dopo cinque operazioni. Sapevo che era finita", ha singhiozzato
Maurizio Damilano, suo ct in nazionale. "Grazie per averci emozionato", hanno scritto
il premier Renzi e i presidenti delle camere Grasso e Boldrini, "grande campionessa e 
donna immensa".  -  Tre ori nella marcia, mondiale ad Atene '97, europei a Spalato '90
e a Budapest '98. La più medagliata dopo la Simeoni. Dopo il trionfo di Atene  la volle-
ro in un piccolo fil come debuttante: Le complici. Erano rimasti folgorati da una sua fo-
to, il look androgino. quel non tradire sensualità eppure una strana e infinita tenerezza
nello sguardo. Atletica e cinema. Sempre una foto aveva convinto Pasolini, prima che
Annarita nascesse (fine '68), ad affidare a Giuseppe Gentile, fresco bronzo  nel triplo
ai Giochi di Città del Messico, la parte di Giasone in Medea accanto a Maria Callas.
Annarita interpretò Marta, mezza sconvolta e mezza ragazza da marciapiede che fini-
sce impelagata in un omicidio/suicidio.       Fuori scena, durante le riprese, indossava 
spesso una maglietta con su scritto "Light your fire", frase molto Doors che trasmet-
te coraggio, intensità, fa pensare al rock e all'oriente. Niente si sarebbe meglio adat-
tato  alla sua natura di atleta  pronta a conquistare  vittorie e accogliere sconfitte, di
donna pronta a difendersi da tutto, forte di una volontà tutta sua, allenata con le lun-
ghe distanze, quando vedi sempre la ragione di tanta fatica, quando concludere un al-
lenamento è sì una gioia ma in fondo non più di tanto. Perchè la felicità di esserci o di
esserci stata confonde l'inizio con fine della sofferenza. Quando si ricomincia?

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Sport - calcio / Serie A - giornate 37^ e 38^ - 2014/15

31 maggio '15 - domenica            31st May / Sunday                     visione post - 41

Risultati delle partite  (37^ giornata)
Juventus   3    Genoa   3    Empoli         1     Cesena   0      Chievo     1      Palermo      2
Napoli      1     Inter     2     Sampdoria   1     Cagliari   1      Atalanta   1      Fiorentina   3


Parma        2      Udinese     0     Milan     3    Lazio    1
Verona H.   2      Sassuolo   1      Torino   0     Roma   2 



Risultati delle partite 
della 38^(ultima) giornata di campionato 2014/2015
Verona H.. - Juventus  2 - 2
Atalanta  -  Milan  1 - 3
Cagliari  -  Udinese  4 - 5
Fiorentina  -  Chievo  3 - 0
Inter  - Empoli    4 - 3
Napoli  -  Lazio   2 - 4
Roma  -  Palermo   1 - 2
Sampdoria  -  Parma    2 - 2
Sassuolo  -  Genoa   3 - 2
Torino  -  Cesena    5 - 0

CLASSIFICA  FINALE

JUVENTUS   87  /   Roma   70  /   Lazio   69  /   Fiorentina   64  /   Napoli   63
Genoa   59  /   Sampdoria   56   /   Inter   55  /   Torino   54  /   Milan   52    
Palermo, Sassuolo   49  /   Verona Hellas   46  /  Chievo   43  /  Empoli   42  /   Udinese   41 
Atalanta   37  /  Cagliari   34  /   Cesena   24  /   Parma   19     

Classifica marcatori

Icardi (Inter) e Toni (Verona H.)       gol  22     rigori  4
Tevez  (Juventus)                               gol  20       rigori  2
Higuain  (Napoli)                              gol   18      rigori  3

Due capocannonieri comandano alla fine la classifica marcatori, ma è il veronese Toni
che fa colpo con i suoi 38 anni suonati. Comunque tanto di cappello a Icardi che
nel rush finale ha raggiunto, con due gol all'Empoli, il vecchietto dalle mille vite.
Tevez è rimasto secondo, ma ha la soddisfazione dello scudetto bianconero.

Lucianone


POLITICA / Economia - Il caso Grecia

31 maggio '15 - domenica             31st May - Sunday

(da 'Il Giorno' - 7 maggio 2015 - L'Editoriale / di Andrea Cangini)
L'OK CORRAL DELLA GRECIA
... Negare alla Grecia i 7 e rotti miliardi promessi sarebbe un suicidio. Dire che i greci si
limitano a chiedere senza nulla concedere è un falso storico: dall'inizio della crisi, il Pil 
greco è sceso del 27%, la spesa pubblica del 35%, il deficit strutturale del 20%.  Uno
sforzo gigantesco è stato dunque fatto, e se alcune misure disposte in questi giorni dal
governo ellenico suonano come una retromarcia lungo la via del rigore è perchè Tsipras
è stato eletto. E gli elettori vanno presi in considerazione almeno un pò. La francia, per 
dire, in proporzione ha fatto molto meno della Grecia. E nulla sta facendo adesso.Ha vio-
lato il tetto del 3% al deficit pubblico, ma l'Europa ha ritenuto di fargli grazia della conse-
guente multa da 4 miliardi.
Con la Grecia si usa un metro diverso anche in ragione della scellerata gestione dei conti
pubblici nell'era pre-crisi. Un'era, però, ormai passata. Se da domani l'Europa non riuscirà
a guardare al futuro almeno quanto fino ad oggi si è ostinata a guardare al passato, finirà 
in un bagno di sangue e, a differenza  del celebre  wetern 'Sfida all'Ok Corral',  a terra ri-
marrà anche lo sceriffo buono. Ammesso che in questa storia, come nei film di Tarantino,
sia possibile distinguere i buoni dai cattivi.

Lucianone


Istruzione / Inghilterra - Professione insegnante in netto calo

31 maggio '15 - domenica              31st May / Sunday                      Visione post - 8

INSEGNARE? Gli inglesi dicono no.
Troppe responsabilità per i risultati degli studenti
e per le novità da fronteggiare in classe.  Il 73%
tra nuovi assunti e tirocinanti è propenso a lasciare.

(da 'Italia Oggi' - 21/04/'15  -  Azienda Scuola / di Giovanni Scancarello)
Brutte acque per la prefessione docente in Inghilterra. I giovani non vogliono più fare 
l'insegnante. A pesare la responsabilità dei risultati di apprendimento, la scarsa repu-
tazione sociale, per non parlare della difficoltà di lavorare con alunni descolarizzati e
con i genitori sempre più aggressivi. Fatto sta che sono stati più di 2mila i posti rima-
sti vacanti nelle scuole inglesi nel 2013/14  e  per l'anno scolastico in corso  pare che 
le cose non vadano meglio.  John Howson, ex consigliere del governo sul reclutamento 
degli insegnanti parla di scenario triste anche perchè nel frattempo la popolazione sco-
lastica è in piena espansione. Ma sono sempre di più coloro  che  evitano di diventare
insegnante.  Negli anni della deregulation è cresciuto di fatto  il degrado della rappre-
sentazione sociale riservata alla professione docente e alla scuola in generale (tant'è
che anche la professione dirigente non è meno evitata di quella degli insegnanti).
Questo si aggiunge al caos di procedure e prassi derivante dall'affastellarsi continuo
di riforme, che non ha fatto altro che complicare le condizioni di lavoro nella scuola.
Ma c'è anche la questione del bullismo che nel Regno Unito comincia a mietere vit-
time anche tra gli insegnanti.  Alison Ryan, dell'associazione di insegnanti e docenti
(Atl) parla di docenti che si trovano ad affrontare " giovani selvatici ormai fuori con-
trollo, senza contare che sono sempre di più i casi di vero e proprio cyberbullismo su-
bito da parte dei genitori che kollano e insultano i docenti per l'insuccesso scolastico
dei figli.  -  Tale è lo sconforto che secondo un'indagine dell'Atl, il 73% tra i nuovi as-
sunti e i tirocinanti ha già deciso di lasciare il lavoro prima ancora di venire assunti 
con il primo incarico. Questo nonostante che secondo il Global Teacher Status Index
gli insegnanti del regno Unito risultino più rispettati che nella maggior parte degli al-
tri paesi europei, anche se meno che in Cina, Grecia e Turchia.
Che il problema del reclutamento sia diventato particolarmente serio oltremanica lo
dimostrano le stesse soluzioni messe in campo dal governo, come glin incentivi in de-
naro (fino a 15 mila sterline) promessi per chi sceglie di studiare per diventare inse-
gnante e glin investimenti per le campagne pubblicitarie da trasmettere in tv. Ma c'è
chi crede che questo non basterà.  Andy Goodwyn, dell'università di Reading, sotto-
linea come "promettere soldi ai tirocinanti  non risolleverà  il destino professionale 
degli insegnanti", tanto da ricordare che comunque l'abbandono dell'insegnamento
si registra per lo più nei primi 3- 5 anni di carriera, mentre chi decide di fare il pre-
side non lo fa prima dei 10 anni dalla pensione.  E quindi fuga conclamata dalla pro- 
fessione  e  potremmo dire  dall'educazione tout court, motivata in buona parte dal
teacher bashing, cioè dalla responsabilizzazione dei docenti sui risultati di apprendi-
mento degli studenti. Che il problema, infatti, sia strutturale più ad un modello  che
ad un contesto territoriale specifico, lo dimostra anche quello che accade, ad esem-
pio, in California.  Dal 2003 al 2013 il numero di abilitati all'insegnamento , infatti,
è crollato del 52%, mentre tocca il 74% il crollo delle iscrizioni ai corsi universita.
ri per diventare insegnanti, mentre di teacher bashing si comincia già a parlare an-
che sulla east-coast.

Lucianone

mercoledì 27 maggio 2015

Sport . calcio / Serie A - 36^ giornata - 2014/15

27 maggio '15 - mercoledì               27th May / Wednesdayy                    visione post - 10

Risultati delle partite
Inter        1     Sampdoria   0     Sassuolo   3     Atalanta   1     Cagliari    0     Verona H.   2
Juventus  2     Lazio           1     Milan        2      Genoa     4     Palermo   1     Empoli       1

Torino    2     Roma      2     Fiorentina   3     Napoli     3
Chievo   0     Udinese   1     Parma        0     Cesena   2





Lucianone

martedì 26 maggio 2015

Economia / società - Profezia: il capitalismo divorerà se stesso

26 maggio '15 - martedì               26th May / Tuesday                          visione post - 30

La profezia di Wolfgang Streeck:
"Il capitalismo divorerà se stesso" 

(da 'Corriere della Sera' - 17/05/'15  - Cultura / di Ranieri Polese)

Torino  -   "Sono venuto a Torino all'inizio degli anni Ottanta , il Lingotto era stato chiuso
da poco. Svolgevo una ricerca sulle grandi fabbriche di auto. Avevo già visitato Wolfsburg,
la fabbrica della Volkswagen: costruita nel 1938, 15 anni dopo il Lingotto, funziona ancora. 
Wolfsburg e il Lingotto sono le cattedrali del XX secolo"  (quello studio fu pubblicato  nel
1984, con il titolo  Relazioni industriali nella Germania Ovest. Il caso dell'industria automo-
bilistica, ndr)  -  Parla Wolfgang Streeck, a Torino  con il suo saggio   Tempo guadagnato
(Feltrinelli).
Presidente emerito del Max Planck Institut di Colonia, Streeck è noto  per la sua analisi
radicale dei rapporti fra il neoliberismo e la democrazia.  "La crisi del 2008 - dice - non è
stata un incidente, un semplice episodio. E' il risultato di una serie di movimenti che si so-
no prodotti negli ultimi 40 anni. Fino al 1970, vigeva una politica economica keynesiana:
redistribuzione dei profitti, forti sindacati, welfare.state.
.Con il '70 però cala la produzione, gli Stati nazionali si trovano obbligati a trovare misure 
per prevenire turbolenze sociali.  La prima soluzione è l'inflazione; seguirà l'indebitamento
 dello Stato, e infine l'indebitamento dei privati. Con le banche che non riescono più a farsi pagare dai creditori. E arriva l'esplosione del 2008. Ma ormai vige  l'idea  di un capitalismo senza più remore. c'è
la deregulation, il mercato comanda. Angela Merkel parla di una "democrazia conforme
al mercato". Per salvare le banche intervengono gli Stati che si addossano  i loro debiti,
che vengono  pagati dai cittadini".
Oggi, però, si dice che gli effetti della crisi del 2008 cominciano a essere superati. "Co-
munque è ormai divenuta prassi quella di affidare a organismi non eletti dai cittadini le
decisioni politiche. Come la Bce.   E' la finanza che comanda, e che vive sulla mobilità
dei capitali: ci possono essere problemi a delocalizzare un'industria, ma per spostare il
capitale da Francoforte a un qualunque paradiso fiscale ci vogliono pochi secondi. E in
questo regime, con i sindacati che hanno perso la loro forza, con l'aumento di disoccu-
pazione e di povertà, la già fragile democrazia sta soccombecrisse della
vittoria del capitalismo. E la globalizzazione ha amplificato le sue potenzialità.  Ma è 
una vittoria di Pirro. Intanto cedono le strutture democratiche, e poi lo sfruttamento 
parossistico delle risorse energetiche sta distruggendo l'ecosistema. Alla fine - quan-
do, non si sa - il capitalismo distruggerà se stesso".
Critico nei confronti dell'euro ("nel 1994, Ralf Dahrendorf lo definì una "pessima idea",
e già denunciava il progetto di far diventare tedesca l'Europa), Streeck  oggi  indica  i
risultati di questa Europa  nel manifestarsi  ovunque  di movimenti populisti, o peggio
ancora xenofobi e neofascisti come il Front National.  "Espropriati dei propri diritti  -
la Bce non è eletta dal popolo - i cittadini non hanno più fiducia nella politica, cresce
l'astensionismo e chi vota sceglie formazioni populiste o anti-sistema. E non solo nei
Paesi più esposti come Grecia, Spagna, Italia". Ma il quantitive easing di Draghi po-
trebbe cambiare le cose. "E' un trucco, che serve solo a guadagnare tempo, ma non
muta la situazione".  -  Negli anni Settanta e Ottanta, Streeck era un attivo sosteni-
tore dei socialdemocratici tedeschi.  "Guardavamo all'Italia, a Enrico Berlinguer -
ricorda - che staccava il Pci dall'Unione Sovietica e si avvicinava all'area di governo.
Ero a Firenze  e  andai ad ascoltare un suo comizio in Piazza della Signoria. Stimavo
molto Berlinguer, la sua onestà intellettuale, la sua chiarezza. In Germania avevamo
seguito il tentativo  di Aldo Moro  di far entrare il Pci al governo.  Poi, Moro venne 
ucciso. Verrebbe voglia di credere alle teorie dei complotti...  Sì, perchè da allora la
storia d'Italia ha preso un'altra strada. Berlinguer non si riprese più da quella scon-
fitta, cominciò l'ascesa dei socialisti di Craxi".  E di Matteo Renzi, che cosa pensa?
"Ha riempito un vuoto che si era aperto dopo la fine di Berlusconi.  Fa bene o ma-
le? Difficile dirlo, certo si muove. Una cosa però non mi piace: la cura esagerata del-
la comunicazione. Anche la scelta di mettere come ministri tutte quelle belle ragazze...".

Lucianone