mercoledì 9 aprile 2025

IDEE e Problemi / alla radice delle cose - La nuova radice del populismo: nei social

 9 aprile '25 - mercoledì                                  9th April / Wednesday                     visione post - 6

(da la Repubblica - 9 aprile '25 /  Le Idee  -  di Massimo Recalcati))

Nei social la nuova radice del populismo

Secondo Pasolini l'ingresso della televisione nelle case degli italiani era stato una delle cause non secondarie della grande mutazione antropologica che aveva trasformato il popolo da un insieme politico di cittadini a un insieme commerciale di consumatori. Non solo la società dei consumi trovava nella televisione il suo strumento elettivo di promozione, ma lo spettatore era costretto ad assumere nei suoi confronti una posizione necessariamente passiva. Il messaggio era a senso unico e non dava luogo a nessuna possibilità di interazione. Di qui l'accusa pasoliniana relativa all'esistenza di un nuovo fascismo che imponeva i suoi comandi senza bisogno di usufruire di un potere autoritario e repressivo, ma per la via edonistica di una seduzione permissivista.  Lo spettatore rappresentava la forma più pura del consumatore costretto a ingoiare passivamente valanghe di messaggi e di offerte che avevano come denominatore comune lo spegnimento della sua capacità di iniziativa critica. -                     La  TELE-VISIONE diveniva così lo strumento di propaganda di un neo-totalitarismo che aveva trasferito il potere dal sovrano agli oggetti di consumo. Un potere che plasmava corpi e cervelli dei suoi fruitori uniformandoli conformisticamente ai modelli valoriali imposti dal nuovo regime.  Gli psicoanalisti hanno visto nell'età dove la televisione imperava nelle nostre case una sorta di conferma della tesi relativa al declino dell'autorità paterna e allo smarrimen-to più generale del discorso educativo. La televisione aveva preso il posto di genitori sempre più distratti o assenti, incapaci di svolgere il proprio ruolo.  L'affermazione progressiva della Rete e dei social sta profondamente ridimensionando questo quadro. E non solo perchè i giovani oggi non guardano più la tv. Quello che i social hanno modificato è innanzitutto il carattere necessa-riamente passivo dello spettatore. Il nuovo schermo social è infatti strutturalmente movi-mentato. Tutto si consuma in maniera accelerata. Non c'è tanto l'ipnosi televisiva - che richiede tempo - ma lo sprofondamento in una realtà parallela. Non a caso l'uso dello smart-phone e delle sue potenzialità social non è più, come accadeva per la tv, circoscritto in un luogo, ma appare come una sorta di protesi del corpo del soggetto. Mentre infatti la tele-visione condannata da Pasolini fabbricava i corpi e i cervelli offrendo loro i modelli di identificazione imposti dalla società dei consumi, lo smartphone appare piuttosto come una parte post-umana del corpo. -  Anche la partecipazione alla vita dei social riflette questa compenetrazione. 

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domenica 30 marzo 2025

ULTIME NOTIZIE - da tutto il Mondo / Latest news from all over the World

 30 marzo '25 - domenica                                    30th March / Sunday                       visione post -  4                      

Myanmar / terremoto devastante

Sisma in Myanmar con magnitudo 7,7 / Palazzi sbriciolati e migliaia di morti /  Danni anche in Thailandia ( Scossa 316 volte più potente che ad Amatrice

L'immagine tragica del Myanmar devastato dal terremoto: palazzi e qualche grattacielo crollati in nube di polvere, e inclinati come se una mano gigante li avesse schiaffeggiati per dispetto, strade divelte con voragini nell'asfalto. La scossa che ha frantumato il Paese asiatico si è sentita in Thailandia. Una tragedia che si aggiunge all'ex Birmania ostaggio anche della guerra civile. E i generali alla guida del Paese chiedono aiuto alla comunità internazionale

Il Myanmar è un cimitero: tra scuole e monasteri si teme una strage di bambini. Molti i  ragazzini in trappola tra le macerie delle strutture di accoglienza.  Il bilancio fornito dai golpisti  al potere è di 1.644 corpi recuperati, ma per i sismiologi degli Stati Uniti i morti potrebbero essere diecimila. I danni alle strade e alle reti di comunizazione rallentano la macchina dei soccorsi.

Ucraina / bombe senza tregua 

Ancora raid e bombe sull'Ucraina / Mosca prepara un'altra offensiva / Colpite Dnipro e Kryvy Rih / L'agenzia Ap:: il Cremlino vuole l'affondo su 1.000 chilometri di confine 

Mosca ha denunciato i bombardamenti ucraini contro i siti energetici di Kursk e Belgorod, le due regioni russe frontaliere che sono state interessate dai blitz delle fanterie ucraine negli ultimi tempi. Ma gli attacchi russi sembrano molto più intensi, investono sia civili che militari , e non risparmiano alcuna regio ne ucraina.

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sabato 29 marzo 2025

Sport - calcio / Serie A 2024/25 - giornata 29 (ritorno) / Classifica, commento e video

 29 marzo '25 - sabato                                    29th March / Saturdsy                     visione post - 5

Serie A 

Giornata 29 -

Genoa - Lecce   2 - 1   Monza - Parma  1 - 1

Udinese - H. Verona  1 - 1  Milan - Genoa  2 - 1

Torino - Empoli   1 - 0   Venezia - Napoli  0 - 0

Bologna - Lazio  5 - 0    Roma - Cagliari  1 - 0

Fiorentina - Juventus   3 - 0

Atalanta - Inter   0 - 2

Classifica

INTER  64  /  Napoli   61  /   Atalanta   58  /  Bologna   53   /  Juventus   52  /   Lazio   51  /   Roma  49

Fiorentina   48  /  Milan   47  /   Udinese   40  /   Torino   38   /  Genoa   35  /  H. Verona, Como   29

 Cagliari  26   /   Lecce, Parma   25  /   Empoli   22  /   Venezia   20  /   Monza   15  

Commento

Sembra ormai che la lotta per lo scudetto si stia restringendo tra Inter e Napoli. La squadra orobica, Atalanta, è pressochè esclusa da questa sfida che pareva fino a poche settimane fa essere un discorso a tre, ma dopo la sconfitta della Dea con l'Inter, scontro diretto, le sue "chance" si sono notevolmente ridotte. Se non saprà risorgere in fretta, già dal prossimo scontro con la Fiorentina (ma in casa della Viola), e neppure basterà un pareggio, la squadra di Gasperini potrebbe dare l'addio al sogno da speranza di scudetto tricolore. E sarebbe un peccato! Perchè i nerazzurri di Bergamo restano una delle squadre minori (di provincia cioè) di eccellenza del nostro calcio!

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venerdì 28 marzo 2025

Politica USA - Le deportazioni trumpiane e i nuovi schiavi

 Venerdì, 28 marzo '25                                      29th March / Friday                        visione post - 5 

POLITICA Usa - Trumpismo

Terrorist confinement center  (di Luciano Finesso)

Vengono chiamati terroristi dalla nuova amministrazione e "banda" Trump-Vance, ma la gran parte sono solo immigrati, anzi ex immigrati, che vengono in massa deportati fuori dai confini Usa. Ma prima vengono rinchiusi in gabbioni ed esposti come merce-immondizia agli occhi e alle telecamere degli americani, soprattutto per soddisfare le aspettative degli elettori/elettrici del governo Trump II - Davanti al gabbione dei deportati a mostrarli come fosse allo Zoo (noi diciamo degli orrori) è Kristi Noem, segretaria della Sicurezza interna di Trump, con al polso Rolex da 50 mila euro. Loro, che lei mostra con faccia  più che mezza feroce, sono detenuti-deportati in gran parte venezuelani quasi tutti tatuati a torso nudo. E con tutta probabilità sono (diciamo sempre "quasi") gli stessi più o meno che venivano ripresi qualche giorno fà in aeroporto sembra americano incamminarsi in catene verso l'imbarco dell'aereo-prigione. Scene antiche (circa 80 anni fa) viste in Germania hitleriana. Insomma centinaia di venezuelani espulsi dagli States come quasi tutti presunti terroristi.  E adesso riprendo dal "Corriere della Sera", pag. 10 - venerdì 28 marzo: "La chiamano Deportation Barbie  Ma i sondaggi (tutto si basa ormai sui sondaggi - ndr,) mostrano che la lotta all'immigrazione illegale è un tema in cui il tasso di approvazione di Trump è più alto che per la gestione dell'economia o della politica estera: circa la metà degli interpellati in una rilevazione di Reuters/Ipsos approva il suo approccio, grazie al supporto sia dei repubblicani (Un bel 86%) che degli indipendenti (solo il 69% dei repubblicani nello stesso sondaggio approva invece il suo approccio all'inflazione). Quando il presidente Trump vuole "vittorie" e "successi" rapidi, li cerca qui. Nel video girato nella prigione, Noem avverte : "Questa è la conseguenza che vi aspetta se entrate  illegal- mente nel nostro Paese. verrete espulsi e perseguiti e questo posto è uno degli strumenti che useremo se commettete reati contro gli americani". E ha ringraziato il presidente del Salvador Nayib Bukele "che ci permette di portare qui i terroristi".

Questa è dunque la crociata dettata da Trump & soci (Vance,e Elon Musk in primis) anti migranti e messa in atto dalle ministre Kristi Noem e Pam Bondi (responsabile della Giustizia). Il mondo è allora sempre più diviso tra disperati senza patria e senza diritti, senza un senso per vivere col minimo di dignità sociale e appartenenza condivisa, senza legami e futuro e quelli che hanno tutto e il di più usati per assogettare in modo completo i diseredati, i senza terra e lavoro e patria e insomma: gli straccioni che sono i nuovi poveri e sottomessi di questo nuovo mondo creato dagli autocrati, dai Trump e dai Putin e dai futuri imitatori delle nuove leve di straricchi al potere eletti da popoli supini al nuovo ordine mondiale dettato da politiche sempre più anti-democratiche. Non prospettive da auspicare, ma possibili scenari permanenti, sempre se un'altro ordine di segno opposto, ossia democraticamente e stabilmente cotituitosi al vecchio ordine autocratico non si realizzi in un tempo non troppo lontano. 

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giovedì 20 marzo 2025

IDEE - Il riarmo morale dei cittadini

 20 marzo '25 - giovedì                                    20th March / Thursday                         visione post - 7

(a  la Repubblica del 17 marzo '25 - di Marco Mondini)

Il riarmo morale dei cittadini

Non basteranno soldi per nuove armi. Nè la buona volontà dei governi. Quando, qualche giorno fa, il senatore Claude Malhuret ha pronunciato il suo discorso davanti alla Camera alta francese ha sollevato un polverone mediatico. Questo anziano dottore, già presidente di Medici senza frontiere (non un militarista sfegatato), non è certo il primo a sostenere che la guerra per la riconquista dello spazio imperiale russo lanciata da Putin non si fermerà all'Ucraina e che l'Unione europea dovrà lottare per la propria sopravvivenza. Però è tra i pochi ad aver messo in chiaro come il "compito immane" di proteggere il Vecchio mondo non si esaurirà in più investimenti, più produzione industriale e nuove strutture di comando.  Nulla sarà sufficiente se gli europei non sapranno dare vita a un "riarmo morale". Se i semplici cittadini non decideranno tutti insieme che è giusto difendere l'Europa come patria della democrazia liberale, così come è stata sognata e costruita dopo il 1945. -  E se qualcuno trova scandalose queste parole vuol dire che è affetto da una curiosa amnesia.  Perchè per oltre 200 anni, nell'Europa moderna generata dalla Rivoluione francese, la definizione stessa di cittadinanza ha coinciso con la difesa della propria comunità. Fu la Rivoluzione a stabilire che i monarchi andavano spogliati del monopolio della violenza legittima e le armi affidate al popolo, quella "forza pubblica" che la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789 poneva a fondamento del nuovo ordine in cui tutti sarebbero stati liberi e uguali nei diritti. E fu la Repubblica nata dalla Rivoluzione a stabilire che un cittadino non poteva dirsi tale se non avesse accettato di lottare per difenderli, quei diritti.   E' vero, nei decenni a seguire le "nazioni in armi" non sarebbero state modelli virtuosi di democrazia. Dopo Napoleone incorporavano centinaia di migliaia di uomini, ma soprattutto i più poveri marciarono in battaglia per liberare terre di cui a malapena avevano sentito parlare, come Trento e Trieste, o Alsazia e Lorena. Eppure l'idea rivoluzionaria del cittadino in armi sopravvisse alle ingiustizie e alle carnwficine industriali del 1914-18. E fu nei momenti di collasso degli Stati che questo patto di cittadinanza basato sull'onere della difesa dimostrò la sua vitalità. Gli italiani ne sanno qualcosa. Chi prese le armi a Porta San Paolo il 9 settembre 1943 o chi formò le prime bande partigiane nel Nord non lo fece perchè aveva ricevuto ordini nè per disciplina di partito. Semplicemente, dovendo scegliere se essere una vittima o battersi, aveva preferito la seconda opzione. Fu la reazione spontanea di una comunità in lotta, come avrebbe ricordato anni dopo Maria Teresa Regard, partigiana e trotz-kista. Certo, dopo il 1945 il trauma di un continente ridotto in macerie dalla guerra totale (per non parlare dell'incubo atomico) avrebbe spinyo alcuni a credere che le armi non fossero più pensabili, nemmeno per difendersi, come come sostenne Piero Calamandrei. Ma la maggioranza degli europei finì col convincersi che la difesa non era più affare proprio solo perchè, come ha scritto Braudillard, molti avevano cessato di essere cittadini ed erano diventati consumatori.  La "società post militare" descritta da Martin Shaw alla fine degli anni Novanta assomglia più a una distopia individualista che a un sogno pacifista. Meno di un francese, inglese o tedesco su dieci intervistati dichiararono di interessarsi a questioni di difesa. Le ritenevano una spesa inutile non perchè la guerra fosse ingiusta, ma perchè c'erano altre priorità, come le pensioni e il costo del carburante.. Non è un caso se a smantellare le capacità nazionali militari hanno provveduto esecutivi tutt'altro che progressisti ma sensibili al consenso dei consumatori, come il governo Berlusconi che nel 2004 sospese la coscrizione obbligatoria e fece toccare il punto più basso agli investimenti in difesa.  Oggi tornare a progettare la sicurezza dell'Europa non significa il ripristino di un'improbabile leva universale, che risulterebbe costosa e inefficace. Ma vuol dire chiedersi di nuovo , come il dottor Mallhuret, se siamo disposti a batterci per proteggere la nostra democrazia, come fecero gli uomini e le donne di ottant'anni fa.

Lucianone


"La difesa è uno degli imperativi primari che si impongono al singolo e alla specie, ma occorre subito affermare che nessuno degli ambienti naturali la garantisce, nè il mare, che da calmo può alzarsi in cavalloni che atterriscono e sembrano ingoiarci, nè la montagna che dal silenzio arcano può dare vita a un vento minaccioso che può trascinare dentro dirupi e baratri del mistero. Le città da caotiche possono farsi tragiche perchè il traffico provoca morte, per la velocità  eccessiva, per un inquinamento che non permette di respirare."

(da "Le nostre paure"/ di Vittorino Andreoli)


sabato 15 marzo 2025

Commenti e Idee - Tutti i Musk di mister Trump // Ballo in Musk (di M. Gramellini)

 15 marzo 25 - sabato -                                   15th March / Saturday                         visione post - 6

(da "Corriere della Sera - 15 marzo / Il Caffè - Massimo Gramellini)

Ballo in Musk

L'azienda di Elon Musk ha scritto una dura lettera all'amministrazione degli Stati Uniti per contestare la politica dei dazi decisa dal governo di Elon Musk. Come faremo a costruire ancora le nostre auto elettriche, se per ripicca i cinesi ci negassero le batterie al litio? ha chiesto il Musk di Tesla al Musk di Trump. Senza contare gli eventuali contro-dazi che potrebbero colpire altri componenti prodotti all'estero, ha ricordato non senza polemica il proprietario di Tesla all'omonimo comproprietario della Casa Bianca . Si attende a breve la risposta di questo secondo Musk.Convocherà a Washington l'altro Musk per un incontro a quattr'occhi, da Musk a Musk? Lo licenzierà con un messaggino? O invocherà la mediazione di un Musk ulteriore, un marziano animato dall'Intelligenza Artificiale che alla fine potrebbe risultare il più autentico dei tre? -  A essere onesti, di Musk ce ne sarebbe un quarto, che di mestiere fa il capro espiatorio. Anche gli altri oligarchi della tecnologia si sono genuflessi a Trump, eppure non risulta che in giro per il mondo qualche sincero demo cratico abbia smesso di comprare su Amazon o di usare WhatsApp, nè che le azioni di queste aziende siano crollate in Borsa come la Tesla.  Forse perchè Bezos e Zuckerberg, più furbi o meno narcisi, restano un passo indietro e badano agli affari loro. Invece Musk vorrebbe farsi anche i nostri e, a forza di camminare sull'orlo del baratro, rischia di fare un passo avanti. Sempre che non sia Trump a dargli una spinta. 

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Ultime notizie - dall' Estero e dall'Italia

 Sabato 15 marzo '25                                        Saturday 15th March                     visione post - 9

(da la Repubblica e dal Corriere della Sera)

Trump - Putin: egnali per un'intesa / Trump dagli Usa: cauto ottimismo sulla tregua / L'appello allo zar: risparmi gli ucraini nel Kursk / Germania. sì al piano di difesa / La tentazione di Giorgia Meloni di parlare al vertice di Londra //  Tesla alla Casa Bianca: i dazi ci preoccupano.

Una piazza per l'Europa: alle 15 del pomeriggio  a Roma manifestazione lanciata da Michele Serra, sul palco sindaci, artisti e tanta società civile /  L'adsione dei partiti d'opposizione e dei sindacati / Da Mosca un altro attacco all'Italia: "Non sa difensersi"  //  Donald Trump sulla tregua: no a massac ri nel Kursk / Ma Putin vuole la resa

Raphael Gluksman (intellettuale francese): "Riscoprire i valori di Ventotene, è in gioco la nostra libertà. Tutte le nazioni hanno bisogno di un progetto federatore. per questo è importante la mbilitazione di oggi a Roma: occorre dare agli italiani il desiderio di credere in questa Europa. nssun altro Paese come il vostro è così infiltrato dalla disinformazione russa. Non si tratta solo di sostenere gli ucraini perchè sono eroici, ma, si tratta della nostra stessa sopravvivenza. L'unico vero guerrafondaio non è Macron ma lo zar: scatena i conflitti, cerca di ridisegnare le frontiere. Servono truppe del Vecchio continente per evitare altre invasioni"

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lunedì 10 marzo 2025

SOCIETA' / politica/attualità - Riarmiamoci e partite! / - Il mondo cambiato e stravolto -

 10 marzo '25 - lunedì                                10th March / Monday                            visione post - 5

(da Corriere della Sera - lunedì, 10 marzo /  Ultimo Banco - Alessandro D'Avenia)

Il mondo cambiato e stravolto  (di L. Finesso)

Non è la prima volta che il mondo nostro è cambiato ed è stato stravolto, Mi ricordo, sono abbastanza anziano per ricordarlo bene, degli anni della Guerra Fredda (Anni Sessanta) quando eravamo sull'orlo della guerra mondiale totale e peggio ancora nucleare: il mondo impazzito perchè Stati Uniti (allora si parlava di America del Nord, ma sempre America era) e l'Unione Sovietica (in seguito frantumatasi) si sfidarono  a suon di missili e testate nucleari, ma per fortuna di tutti gli Umani si fermarono sul ciglio del baratro: Cuba e Fidel Castro furono al centro di quelle drammatiche giornate di tensione indicibile e non era chiaro il destino che ci aspettava. Si doveva solo pregare... Poi tutto, per fortuna, si fermò, ma non fu più come prima.  Allora gli attori e i Paesi coinvolti erano solo due e in seguito si disse che la presunata fine del mondo era stata bloccata proprio da questo fatto: solo due contendenti, che alla fine si misero d'accordo di non distruggersi.  E ADESSO... ?

Armiamoci e partite!  -  (di A. D'Avenia)

Nel 1953 il mondo era appena uscito dalla guerra e diviso in due sfere di influenza e deterrenza, americana e sovietica, e Philip Dick (per il provocatorio Carrère, che gli ha dedicato una bellissima biografia, il più grande scrittore del '900)  pubblicava "I difensori", un racconto in cui l' umanità, impegnata in una guerra tutt'altro che fredda tra Russi e Americani, vive e lavora sottoterra per alimentare lo scontro affidato ai robot in superficie, dove c'è solo un ammasso di macerie tossiche sotto un cielo incolore. I difensori del titolo sono i "plumbei" robot intelligenti (le nostre intelligenze artificiali) coperti di piombo anti-radiazioni::combattono e aggiornano gli umani sullo stato della guerra in cui i Russi stanno prevalendo grazie alle mine intelligenti (i nostri droni).  Un gruppo di tecnici e soldati americani deve  risalire in superficie per risolvere un'anomalia: non è mai accaduto dall'inizio dello scontro a causa della radioattività sostenibile dagli umani solo per pochi minuti.  Una volta arrivati su, il gruppo ha però una sorpresa: il mondo là fuori è splendido e nuovo, non c'è la guerra, notizie e immagini che giungevano sottoterra erano create ad arte dai robot con dei modellini. Perchè i difensori hanno agito così? Ci serve saperlo nello scenario odierno.   I robot rispondono come farebbe un'intelligenza artificiale progettata  esclusivamente per il bene dell'uomo. Ecco cosa rispondono: ""Non appena abbandonaste la superficie, la guerra cessò. Avete ragione, siete stati ingannati. Avete lavorato duro nel sottosuolo, mandando su cannoni e armi, e noi li distruggevamo non appena arrivavano. Ci avete creati per continuare al vostro posto la guerra mentre voi umani vi rifugivate nel sottosuolo per sopravvivere. Ma prima che noi potessimo continuare la guerra, era necessario analizzarla per determinare quali ne fossero gli scopi. Scoprimmo che le culture passano attraverso delle fasi. Quando una cultura invecchia e comincia a perdere i suoi obiettivi, sorge un conflitto tra color che vorrebbero eliminarla per stabilire dei nuovi modelli culturali e coloro che vorrebbero invece mantenere il vecchio modello con il minor numero possibile di cambiamenti". La (nostra) realtà.- E' ciò che accade anche oggi in Occidente, nello scontro tra globalizzazione e multipolarismo, tra èlite e popolo, tra progressisti e conservatori. Ma seguiamo l'analisi antropologica del robot:  "Il conflitto interno minaccia di coinvolgere la societò in una guerra contro se stessa, gruppo contro gruppo. Le tradizioni vitali possono andare perdute, non solo riformate e alterate, ma distrutte completamente in questo periodo di caos e di anarchia. E' necessario perciò che l'odio all'interno di una civiltà venga incanalato verso l'esterno, un gruppo esterno, in maniera che la cultura stessa possa sopravvivere alla sua crisi. La guerra ne è il logico risultato". 

 Salvare le strutture - Insomma per non distruggersi, ricompattarsi e salvare le strutture che l'hanno costituita come tale (oltre all'economia che ne è conseguenza operativa nella storia umana sono la combinazione di educazione, religione e forme di appartenenza a un gruppo), una cultura divisa preferisce cercare un nemico al di fuori invece di soluzioni nuove alla crisi interna. Vale per popoli, città, famiglie, coppie, singoli: per paura e pigrizia non affrontiamo le ombre ma le proiettiamo fuori, odiando negli altri ciò che non va in noi, convinti che, distrutto il nemico, risolveremo la crisi che invece sarà ancora lì, peggiore di prima, dopo che il fumo della battaglia si sarà diradato. La logica di ferro, anzi di piombo, del robot prospetta la soluzione: "La guerra, per una mente razionale, è assurda. Ma, in termini di bisogni umani, svolge una funzione d'importanza vitale ed insostituibile. E continuerà a svolgerla finchè l'Uomo non sia cresciuto al punto da eliminare totalmente l'odio dentro di lui". I robot confidano in un'evoluzione umana lineare. "In questi otto anni abbiamo osservato importanti mutamenti nella mente degli uomini; la fatica ed il disint-teresse stanno gradatamente prendendo il posto dell'odio e della paura. Ma l'inganno deve continuare almeno pr un altro pò. non siete ancora pronti per la verità".  Robot, creati per proteggere gli uomini, hanno quindi fatto (con un pò di Imagine) la scelta più logica: in-terrompere la guerra e preparare la Terra per una umanità nuova.  Per tutta risposta gli Americani vogliono approfittare della scoperta per imparonirsi della Terra prima degli ignari Russi, e così si affrettano a tornare sottoterra, ma i robot hanno distrutto il tunnel di collegamento. Sono quindi costretti a rimanere in superficie dove incontrano proprio un gruppo russo venuto su qualche mese prima. Si preparano allo scontro, ma i robot li fanno ragionare: i Russi sono disarmati e le armi non servono più, per sopravvivere devono non solo smettere di combattersi, ma unirsi e aiutarsi, per procurarsi da vivere: "La necessità di risolvere i problemi quotidiani dell'esistenza vi insegnerà come tirare avanti nello stesso mondo. Non sarà facile, ma ce la farete" -  Caino è in noi - Solo obiettivi.di bene comune possono distogliere culture internamente in crisi dalla soluzione bellica, ma i robot ignorano che l'uomo non smetterà mai di proiettare le proprie ombre su un nemico esterno, perchè Caino è sempre in noi e cerca sempre un Abele a cui attribuire il proprio male. Lo storico Emmanuel Todd in La sconfitta dell'Occidente, proseguendo il suo Breve storia dell'umanità e svincolandosi dalla lettura, dominante e riduttiva, della storia in chiave prettamente economica, dimostra che la crisi riguarda le strutture che hanno unito alcuni popoli in quello che chiamiamo Occidente. Oggi infatti, esaurito il collante della sofferenza postbellica , la globalizzazione economica mette in concorrenza le culture che finiscono col ripiegarsi su se stesse. Emerono così gli egoismi nazionali, incarnati da oligarchie di potere che generano la loro controparte: i populismi; la diplomazia è resa inutile dalla logica dei rapporti di forza economici, militari e tecnologici.  L'alternativa è creare l'unità su basi più profonde, di impegno comune sulle emergenze: povertà, fame, istruzione, sanità, inquinamento. Come ha detto papa Francesco: "La fame nel mondo finirebbe, se non si fabbricassero armi per un anno", ma questa scandalosa evidenza è considerata alla stregua della fantascienza di Dick: fantasie.  Infatti dopo le attuali mosse americane, gli attuali leader dell'Ue - invece di riscoprire lo specifico europeo che non è la potenza militare ma una diplomazia che provi a ricostruire un'unità culturale dagli Urali all'Atlantico, come auspicavano e provarono a fare alcuni leader europei alla fine della guerra mondiale e dopo la caduta del comunismo - hanno proposto il riarmo e l'ombrello nucleare di marca france- se, togliendo i vincoli di bilancio al debito che peserà ulteriormente sulle future generazio-ni. Ma all'Europa non basterà un esercito comune per unirsi, così come non è bastata una moneta comune.  L'appartenenza  -    Che cosa hanno veramente in "comune" un irlandese, un italiano, un francese, un ungherese, un rumeno..  che li spimgerebbe a difendere anche con il proprio corpo l'Europa come gruppo vitale di appartenenza?  La mancanza di una risposta e' la nostra crisi interna. Di certo se la Nato finirà bisognerà rendersi finalmente indipendenti anche sul piano difensivo, ma questo scenario, per quel che capisco, è tutt'altro che certo..  L'antropologo Jared Diamond ha dimostrato, prima in "Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere". e poi in "Crisi. Come rinascono le nazioni", che le civiltà, invece di affrontare le crisi interne, che spesso neanche vedono, prese dalla smania di salvarsi fanno scelte irrazionali con cui invece si danno il colpo di grazia: "Tutti si trovano ada affrontare crisi e spinte al cambiamento: dai singoli individui ai gruppi, alle aziende,, alle nazioni, al mondo intero. Per affrontarle positivamente è necessario un processo di cambiamento selettivo: non essendo possibile nè auspicabile che individui e nazioni cambino completamente, abbandonando ogni aspetto della loro identità passata, la sfida diventa, tanto per le nazioni quanto per le persone in crisi, capire quali parti della loro individualità stiano funzionando bene e non vadano modificate, e quali necessitino di cambiamento. L'obiettivo è individuare nuove soluzioni in armonia con le capacità e caratteristiche di ciascuno".   E' l'occasione di una nuova unità, ma non vedo nelle leadership attuali la capacità di un cambiamento selettivo, ma la coazione a ripetere soluzioni già bollate dalla storia come fatali, soluzioni che, per essere sostenute, costringeranno i nostri figli a lavorare sottoterra se non a combattere sul campo. Lo avevano capito i robot del '53. Noi?

Lucianone

domenica 16 febbraio 2025

Riflessioni - COME tenere le zecche sotto controllo

 16 gennaio '25 - domenica                              16th January / Sunday                     visione post -  7

(da la Repubblica - 8 febbraio '25 - da L'Amaca / di Michele Serra)

Tenere le zecche sotto controllo

Graphite, il sistema di spionaggio digitale venduto da un'azienda israeliana solo ad alcuni governi "amici", e solo per uso militare e di sicureazza nazionale, è poi stato ficcato da qualcuno nei cellulari di giornalisti e operatori umanitari. Un uso tanto anomalo, tanto scorretto, da avere portato l'azienda-madre a rescindere il contratto con le autorità italiane. Considerato che un'azienda di tecnologia bellica israeliana non è un covo di mammolette, questo significa che il cliente ripudiato deve averla combinata grossa. Ovviamente nessuno, in Italia, si azzarda a uscire allo scoperto, rivendicando l'estensione di una misura di guerra a privati cittadini, per giunta cittadini di pace.  Ma se la succinta ricostruzione dei fatti è corretta, la sola spiegazione possibile è che soggetti legalmente in possesso di Graphite hanno voluto usarlo per scopi illegali.  E i bersagli fin qui noti (un giornalista odiato dalla destra al governo, due volontari pro-migranti, un oppositore libico) lasciano pensare a un uso politico mirato, e molto preciso, dell'operazione. Mettere sotto controllo le "zecche" più fastidiose. Non  sono un dietrologo, me ne manca lo spitito, ma non riesco a leggere in altra maniera questa vicendam che mi sembra perfino più inquietante del caso Almasrii.periamo di scoprire, nei prossimi giorni, che ci eravamo clamoroamente sbagliati, e Graphite era solo  una bonaria untrusione in qualche smartphone a caso, come le telefonate dei call center.

Lucianone

venerdì 31 gennaio 2025

Ultime notizie - ITALIA / Latest news del 31 gennaio '24 - Giudizio personale

 31 gennaio '24 - venerdì                                 31 first January / Friday                       visione post - 19

(da Il Corriere della Sera - 31 / 01 / '24)

Roma - La premier e il caso Almasri

Giorgia Meloni: "Indagarmi atto voluto, un danno al Paese" / L'affondo di Meloni sulle toghe / Ancora la Meloni: "Vogliono governare? Si candidino" /  Le opposizioni: "Venga in Aula".

"Indagarmi è un danno alla nazione, mi manda ai matti. Se i giudici vogliono governare si candidino". Così la premier Giorgia Meloni, ieri a Milano all'evento "La Ripartenza" organizzato dal giornalista Nicola Porro. Nel mirino la sua iscrizione nel registro degli indagati per favoreggiamento e peculato per la liberazione del generale libico Osama Almasri.  Tensione con il procuratore di Roma Lo Voi per i voli di Stato.  E l'opposizione attacca: ": "Meloni venga in Aula a spiegare"

Il primo ministro Giorgia Meloni non va in Aula, ma dice: "I giudici si candidino se vogliono governare" E prosegue ancora: "l'unica cosa che non si può fare è che loro guidino il Paese e io vada alle urne, l'indagine danno alla nazione"

Giudizio personale  /    Due cose gravi dette dalla premier: 1) la minaccia di andare alle urne;  2) che l'indagine e dunque la querela nei suoi confronti e dei suoi ministri sia un danno alla nazione e quindi un fatto grave,  - La conclusione che si può trarre da  queste due affermazioni è che la democrazia sia una parola e un'idea vuote in un'Italia di cui lei premier si sente padrona in quanto ha vinto le elezioni (sia pure in modo parziale) e può pure decidere di non presentarsi in Parlamento e non dare spiegazioni sulla libertà data ad Almasri e pure rimpatriando un criminale libico.  -  In ogni caso la premier è / sarebbe tenuta a presentarsi democraticamente, cioè in una Repubblica democratica di cui lei si vanta spesso e volentieri di essere stata eletta da tutti gli Italiani (vero fino a un certo punto), è tenuta, in questa tipo di Repubblica, a presentarsi alle due Camere parlamentari per dare conto dell'operato del governo riguardo al rimpatrio di Almasri. Ma non lo fa!

(da la REpubblica - 31 / 01 / '24)

Roma -  Inchiesta Almas

Meloni alza il tiro.-

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giovedì 23 gennaio 2025

L'Opinione del Giovedì : "Make America great again!": Il superbullo Donald Trump sale al potere come nuovo dittatore osannato dagli americani

 23 gennaio '24 - Giovedì                               23rd January / Thursday                   visione post - 14

di  Luciano Finesso

Il popolo è con me", è questo il mantra di Donald Trump prima e ancora di più dopo il voto che lo ha consacrato vincitore assoluto negli Stati Uniti dove la Statua della Libertà sembra ormai avere il ghigno prepotente  e gradasso, con faccia livida e vendicativa del suo nuovo Boss assoluto, che vuole gli Usa  e feroci e assatanati di odio come lui verso tutto ciò che lo contrasta e chdi Donald Trumpe con lui non è d'accordo. Fatto sta che la maggioranza degli Americani segue quella Statua arrabbiata e soprattutto Lui, il creatore della nuova America!   Ma c'è un'altra possibile versione della Statua dell Libertà e forse, dato che il mondo non è ancora tutto completamente in mano alla destra per fortuna, molto più aderente alla realtà attuale della situazione planetaria. la versione dell Statua della LIbertà con ai suoi lati due grandi valigie con dentro tutte le cose necessarie al mantenimento dell/e Libertà, pronta a traslocare in qualche Paese (o mondo) dove possa ancora esprimersi appunto Liberamente.

Con Trump il mondo è più pericoloso e conflittuale -    "Questa volta gli statunitensi hanno votato con piena cognizione di causa", si legge nell'editoriale del quotidiano francese Le Monde sulla vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi.  ", ma sanno che sarà ancora Non solo gli eleyyori repubblicani conoscono bene il lorocandidato, ma sanno anche che sarà ancora più radicale di otto anni fa e allontanerà il paese dal cammino tracciato dopo a fine della seconda guerra mondiale. Il mondo, secondo Trump, va guardato solo attraverso la lente degli interessi statunitensi, ed è fatto di rapporti di forza e guerre commerciali, nel disprezzo del multilateralismo. Un mondo in cui una diplomazia mercantile si sostituirà alle alleanze fondae sui valori.  Gli europei hanno un brutto ricordo del suo primo mandato, ma gnail secondo si annuncia peggiore. Se, come ha minacciato in campagna elettorale, Trump interromperà gli aiuti militari all'Ucraina e negozierà con Vladimir Putin una pace favorevole alla Russia, metterà a repentaglio la sicurezza di tutta l'Europa."  (da "Internazionale", 8 novembre 2024)

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Cultura - Scuola e programmi / Un racconto interessante - L'umano è di destra o di sinistra?

  •  23 gennaio '25 - Giovedì                    23rd January / Thursday                visione post - 50

(da Corriere della Sera - lunedì  /  Ultimo  Banco - Alessandro D'Avenia) - 20 gennaio, lunedì

L ' umano è di destra o di sinistra?

La riforma dei programmi  nella scuola elementare e media è stata subito cannibalizzata dalla semplificaziome binaria: che cosa è di destra o di sinistra?. La Bibbia, la storia dell'Occidente, la musica, l'epica, il latino? Quando saremo meno ostaggi di questo moralismo ideologico che impedisce di capire che cosa serve in un luogo, la scuola, il cui scopo è mettere i nuovi arrivati in condizione di coltivare autonomamente la vita e cercare la verità, invece di renderli preda del pensiero non pensato e dominante, che il filosofo Bacone chiamava già secoli fa idoli della conoscenza, illusioni ideologiche?   Lo scopo della cultura non è fare campagna elettorale, ma diminuire lo spazio della paura e dell'ignoranza per conquistarlo alla libertà e al coraggio della verità.  La domanda non è se il latino sia proprio di una formazione conservatrice o progressista, ma se serva a liberarsi da falsi automatismi del pensiero, dalla incapacità di leggere se stessi e la realtà, dalla difficoltà di attingere alla sorgente inesauribile  di vita e di bene comune che è la propria unicità, perchè "ciò che è vivo non ha copie. Due persone, due arbusti di rosa canina, non possono essere uguali... E dove la violenza cerca di cancellare varietà e differenze, la vita si spegne" (V. Grossman, Vita e Destino). L'umano nell'uomo non è a destra nè a sinistra. E' Oltre. Dove?  

La scacchieraTra i regali che mia nipote settenne ha richiesto a Natale è apparsa una scacchiera. Mi sono stupito, io alla sua età non l'avrei mai chiesta, ma poi ho scoperto che nella sua scuola dedicano tempo curricolare agli scacchi, come allenamento alla riflessione e al pensiero logico e strategico. Un gioco antico come gli scacchi non è di sicuro di destra o di sinistra, è gioia di stare al mondo e una bambina lo sente. quella scacchiera è "scuola: un'intercapedine tra Io e pressione mondana (tutti fan così), un luogo in cui l'anima respira tanto da avvertire subito se in quello che tutti fanno manca l'aria che serve alla propria unicità". La scacchiera mi ha ricordato che all'inizio di 1984 di Oewell, la ribellione del protagonista, Winston, al controllo psico-politico del Grande Fratello comincia da un quaderno comprato di nascosto: "Un quaderno di rara bellezza, con la carta liscia e vellutata, di un tipo che non si produceva da almeno quarant'anni. Era entrato di soppiatto nella bottega e lo aveva comprato. Non sapeva neanche per quale motivo particolare lo desiderasse tanto. Se l'era portato a casa con un certo senso di colpa: anche se non vi era scritto niente, era un oggetto compromettente. ciò che ora stava per fare era iniziare un diario, un atto che, se lo avessero scoperfto, avrebbero punito con la morte o, nella migliore delle ipotesi, con venticinque anni di lavori forzati". Winston non sa più scrivere a a mano e ricominciare lo risveglia: "Intinse la penna nell'inchiostro, poi ebbe un attimo di esitazione. Tremava fin nelle viscere. Segnare quella carta era un atto definitivo, cruciale".  Quel diario scritto a a mano è l'inizio della sua liberazione, e comincia a ricordare, capire, vedere, agire, anche a costo di perdere la vita. Il diario scritto a mano Per affrancarsi dal controllo odierno, in cui la psico-politica è l'algoritmo di profilazione (il capitalismo della sorveglianza operato da aziende che, in cambio di servizi apparentemente gratuiti, ci schedano per vendere dati che servono a orientare i nostri consumi), bisogna tornare al diario scritto a mano.  Per questo, ispirato non da romanticherie ma dall'osservatorio di 25 anni d'insegnamento, propongo di aggiungere alla riforma la cura della scrittura manuale per tutto il percorso scolastico, istituendo un'ora di "calligrafia", in cui il bello (calli-) riguarda forma e contenuto come un tutt'uno.. Il motivo (che la cultura orientale mostra da secoli) è scientificamente accertato:  scrivere a mano, per un essere corporeo, è un gesto più efficace della digitazione o del solo input visivo (quanti schermi sono entrati  nelle classi in questi anni a scapito delle penne).

Il maestro di calligrafia -   Un recente studio (di cui ha dato conto Il Corriere)  ha confrontato i risultati di due gruppi di undicenni: alcuni dovevano imparare delle parole scrivendole a mano, altri tramite lettura visiva, ppoi riconoscerle e spiegarle. Il primo gruppo ha avuto risultati nettamente migliori: accuratezza, risposte corrette e rapide. La scrittura manuale infatti, coinvolgendo il corpo in modo più completo e lento (che poi lento non è), consete di prestare attenzione ai dettagli, cioè la memoria a lungo termine che definisce chi siamo. Che un'attenzione multisensoriale lenta renda più attenti è l'acqua calda, ma noi crediamo che l'acqua calda siano rapidità e schermi. Eppure la difficoltà dei ragazzi delle superiori nello scrivere a mano (grafie illeggibili, corsivo zoppicante, spazi non rispettati) va di pari passo con la debolezza di attenzione, ragionamento e presa sulla realtà, tanto che con quelli del primo anno è necessario un lavoro dedicato proprio alla (calli-) grafia.  Mi piacerebbe un Maestro di Calligrafia che, per l'intero percorso scolastico, alleni l'intelligenza attraverso il gesto accurato applicandolo alla scrittura diaristica che si evolverà di anno in anno in modi diversi: 13 anni di diario ben (forma e contenuto sono tutt'uno) scritto sono un allenamento formidabile alla ricerca della verità e una difesa dalle menzogne dell'informazione, basti pensare ai Diari passati alla storia e che ancora leggiamo per la verità che hanno conservato in un mondo che pensava e faceva tutt'altro.

Imparare a memoria -  Quello di Winston mi porta a un altro gesto liberatorio dal con trollo delle masse, in un altro romanzo profetico pubblicato nel 1953, quattro anni dopo  quello di Orwell. In Fahrenheit 451 di Ray Bradbury infatti i libri vengono bruciati percgè la gente si abbandoni totalmente all'intrattenimento di massa (nelle case non ci sono scaffali ma schermi giganti e media interattivi). La decadenza della libertà non è cominciata col bruciare i libri, ma con il disinteresse per la lettura.  Altro che distopia: in tema di lettura in Italia è più distopico l'ultimo rapporto Censis.  Montag, il protagonista del romanzo, troverà un gruppo di cittadini che hanno inventato un modo di resistere, imparare i libri a memoria tanto da identificarsi con essi:  "Voglio presentarti Jonathan Swift, autore di quel malvagio libro politico, I Viaggi di Gulliver!  E quest'altro è Charles Darwin, e questo è Schopenhauer , e questo è Einstein.  Qui ci siamo tutti, Montag: Aristofane, Gandhi, Buddha, Confucio. Siamo anche Matteo, Marco, Luca e Giovanni... Trasmetteremo i libri ai nostri figli, oralmente, e lasxeremo loro il compito di fare altrettanto coi loro discendenti. Naturalmente molte cose andranno perdute con questo sistema.  Ma non puoi obbligare la gente ad ascoltare, se non vuole. Dovrà tuttavia venire a noi a suo tempo, chiedendosi che cosa esattamente sia accaduto e perchè il mondo sia scoppiato in aria sotto il suo governo".

La lettura ad alta voce -  Che cosa fa scoppiare il mondo e che cosa invece lo salva? E' una idea, anche questa frutto di questi anni di esperienza, per la lettura a scuola: non fare i libri "a brani" ma incarnarli. E allora ben vengano i libri-mondo, impegnativi e necessari, come la Bibbia, l'Odissea, l'Eneide... e non per ragioni identitarie ma perchè offrono le parole per dire tutto, per definire noi stessi e quindi raccontarci agli altri. SEnza parole precise siamo in balia di Babele: il potere e la guerra. Per questo propongo ore di lettura per tutto il percorso scolastico, con persone capaci di interpretare i libri ad alta voce., Maestri di Lettura con qualifica drammaturgica. Due ore a settimana, ad alta voce. per 13 anni di scuola (750 ore di lettura per 30 pagine l'ora) regalerebbero ai nostri studenti quasi 25.000 pagine (50 libri da 500 pagine, tre libri essenziali all'anno), senza interrogazioni  solo ascolto, qualche brano ds imparare a memoria e domande dei ragazzi, perchè i testi non siano pre-testi,, ma messa a fuoco  delle parole meglio dette sul mondo.  Grazie a questa "scuola di lettura e di scrittura" forse avremmo più studenti che, come una bambina con la scacchiera, preferirebbero la libertà alle dipendenze, la verità alla sottomissione. E questo non è di destra, nè di sinistra.  E' oltre: è umano

 Lucianone

Ultime notizie - dall' Italia e dal mondo

22 e 23 gennaio '25                        22nd / 23rd January                          visione post - 

 Italia /  Salvini e Trasporti

Il ministro Salvini in aula / Treni nel caos e il ministro dei trasporti attacca:  guasti e incendi sono dolosi / Così il ministro dei Trasporti Matteo Salvini nell'informativa alla Cameroa, dove ha anche attaccato M5S e Pd, perchè soto la loro gestione "i risultati erano peggiori": "Meno treni, meno cantieri, più rita. Secca la segretaria dem Schlein:  "Cominci a lavorare e Meloni si scusi".

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martedì 21 gennaio 2025

SPORT / calcio - Serie A - anno 2024/25 - giornate: 18 / 19 / 20 con video e commenti

 21 gennaio '24 - martedì                             21st January / Tuesday                      visione post - 20

Tutte le partite (dal 18 al 20)

Giornata 18

Empoli - Genoa  1 - 2   Parma - Monza  2 - 1

Cagliari - Inter  0 - 3   Lazio - Atalanta  1 - 1

Udinede - Torino  2 - 2  Napoli - Venezia  1 - 0

Juventus - Fioentina  2 - 2  Milan - Roma  1 - 1

Como - Lecce  2 - 0   

Bologna - H. Verona   2 - 3

Giornata 19

Venezia - Empoli  1 -  1   

Fiorentina - Napoli  0 - 3   H. Verona - Udinese  0 -0

Monza - Cagliari  1 - 2    Lecce - Genoa  0 - 0

Torino - Parma  0 - 0      Roma - Lazio   2 - 0

Como - Milan  1 - 2     Atalanta - Juventus  1 - 1

Inter - Bologna   2 - 2

Giornata 20

Lazio - Como  1 - 1   Empoli - Lecce  1 - 3

Udinese - Atalanta   0 - 0  Torino - Juventus   1 - 1

Milan - Cagliari  1 - 1   Genoa - Parma  1 - 0

Venezia - Inter  0 - 1    Bologna - Roma   2 - 2

Napoli - H. Verona   2 - 0   

Monza - Fiorentina   2 - 1

Commento  (di  L. Finesso)

Napoli e Inter -  Le formazioni che si contenderanno lo scudetto, visto che la distanza di entrambe dalla squadra orobica - Atalanta - si fa sempre più accentuata e che mister Gasperini confessa che la sua Atalanta non deve guardare a troppi traguardi e allora meglio concentrarsi su un obiettivo specifico, magari la nuova Champions. E quindi con tutta facilità via alla sfida tra Inter e Napoli, con l'Inter che ha ancora da recuperare la partita con la Fiorentina.

Roma - E' evidente il grande balzo di qualità e quindi anche di classifica fatto dalla Roma di Ranieri, un trainer che conosceva già da prima ambiente e società, quindi benvoluto da tutti ha potuto lavorare tranquillo e ha portato i giallorossi a guadagnare 10 punti in poche settimane uscendo dalla zona vischiosa delle pericolanti che lottano per evitare la B.

Lazio - sembrava dover sostituire Milan e Juventus nella lotta per i primi posti, cioè essere la più probabile sfidante (insieme al team del Gaspa) delle due corazzate Inter-Napoli. Ma no, i risultati altalenanti di Gennaio non la premiano per tale candidatura, almeno fin qui.

Hellas Verona -  I gialloblu erano partiti a inizio campionato con i motori al massimo, ma poi si sono spenti sempre più come l'anno scorso, non tanto per le vittorie, ma per la mancanza di pareggi e le scofitte a suon di troppi gol subiti. Da circa metà dicembre ad oggi Zanetti allenatore è riuscito spesso a cambiare rotta, ma ancora la quadratura della squadra manca. Adesso si spera in più vittorie soprattutto con squadre alla sua portata e   oltrtutto in ben più... pareggi che sempre aiutano a racimolare punticini preziosi!



Lucianone

giovedì 16 gennaio 2025

Politica estera - Stati Uniti / La nuova America di Trump: Presidente e pregiudicato: mai successo

 16 gennaio '24 - giovedì                           16th January / Thursday                    visione post - 23


(da la Repubblica - 11 gennaio, '24 -  di Massimo Basile)

CONDANNATO  TRUMP;  Presidente e pregiudicato, condanna storica a Trump 

Condannato Trump: giudicato colpevole alla vigilia dell'insediamento per 34 reati nell'inchiesta  sui pagamenti alla ex pornostar / non andrà in carcere e non pagherà nessuna multa / L'ira del tycoon: "una farsa spregevole, farò ricorso!".

Sentenza storica negli USA: sarà il primo presidente pregiudicato

Il tribunale ha provato che Donald Trump risarcì in nero la donna per non rivelare la loro  relazione durante la campagna elettorale  del 2016.

di  Massimo Basile

New York -  Alle 10.07 di mattina il volto di Donald Trump  è sparito dai monitor piazzati nell'aula  e sul tavolo della difesa, e il suo nome è entrato nella storia  d' America:  il 20 gennaio sarà  il primo pregiudicato a giurare da presidente degli Stati Uniti.  Il giudice della Corte Suprema  di New York, Juan Merchan, aveva appena lasciato l'aula nel silenzio generale. Il collegamento video con il presidente eletto, affiancato dal suo avvocato, Todd Blanche, è stato chiuso quando il tycoon scrutava ancora  l'obiettivo con espressione torva.  Il pubblico non ha fatto neanche in tempo ad alzarsi, come vuole il protocollo quando la  corte è uscita.  E' finita così una giornata storica. L'udienza che ha chiuso il caso Stormy è durata meno di quaranta  minuti, il tempo di permettere ad accusa e difesa di condurre la schermaglia finale, a Trump di ribadire la storia della "caccia alle streghe"  e della "vergogna per il sistema" e al giudice di emettere la sentenza. Merchan ha scelto la formula della "sospensione incondizionta della pena".The Donald non andrà in carcere, non sarà sottoposto a libertà vigilata e non riceverà multe.   Il trattamento di favore, ha spiegato Merchan, non sarebbe stato adottato con il "cittadino Donald Trump"  ma nel frattempo "sono stati i cittadini di questa nazione a decidere che lei debba godere di protezioni come la clausola di supremazia e l'immunità presidenziale"..  L'essere eletto  - ha aggiunto chiamando l'imputato "signor Trump" - non mitiga il reato e non giustifica il commetterlo"..   A maggio il tycoon era stato dichiarato colpevole di 34 capi d'accusa legati al pagamento in nero di una pornostar, Stormy Daniels, che nel 2016, in piena campagna elettorale , aveva minacciato di rivelare di aver fatto sesso con lui. Rispetto al processo c'era meno tensione. I controlli di sicurezza sono stati fatti solo all'ingresso e non al quindicesimo piano, dove si è svolta l'udienza finale, come invece era avvenuto durante il processo quando Trump era presente in aula, accompagnato dal figlio Eric, la nuora Lara e tutto il gotha repubblicano..  Il procuratore distrettuale Alcin Bragg, arrivato tre minuti prima del via, si è seduto nella seconda fila una volta destinata al pubblico. I fotografi fatti entrare per un breve set di scatti, e che ottomesi fa si erano piazzati a due metri dall'imputato, stavolta si sono dovuti accontentare  del suo volto sbiadito appardo sul monitor, con alle spalle due bandiere americane. Si sono persi le espressioni imbronciate tenute da Trump per tutta l'udienza.    Il procuratore Joshua Steinglass ha ricordato l'atteggiamento intimidatorio dell'imputato verso giudice, accusa, giurati e le loro famiglie. Ha descritto un clima generale di AMERICA IMPAURITA e a molti, in aula, è tornata in mente l'ultima conferenza stampa del presidente eletto, quando ha detto ai giornalisti di aver vinto tutti i processi, e nessumo ha avuto il coraggio di contraddirlo. L avvocato di Trump, Blanche, ha annunciato ricorso, anche se per lo Stato di New York le sentenze passate in giudicato non sono appellabili . Ma Blanche nel futuro governo sarà viceministro della Giustizia..  Trump ha parlato per circa 5 minuti: "Questo processo - ha detto - è stato terribile, non doveva neanche essere portato in aula, molti esperti la pensano come me". Ha poi citato a suo favore ex giudici scomparsi e commentatori tv, suscitando sommesse risate nel pubblico. "Hanno creato questo caso - ha continuato - perchè volevano rovinare la mia reputazione, ma ovviamente non ci sono riusciti. I cittadini mi hanno votato . Ho vinto in tutti e sette gli Stati chiave". In platea David Zere, della tv streaming dell'ultradestra Real Americas Voice, annuisce e commenta sottovoce: "Ho capito in questa aula, a maggio, che Trump avrebbe vinto. La gente è con lui". Dopo aver fatto gli auguri al presidente eletto, il giudice si è alzato e ha lasciato l'aula, seguito da Bragg e dal suo team di procuratori.  Gli agenti hanno aperto la porta centrale  e invitato il pubblico ad andare via. 

 Lucianone

venerdì 10 gennaio 2025

Riflessioni del Venerdì - Politica e governo / Bravissima Meloni a far liberare Cecilia Sala, ma anche poi Meloni a due facce: Esteri e Italia

venerd' 10 gennaio, venerdì                               19th january / Friday                     visione post  - 15

Giorgia Meloni: ormai fa tutto lei

- di Luciano Finesso -

Cecilia Sala, giornalista, rinchiusa in una delle peggiori carceri/prigioni in Iran:  sembrava ad un certo punto che l'avessimo persa, che l'Italia e la sua famiglia e i suoi cari, compreso il fidanzato, pure lui giornalista, l'avessero persa, tenendo presente che altre donne e uomini sono rinchiusi - reclusi in questa ed altre prigioni -carceri-quasi gulag nell'Iran degli ayatollah, e parecchi stanno lì da anni con accuse pressochè infondate.  Loro sono contro la feroce dittatura degli ayatollah: e questo basta!  E se non fosse stato per l'intervento della premier italiana, la nostra Cecilia se ne starebbe ancora dentro quell'inferno. Questo va dato atto alla nostra premier!  -  Ma poi nella conferenza stampa-fiume post liberazione della nostra Cecilia,  un bel pò di cose non tornano:

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giovedì 2 gennaio 2025

Ultime NOTIZIE - dall'Italia e dall' Estero

 2 gennaio '25 - venerdì                                    2nd January / Friday                      visione post - 26

STATI UNITI

Strage e terrore a New Orleans -   Nella notte di San Silvestro un pick up lanciato sulla folla di Bourbon Street fa 15 morti e 35 feriti / Ucciso l'attentatore, un ex militare texano / Nell'auto e nelle  strade vicine  trovati ordigni e armi

Il killer con la bandiera dell'Isis. In un video i complici con le bombe, filmati mentre piazzano l'esplosivo. Il nemico interno, nato in America, cresciuto nelle forze armate, ma con la bandiera dell'Isis nella macchina. Magari aiutato da qualche gruppo teeroristico straniero, che lo ha usato come un cavallo di Troia per penettrare le difese della nazione più in guardia al mondo, o da complici sfuggiti alla cattura. Shamsud-Din Bahar Jabbar, lo stragista di New Orleans che ha ucciso 15 persone mentre festeggiavano l'arrivo dell'anno nuov le treo, è la tempesta perfetta. L'incubo più orribile per gli Stati Uniti per la difficoltà di prevenirlo. -   Erano passate da poco le tre del mattino, la notte di capodanno, quando un camioncino bianco ha imboccato Bourbon Street . Il cuore del French Quarter, da sempre il centro della vita notturna di New Orleans, tra i cocali che tengono in vita la tradizione del jazz come la Preservation Hall, e i ristoranti che servono il gumbo, la zuppa preferita da Louis Armstrong.  Solo che il guidatore non era venuto per celebrare. Shamsuddin Bahar Jabbar, 42 anni, originario del Texas, aveva invece in mente un piano letale. Nato in chissà quale angolo della mente di questo veterano dell'esercito, che per anni aveva difeso l'Americ, ma adesso aveva deciso di ferirla. - Si era rimesso addosso la mimetica e  aveva caricato il fucile.  

ITALIA -  lI caso della giornalista Cecilis Sala

Sala in una prigioen di Teheran (Iran), in una cella senza un letto,/ Il governo italiano incalza l'Iran ("Ora rilascio immediato")./ La giornalista arrestata ha sentito la famiglia: è in isolamento e non ha ricevuto il pacco promesso. / Nota ufficiale dell'Italia a Teheran

Cecilia Sala  in cella a Teheran: costretta a dormire per terra.  //  Cecilia Sala ha bisogno del suo paese, l'Italia.   La giornalista ha potuto telefonare ieri, dopo giorni di silenzio, alla sua famiglia, per raccontare delle sue condizioni e chiedere un intervento: "Bisogna fare molto in fretta"  ha ripetuto più volte.  Chi ha parlato con i suoi genitori, che stanno gestendo questi giorni difficilissimi nel massimo riserbo, li ha trovati molto preoccupati.  / Nota  ufficilae del governo italiano a Teheran: Ora rilascio immediatp".  cecilia è molto provata  dalla detenzione nel carcere di Evin: le condizioni a cui è costretta sono difficilissime: dorme sul pavimento ella cella  con due coperte, una sopra e una sotto. No ha un letto. E' in regime di isolamento completo da 14 giorni.  Significa che non ha contatti con nessuna persona., se non con i suoi carcerieri. L'unico volto non ostile che è riuscita a vvedere in 2 settimane è stato quello dell'ambasciatrice  Paola Amadei. Lha incontrata per 30 minuti, sempre alla presenza delle guardie  che hanno chiesto loro di parlare in inglese per poter comprendere tutti i comtenuti della conversazione.  L'ambasciatrice Paoòa Amadei aveva portato a Cecilia un pacco con prodotti per l'igiene, dei vestiti, un panettone e soprattutto una mascherina per gli occhi, per potersi riposare e proteggere dalla "tortura bianca della luce" sempre accesa tanto da non sapere quando è giorno e quando è notte, visto che non è mai buio. Ma quel pacco dell'ambasciatrice Cecilia non l'ha mai ricevuto. Sala ha ricevuto solo un elastico per i capelli!

Lucianone.