domenica 30 gennaio 2022

SPORT - calcio / Serie A - 23^ giornata 2021/22

 30 gennaio '22 - domenica                            30th January / Sunday                       visione post - 6

Risultati delle partite
Hellas Verona - Bologna  2 - 1  /  Genoa - Udinese  0 - 0
Inter - Venezia  2 - 1  / Lazio - Atalanta  0 - 0
Cagliari - Fiorentina  1 - 1  /  Napoli - Salernitana  4 - 1
Spezia - Sampdoria  1 - 0  /  Torino - Sassuolo  1 - 1
Empoli - Roma  2 - 4  /  Milan - Juventus  0 - 0

CLASSIFICA

INTER  53  /  Napoli, Milan  49  /  Atalanta  43  /  Juventus  42  /  Roma  38  /  Fiorentina,
Lazio  36  /  H. Verona  33  /  Torino  32  /  Empoli, Sassuolo  29  /  Bologna  27  /  Spezia  25
Udinese  24  /  Sampdoria  20  /  Venezia  18  /  Cagliari  17  /  Genoa  13  /  Salernitana  10

COMMENTO
Adesso la novità, secondo me, è che Atalanta, Juventus e Roma (metto Fiorentina e Lazio
nelle riserve) se vogliono stare al passo delle prime tre capoclassi - Inter, Napoli e Milan -
devono da ora in poi ingranare la quarta e magari la quinta. Perchè, voglia o non voglia le
tre di testa hanno avuto finora tre e anche quattro marce in più delle dirette inseguitrici.
Quella delle 4 marce è senza dubbio l'Inter, che quest'anno è la formazione più registrata
e compatta di tutte: Inzaghi ha messo nel motore della squadra  quel carburante giusto e
di gran marca che ne fa una corazzata quadrata e difficilmente superabile.
Occhio, comunque, che il prossimo derby di sabato 5 febbraio in programma a San Siro:
Milan - Inter, potrebbe darci e dirci parecchio sulla consistenza vera di questo Milan che
con Pioli allenatore ha fatto consistenti salti qualitativi soprattutto sul lato caratteriale.
I rossoneri non si danno mai per vinti, hanno sette vite (come i gatti), e pur con un Ibra
a intermittenza hanno dimostrato di avere buone carte per giocarselo, lo scudetto, fino
in fondo.  Quasi lo stesso si dica per il Napoli che tra alti e bassi è ancora lì attaccato al-
la vetta e non sembra avere solo la Champions come obiettivo.
 Delle squadre provinciali  sta sorprendendo  sempre più l'Hellas Verona, che con Tudor
alla guida si è preso la soddisfazione di battere finora alcune grandi e pure a suon di gol
(totale a tutt'oggi: 40 reti), avendo uno dei migliori attacchi. Domenica 6 febbraio gli sca-
ligeri verranno comunque messi alla prova, a Torino, dalla Juventus. E Tudor è un exJuve.
Altra squadra da tenere d'occhio è il Torino del tecnico Juric, croato come Tudor, e anche
ex tecnico del Verona, guarda caso!
- Luciano Finesso -


H. Verona - Bologna  2 - 1

Lucianone

mercoledì 26 gennaio 2022

Ultime notizie - dall'Italia / Latest news

 26-27 gennaio '22 - mercoledì/giovedì                 26-27th January                        visione post - 5

Roma -
Elezioni Quirinale
Matteo Salvini: "Domani si chiude" / Stasera vertice del centrodestra
Il quarto scrutinio di stamattina, 27 gennaio: Mattarella il più votato (166),
dopo il giudice Nino Di Matteo. Poi Manconi e Cartabia.
Lega, Fdi e FI si astengono.
Le elezioni continueraano domani, alla Camera di Montecitorio, alle ore 11.00

Bollettino Covid -
Italia: nuovi positivi 155.697 / ricoverati 19.853 / Terapia intensiva 1.845 / morti 389
Lombardia: nuovi positivi 25.098 / ricoverati 3.264 / Ter. intensiva 254 / decessi 123
VACCINO senza prenotare in Lombardia: sabato 29 e domenica 30 accesso libero
per i bambini dai 5 agli 11 anni, in 28 centri vaccinali su tutto il teritorio regionale.

Padova -
Chiuso albergo "no vax": titolari denunciati per epidemia colposa
Como -
Riapre il casinò di Campione, si torna al tavolo verde
Como, a mezzogiorno i primi duecento giocatori entrano nel tempio dell'azzardo
dopo tre anni e mezzo di chiusura.
Roma -
Scuole a Fiumicino: continua l'emergenza aule / "Studenti rifiutati, intollerabile"

Ultimora
L'Italia lancia il secondo satellite Cosmo-Sky Med II generation

Lucianone

lunedì 24 gennaio 2022

REPORTAGE / Mondo - Afghanistan: fame e gelo nel regime dei talebani - (Prima parte)

 24 gennaio '22 - lunedì                           24th January / Monday                             visione post - 8

(da la Repubblica - 15 gennaio '22 - di Pietro Del Re, inviato, da Kabul)

Fame e gelo 
così muore l'Afghanistan
Kabul -
Nel tugurio di fango e sterco di Nooragha Qurban ancora aleggia l'odore  acre della gomma
bruciata sebbene la stufa sia spenta da ore. "L'ho accesa ieri sera quando il termometro ha co-
minciato a scendere molti gradi sotto lo zero, ma come combustibile  avevamo  soltanto un
piccolo copertone e una vecchia scarpa da tennis trovata in una discarica", dice quest'uomo 
di 50 anni, orbo di un occhio e senza un pollice, , persi entrambi trent'anni fa quando da mu-
jaheddin combatteva contro l'esercito sovietico.   Qurban vive con i suoi dieci figli, l'ultimo
dei quali, seduto mezzo nudo su una stuoia ghiacciata, è così stremato  dagli stenti  da non 
aver  più la forza di piangere. Sotto la sua camicetta lercia , s'indovina il pancino gonfio, 
sintomo di denutrizione acuta. -  La famiglia di Qurban , che incontriamo in un borgo agri-
colo  alle porte di Kabul, è la prova vivente che è già in corso la biblica catastrofe umani-
taria temuta dagli esperti delle Nazioni Unite, quella che secondo  il direttore del World 
Food Program,  David Beasley, sarebbe diventata  "la peggiore del pianeta".  Infatti, con
l'inizio del rigido inverno afghano, il freddo e soprattutto la fame hanno cominciato a mie-
tere vittime, ogni giorno più numerose.  
"Da un paio di settimane nella nostra regione si stanno moltiplicando i funerali, tanto che
se ne contano  più adesso  che in tempo di guerra. Per il momento sono soprattutto gli an-  
ziani e i bambini a morire, ma ci vorranno mesi  prima  che la temperatura risalga e, nel
frattempo, la carestia ci avrà decimati", aggiunge Qurban.
Sei mesi dopo la conquista dei talebani  anche Kabul  ha un aspetto lugubre, con legioni
sempre più nutrite di bambini che chiedono l'elemosina, che lavorano trascinando pesan-
ti fardelli o che improvvisandosi lustrascarpe sostano al gelo per intere giornate. Intanto,
in attesa di un visto davanti ai cancelli del consolato iraniano o di un piatto di ceci davan-
ti alla sede di una qualche associazione umanitaria  s'allungano file sterminate di disgra-
ziati infagottati in scialli e coperte, molti dei quali scalzi  e nessuno sufficientemente co-
perto.  "La drastica diminuzione del traffico in città è il solo effetto positivo della feroce
crisi economica che sta strangolando l'Afghanistan e che è terribilmente peggiorata da
quando gli studenti del Corano sono al potere: dallo scorso agosto il prezzo della ben-
zina è raddoppiato  e molta gente non ha più i soldi per fare il pieno", spiega Muham-
mad Ahmadi, professore di Diritto in pensione, che oggi aiuta il figlio in un negozio di
copisteria. "I mercati sono pieni di cibo  ma gli afghani non hanno più i soldi per com-
prarlo perchè tutto è spaventosamente aumentato.  I talebani ripetono di continuo di
aver portato la sicurezza nel Paese, il che è in parte vero, poichè hanno smesso di far-
si saltare in aria nei mercati o davanti alle caserme. Ma della sicurezza chi ha la pancia
vuota se ne infischia".

Lucianone

giovedì 20 gennaio 2022

Sport - calcio / serie A - 22^ giornata 2021/22

 20 gennaio '22 - giovedì                               20th january / Thursday                        visione post - 2

Risultati delle partite 
S
ampdoria - Torino  1 - 2  /  Salernitana - Lazio  0 - 3
Juventus - Udinese  2 - 0  /  Sassuolo - H. Verona  2 - 4
Venezia - Empoli  1 - 1  /  Roma - Cagliari  1 - 0
Atalanta - Inter  0 - 0  /  Bologna - Napoli  0 - 2
Milan - Spezia  1 - 2  /  Fiorentina - Genoa  6 - 0

CLASSIFICA

INTER   50  /  Milan, Napoli   48  /  Atalanta   42  /  Juventus   41  /  Fiorentina, Roma, Lazio   35
Torino   31  /  Hellas Verona   30  /  Empoli   29  /  Sassuolo   28  /  Bologna   27  /  Udinese   23
Spezia   22  /  Sampdoria   20  /  Venezia   18  /  Cagliari   16  /  Genoa   12  /  Salernitana (-1)   10  

Inter, Atalanta, Fiorentina, Torino, Bologna, Udinese, Venezia, Salernitana
UNA partita in meno


Sampdoria - Torino 1 - 2



 Continua...
to be continued...

Riflessioni - Possibile sopravvivere senza patate fritte?

 20 gennaio '22 - giovedì                              20th January / Thursday                        visione post - 3

(da la Repubblica - 30 dicembre '21 - da L'Amaca / di Michele Serra)

Patata connection
Senza patate fritte, il Gisppone potrebbe collassare? Improbabile. Mancano studi scientifici in
proposito, ma è possibile sopravvivere senza patate fritte, almeno per un certo periodo. Sta di
fstto che tre aerei cargo sono decollati dagli Usa per rifornire urgentemente di patate i McDo-
nald's giapponesi, drammaticamente a corto. Difficilmente l'allarme-patate in Giappone è cor-
relabile alla crisi delle materie prime.   Lo srebbe stato, forse, qualche secolo fa, quando il di-
lemma patata/non patata era perfettamente corrispondente a cibo/carestia, vita/morte. Più pro-
babile che quei tre c<rgo siano decollati in conseguenza di un postulato del tutto nuovo, e sco-
nosciuto ai nostri avi: i popoli benestanti  non sono più capaci  di sostenere  privazioni  anche 
piccole, tutto deve essere disponibile ovunque e sempre, impensabile  non trovare  ciliegie  a
Natale, fragole (insapori) tutto l'anno, vacanze al mare in inverno, nevi sciabili in estate. 
Basta pagare, e basta trasportare le merci (o i clienti) in giro per il mondo; e basta fare finta 
che non ci sia un gigantesco prezzo ambientale da pagare a questa ininterrotta sarabanda di
merci non di primaria importanza.
Sarebbe interessante sapere se le patatine fritte di McDonald's, tipico prodotto a basso prezzo,
avranno o non avranno, in conseguenza dell'emergenza, un sovraprezzo. Ma in genere i costi
ambientali non vengono mai scaricati sul cliente. Vengono dispersi nell'aria, sono costi volati-
li, occulti. Guai far sapere al cliente di Osaka, o di Tokyo, che era lui, ovviamente senza saper-
lo, a pilotare  quei cargo  verso il Giappone.  Potrebbero andargli di traverso le patate. L'inno-
cenza del consumatore è il primo presupposto della società dei consumi.

Lucianone

Commenti - Sulla quarta ondata di Covid: convivenza con il virus

 20 gennaio '22 - giovedì                              20th january / Thursday                          visione post - 14

(da la Repubblica - 30 dicembre '21 - di Massimo Recalcati)

Una convivenza necessaria
L'illusione di una "fase uno" legata alla diffusione del contagio distinta e seguita da una "fase due"
che avrebbe sancito il superamento dello stato di emergenza sanitaria è durata pochissimo. Al suo
posto è subentrata infatti l'amara verità di una pandemia che sembra non avere fine e che ribadisce
a ondate successive la sua forza macabra. Finora ne abbiamo contate quattro. E' un dato di fatto:
l'uscita definitiva dall'epidemia non è ancora all'orizzonte. 
Chi avrebbe previsto questo andamento a ondate successive dell'infezione nel tempo della sua pri-
ma traumatica apparizione  sarebbe stato additato  come un profeta di sventure.  Invece oggi dob-
biamo assumerci il peso  di questa aspra realtà  che ormai si è imposta  con prepotenza all'interno 
della nostra vita individuale e collettiva.  Questa convivenza forzata con un ospite maligno, come
abbiamo purtroppo visto e continuiamo a vedere, ha attivato meccanismi di fuga arcaici. Il più re-
gressivo è quello della scotomizzazione. Accade anche quando viene diagnosticata una malattia
potenzialmente mortale. Una prima risposta può essere quella che vorrebbe disattivare l'esistenza
di questa realtà indigeribile: "Non può essere vero, non può essere che accada prprio a me".
Quando la scotomizzazione si rivela insostenibile possono però apparire altre risposte. La più fre-
quente è quella tipicamenmte paranoide legata alla ricerca di un colpevole: le industrie farmaceu-
tiche, i grandi capitali, i governi, i cinesi, complotti di vario genere, ecc,  A questa risposta si col-
legano solitamente sentimenti di odio e di rabbia. Il denominatore comune di tutte queste risposte
è il rifiuto  di registrare  (anche psichicamente)  una realtà difficile, ostile, rovinosa e implacabile 
come quella  di una malattia  che semina la morte. Ma la quarta ondata che ci colpisce ora nono-
stante una campagna vaccinale di massa ci costringe a fare ancora più radicalmente il lutto della
nostra idea ingenua di guarigione. E' anche questo un fatto: non potremo tornare semplicemente
alla vita com'era prima. Piuttosto diventa sempre più chiaro  che la situazione emergenziale  sta
evolvendo, proprio grazie alla vaccinazione di massa, in qualcosa di nuovo a cui dovremmo abi-
tuarci. -  Non si tratta di una maledizione ("non ne usciremo più!"), ma di una occasione di ria-
pertura effettiva della vita. I vaccini hanno smobilitato il dramma dell'evoluzione mortale o cli-
nicamente grave della malattia. I nuovi contagi aumentano  ma sono decisamente meno perico-
losi. Sarebbe sbagliato non prenderne atto come è stato e continua a essere sbagliato negare il
dramma epocale della pandemia o ricercare paranoicamente  un responsabile  senza registrare
la sua inemendabile realtà. -  Questo, a mio giudizio, significa che dovremmo individualmente
e collettivamente abbandonare lo stato di emergenza che ha contribuito in modo determinante
a salvarci nel tempo più acuto della pandemia,  Si tratta innanzitutto di fare cadere l'idea della
vaccinazione come immunizzazione sicura che, in fondo, nonostante le ripetute ammonizioni
della scienza, avevamo tutti un pò coltivato. Dobbiamo, dunque, modificare la nostra postura
mentale e abituarci all'idea di un contagio possibile senza che però esso implichi  rischi gravi
per la nostra salute.  Dobbiamo così ritornare con fiducia alla vita, come è del resto già acca-
duto prima di questa ultima ondata, tenendo conto della presenza insopprimibile del virus nel-
la nostra vita.  La vaccinazione  non garantisce  una sicurezza assoluta, ma l'evitamento delle 
forme più gravi ella malattia. Bisogna dunque trarre tutte le conseguenze politiche da questa
evidenza clinica. 
Per coloro che hanno scelto di vaccinarsi  offrendo testimonianza di una concezione solidale 
della vita, la malattia non ha più la tetra maschera della morte. Resta una malattia da curare 
tra le altre. L'esperienza sanitaria e civile della vaccinazione di massa ci ha di fatto restituito 
la vita.  La scienza è stata in questo caso al servizio del bene comune come il comportamento
responsabile di chi ha accettato la via della vaccinazione, dei comportamenti prudenti (masche-
rina, distanziamento, ecc.) e la restrizione della propria libertà personale. Ma ora bisogna guar-
dare in modo diverso alla convivenza con il virus.  E' necessario abbandonare difinitivamente
l'idea della guarigione come restitutio ad integrum per accoglierne un'altra che non esclude af-
fatto la presenza tra noi della malattia nel prossimo futuro. La vaccinazione non ci rende mira-
colosamente immuni, ma ci consente  di accettare  il rischio calcolato  di un contagio non più
letale.

Lucianone

giovedì 13 gennaio 2022

L'Opinione del Giovedì - Obbligo vaccinale / Senno / Bene comune / Doveri / Emergenza / No-vax e Rete di QAnon

 13 gennaio '22 - giovedì                             13th January / Thursday                            visione post - 4

lunedì 10 gennaio 2022

Sport - calcio / Serie A - Ritorno: 21^ giornata 2021/22

 12 gennaio '22 - martedì                                12th January / Tuesday                           visione post - 5

RISULTATI DELLE PARTITE

Venezia - Milan 0 - 3  /  Empoli - Sassuolo  1 - 5
Napoli - Sampdoria  1 - 0  /  Udinese - Atalanta 2 - 6
Genoa - Spezia  0 - 1  /  Roma - Juventus  3 - 4
Inter - Lazio  2 - 1  / H. Verona - Salernitana  1 - 2
Torino - Fiorentina  4 - 0  / Cagliari - Bologna  2 - 1

CLASSIFICA

INTER  49  /  Milan  48  /   Napoli  43  /  Atalanta  41  /  Juventus  38  /  Fiorentina, Roma, Lazio  32 
Torino, Sassuolo, Empoli  28  /  Bologna, H. Verona  27  /  Udinese, Sampdoria  20  /  Spezia  19
Venezia  17  /  Cagliari  16  /  Genoa  12  /  Salernitana  11 

Inter, Atalanta, Fiorentina, Torino, Bologna, Venezia   UNA PARTITA in meno
Udinese, Salernitana                                                      DUE PARTITE in meno 

continua...
to be continued...    

Appuntamenti / Arte - Le opere del giovane Mondrian: al Mudec di Milano

 10 gennaio '21 - lunedì                             10th January / Monday                             visione post - 6

(da la Repubblica - 24 novembre '21 - di Chiara Gatti)

Il giovane Mondrian:
paesaggi e alberi prima delle geometrie
Le sue griglie colorate sono icone pop. Dagli abiti a scacchi di Yves Saint Laurent alle sneaker della
Vans fino alle confezioni dei prodotti per l'hairstyle, le geometrie di Mondrian (1872-1944) hanno
conquistato l'immaginario comune. Ma prima che la sua arte virasse all'astratto e il suo nome diven-
tasse un brand, il maestro del neoplasticismo olandese dipingeva mucche al pascolo nelle pianure di
Amsterdam, orizzonti liquidi della sua terra umida, filari di alberi smilzi  lungo  il corso  del  fiume 
Gein. -   Mondrian prima di Mondrian è un gentiluomo di campagna, in marsina e baffetto con ric-
ciolo, che armato di cavalletto e tavolozza misura gli agri del nord a caccia di scorci tardo ottocen-
teschi. E' un giovane taciturno che confessa "amo la densità dell'atmosfera quando oscura i dettagli".
E' il figlio di un insegnante di disegno e nipote di uno zio pittore naturalista che lo iscrivono all'Ac-
cademia dove studia, copia, assorbe i modi della scuola tradizionale olandese, la Scuola dell' Aja:
pescherecci e porti , porti e pescherecci. E, nel mezzo, parecchi mulini.  Su questi scenari carichi 
di pioggia, si apre il percorso della mostra "Piet Mondrian. Dalla figurazione all'astrazione" alle-
stita da oggi (24 novembre) al Mudec con una settantina di opere, oltre a pezzi di design ispirati
alle sue linee ortogonali. Prodotta da 24 ORE Cultura, promossa dal Comune con la collaborazio-
ne del Kunstmuseum Den Haag (a L'Aia) che custodisce la più importante collezione di Mondrian
al mondo, la mostra zooma sulle origini del genio. The young Mondrian e la sua formazione, la na-
tura, i maestri.  Tutto un mondo verdeggiante, poetico e pastorale che, poco per volta, si divide in
macchie larghe di colore (la Fattoria del 1904), tacche di pennello (la Duna con crinale del 1909),
tasselli regolari, ritmici, fobici, destinati a scandire lo spazio modulare dei suoi lavori maturi.
Curato dal direttore del Kunstmuseum, Benno Tempel, con Daniel Koep e Doede Hardeman, il
progetto sonda il passaggio topico dal sapore al rigore, dallo sguardo alla regola, Si scopre allo-
ra che, per giungere alla sintesi radicale dei suoi assi cartesiani e alla scelta fiscalissima dei toni
primari - rosso giallo e blu - l'inflessibile Piet macinò le suggestioni in circolo  a cavallo del se-
colo. Dal simbolismo all'espressionismo, dal puntinismo al cubismo.  Tutti gli "ismi" di inizio
Novecento nutriti di prelievi diretti da Cézanne, Picasso, Braque e tanto Munch.
Composizione con Piano Rosso Grande, 1921 - stampa su tela (80 x 60 cm)

Continua... to be continued...

venerdì 7 gennaio 2022

SPORT - calcio / Serie A - Ritorno: 20^ giornata 2021/22: partite e risultati sparsi Per Covid

 7 gennaio '22 - venerdì                              7th January / Friday                              visione post - 4

Risultati delle partite

Sampdoria - Cagliari  1 - 2  /  Lazio - Empoli  3 - 3
Spezia - H. Verona  1 - 2  /  Sassuolo - Genoa  1 - 1
Milan - Roma  3 - 1  /  Juventus - Napoli   1 - 1
Non disputate
Bologna - Inter / Atalanta - Torino 
Saernitana - Venezia / Fiorentina - Udinese  

Continua... to be continued...  

Nuove riflessioni del Venerdì - Quando esistono persone come gli irriducibili No vax che sono: contro il bene comune, l'interesse collettivo e in sintesi contro la società

 7 gennaio '22 - venerdì                                  7th January / Friday                       visione post -

QUANDO ERA COMINCIATA LA PRIMA ONDATA EPIDEMICA da Covid 
IN ITALIA, Lombardia, POI TRASFORMATASI IN PANDEMIA (in tutto il mondo, preceduta
di qualche mese dalla Cina, Uhan, dove fu l'origine) ERAVAMO TUTTI SCONVOLTI (compre-
sa una parte di No-vax, credo), E LA MAGGIORANZA DI PERSONE GIA' ALLORA PENSAVA
ALL'UNICO MODO PER POTER COMBATTERE QUEL MINUSCOLO MORTALE VIRUS.
QUALE MODO, QUALE MEZZO? POTEVA ESSERE UNO SOLO: un VACCINO.  E PERCHE'?
Perchè la scienza nel passato era già ricorsa molte volte a un siero 'magico' che poi venne chiamato
Vaccino e aveva nomi adatti a combattere i diversi virus comparsi nel corso dei secoli: anti-influenzale,
anticolera, antiepatite A, antirabbico, vaccino MPR per combattere il morbillo, anti-vaiolo...

Continua...
to be continued...