giovedì 23 maggio 2019

L'Opinione del Giovedì - Ci sono due Pd, c'è un Salvini creatore d'odio ora contestato e c'è un Di Maio ambiguo

23 maggio '19 - giovedì                        23rd May / Thursday                   visione post - 7

In vista delle elezioni di domenica 26 maggio
ci sono tanti fatti recenti che possono decidere...
e non è detto che la destra leghista di Salvini
e i sovranisti vincano così facile.
Ci sono state nelle ultime due settimane precedenti queste elezioni europee e amministra-
tive italiane (che si svolgeranno questa domenica) miriadi di lenzuola a forma di striscioni
appese ai balconi di parecchie città italiane, e negli ultimi giorni anche di città europee.
Tutte quelle lenzuolate, chiamate anche balconiadi, portavano le scritte più d iverse e vario-
pinte, ma tutte ironiche e sarcastiche contro il ministro degli Interni   e  viceministro del
governo Matteo Salvini.
Sarà da vedere, con il risultato delle elezioni di domenica, se tutti i cittadini che manifestano
contro Salvini sui balconi, ma anche nelle piazze, siano gli elettori delle Sinistre o vi siano elettori indecisi  o  anche elettori  ex Cinquestelle o magari qualche pentito della Lega. Tutto possibile o
probabile.   Fatto è comunque che il caso Siri, leghista indagato e fatto dimettere da Conte dopo
le resistenze di Salvini, il decreto sicurezza con alcuni spunti di attacco alla libertà di manifestare - soprattutto contro formazioni e cortei e comizi di estrema destra o contro lo stesso Salvini - e da
ultimo gli attacchi del viceministro leghista a Papa Francesco, hanno (questi fatti) portato ad una
contestazione decisa e ferma verso lo stesso Salvini una buona parte di cittadini  e  persone  che
non sono il popolo espresso ed esibito spesso da Salvini e talvolta dalla maggioranza del governo gialloverde.
C'è un Di Maio che quando il suo movimento 5S aveva vinto (come partito) le elezioni del 4
marzo (pur non potendo poi governare da solo) aveva detto che non esiste destra e sinistra ,e
adesso lo stesso viceministro di governo dice tante cose di sinistra, ma solo, a questo punto,
per opportunità propagandistica e risalire nei sondaggi che lo danno in forte svantaggio sulla
Lega. E qui salta agli occhi la grande ambiguità di Di Maio, aggiungendoci poi la sortita del
suo viaggetto a Parigi a cercare alleanza con l'estremismo dei Gilet Gialli e poi frettolosamen-
te ritirata; ora attraverso il premier Conte il leader 5S ha ottenuto l'appoggio del presidente
Mattarella contro il decreto bis sulla sicurezza di Salvini, ma subito dopo le elezioni (vinte)
del 4 marzo ne aveva chiesto l'impeachment!
C'è infine un Pd di Zingaretti che, nell'attesa di probabili conti futuri con Renzi e i renziani,
è riuscito a compattare una parte della Sinistra, evitando ulteriori spaccature  e  correnti
litigiose. Ma la sua onestà costruttiva va a cozzare - speriamo solo incidente di percorso -
con un altro Pd, quello umbro di Perugia di Katiuscia Marini, che in una regione  un tempo
fortezza della sinistra piddina si macchia di disonestà con un'inchiesta nell'ambito della Sa-
nità su concorsi pilotati che coinvolgono addirittura  i vertici della regione e appunto del
Pd umbro, la governatrice Marini compresa. E Zingaretti ha avuto  il suo da fare per con-
vincerla alle dimissioni... Non è per nulla un bel vedere: questa politica italiana è sempre
più sporca e sporcata! Ma gli altri Paesi europei in cui si andrà a votare, oltre che in Italia,
stanno meglio? Più no che sì: Gilet Gialli, Theresa May-Brexit e declino della Merkel.
Ma faranno meglio, se vinceranno, Salvini e i sovranisti o porteranno l'Europa al disastro
della disunione? La seconda molto più facile. Ma poi tutta questa sicurezza da parte loro
di vincere fa un pò rabbia, perchè è la prepotenza di una destra oltretutto divisa e senza
vero progetto oltre che quello di distruggere. E non è detto che vincano facile!
 Luciano Finesso
..
Lucianone

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