Il gene che allunga la vita di 16 anni,
20% di tempo in più, ma...
Sappiamo da tempo che esistono nel corpo di tutti gli esseri viventi alcuni
geni, non meno di una trentina, che concorrono a determinare la longevità
dell'organismo che li porta. Numerosi studi hanno mostrato che modificare
uno di questi geni può allungare di molto la vita dell'organismo che lo pos-
siede nella forma modificata. Nessuno di questi organismi ha però la com-
plessità di un topo, un animale a noi molto affine. Sembra che adesso si sia
dimostrato che un topo con il gene TOR modificato possa vivere un 20%
di tempo in più: pari a 16 anni, per un uomo di 79. Tale gene è stato da
tempo individuato come collegato al contributo che dà alla longevità la
restrizione delle calorie introdotte nel corpo. Grande successo quindi?
Se si voleva un'ulteriore dimostrazione della potenza di tali geni, sì. Ma
c'è un però. Vivere più a lungo va bene, ma bisogna anche vivere bene
gli anni guadagnati. E da questo punto di vista TOR non è l'ideale. La
vecchiaia di questo animale non è ottimale. Accusa anzi diversi acciac-
chi tipici dell'età. Ecco perchè bisogna studiare ancora e scegliere il ge-
ne più giusto per allungare la nostra vita. Certamente lo troveremo, ma
occorre tempo e molto studio. Non si può inseguire la longevità per la
longevità. La vita guadagnata deve essere degna di essere vissuta. Altri-
menti che senso ha?
Alla comprensibile fretta di coloro che aspirano a vivere più a lungo
occorre affiancare una corretta gestione della biologia dell'invecchia-
mento e dell'esistenza stessa. Non si vive di solo pane - in questo caso
di solo corpo - ma di corpo e psiche, altrimenti la vita diviene una ga-
ra sportiva: non vince chi vive di più ma chi vive meglio, nel corpo e
nell'anima.
(da 'Corriere della Sera' - 30 agosto 2013 - Edoardo Boncinelli)
Lucianone
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