domenica 25 agosto 2013

Inchiesta (1) - La fuga di cervelli italiani (e non solo) in Polonia

25 agosto '13 - domenica        25th August / Sunday                  visione post - 7

Sono almeno 2500 e tutti giovani italiani. Hanno scelto Wroclaw per lavorare.
Sono arrivati quasi in massa nel 2012 e sono stati accolti in aziende del calibro
di Hp, Volvo, Ibm, Nokia. - Ecco il volto meno conosciuto della fuga di cervelli 
in questa città universitaria a poca distanza da Berlino, Vienna e Praga.
La fuga di cervelli italiani segue strade anche inedite / Come quelle
verso l'Est mitteleuropeo / Viaggio in un'enclave di laureati italiani.
Wroclaw, la Little Italy polacca
(da R2 la Repubblica  - 3/05/2013 - Il Reportage / di Andrea Tarquini)
Wroclaw
Lo ascolto mentre ci godiamo un caffè e l'atmosfera vivace tra luci soffuse,
scaffali pieni di libri e quotidiani di tutta Europa uniti in stecca a Literacka,
il bel caffè letterario sulla piazza del mercato. "Avevo già esperienze di la-
voro, in Italia e poi in Irlanda, ma quando  mi sono candidato  a venire qui 
la risposta è venuta subito. Un lavoro di responsabilità, sul credito del mer-
cato italiano di Hewlett Packard, un impiego interessante e di responsabili-
tà, il rinnovo è sicuro".   La domanda di giovani italiani o del resto d'Euro-
pa meridionale qui cresce veloce. L'outsourcing e investimenti nelle eccel-
lenze hanno portato qui molti global player.  Da Hp a Ibm, da Nokia a Vol-
vo, dai coreani di LG che producono qui  la metà delle vendite  in tutta Eu-
ropa fino a Crédit Suisse, Ups o l'onnipresente Qatar con la sua linea aerea.
Spesa pubblica sotto controllo, stabilità politica, alte spese per istruzione e 
cultura, tanti giovani poliglotti, comunicazioni, aeroporti e altre infrastruttu-
re rinnovate con fondi europei spesi bene.    La Polonia che sta scalando la
Borsa di Vienna per diventare prima piazza d'affari dell'Est, dicono i rappor-
ti Ocse, Financial Times e Wall Street Journal, attira l'outsourcing e molti
altri investimenti delle multinazionali con buoni assi nella manica. Almeno il
10% dei centomila nuovi posti di lavoro creati qui dall'outsourcing, secondo
Jacek Levernes dell'associazione imprenditoriale, sono per il resto della Ue.
Soprattutto dal Sud, concorda Jacopo: colleghi spagnoli  o  portoghesi sono
sempre più numerosi. Adesso tocca ai primi arrivi dalla Francia. Stipendi dai
750 ai 1000 euro, al netto dei contributi, ma qui valgono molto di più. 
E iniziando da qui, mi spiegano i giovani di "Wroclaw, Italia", cominci il cur-
riculum con qualifiche alla grande, non da eterno precario.  Wroclaw, Italia.
Hanno sempre   più luoghi in cui s'incontrano, fanno gruppo e si mescolano
con i giovani polacchi, i nostri  110 e lode  esuli  col volo  low cost, qui nello
splendido centro della città slesiana dove Grotowski reinventò il teatro e il
grande Andrzej Wajda studiò regia e cinema.  "Felicità", si chiama uno dei 
loro pub preferiti, e poco lontano ci si scatena in danze alla "Divina Comme-
dia", la loro discoteca. Szajba, Przewojenna, Ambasada, Bistro, dove mangi 
e bevi per pochi zloty  o Spiz dove gusti  la birra artigianale  fatta sul posto, 
oltre appunto al caffè letterario, , disegnano la mappa della loro nuova vita.
O l'antica via Wiezienna, ora per tutti "Galleria Italia", perchè  è  una  se-
quenza di ristoranti italiani, pizzerie, caffè coi tavolini.   "Qui finalmente ci
sentiamo adulti, non più bamboccioni per forza".
"Sono partita da privilegiata, neolaureata bocconiana", racconta Paola, na-
ta a Potenza, reduce da viaggi avventurosi tra Cina e Tibet, star dei contatti 
sociali nel gruppo di Wroclaw, Italia.    "Ma a Milano era angosciante, solo
impieghi precari o sottopagati, in una città carissima. Ti chiedono facilmente
straordinario gratis, non ti affidano  incarichi  di rsponsabilità, il desiderio di
fuga ti nasce nel cuore. Lavoro qui da luglio, a 25 anni sono team leader con
undici persone sotto di me, in Italia sarebbe stato impensabile".


Lucianone

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