Roma
Parlamentari sul libro paga delle lobby (da rivelazioni delle
"Iene") / Grasso: "Chi sa denunci tutto ai pm".
Intervista anonima all'assistente di un senatore: «Multinazionali del tabacco e del gioco d'azzardo versano tangenti per condizionare il voto». Il presidente di Palazzo Madama annuncia di voler fare chiarezza sulla vicenda.
Senatori e deputati a libro paga di multinazionali e lobbisti. È quanto sostiene un assistente parlamentare intervistato dalle Iene. L'anticipazione ha provocato l'immediata reazione del presidente del Senato, Piero Grasso: «Chi sa qualcosa sui parlamentari pagati farebbe bene a denunciare questi comportamenti gravissimi». Ha affermato l'ex procuratore antimafia. «Io - ha aggiunto - mi adopererò per fornire agli inquirenti nel più breve tempo tutte le informazioni che riterranno utili alle indagini». Una risposta immediata potrebbe essere una nuova legge sul tema della corruzione e del voto di scambio: «Per quanto mi riguarda ho dimostrato di considerare la lotta alla corruzione un'assoluta emergenza depositando, il mio primo giorno da senatore, un ddl con Disposizioni in materia di corruzione, voto scambio, falso in bilancio e riciclaggio , che martedì sarà preso in esame dalla Commissione Giustizia del Senato».
IL SERVIZIO DELLE IENE - Nel servizio in onda domenica sera, l'assistente parlamentare parla di «senatori e onorevoli a libro paga di alcune multinazionali, le cosiddette lobbies». L'uomo ha chiesto di restare anonimo: «Ci sono le multinazionali - ha raccontato - che ogni mese per mezzo di un loro rappresentante fanno il giro dei palazzi, sia al Senato che Camera: incontrano noi assistenti e ci consegnano dei soldi da dare ai rispettivi senatori e onorevoli». L'obiettivo, ha spiegato sempre la fonte anonima, è «far sì che quando ci sono degli emendamenti da votare, i senatori e gli onorevoli li votino a favore della categoria che paga». Operazioni che prevedono una sorta di tariffario: «Per quel che mi riguarda, conosco due multinazionali, una del settore dei tabacchi e un'altra nel settore dei video giochi e delle slot machine ed entrambe elargiscono una 1.000 euro e un'altra 2.000 euro ogni mese». La tariffa «cambia a seconda dell'importanza del senatore e quindi, se è molto influente, sale fino a 5.000 euro». Per quanto riguarda poi, ha detto ancora, «le sale Bingo, si sono formati due gruppi, partecipati sia da uomini del centro sinistra che da uomini del centro destra. I due gruppi fanno capo ad ex ministri del centro sinistra».LE INDISCREZIONI - Grasso ha quindi annunciato di voler andare fino in fondo: «Dalle anticipazioni giornalistiche in merito al servizio delle Iene su deputati e senatori che, nelle scorse legislature, sarebbero stati pagati da multinazionali per operare modifiche favorevoli ai disegni di legge in discussione - si legge in una nota di Palazzo Madama - emerge la denuncia di un comportamento che, se provato, sarebbe gravissimo». «Purtroppo - prosegue la nota - la natura di denuncia, anonima nella fonte e nei destinatari, rende difficile procedere all'accertamento della verità. Spero quindi che gli autori del servizio e il cittadino informato di fatti così gravi provvedano senza indugio a fare una regolare denuncia alla Procura, in modo da poter accertare natura e gravità dei fatti contestati». «Da parte mia - ha continuato Grasso - assicuro che mi adopererò per fornire agli inquirenti nel più breve tempo tutte le informazioni che riterranno utili alle indagini».
(da CorrieredellaSera.it - redazione online)(d
Avellino
Epifani: "Basta attentati al governo" / Il segretaqrio del Pd replica a
Berlusconi: "La deve smettere di mettere mine. Bisogna far lavorare
il governo per il bene del Paese" / Frecciate anche per Sel: 'Scappa
dai problemi'.
«Bisogna lasciare lavorare il governo», perché «ha come fine il bene nazionale». Quindi, «Berlusconi deve smettere di mettere mine ogni giorno, questo governo non è nato per risolvere i suoi problemi, ma quelli delle persone più umili». Guglielmo Epifani, dal palco di Avellino, risponde al leader del Pdl. E non solo a lui. Perché il segretario del Pd punta il dito contro Beppe Grillo e replica: «Chiedere alle persone di strappare le tessere del loro partito per rinnegarne l'appartenenza, è davvero un curioso modo di concepire la democrazia».
«LA NOTTE DELLA DEMOCRAZIA» - Ed è proprio sul modus operandi dell'ex comico che Epifani avverte: «Non ci facciamo abbagliare da Grillo». Anche perché «Sappiamo per certo che ogni qualvolta si contrappone la piazza al Parlamento lì comincia la notte della democrazia. Guai a contrapporre una forma di democrazia all'altra».
FIOM - Dalle polemiche con Grillo a quelle sulla manifestazione della Fiom. «Mi è pesato non stare in piazza, vengo da quella storia, sono cinquant'anni che sto in piazza e lo ero anche ieri con Ignazio Marino». Per poi aggiungere: « «Non mi piaceva che durante il governo Prodi c'erano ministri che andavano in piazza e sfilavano contro il governo. Pretendo serietà e diamo serietà».
SEL - Una domenica intensa per Epifani. Con un piccolo siparietto. Alla manifestazione campana inciampa in un gradino. Rialzandosi, tranquillizza i dirigenti provinciali con lui: «Sto bene». Quindi prende la parola. E un pensiero va alle prossime elezioni amministrative. «Non credo mineranno la tenuta del governo». Insomma la preoccupazione sta proprio all'esecutivo. Così dopo Berlusconi parla del divorzio con Sel per il sostegno all'esecutivo. «Si vede che non era un matrimonio molto solido. Non mi piace chi scappa sempre da difficoltà e non mi piace che ci siano due sinistre. Una responsabile e l'altra che non vuole responsabilità».
19 maggio 2013)
Italia / economia
Confcommercio: "Aumento dell'Iva. famiglie pagheranno 135 euro in più".
Imu: in 100 mila hanno già pagato con la "compensazione" sul 730. Allarme
Caf: "Per loro modello 730 da rifare".
Israele
Una studentessa israeliana costringe Netanyahu
a rivelare la lista delle spese
Ci sono voluti tre mesi e l’ostinazione di una ragazza perché le spese del primo ministro israeliano diventassero pubbliche. Orian Weitzman, 27 anni, studentessa di legge, le giornate da volontaria in un ospedale nel sud del Paese dove vive e le settimane passate tra le carte per riuscire a ottenere quello che il governo non voleva rivelare. “Ho provato in tutti i modi – racconta al quotidiano Yedioth Ahronoth – e sono riuscita a ottenere i documenti solo con una petizione ai giudici attraverso il movimento per il Freedom of information act”.
Tunisi
Muore un giovane salafita, attivista di Ansa Al Sharia,
durante manifestazioni contra la polizia
Un giovane salafita di 27 anni, Moez Dahmani, è morto domenica pomeriggio per le ferite subite negli scontri con le forze dell'ordine a Ettadhamen, alla periferia della Grande a Tunisi.
Lucianone
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