Si allungano sempre di più i drammi dovuti
alla crisi finanziaria in Italia
Due tragedie in un giorno
IN fin di vita a Napoli dopo aver ricevuto una cartella esattoriale. Ore di lavoro ridotte, 47enne suicida:
lascia moglie e due figli.
CRONACHE Gravissimo il 72enne di Pozzuoli. Il biglietto: «La dignità vale più della vita». De Magistris: «Via Equitalia da Napoli»
L'officina dove si è sparato il 72enne di Napoli
Deve 15 mila euro al Fisco, si spara
E un precario disperato si toglie la vita
A Napoli, un 72enne si spara in testa, è gravissimo. E un precario a Enna si impicca per la riduzione delle ore di lavoro.
MILANO- Due gesti disperati a causa della crisi nello stesso giorno. Un uomo di 72 anni , ora in fin di vita, ha tentato il suicidio a Napoli sparandosi alla testa, dopo aver ricevuto una cartella esattoriale. E un precario di 47 anni si è impiccato nel garage della sua villetta dopo essersi visto ridotto le ore di lavoro nella ditta per cui lavorava. Due tragedie che si consumano, all'indomani del sequestro- concluso in modo non violento- diLuigi Martinelli, l'ex imprenditore del bergamasco che armi in pugno per 6 ore ha tenuto in ostaggio un impiegato dell'Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia.
LA LETTERA E L'INCREDULITA' DEI PARENTI - «La dignità vale più della vita di un uomo». Pietro Paganelli, 72 anni, lo ha scritto nel suo biglietto d'addio. Lo ha lasciato lì, nell'officina dove ha lavorato per una vita e dove stamattina si è sparato un colpo di pistola alla tempia. I medici non hanno dubbi: «Non c'è nulla da fare, non ha speranza di sopravvivere». E così Paganelli non ha retto. Non ha retto di fronte ad una cartella esattoriale arrivata a lui, mesi fa, di 30mila euro, poi dimezzata a 15mila. E non ha retto quando gli è arrivata l'ennesima brutta notizia dal fisco. Una notizia che l'ha turbato, tanto, ha raccontato la famiglia ai carabinieri. Un'altra cartella esattoriale, questa volta per il figlio che viveva con lui, di 11mila euro. E ora, davanti all'ospedale Loreto Mare, dove Pietro Paganelli è ricoverato in coma nel reparto di rianimazione, sua sorella, suo fratello, non fanno che ripeterlo: «È allegro, forte, ama la vita». Certo, aggiungono, «era preoccupato, come chiunque riceve cartelle esattoriali». Ma da qui ad uccidersi, «no, non ce l'aspettavamo». Ed infatti, sabato mattina, quando la moglie e il figlio 39enne, meccanico che aveva rilevato la sua attività, una officina dove si riparavano barche, non lo hanno visto già alle sei, non si sono immediatamente preoccupati. Del resto il sabato lui aveva questa abitudine: prendeva la barca e si dedicava al mare, la sua grande passione.
IMPICCATO IN UN GARAGE A ENNA - Ma il gesto estremo di Paganelli non è stato l'unico riconducibile agli effetti della crisi. A Troina, in provincia di Enna, un uomo di 47 anni, Gaetano Trovato Salinaro, si è impiccato nel garage della sua villetta. L' uomo era precario da sempre e ora la piccola ditta dove lavorava gli aveva anche ridotto l'impegno. Salinaro, 47 anni, di Troina, sposato e padre di due figli di 9 e 4 anni, ha lasciato quattro biglietti per spiegare il suo gesto. Da mesi era sconfortato perché‚ cercava, inutilmente, un lavoro stabile. La riduzione di orario e di salario lo avevano gettato nello sconforto. A scoprire il corpo è stato il suocero che da tempo sosteneva economicamente la famiglia.
iL CARDINAL SEPE: «NON RESTARE IMMOBILI» Il commento a caldo sulla vicenda di Napoli arriva dall'arcivescovo della città partenopea, Crescenzio Sepe: «Queste che ho chiamato morti bianche sono una tragica realtà davanti alla quale non possiamo rimanere impassibili». «C'è bisogno che ognuno si interroghi sulle cause e sui perchè della situazione che si sta creando - e ho richiamato tutte le istituzioni responsabili di una situazione che è certamente di crisi ma che non può arrivare a conseguenze così dolorose e drammatiche come quelle che stiamo
vivendo».
VIA EQUITALIA DA NAPOLI - Dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris arriva invece il monito:«bisogna stare attenti all'effetto emulazione». E non solo. Il primo cittadino annuncia anche che da gennaio 2013 Equitalia non lavorerà più per il Comune di Napoli. «Stiamo lavorando alla creazione di una nuova struttura di riscossione con l' Anci - ha detto De Magistris - che possa gestire l' intera riscossione», ha aggiunto il sindaco di Napoli. E ancora: «Bisogna creare reti di solidarietà verso chi soffre di più ma stare attenti a meccanismi psicologici pericolosi». «Al governo - ha proseguito De Magistris- stiamo rivolgendo continui appelli perchè riveda la sua politica economica. Nelle città del Sud, come in quelle del Nord, si sta soffrendo troppo e siamo preoccupati perchè non vediamo segnali importanti su lavoro e crescita, ma solo tagli che producono ancora miseria, diseguaglianza e conflitto sociale».
(Notizie riprese da Il Corriere della Sera. it / Redazione Online)
Commento ( di Lucianone)
Diventa sempre più pesante e allungato il numero
di quelle persone che non ce la fanno a sopportare
il peso di questa crisi rampante. E non sono solo
imprenditori e piccoli imprenditori, come fino
a ieri o l'altro ieri era avvenuto. Si tratta adesso
anche di gente comune che fa fatica a tirare avanti.
Ma se in Italia e nel Veneto in particolare, si contano
queste morti tragiche come strascico inevitabile di
una crisi economica-esistenziale che sembra non
avere fine, come sarà negli altri paesi europei?
Avverrà qualcosa del genere anche in Spagna,
Grecia o Portogallo che sono i nostri più prossimi
parenti della super crisi? Si spera proprio di no.
Ma intanto dobbiamo guardare nella nostra casa
e riparare al più presto quelle crepe profonde non
solo a livello economico ma nello spirito e quindi
nell'animo sempre più (è un "più" angosciante)
allo scoperto.
Probabilmente il tutto della crisi attraversata dal
continente europeo si deve ricercare al di là della
singola nazione, ma è proprio la mancanza di un
progetto unitario prima ancora di aver costruito
l'euro che ha fregato la maggior parte dei cittadi-
ni d'Europa. E' stato il Mostro Euro che con il so-
stegno della speculazione finanziaria internazio-
nale ha mietuto e sta mietendo vere vite umane.
Tornare indietro si può? Dipenderà in buona
parte dal cambiamento di rotta che si registrerà
in Francia: Hollande meglio di Sarkozy ? Sembra
proprio di sì. Ma saranno i fatti a dirlo, come al
solito. E poi, la Merkel tedesca perderà o no le
sue prossime elezioni? Sarà meglio di sì, chiaro.
Ma non sono le persone in sè che contano, ma
le idee nuove che metteranno in campo per una
crescita vera, non finta, per un occupazione gio-
vanile autentica, per uno sviluppo sostenibile
e non selvaggio finanziario-sfruttatore dove il
ricco predomina (come è stato fino ad oggi).
Insomma cambiare il sistema in qualcosa che
tenga conto di eliminare privilegi, povertà ed
estrema povertà in un mondo globalizzato in
cui tutto ciò non è semplice, ma è però vitale
per la sopravvivenza non solo del rimanente
di democrazia che ancora abbiamo ma delle
stesse persone che patiscono queste sofferenze
e di quelle che potranno patirle domani e dopo-
domani.
Lucianone
Diventa sempre più pesante e allungato il numero
di quelle persone che non ce la fanno a sopportare
il peso di questa crisi rampante. E non sono solo
imprenditori e piccoli imprenditori, come fino
a ieri o l'altro ieri era avvenuto. Si tratta adesso
anche di gente comune che fa fatica a tirare avanti.
Ma se in Italia e nel Veneto in particolare, si contano
queste morti tragiche come strascico inevitabile di
una crisi economica-esistenziale che sembra non
avere fine, come sarà negli altri paesi europei?
Avverrà qualcosa del genere anche in Spagna,
Grecia o Portogallo che sono i nostri più prossimi
parenti della super crisi? Si spera proprio di no.
Ma intanto dobbiamo guardare nella nostra casa
e riparare al più presto quelle crepe profonde non
solo a livello economico ma nello spirito e quindi
nell'animo sempre più (è un "più" angosciante)
allo scoperto.
Probabilmente il tutto della crisi attraversata dal
continente europeo si deve ricercare al di là della
singola nazione, ma è proprio la mancanza di un
progetto unitario prima ancora di aver costruito
l'euro che ha fregato la maggior parte dei cittadi-
ni d'Europa. E' stato il Mostro Euro che con il so-
stegno della speculazione finanziaria internazio-
nale ha mietuto e sta mietendo vere vite umane.
Tornare indietro si può? Dipenderà in buona
parte dal cambiamento di rotta che si registrerà
in Francia: Hollande meglio di Sarkozy ? Sembra
proprio di sì. Ma saranno i fatti a dirlo, come al
solito. E poi, la Merkel tedesca perderà o no le
sue prossime elezioni? Sarà meglio di sì, chiaro.
Ma non sono le persone in sè che contano, ma
le idee nuove che metteranno in campo per una
crescita vera, non finta, per un occupazione gio-
vanile autentica, per uno sviluppo sostenibile
e non selvaggio finanziario-sfruttatore dove il
ricco predomina (come è stato fino ad oggi).
Insomma cambiare il sistema in qualcosa che
tenga conto di eliminare privilegi, povertà ed
estrema povertà in un mondo globalizzato in
cui tutto ciò non è semplice, ma è però vitale
per la sopravvivenza non solo del rimanente
di democrazia che ancora abbiamo ma delle
stesse persone che patiscono queste sofferenze
e di quelle che potranno patirle domani e dopo-
domani.
Lucianone
Nessun commento:
Posta un commento