11 maggio 2012 - venerdì 11th May / Friday visualizzazioni - 16.756
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(Lettera pubblicata da 'la Repubblica' in Lettere,
Commenti &Idee / maggio 2012 - lettera di Benedetto A.)
Vorrei pagare il debito ma non so come fare
Leggo che il debito medio di ogni italiano è 36 mila
euro. Io e mia moglie vorremmo pagare il nostro debito.
vorremmo pagare anche quello dei nostri figli, che colpe
non hanno, mentre noi abbiamo la gravissima colpa di
aver tollerato per troppo tempo una classe politica ladra
e nel migliore dei casi incapace. I soldi in banca ci ren-
dono il 2%, mentre il debito ci costa il 6%, ci sembra
una cosa assurda. I professori che ci governano saranno
capaci di trovare un algoritmo che permetta di calcolare
il nostro debito puntuale in modo che possiamo saldarlo?
Ovviamente ci aspettiamo un beneficio che ci renda al-
meno il 2% della banca.
(Lettera pubblicata da 'la Repubblica' in Lettere,
Commenti&Idee / maggio 2012 - lettera di Antonietta M.)
Gli interessi inaccettabili delle cartelle esattoriali
Ho dimenticato di pagare la sesta e ultima rata di una
rateizzazione trimestrale relativa alla tassazione sepa-
rata dei compensi di fine rapporto. Mi è arrivata, senza
altri solleciti, una cartella esattoriale con la quale mi
viene richiesta la rata non versata lievitata per effetto
di multe, sanzioni, compensi di ricossione e interessi
del 160% per 13 mesi di ritardo (529,50 euro non ver-
sati a marzo 2011, 1.382,58 euro il totale della cartella).
Da notare che nelle casse dello Stato i danari sono en-
trati correttamente per circa l'85%, e l'unico danno per
l'erario è quell'ultima rata su cui sarebbe stato logico
applicare interessi (non da usura) e eventualmente,ma
poteva bastare un sollecito, diritti di riscossione per Equi-
talia. In pratica invece si è voluto applicare una sanzione
di tipo meramente punitivo anche sulle rate versate pun-
tualmente. - E se poi un cittadino s'arrabbia ci restano
anche male!
Considerazioni
(di Lucianone)
Vedere tutta la serie di suicidi avvenuti nei mesi di aprile
e maggio sotto l'aspetto di deja-vu (del passato, che conta
e non conta, roba vecchia, cioè c'è sempre stato), è molto
profondamente sbagliato. Ma prenderli troppo sul serio,
poi, come fanno i media, c'è il pericolo talvolta concreto
dell'emulazione, della fissazione. Non si deve fare perciò
nè la prima cosa nè la seconda. - Ma è necessario però
che la nostra indignazione, rabbia e spesso incazzatura
abbiano uno sfogo concreto, non violento, ma indirizza-
to verso la nostra interiorità positiva che di solito viene
esplicata attraverso l'intelletto e quel poco o tanto di
cultura che ciascuno di noi possiede: così prendiamo
carta e penna e cominciamo a scrivere una o più lettere
dove cominciamo a riversare tutti i nostri tormenti e
le nostre frustrazioni e tutto ciò che di questa società
ci sembra ingiusto nei nostri confronti come persone
e come cittadini. In questo modo ci sentiamo parte di
una comunità, sentiamo di non essere isolati, poichè
ci sarà poi chi legge la nostra lettera là nella redazione
del giornale al quale l'abbiamo spedita, e se poi vorrà
pubblicarla e anche risponderci, ben venga, Comun-
que sappiamo che possiamo essere ascoltati e allora
i nostri cattivi pensieri (commettere violenze fisiche
o materiali o compiere gesti estremi contro noi stessi)
si dovrebbero allontanare.
Un discorso a parte è quello che riguarda la depressione
profonda a cui può portare il fatto di essere responsa-
bile del fallimento e della rovina di intere e numerose
famiglie: è il caso degli imprenditori che sempre più
spesso trovano come via d'uscita quel gesto estremo.
Ma anche qui la giusta terapia, oltre a quella della
cura tramite psicologo, sarebbe ancora una volta il
provare la via della scrittura, della confessione, del
diario come sfogo artificiale ma efficace perchè dà
importanza al proprio Io, al proprio vissuto invece
di reprimerlo e svilirlo.
Lucianone
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