lunedì 9 aprile 2012

Fotografia - Mostra / A Rovereto le foto di Fabio Bucciarelli scattate in Libia

10 aprile 2012 - martedì          10th April / Tuesday                   visioni del post - 61

Foto in Libia di Fabio Bucciarelli 
Mostra a Rovereto:  La guerra jn bianco e nero
                                     fino alla morte di Gheddafi
 Dal 1° marzo nelle librerie 
       anche il libro di F. Bucciarelli

Rovereto  (Trento)
Bianco e nero per 33 fotografie che raccontano la guerra in Libia,
dall'inizio alla morte di Muammar Gheddafi: è la mostra "L'Odore
della Guerra". 
La guerra vicina, la guerra lontana, personale fotografica di Fabio
Bucciarelli, vincitore del Professional Photographer of the year 2011,
che è stata inaugurata sabato 7 aprile a Rovereto. 
Bucciarelli è l'unico fotografo ad avere immortalato il cadavere di
Gheddafi nella casa di un ribelle a Misurata, in Libia.  E per le vie
del centro della cittadina trentina la mostra è visitabile fino al 22
aprile,  quindi dal 24 aprile al 10 maggio si dovrà andare alle Gal-
lerie di Piedicastello di Trento, ma anche a Milano, Siena, Pesaro
e Riccione.  E' un progetto ideato dall'Associazione geografica 46/o
Parallelo, che dal 2009 realizza l'Atlante delle guerre e ha l'obiet-
tivo di offrire  uno spunto inedito   per riflettere sulla natura del
conflitto in Libia e dei conflitti in corso.
Le immagini all'aperto  su  pannelli  di 100 per 150 centimetri   e
raccolte in un catalogo, entrano nella violenza dei combattimenti,
poi  trascinano  nella  disperazione  di  chi è ferito, catturato o di 
fronte alla morte degli altri. Così la guerra in Libia diventa metafora
di tutte le guerre.
Fotoreporter, torinese, 32 anni, Bucciarelli ha iniziato a fotografare
nel 2009, documentando crisi e conflitti (Turchia, Iran, Birmania,
Thailandia,Tunisia, Egitto, Grecia e Libia).
"Il fotografo è la voce di tutte quelle persone che soffrono le guerre",
spiega Bucciarelli,   e poi "Troppo spesso quando vengono pubblicate 
le immagini dei conflitti sono  solo   breaking news: la prima linea, lo 
scontro.  Ma la guerra sono i rifugiati, le persone che scappano senza
alcuna difesa, gli ospedali, la sofferenza dei civili".

Lucianone

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