venerdì 21 aprile 2017

Appuntamenti - Musica Jazz a Milano / Break in jazz

21 aprile '17 - venerdì                      21st April / Friday                  visione post - 5

BREAK in jazz . XXI edizione - Milano
Al Teatro Continuo Burri / Corso Sempione - Milano
Dal 2 maggio al 2 giugno '17
Programma
2 maggio - martedì
Coro dei civici corsi di jazz, diretto da Giorgio Ubaldi
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3 maggio - mercoledì
Jazz Repertory 1, a cura di Marco Vaggi
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5 maggio - venerdì
Una visione europea del jazz, a cura di Claudio Fasoli
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8 maggio - lunedì
SWING BAND, diretta da Paolo Tomelleri
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10 maggio - mercoledì
Contemporary jazz - Poly Jazz, 
a cura di Enrico Intra, Marco Visconti Prasca e Gianluca Barbaro
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12 maggio - venerdì
MODERN MAINSTREAM, a cura di Mario Rusca
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15 maggio, lunedì
JAZZ IN VOICES 1, a cura di Laura Fedele
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17 maggio, mercoledì
STRING SOUND, a cura di Mino Fabiano e Giovanni Monteforte

19 maggio, venerdì
DAL RAGTIME AGLI ANNI TRENTA
a cura di Paolo Peruffo e Paolo Tomelleri


L’assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno e il maestro Enrico Intra
Lucianone

martedì 18 aprile 2017

SPORT - calcio / Serie B - 35^ giornata 2016/17

18 aprile '17 - martedì                       18th April / Tuesday                       visione post - 15

RISULTATI  delle partite
Ascoli        1     Avellino   1     Cittadella    1     Latina     0     Pisa        0     Pro Vercelli   1
Frosinone   1     Carpi       0     Benevento   0     Vicenza   1     Cesena   1     Entella          0

Spezia   1     Ternana         1    Trapani    3     Brescia   1     Novara        2
Bari      0      Salernitana   0     Perugia    0    Spal        3     Verona H.    2

CLASSIFICA
Spal   64  /   Frosinone   62  /   Verona H.   59  /   Benevento, Cittadella   54  /   Perugia   52  /
Spezia   51  /   Bari, Entella   50  /   Carpi   48  /   Novara   47  /   Salernitana   46  /   
Avellino   44  /   Pro Vercelli   42  /   Ascoli, Cesena   39  /   Trapani   38  /   Vicenza   37  /
Brescia   35  /   Ternana   35  /   Pisa   32  /   Latina   31

Continua... to be continued...

lunedì 17 aprile 2017

Cultura / LIBRO recuperato - "Rosso nella notte bianca" di Stefano Valenti

17 aprile '17 - lunedì                   17th April / Monday                           visione post - 31

Una storia di Resistenza e di vendetta:
questa, dice lo scrittore Stefano Valenti, è "la mia
Valtellina bianca di neve rossa di sangue"

(da la Repubblica - 10 aprile '16 - Milano/Cultura - Annarita Briganti, con intervista)
La vendetta è un piatto che va servito freddo. Nel caso del nuovo romanzo di Stefano Valenti,
Rosso nella notte bianca (Feltrinelli), Ulisse ci mette 48 anni per "sistemare le cose".  Nel no-
vembre del 1994 il protagonista, settantenne, torna in Valtellina, aspetta un altro anziano del
paese davanti al bar e lo uccide a picconate.  Scopriremo  cosa  l'ha  spinto  a  questo  ge-
sto estremo, che ha a che fare con la morte di sua sorella e con la scia di sangue della Re-
sistenza, che si combatteva su quei monti.  Premio Campiello Opera Prima con La fabbrica
del panico, classe '64, valtellinese, Valenti fa rivivere una letteratura montanara e di "lotta"
che comprende nomi quali Revelli, Rigoni Stern e il Fenoglio di Una questione privata, cita-
to in epigrafe.
Che cos'è la Valtellina per lei?
"Mio padre faceva l'operaio a Sesto San Giovanni. A quarant'anni ha mollato tutto per fare
il pittore, tornando sulle montagne, dove vivevano i nonni, portando con sè la sua famiglia.
Dai 3 ai 13 anni sono cresciuto in questa terra, che ha il più alto tasso di suicidi  insieme al
Trentino  e  al versante austriaco della Svizzera. Se alzi gli occhi, non vedi il cielo. I terreni 
sono difficilmente coltivabili. C'erano povertà e emigrazione. Anche quando mi sono ritra-
sferito a Milano, per completare gli studi, sono rimasto legato a quei paesaggi.  E' il luogo
dell'infanzia dove cercare la forza data dall'ostilità della natura".
Secondo volume di una "trilogia sulla fabbrica", che ruolo ha il lavoro in questo libro?
"Sia Ulisse sia sua madre si spaccano le ossa in una fabbrica tessile della Valsusa. Il lavoro
in catena di montaggio era diviso in due parti di 4 ore con una breve pausa per fare tutto.
se avevi bisogno di andare in bagno prima, dovevi trovare qualcuno che ti sostituisse. Le
macchine  non si potevano  spegnere mai. si respiravano gas tossici.  Si estraeva  la ghisa
bollente dai forni.    "Ti mando in fabbrica se non studi", ci dicevano da piccoli, era il no-
stro lupo cattivo. I nuovi operai oggi sono i precari, ma non sono sicuro che siano al cen-
tro del dibattito politico e neanche di chi li rappresenti".
Vendicarsi è una cosa buona, in assenza, sembrerebbe, di giustizia?
" 'Rosso nella notte bianca'  è basato  sulla storia vera  di un ex partigiano, ma non è un
inno alla giustizia fai da te. Ulisse vendica sua sorella, segnata dalla violenza della guer-
ra, perchè è capace di farlo, essendo pazzo. M'interessa il disturbo psichico, che affligge
tutti i miei personaggi.  Soffrivo di depressione e attacchi di panico, che ho attutito con
la chimicsono malata e la psicoterapia. Mi sentivo in colpa per il mio stato, poi ho capito 
che tutti gli uomini, in gradazioni diverse, sono malati". 
Studi artistici, una carriera da traduttore, il successo come romanziere. Cosa rappresenta
la scrittura per lei?
"Se stessi bene, non starei chiuso in casa a scrivere. Scrivere ti da una visione più nitida
della realtà, ma non ti toglie il dolore. Ho scoperto che mi piaceva raccontare storie una
decina di anni fa, quando ho iniziato a tradurre, con sessioni di 10,12 ore  di  lavoro  al 
giorno, 7 giorni su 7. Prima avevo tentato di dipingere, avevo fatto lo scenografo, il mon-
tatore.  Il Campiello mi permette di tradurre meno, mi ha riscattato  dai "fallimenti" del 
passato, mi ha dato autostima. La scrittura è uno strumento per farsi amare, e qualche
volta funziona".

L' AUTORE

Stefano Valenti

Stefano Valenti (1964), valtellinese, vive a Milano. Ultimati gli studi artistici, si è dedicato alla traduzione letteraria. Il suo romanzo d’esordio, La fabbrica del panico (Feltrinelli 2013), ha vinto il Premio Campiello Opera Prima 2014, il Premio Volponi Opera Prima 2014 e il Premio Nazionale di Narrativa Bergamo 2015Ha ancora pubblicato con Feltrinelli Rosso nella notte bianca (2016). Per i “Classici” ha tradotto Germinale (2013) di Émile Zola e Il giro del mondo in ottanta giorni (2014) di Jules Verne.
Trama del libro / descrizione
Valtellina. Novembre 1994. Il settantenne Ulisse Bonfanti attende Mario Ferrari davanti al bar e lo ammazza a picconate. E, alla gente che accorre, dice di chiamare i carabinieri, che vengano a prenderlo, lui ha fatto quello che doveva.
Erano quarantotto anni che Ulisse mancava da quei monti. Dopo avere lavorato tutta la vita con la madre Giuditta in una fabbrica tessile della Valsusa, è tornato e si è rifugiato nella vecchia baita di famiglia, o almeno in quel che ne è rimasto dopo un incendio appiccato nel 1944.
Non un fiato, non un filo di fumo, non una presenza tutto intorno. In questo abbandono, tormentato da deliri e allucinazioni, Ulisse trascorre l’ultima notte di libertà: riposa davanti al camino, cammina nei boschi, rivive la tragedia che ha marchiato la sua esistenza. Dimenticato da tutti, si rinchiude come un animale morente in quella malga dove nessuno si è avventurato da decenni. I ricordi della povertà contadina, della guerra, della fabbrica, delle tragedie familiari, si alternano in una tormentata desolazione. Una desolazione che nasce dal trovarsi nel paese dove, nel 1946, è morta la sorella Nerina.
È la stessa Nerina a narrare quanto accaduto. Uno di fronte all’altra, la neve sullo sfondo, Ulisse e la giovane sorella si raccontano le verità di sangue che rendono entrambi due fantasmi sospesi sul vuoto della Storia.
Dopo La fabbrica del panico, Stefano Valenti fa della morte violenta di una giovane donna il trauma di un uomo, ossessionato dalla religione, e al contempo il trauma di tutta una stagione civile del nostro paese. Con una scrittura febbrile e allucinata, Valenti evoca passioni, crudeltà, tensioni mai sopite, destini che devono trovare compimento e voce.


Lucianone

domenica 16 aprile 2017

SPORT - Calcio / Serie A - 32^ giornata 2016/17

16 aprile '17 - domenica                16th April / Sunday                     visione post - 8

RISULTATI delle partite
Inter    2     Cagliari   4     Fiorentina   1      Genoa   2     Palermo    0     Pescara     0
Milan   2     Chievo    0     Empoli        2      Lazio    2     Bologna    0     Juventus   2

Roma        1     Torino      1     Sassuolo       2     Napoli      3
Atalanta    1      Crotone   1     Sampdoria    1      Udinese   0

Il Commento 

di Luciano Finesso
C'è solo una squadra che quest'anno sta sorprendendo, almeno fino a questa trenta-
duesima giornata, per la regolarità di risultati positivi. E non sto parlando della Juve.
E allora di quale? Ma è l'Atalanta, signori miei, che all'inizio del torneo no le avresti
dato una cicca di pronostico favorevole, fino al punto di esser lì a lottare per la Euro-
pa League, nondimeno. Avremmo in tanti, credo, pensato allora, alla partenza, che
si sarebbe barcamenata a metà zona-rischio scivoloni nei gradini della retrocessione.
E invece eccola là nei piani alti... E oggi si è permessa il lusso di pareggiare a Roma.
Ed era addirittura in vantaggio sui giallorossi di Spalletti...   Questa Dea è proprio
indomita, e arriverà lontano!


Lucianone

SOCIETA' - economia/storia- Una tesi originale: le catastrofi danno più uguaglianza

16 aprile '17 - domenica                  16th April / Sunday                  visione post - 16

PIU' UGUAGLIANZA? CON LE CATASTROFI

(da Corriere della Sera / LETTURA - 18/12/'16 - di Giuseppe Sarcina / New York)
Non esiste un programma politico  per eliminare le diseguaglianze economiche. Solo
"quattro forze" sono efficaci:   le grandi guerre, il fallimento degli Stati, le rivoluzioni, 
le epidemie.   "Sì, certo: non è una tesi incoraggiante, ma è quello che emerge analiz-
zando i processi che nel tempo hanno causato  le differenze  nella distribuzione della
ricchezza". Walter Scheidel, 50 anni, nato a Vienna, è uno storico.   I suoi primi studi 
si sono concentrati sull'antichità classica, poi ha allargato  il  campo  d'osservazione
alle vicende sociali ed economiche. Ora insegna alla Stanford University in California
e ha appena terminato un lavoro di grande ambizione, come suggerisce il titolo del li-
bro in uscita negli Stati Uniti per Princeton University Press e nel corso del 2017 anche
in diversi Paesi europei, Italia compresa: The Great Leveler. Violence and the History
of Inequality from the Stone Age to the Twenty-First Century ("La grande livella.  La
violenza e la storia dell'ineguaglianza, dall'età della pietra al XXI secolo").  Scheidel
ne parla qui per la prima volta al pubblico italiano.
Giuseppe Sarcina - Il suo libro sembra la continuazione della ricerca di Thomas Pi-
ketty, "Il Capitale nel XXI secolo".
W. Scheidel - "E' così. Mi sono ispirato a Piketty. Sono partito da due questioni che
mi sembrano irrisolte nella sua opera comunque fondamentale. La prima: l'indagi-
ne è circoscritta solo agli ultimi due-tre secoli.   Mi sono detto: forse vale la pena di
andare più in profondità, se vogliamo individuare  le forze  che  nel  lungo  periodo 
trainano le disuguaglianze.  Secondo: in Piketty c'è  come uno scarto  tra i risultati
dell'inchiesta storica e l'ultimo capitolo in cui suggerisce  misure  di politica fiscale
in grado di attenuare le differenze di reddito e ricchezza tra i gruppi sociali".
G. Sarcina - Cominciamo dal primo tema: che cosa ha scoperto risalendo nel tempo?
"Tra gli esseri umani c'è sempre stata una diseguaglianza in termini di capacità fisi-
che e mentali. Gli assetti sociali hanno rispecchiato queste differenze, fin dall'epoca
dei cacciatori del Pleistocene. Con la comparsa dell'agricoltura e dell'allevamento, 
diventa più chiara la ripartizione squilibrata delle risorse. Questa tendenza si è raf-
forzata con la formazione degli Stati nazionali  guidati dalle élite  e  poi  con l'indu-
strializzazione". 
G. Sarcina - Lei descrive un percorso lineare, come se la natura dell'uomo coincides-
se pienamente con la sua storia...
"In questo lungo itinerario sono visibili solo quattro fattori di rottura. Il primo è la
guerra, ma bisogna fare attenzione. Solo i due conflitti mondiali del XX secolo han-
no  davvero  ridotto  le  diseguaglianze, specie negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, 
Francia e Giappone. Nel mio libro cito in particolare l'esempio nipponico.

CONTINUA... to be continued...

giovedì 13 aprile 2017

SPORT - calcio / Serie B - 34^ giornata 2016/17

13 aprile '17 - giovedì                      13th April / Thursday                   visione post - 23

RISULTATI delle partite
Bari      2     Benevento   2     Carpi             0     Cesena   1     Entella   2     Frosinone   1
Latina  0      Ternana      1       Pro Vercelli   0     Brescia   1     Ascoli    1      Avellino     1

Perugia   2     Salernitana   0     Spal        2     Verona H.   0     Vicenza    0
Pisa         2     Cittadella      0     Novara   0      Spezia        1      Trapani   1

CLASSIFICA
Frosinone, Spal   61  /   Verona H.   58  /   Benevento   54  /   Perugia   52  /   Cittadella   51  /
Entella, Bari   50  /   Carpi, Spezia   48  /   Novara, Salernitana   46  /   Avellino   41  /
Pisa, Ternana   32  /   Latina   31  







Lucianone

mercoledì 12 aprile 2017

Spettacolo / cinema - "ARRIVAL": l'eterna voglia di extraterrestri

12 aprile '17 - mercoledì                   12th April / Wednesday                  visione post - 13

(da la Repubblica - 19/01/'17 - Al cinema / di Paolo D'Agostini)
LA FANTASCIENZA cinematografica, che però è molto spesso figlia di quella letteraria,
naturalmente non è più quella di una volta.   Incrinata l'opposizione bipolare della guerra
fredda e diventata la partita globale (un pò come anche nelle storie spionistiche) multipo-
lare, tramontate le speranze guerrafondaie di vincitori e vinti con la conseguente afferma-
zione della necessità di cooperare sia pur obtorto collo, è cresciuta nel tempo una visione
umanistica e filosofica.
Se due pietre miliari del mutamento restano il 2001 Odissea nello spazio di Kubrick (1968)
e Solaris di Tarkovskij (1972), è con Spielberg, quello di Incontri ravvicinati del terzo tipo e
ET, che il contatto dell'umanità terrestre con l'alieno  prende forma  all'insegna della spinta
alla comprensione, allo scambio, all'amicizia, alla tenerezza.    Senza dimenticare esempi
recenti di umanizzazione  dell'esplorazione scientifica  di altri mondi con incidente, appun-
to umano malgrado  la possente copertura tecnologica, e smarrimento nello spazio: dall'ot-
mo Gravity di Cuaron al non ottimo ma curioso Passengers.
Spielberghiano è il ceppo cui si appella il regista canadese Denis Villeneuve nel suo Arrival
presentato all'ultima Mostra di Venezia nel settembre 2016.   Pur senza riuscire ad attingere
alla magica semplicità del grande collega, alla classicità universale del massimo creatore di
fiabe contemporaneo.
TRAMA -  Amy Adams, scienziata del linguaggio, si fa subito incontro allo spettatore come
portatrice di un terribile dolore: quello della perdita della giovanissima figlia.
Continua... to be continued

Riflessioni - L'Appennino terremotato e la rimozione della natura

12 aprile '17 - mercoledì                   12th April / Wednesday                 visione post - 15

"Come mai un luogo che è il baricentro del Paese  è sentito dai governanti  come
una lontana periferia?", si chiede Paolo Rumiz partendo per il suo viaggio nell'Ap-
pennino terremotato.  E' una domanda fondamentale  e non riguarda solo i "i go
vernanti", ma l'identità nazionale nel suo complesso; l'idea che abbiamo di Italia,
la sua rappresentazione mediatica, la sua immagine allo specchio.
Uno sguardo aereo sulla penisola fa capire che l'Appennino ne costituisce non solo
la spina dorsale, ma la porzione più grande: l'Italia è il Paese più montuoso d'Euro-
pa. Ma le grandi città sono nelle poche pianure e in riva al mare, e le fabbriche qua-
si tutte  nella sola piana estesa, quella del Po, quel triangolo che, nelle immagini sa-
tellitari, è illuminato per intero, come Manhattan; mentre l'Appennino è buio. 
L'evo industriale ci ha portati a un processo di inesorabile rimozione della natura
(la zona buia).   L'Italia è scesa in pianura e ha abbandonato vallate, crinali e bor-
ghi. Non ne sa più nulla, o quasi nulla. Di qui molti dei dissesti, delle omissioni, 
delle catastrofi. Esempio: che sia in corso, nell'Apennino nord-occidentale, una
siccità epocale, con i pozzi secchi  e  i fiumi vuoti, gli italiani non lo sanno. Se 
non i pochissimi rimasti a guardia di pozzi e fiumi, su in montagna.
(da la Repubblica - 2 aprile '17 - L'amaca / Michele Serra)

Lucianone

lunedì 3 aprile 2017

SPORT - calcio / Serie B - 33^ giornata 2016/17

3 aprile '17 - lunedì                       3rd April / Monday                          visione post - 8

RISULTATI delle partite
Ascoli   1     Avellino   1     Brescia   2     Cesena        1     Latina         0     Novara    1  
Carpi     2     Spal         0     Entella    2     Frosinone   1     Cittadella   2     Ternana   2

Perugia   1     Pisa              0     Pro Vercelli    1     Spezia          1     Trapani   0
Vicenza   0     Salernitana   1     Bari                0     Benevento   3      Verona    2

CLASSIFICA
Frosinone   60  /   Spal, Verona H.   58  /   Benevento, Perugia   51  /   Cittadella   50  /
Bari, Carpi, Entella   47  /   Novara   46  /   Salernitana, Spezia   45  /   Avellino   40  /
Ascoli, Pro Vercelli   38  /   Cesena   35  /   Brescia, Vicenza   34  /   Latina, Ternana, 
Trapani   32  /   Pisa   31



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