11 ottobre '15 - domenica 11th October / Sunday VISIONE POST - 14
Kamikaze ad Ankara: 95 pacifisti uccisi / i corpi coperti con le bandiere curde.
Due le esplosioni durante una manifestazione
Proteste in piazza: "Governo assassino"
- Da IL REPORTAGE di 'la Repubblica' di 11 ottobre 2015 (l'inviato Marco Ansaldo)
La strage. Il sangue a tre settimane dal voto. Nessuna rivendicazione.
Le autorità hanno proibito le immagini del massacro in tv. Bloccati i
social network. Adesso si teme che la situazione di tensione nel paese
possa aggravarsi. Gli analisti: "Nel mirino il successo elettorale del
partito filo-curdo".
Ankara Gazi - Stazione di Ankara, è scritto in alto, a lettere cubitali. La democrazia turca,
oggi, ha finito la sua corsa qui, davanti a un edificio colossale, come vorrebbe essere la nuova Turchia di Erdogan, ma adesso pericolante e imbrattata di rosso per il sangue dei quasi cento pacifisti curdi morti in questa piazzola dove si staccano i biglietti ferroviari.
Ci sono per terra decine di bandiere curde, calpestate e sporche: molte sono state usate per
coprire i corpi delle vittime fino all'arrivo dei soccorritori. C'è un donna che piange al tele-
fono, e urla: "Zia, è un massacro!". Si odono, ancora nella notte, le sirene lancinanti delle
ambulanze, perchè 60 persone sono morte qui sul colpo, ma le altre sono decedute negli
ospedali, dove i cittadini di Ankara adesso accorrono per dare il sangue.
Ankara la capitale - Il centro politico e diplomatico del paese. Un città in ginocchio.
Nessuno si aspettava una strage di queste proporzioni. Nessuno qui. E' il paesone anatolico
diventato capitale, voluta e fondata quasi cento anni fa dal laico Ataturk, si sente adesso
colpita al cuore, come oggi tutto il paese. - Diyarbakir, nel sud-est dell'Anatolia, è triste-
mente abituata al suono delle bombe. Istanbul, ora, teme l'ondata degli attacchi, prima
del voto del 1 novembre. Ma Ankara no. "Il vaso di Pandora si è aperto - commenta un
imprenditore straniero che ha lunga esperienza di Turchia - e in vista delle elezioni legi-
slative massacri rischiano di accadere in altre città".
Il governo ha dichiarato tre giorni di lutto, ma la gente scende in piazza lo stesso, qui nella
zona di Kizilay, come a Istanbul, Batman, Diyarbakir, e grida: "Erdogan ladro assassino,
dimettiti. Stato assassino". Il presidente, che nonostante l'emorragia di 9 punti elettorali
lo scorso giugno, conta sempre sul 40% dei voti, si fida della sua rivoluzione sociale: i "tur-
chi neri" dell'Anatolia, adesso al potere, lo sostengono e lo idolatrano .
Ma la Turchia bianca, circassa, bionda e dagli occhi azzurri come era Ataturk, quella della
costa, delle grandi città laiche come Istanbul e Smirne, socialdemocratica e pronta ad aprire
ai curdi, letteralmente lo odia. E lo vuole vedere, come minimo, fuori dal paese.
Tre giorni di lutto sono stati annunciati. Ma il governo ieri ha proibito le immagini del mas-
sacro in tv. E, al solito, i social network come Facebook e Twitter sono stati bloccati. Cioè
una democrazia impedita.
Per questo ieri mattina manifestavano i curdi, le associazioni di medici, avvocati, sindaca-
listi, davanti alla Stazione di Ankara. Ballavano al modo curdo, uno di fianco all'altro,
uomini intervallati alle donne, tenendosi per mano e muovendo i piedi. Una danza gioiosa,
come vediamo ora in Turchia solo alla Cnn e ad AlJazeera. Ma poi trasformata in un mas-
sacro dalle dimensioni mai raggiunte prima. Il più samguinoso attacco terroristico nella
storia della Turchia.
IL POTERE VIOLENTO CENSURA LA VERITA'
La giornata di ieri è stata orribile e qui ciò che la gente pensa è che la situazione ha
due risvolti differenti. Uno riguarda le elezioni del primo novembre, con Erdogan e
il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo che vogliono continuare a governare.
Dalle urne del 7 giugno non è uscito un governo condiviso, ma il partito al potere ha
la maggioranza e vuole comunque guidare la Turchia, anche se gli p sempre più dif-
ficile. Così fanno salire il clima di tensione. Un'intenzione che si è vista anche ieri
nella conferenza stampa del primo ministro Ahmet Dovutoglu, che ha detto: "Vi
parlo non come leader del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, ma come presiden-
te di questo governo di transizione, perchè ci avete dato il vostro voto".
Il secondo lato del problema riguarda la Siria. La Turchia è contro il regime di As-
sad, ma è anche contro il potere curdo che si sta affermando nella regione siriana
del Rojava. Questi due aspetti ora convivono: non so quale sarà il risultato. Poi,
vedo che nel sudest della Turchia gli esponenti locali del Partito democratico del
popolo curdo hanno subito decine di attacchi e non si agisce contro chi li ha com-
piuti. L'obiettivo principale è il leader curdo Dermirtas perchè è lui che ha otte-
nuto il 13% a giugno rovinando il piano di Erdogan per costituire una Repubbli-
ca presidenziale. La situazione sta diventando sempre più violenta. Prima delle e-
lezioni di giugno, la campagna elettorale non era così. Oggi Twitter e Facebook
sono stati oscurati e le immagini della stazione di Ankara non possono andare in
televisione: il governo ha dichiarato tre giorni di lutto ma al tempo stesso impedi-
sce che se ne parli. Sotto attacco ci sono sempre le stesse persone: i curdi, la gente
di sinistra, i sindacalisti. Così è stato a Suruc a luglio, così è stato a Diyarbakir a
giugno, così è stato oggi ad Ankara.
(Testo raccolto da Marco Ansaldo)
DIARIO TURCO - Burhan Sònmez
Continua... to be continued...
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domenica 11 ottobre 2015
Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news
11 ottobre '15 - domenica 11th October / Sunday visione post - 7
ESTERI - Turchia
La strage dei pacifisti: Ankara accusa l'Isis / Turchi in piazza tra lacrime e rabbia
Morto l'insegnante dell'immagine simbolo / L'ultimo selfie dei ragazzi sul pullman.
ESTERI - Iraq
La caccia al califfo Baghdadi: l'esercito iracheno tenta di eliminare il capo dell'Isis
Colpito il convoglio di Al Baghdadi / Fonti ospedaliere: tra le salme lui non c'è.
ITALIA . politica / Legge di stabilità
Renzi: "Porteremo in Italia 500 professori universitari che insegnano all'estero".
SPORT - Motociclismo
Motegi (Giappone ) - Il pilota De Angelis è ancora in terapia intensiva dopo lo
schianto durante le prove libere sulla pista giapponese.
ESTERI - Svezia
Il Nobel per l'Economia conferito a Angus Deaton per l'analisi sui consumi
la povertà e il welfare / Famose le sue teorie sulla percezione della felicità
in base ai livelli di reddito.
CRONACHE - Italia
Genova - In auto contromano in A7 ubriaco e drogato: muore una
donna e sette persone ferite / Lo schianto sulla rampa che scende
dalla barriera autostradale di Genova Ovest.
Lucianone
ESTERI - Turchia
La strage dei pacifisti: Ankara accusa l'Isis / Turchi in piazza tra lacrime e rabbia
Morto l'insegnante dell'immagine simbolo / L'ultimo selfie dei ragazzi sul pullman.
ESTERI - Iraq
La caccia al califfo Baghdadi: l'esercito iracheno tenta di eliminare il capo dell'Isis
Colpito il convoglio di Al Baghdadi / Fonti ospedaliere: tra le salme lui non c'è.
ITALIA . politica / Legge di stabilità
Renzi: "Porteremo in Italia 500 professori universitari che insegnano all'estero".
SPORT - Motociclismo
Motegi (Giappone ) - Il pilota De Angelis è ancora in terapia intensiva dopo lo
schianto durante le prove libere sulla pista giapponese.
ESTERI - Svezia
Il Nobel per l'Economia conferito a Angus Deaton per l'analisi sui consumi
la povertà e il welfare / Famose le sue teorie sulla percezione della felicità
in base ai livelli di reddito.
CRONACHE - Italia
Genova - In auto contromano in A7 ubriaco e drogato: muore una
donna e sette persone ferite / Lo schianto sulla rampa che scende
dalla barriera autostradale di Genova Ovest.
Lucianone
Inchiesta - San Marino: porto franco di parte degli evasori italiani
11 ottobre '15 - domenica 11th October / Sunday visione post - 7
Sono circa più di ventimila gli italiani che hanno
portato a San Marino i soldi evasi al fisco.
La Finanza: in 10 anni 22 miliardi portati
nella piccola repubblica
(da 'la Repubblica' - 25/ 09/ '15 - di Paolo Biondani)
Se non si affrettano a salire sul treno dell'ultima sanatoria fiscale (la cosiddetta voluntary
disclosure) gli evasori che hanno nascosto soldi a San Marino, rischiano di essere travolti
dalla giustizia. La Guardia di Finanza e la Procura di Forlì, con un nuovo metodo d'in-
dagine, sono riusciti a schedare tutti gli italiani che, tra il 2006 e il 2014, hanno avuto rap-
porti bancari con il mini-stato nel cuore della Romagna. Si tratta di circa 27 mila soggetti
che in questi anni di crisi hanno esportato a San Marino una montagna di soldi: più di 22 miliardi di euro. Ora si indaga per accertare quanto di questo tesoro sia stato accumulato
con l'evasione fiscale e in alcuni casi con reati peggiori, come la bancarotta fraudolenta o
il riciclaggio di denaro mafioso.
Grazie alla nuova inchiesta il comando provinciale della Finanza ha acquisito un patri-
monio di segreti bancari che supera di tre volte la famosa lista Falciani, che riguardava
7.499 italiani con circa 6,8 miliardi depositati fino al 2007 nella banca svizzera Hsbc.
La nuova lista comprende invece tutti i movimenti bancari registrati nell'ultimo decennio
tra Italia e San Marino, in entrambe le direzioni, per un totale di 33 miliardi. La prima fa-
se delle indagini riguarda i 22 miliardi usciti dall'Italia e interessa 26.953 soggetti, tra cui
circa 2.500 società. L'inchiesta, diretta dal procuratore capo Sergio Sottani, è destinata a
proseguire per mesi. - Se la lista Falciani aveva svelato conti ricchissimi con punte da ol-
tre 600 milioni di dollari, i segreti bancari sanmarinesi fotografano un'evasione di massa,
con migliaia di piccoli e medi imprenditori, commercianti e professionisti che occultano
al fisco quello che possono. Finora è stato chiuso solo un primissimo gruppo di verifiche.
Qualche indagato ha già ammesso gli addebiti e risarcito il fisco, Altri respingono le ac-
cuse. La cifra più alta finora scoperta, circa 69 milioni, era intestata all'irreprensibile si-
gnora F.S., risultata in realtà una familiare dell'industriale marchigiano Alberto Brusco-
li, titolare del mobilificio Imab Group, che si è assunto ogni responsabilità. Due terzi dei
nomi si concentrano nelle vicine Emilioa Romagna e Marche: 10.128 solo in provincia di
Rimini, 1.879 tra Forlì e Cesena, 2.867 tra Pesaro e Urbino. Qui, tra i destinatari delle
prime verifiche, spicca Germano Lucchi, ex presidente della Cassa di Risparmio di Cese-
na, accusato di aver nascosto a San Marino 5 milioni e 200 mila euro. Su altri banchieri
le indagini non sono ancora concluse. Tra gli industriali del Sud la somma più consisten-
te finora è stata contestata ai titolari della Nusco Porte, un'azienda di Nola controllata
dall'omonima famiglia, che secondo la Finanza custodiva circa 29 milioni a San Marino.
La nuova inchiesta sta svelando anche i retroscena di nuove bancarotte. Come il crack
del più grande costruttore della Romagna, Pierino Isoldio, fallito lasciando voragini di
debiti. A San Marino la Finanza gli ha trovato più di 15 milioni. Partendo da questa
traccia, ora la Procura di Forlì ha chisto di confiscargli altr ricchezze non dichiarate fi-
no a 300 milioni.
Le indagini più inquietanti riguardano personaggi della Campania, Calabria e Puglia,
che a San Marino hanno incassato somme enormi, pur dichiarandosi nullatenenti: il
sospetto è che siano tesorieri di organizzazioni mafiose.
Lucianone
Sono circa più di ventimila gli italiani che hanno
portato a San Marino i soldi evasi al fisco.
La Finanza: in 10 anni 22 miliardi portati
nella piccola repubblica
(da 'la Repubblica' - 25/ 09/ '15 - di Paolo Biondani)
Se non si affrettano a salire sul treno dell'ultima sanatoria fiscale (la cosiddetta voluntary
disclosure) gli evasori che hanno nascosto soldi a San Marino, rischiano di essere travolti
dalla giustizia. La Guardia di Finanza e la Procura di Forlì, con un nuovo metodo d'in-
dagine, sono riusciti a schedare tutti gli italiani che, tra il 2006 e il 2014, hanno avuto rap-
porti bancari con il mini-stato nel cuore della Romagna. Si tratta di circa 27 mila soggetti
che in questi anni di crisi hanno esportato a San Marino una montagna di soldi: più di 22 miliardi di euro. Ora si indaga per accertare quanto di questo tesoro sia stato accumulato
con l'evasione fiscale e in alcuni casi con reati peggiori, come la bancarotta fraudolenta o
il riciclaggio di denaro mafioso.
Grazie alla nuova inchiesta il comando provinciale della Finanza ha acquisito un patri-
monio di segreti bancari che supera di tre volte la famosa lista Falciani, che riguardava
7.499 italiani con circa 6,8 miliardi depositati fino al 2007 nella banca svizzera Hsbc.
La nuova lista comprende invece tutti i movimenti bancari registrati nell'ultimo decennio
tra Italia e San Marino, in entrambe le direzioni, per un totale di 33 miliardi. La prima fa-
se delle indagini riguarda i 22 miliardi usciti dall'Italia e interessa 26.953 soggetti, tra cui
circa 2.500 società. L'inchiesta, diretta dal procuratore capo Sergio Sottani, è destinata a
proseguire per mesi. - Se la lista Falciani aveva svelato conti ricchissimi con punte da ol-
tre 600 milioni di dollari, i segreti bancari sanmarinesi fotografano un'evasione di massa,
con migliaia di piccoli e medi imprenditori, commercianti e professionisti che occultano
al fisco quello che possono. Finora è stato chiuso solo un primissimo gruppo di verifiche.
Qualche indagato ha già ammesso gli addebiti e risarcito il fisco, Altri respingono le ac-
cuse. La cifra più alta finora scoperta, circa 69 milioni, era intestata all'irreprensibile si-
gnora F.S., risultata in realtà una familiare dell'industriale marchigiano Alberto Brusco-
li, titolare del mobilificio Imab Group, che si è assunto ogni responsabilità. Due terzi dei
nomi si concentrano nelle vicine Emilioa Romagna e Marche: 10.128 solo in provincia di
Rimini, 1.879 tra Forlì e Cesena, 2.867 tra Pesaro e Urbino. Qui, tra i destinatari delle
prime verifiche, spicca Germano Lucchi, ex presidente della Cassa di Risparmio di Cese-
na, accusato di aver nascosto a San Marino 5 milioni e 200 mila euro. Su altri banchieri
le indagini non sono ancora concluse. Tra gli industriali del Sud la somma più consisten-
te finora è stata contestata ai titolari della Nusco Porte, un'azienda di Nola controllata
dall'omonima famiglia, che secondo la Finanza custodiva circa 29 milioni a San Marino.
La nuova inchiesta sta svelando anche i retroscena di nuove bancarotte. Come il crack
del più grande costruttore della Romagna, Pierino Isoldio, fallito lasciando voragini di
debiti. A San Marino la Finanza gli ha trovato più di 15 milioni. Partendo da questa
traccia, ora la Procura di Forlì ha chisto di confiscargli altr ricchezze non dichiarate fi-
no a 300 milioni.
Le indagini più inquietanti riguardano personaggi della Campania, Calabria e Puglia,
che a San Marino hanno incassato somme enormi, pur dichiarandosi nullatenenti: il
sospetto è che siano tesorieri di organizzazioni mafiose.
Lucianone
sabato 10 ottobre 2015
Riflessioni - Su Turchia, Israele e altri punti caldi e bollenti del Pianeta / Sul futuro dei giovani e giovanissimi
11 ottobre '15 - domenica 11th October / Sunday
Ho deciso, dopo gli avvenimenti, che si sono succeduti, e ancora mentre scrivo stanno
accadendo in tanti punti della Terra, di cominciare a fare riflessioni che ogni tanto
sostituiscano l'Opinione del Giovedì.
Ho deciso, dopo gli avvenimenti, che si sono succeduti, e ancora mentre scrivo stanno
accadendo in tanti punti della Terra, di cominciare a fare riflessioni che ogni tanto
sostituiscano l'Opinione del Giovedì.
giovedì 8 ottobre 2015
Ultime notizie / in breve - dall'italia e dal Mondo / Latest news
8 ottobre '15 - giovedì 8th October / Thursday visione post - 4
POLITICA
Marino si dimette da sindaco di Roma
"Ma ho dieci giorni per ripensarci. Ora voglio una verifica seria.
Temo il ritorno di mafia e corruzione".
ECONOMIA
- Pietro Scott Jovane lascia Rcs dopo tre anni: buonuscita da 750 mila euro.
- Arriva in Italia l'apprendistato alla tedesca
- Il vicepresidente Palenzona e altri due manager di Unicredit
indagati dall'Antimafia.
CULTURA
Il Nobel per la Letteratura a Svetlana Alexievich (Bielorussa)
E' un premio all'impegno civile.
ESTERI - Stati Uniti
Il soldato Usa che sventò la strage Tgv
è stato accoltellato in California.
ESTERI - Gerusalemme
Polveriera Israele : uccisi sei palestinesi / L'ira di Hamas: "Liberare Gerusalemme"
CRONACHE - Italia
Ferrara - L'assistente è down, mamma porta via la figlia (10 mesi) dal nido.
Lucianone
POLITICA
Marino si dimette da sindaco di Roma
"Ma ho dieci giorni per ripensarci. Ora voglio una verifica seria.
Temo il ritorno di mafia e corruzione".
ECONOMIA
- Pietro Scott Jovane lascia Rcs dopo tre anni: buonuscita da 750 mila euro.
- Arriva in Italia l'apprendistato alla tedesca
- Il vicepresidente Palenzona e altri due manager di Unicredit
indagati dall'Antimafia.
CULTURA
Il Nobel per la Letteratura a Svetlana Alexievich (Bielorussa)
E' un premio all'impegno civile.
ESTERI - Stati Uniti
Il soldato Usa che sventò la strage Tgv
è stato accoltellato in California.
ESTERI - Gerusalemme
Polveriera Israele : uccisi sei palestinesi / L'ira di Hamas: "Liberare Gerusalemme"
CRONACHE - Italia
Ferrara - L'assistente è down, mamma porta via la figlia (10 mesi) dal nido.
Lucianone
IDEE / Parlando di accoglienza - Migranti, profughi, rifugiati: niente distinzioni, ma fare di più
8 ottobre '15 - giovedì 8th October / Thursday visione post - 23
(da la Repubblica - 25 settembre '15 - LettereCommenti&Idee / Carlo Petrini)
LA SOLIDARIETA' DAL BASSO
"Traditi da un mercante menzognero, vanno, oggetto di scherno allo straniero. Bestie da
soma, dispregiati iloti. Carne da cimitero. Vanno a campar d'angoscia in lidi ignoti".
De Amicis nel 1882 cantava così ne Gli emigranti le esistenze di coloro che a Genova face-
vano la fila per salire sulle navi in partenza per altre terre, per scappare lontano da casa.
E' certo utile tener presente la nostra storia nel momento in cui non passa giorno in cui i
media snocciolino il loro drammatico bollettino sulla tragedia che ben conosciamo. Una
moltitudine di persone cerca di varcare confini chiusi, s'imbarca e s'incammina in cerca
di futuro, scappa da orrori tremendi, o semplicemente dalla fame. Già, anche la fame cau-
sata dal landgrabbing e dall'ingordigia neocolonialista e non soltanto le guerre e la ferocia
cieca e idiota di certi fanatici. Perchè non si possono fare distinzioni tra mtigranti, profughi,
rifugiati e le cause che li spingono a fuggire. Ciò che si può fare è prendere atto che quest'-
onda di umanità disperata non si fermerà, si protrarrà per anni e cambierà profondamente
la geopolitica europea, la composizione sociale di interi territori e città. Ma rendersi piena-
mente conto della situazione è ciò che si può fare come minimo, mentre in verità è giunto il
momento di non limitarsi ad aprire gli occhi.
Si può fare di più. Una società civile matura deve essere capace di superare ogni ostacolo e
appartenenza, deve saper compattarsi e reagire con forza, senza esitazione e senza distinguo.
In Italia questo tipo di realtà di base esiste, il terreno è fertile, ma non può dare frutto se non
è dissodato. Mi sento di fare un appello affinchè questa progettualità comune si concretizzi
in forme di accoglienza semplici e minime, ma diffuse in tutto il Paese e molto solide, struttu-
rate e coordinate. Una rete umana in cui ogni soggetto partecipante garantisce di superare
le differenze e gli steccati che lo separano dagli altri suoi componenti e quindi in qualche mo-
do rinuncia a un pezzo della propria "sovranità" fuper condividere - con le altre associazioni,
sindacati, parrocchie, comitati locali, partiti e chiunque lo voglia - la missione civile di dare
tutta l'assistenza, l'aiuto e l'amicizia di cui ha bisogno chi arriva, disperato, impaurito, scos-
so, morto di fatica e distrutto nell'anima. Un'aggregazione dal basso che si faccia carico di noncondizioni per realizzar sie quell'accoglienza che non può essere lasciata nelle mani di
prefetti e sindaci proprio perchè non passa solo da strutture e numeri ma richiede una comunità accogliente.
Nel piccolo, l'associazione che rappresento, Slow Food insieme alla rete di Terra Madre, sta rispondendo a livello europeo, in particolare in Germania, Francia e Belgio. Perchè se
da un lato c'è un preoccupante stallo della politica, finora inadeguata, dall'altro c'è anche
un diffuso senso di impotenza da parte di chi invece è motivato da un afflato solidale. Tante persone che, al contrario di chi è animato da intolleranza ignorante, vorrebbero fare qualco-
sa di utile e solidale ma non sanno come agire o a chi rivolgersi. E' necessario, improrogabi-
le, auspicabile creare situazioni di accoglienza stabili e durature, per stemperare gli attriti, offrire risposte, lavorare in direzione, compreso di un'integrazione civile e pacifica. Bisogna attivarsi.
Nel mio Piemonte, dove in un passato neanche tanto lontano fatto di migrazioni interne si
leggeva sui portoni delle case "non si affitta ai meridionali", sono già tanti gli esempi virtuo-
si. Associazioni, parrocchie che hanno risposto all'appello del Papa, comitati spontanei, sem-
plici cittadini che si sono mossi, e bene. L'Arci, per esempio, si sta attivando con tenacia ac-
canto alla Caritas attraverso uno straordinario impegno di volontari. Cito ancora, sempre
a mo' di esempio, soltanto il caso del Centro policulturale Baobab in via Cupa a Roma, che
ha saputo mettere insieme tante diverse realtà,compreso il quartiere in cui si trova, per ac-
cogliere moltitudin i di bambini che viaggiano soli e che devono raggiungere le loro famiglie
già in Europa, riuscendo anche a coinvolgere i migranti nella gestione del centro stesso.
Tanti pezzi di quella che si descrive come società civile si stanno mettendo insieme, in ma-
niera magari disordinata ma spontanea e generosa. - Penso che da questo punto di vista,
in considerazione anche della grande tradizione solidaristica della sinistra italiana, si pos-
sa ricostruire e far nascere, in un contesto straordinario, per così dire "interassociativo",
un nuovo soggetto che nobiliti la politica nella sua capacità di essere concreta quando è
fatta e ispirata dal basso, dall'intraprendenza dei semplici cittadini.
Lucianone
(da la Repubblica - 25 settembre '15 - LettereCommenti&Idee / Carlo Petrini)
LA SOLIDARIETA' DAL BASSO
"Traditi da un mercante menzognero, vanno, oggetto di scherno allo straniero. Bestie da
soma, dispregiati iloti. Carne da cimitero. Vanno a campar d'angoscia in lidi ignoti".
De Amicis nel 1882 cantava così ne Gli emigranti le esistenze di coloro che a Genova face-
vano la fila per salire sulle navi in partenza per altre terre, per scappare lontano da casa.
E' certo utile tener presente la nostra storia nel momento in cui non passa giorno in cui i
media snocciolino il loro drammatico bollettino sulla tragedia che ben conosciamo. Una
moltitudine di persone cerca di varcare confini chiusi, s'imbarca e s'incammina in cerca
di futuro, scappa da orrori tremendi, o semplicemente dalla fame. Già, anche la fame cau-
sata dal landgrabbing e dall'ingordigia neocolonialista e non soltanto le guerre e la ferocia
cieca e idiota di certi fanatici. Perchè non si possono fare distinzioni tra mtigranti, profughi,
rifugiati e le cause che li spingono a fuggire. Ciò che si può fare è prendere atto che quest'-
onda di umanità disperata non si fermerà, si protrarrà per anni e cambierà profondamente
la geopolitica europea, la composizione sociale di interi territori e città. Ma rendersi piena-
mente conto della situazione è ciò che si può fare come minimo, mentre in verità è giunto il
momento di non limitarsi ad aprire gli occhi.
Si può fare di più. Una società civile matura deve essere capace di superare ogni ostacolo e
appartenenza, deve saper compattarsi e reagire con forza, senza esitazione e senza distinguo.
In Italia questo tipo di realtà di base esiste, il terreno è fertile, ma non può dare frutto se non
è dissodato. Mi sento di fare un appello affinchè questa progettualità comune si concretizzi
in forme di accoglienza semplici e minime, ma diffuse in tutto il Paese e molto solide, struttu-
rate e coordinate. Una rete umana in cui ogni soggetto partecipante garantisce di superare
le differenze e gli steccati che lo separano dagli altri suoi componenti e quindi in qualche mo-
do rinuncia a un pezzo della propria "sovranità" fuper condividere - con le altre associazioni,
sindacati, parrocchie, comitati locali, partiti e chiunque lo voglia - la missione civile di dare
tutta l'assistenza, l'aiuto e l'amicizia di cui ha bisogno chi arriva, disperato, impaurito, scos-
so, morto di fatica e distrutto nell'anima. Un'aggregazione dal basso che si faccia carico di noncondizioni per realizzar sie quell'accoglienza che non può essere lasciata nelle mani di
prefetti e sindaci proprio perchè non passa solo da strutture e numeri ma richiede una comunità accogliente.
Nel piccolo, l'associazione che rappresento, Slow Food insieme alla rete di Terra Madre, sta rispondendo a livello europeo, in particolare in Germania, Francia e Belgio. Perchè se
da un lato c'è un preoccupante stallo della politica, finora inadeguata, dall'altro c'è anche
un diffuso senso di impotenza da parte di chi invece è motivato da un afflato solidale. Tante persone che, al contrario di chi è animato da intolleranza ignorante, vorrebbero fare qualco-
sa di utile e solidale ma non sanno come agire o a chi rivolgersi. E' necessario, improrogabi-
le, auspicabile creare situazioni di accoglienza stabili e durature, per stemperare gli attriti, offrire risposte, lavorare in direzione, compreso di un'integrazione civile e pacifica. Bisogna attivarsi.
Nel mio Piemonte, dove in un passato neanche tanto lontano fatto di migrazioni interne si
leggeva sui portoni delle case "non si affitta ai meridionali", sono già tanti gli esempi virtuo-
si. Associazioni, parrocchie che hanno risposto all'appello del Papa, comitati spontanei, sem-
plici cittadini che si sono mossi, e bene. L'Arci, per esempio, si sta attivando con tenacia ac-
canto alla Caritas attraverso uno straordinario impegno di volontari. Cito ancora, sempre
a mo' di esempio, soltanto il caso del Centro policulturale Baobab in via Cupa a Roma, che
ha saputo mettere insieme tante diverse realtà,compreso il quartiere in cui si trova, per ac-
cogliere moltitudin i di bambini che viaggiano soli e che devono raggiungere le loro famiglie
già in Europa, riuscendo anche a coinvolgere i migranti nella gestione del centro stesso.
Tanti pezzi di quella che si descrive come società civile si stanno mettendo insieme, in ma-
niera magari disordinata ma spontanea e generosa. - Penso che da questo punto di vista,
in considerazione anche della grande tradizione solidaristica della sinistra italiana, si pos-
sa ricostruire e far nascere, in un contesto straordinario, per così dire "interassociativo",
un nuovo soggetto che nobiliti la politica nella sua capacità di essere concreta quando è
fatta e ispirata dal basso, dall'intraprendenza dei semplici cittadini.
Lucianone
mercoledì 7 ottobre 2015
Personaggi / extra - Judy Chicago: artista di razza e scopritrice di talenti femminili
7 ottobre '15 - mercoledì 7th October / Wednesday visione post - 10
La sua missione è (da sempre) fare la cacciatrice di donne eccezionali
"cancellate" dalla Storia. Judy Chicago è un'artista che, a 76 anni, ha
un progetto lungo una vita: imparare tutto per poi poter scegliere.
E il suo pensiero guida è: "Non pensiamo a ciò che vogliono gli altri.
Cerchiamo di assomigliare a noi stessi".
(da 'Corriere della Sera' - 2 ottobre 2015 - Tempiliberi / di Roberta Scorranese)
Ha costruito una barca. Ha frequentato una scuola per carrozzieri, imparando a dipingere
a spruzzo. Ha preso lezioni di pirotecnica. E' salita sul ring, indossando guantoni da boxe.
Tutto questo nonostante la statura minuta, un fuoco di capelli rossi e un busto da ragazza.
A 76 anni, Judy Chicago ha imparato a fare almeno venti lavori che normalmente fanno
gli uomini e adire con sicurezza: "Non assomigliare a quello che gli altri vogliono da te, as-
somiglia solo a te stesso". - Sono parole in apparenza scontate e semplici, ma racchiudono almeno mezzo secolo di vita dedicata all'arte, alle battaglie per i diritti delle donne, ad una
poetica spesso scomoda, oggi forse da molti considerata "d'altri tempi", come la parola stes-
sa femminismo. E questa artista americana, tra le pioniere del movimento per l'uguaglianza
tra i sessi, non smette di fare quello che fa da sempre: "Raccontare le donne, raccontare quello che hanno fatto e che fanno. Perchè la storia le ha oscurate. Censurate". Non c'è una
vera rivendicazione ideologica in quello che dice: c'è una continua puntualizzazione, come
un folletto rosso che buca i libri di storia e aggiunge nomi, facce, destini, tutti al femminile.
Judy è a Milano insieme al marito (il terzo, stanno insieme da 30 anni e ancora oggi. quan-
do si guardano, la complicità sembra materializzarsi), il fotografo Donald Woodman. Una
delle sue opere è esposta nella mostra "La Grande Madre" (in corso a Palazzo Reale).
"Si intitola In the Beginning, parte della serie The Birth Project - spiega Judy - , Sa come
nasce? Nel 1982 ho visitato la Cappella Sistina. Una meraviglia. Peccato però che nell'im-
magine più simbolica della creazione degli esseri umani, quella di Michelangelo, non vi
fosse nemmeno una donna. Avete notato che alla genesi, peculiarità femminile, è stato da-
to un abito maschile? Così ho intrapreso una ricerca: le immagini femminili della creazio-
ne sono pochissime nell'arte occidentale". The Birth Project è un grande, variegato (ope-
re eseguite insieme a cento ricamatrici) lavoro sulla nascita come atto "da donna".
- IL PAPA' COMUNISTA E IL PRIMO CHOC
Judy (il vero nome è Judith Sylvia Cohen: lo ha cambiato per un atto di libertà anagrafica)
nasce nella Chicago di fine anni Trenta. La durezza del periodo post-Depressione, una fa-
miglia dai principi liberali e dall'impostazione marxista, che la avvia verso l'indipensenza
ma che le procura anche il primo choc. "Erano tempi bui, simili al nostro fascismo. La
'caccia alle streghe' bollava i comunisti come persone poco per bene e così a scuola sentivo
cose brutte su mio padre". Nella Chicago della criminalità vera, delle sparatorie in pieno
giorno, questo le accende una coscienza civica, una specie di luce su ciò che è bene e ciò
che è male: "I miei mi insegnavano a farmi valere, ad alzare la mano a scuola". Anche ,
questo sembra scontato, ma non lo era nell'America dell'epoca, specie per una ragazza.
Continua...
to be continued...
La sua missione è (da sempre) fare la cacciatrice di donne eccezionali
"cancellate" dalla Storia. Judy Chicago è un'artista che, a 76 anni, ha
un progetto lungo una vita: imparare tutto per poi poter scegliere.
E il suo pensiero guida è: "Non pensiamo a ciò che vogliono gli altri.
Cerchiamo di assomigliare a noi stessi".
(da 'Corriere della Sera' - 2 ottobre 2015 - Tempiliberi / di Roberta Scorranese)
Ha costruito una barca. Ha frequentato una scuola per carrozzieri, imparando a dipingere
a spruzzo. Ha preso lezioni di pirotecnica. E' salita sul ring, indossando guantoni da boxe.
Tutto questo nonostante la statura minuta, un fuoco di capelli rossi e un busto da ragazza.
A 76 anni, Judy Chicago ha imparato a fare almeno venti lavori che normalmente fanno
gli uomini e adire con sicurezza: "Non assomigliare a quello che gli altri vogliono da te, as-
somiglia solo a te stesso". - Sono parole in apparenza scontate e semplici, ma racchiudono almeno mezzo secolo di vita dedicata all'arte, alle battaglie per i diritti delle donne, ad una
poetica spesso scomoda, oggi forse da molti considerata "d'altri tempi", come la parola stes-
sa femminismo. E questa artista americana, tra le pioniere del movimento per l'uguaglianza
tra i sessi, non smette di fare quello che fa da sempre: "Raccontare le donne, raccontare quello che hanno fatto e che fanno. Perchè la storia le ha oscurate. Censurate". Non c'è una
vera rivendicazione ideologica in quello che dice: c'è una continua puntualizzazione, come
un folletto rosso che buca i libri di storia e aggiunge nomi, facce, destini, tutti al femminile.
Judy è a Milano insieme al marito (il terzo, stanno insieme da 30 anni e ancora oggi. quan-
do si guardano, la complicità sembra materializzarsi), il fotografo Donald Woodman. Una
delle sue opere è esposta nella mostra "La Grande Madre" (in corso a Palazzo Reale).
"Si intitola In the Beginning, parte della serie The Birth Project - spiega Judy - , Sa come
nasce? Nel 1982 ho visitato la Cappella Sistina. Una meraviglia. Peccato però che nell'im-
magine più simbolica della creazione degli esseri umani, quella di Michelangelo, non vi
fosse nemmeno una donna. Avete notato che alla genesi, peculiarità femminile, è stato da-
to un abito maschile? Così ho intrapreso una ricerca: le immagini femminili della creazio-
ne sono pochissime nell'arte occidentale". The Birth Project è un grande, variegato (ope-
re eseguite insieme a cento ricamatrici) lavoro sulla nascita come atto "da donna".
- IL PAPA' COMUNISTA E IL PRIMO CHOC
Judy (il vero nome è Judith Sylvia Cohen: lo ha cambiato per un atto di libertà anagrafica)
nasce nella Chicago di fine anni Trenta. La durezza del periodo post-Depressione, una fa-
miglia dai principi liberali e dall'impostazione marxista, che la avvia verso l'indipensenza
ma che le procura anche il primo choc. "Erano tempi bui, simili al nostro fascismo. La
'caccia alle streghe' bollava i comunisti come persone poco per bene e così a scuola sentivo
cose brutte su mio padre". Nella Chicago della criminalità vera, delle sparatorie in pieno
giorno, questo le accende una coscienza civica, una specie di luce su ciò che è bene e ciò
che è male: "I miei mi insegnavano a farmi valere, ad alzare la mano a scuola". Anche ,
questo sembra scontato, ma non lo era nell'America dell'epoca, specie per una ragazza.
Continua...
to be continued...
martedì 6 ottobre 2015
Sport - calcio / Serie A - 7^ giornata - 2015/16 / La Fiorentina scatta al primo posto
6 ottobre '15 - martedì 6th October / Tuesday visione post - 12
Risultati delle partite
Carpi 2 Chievo 1 Empoli 1 Palermo 2 Sampdoria 1 Udinese 1
Torino 1 Verona H. 1 Sassuolo 0 Roma 4 Inter 1 Genoa 1
Juventus 3 Lazio 2 FIORENTINA 3 Milan 0
Bologna 1 Frosinone 0 ATALANTA 0 Napoli 4
CLASSIFICA
FIORENTINA 18 / Inter 16 / Lazio 15 / Roma 14 / Torino 13 /
Napoli, Chievo, Sassuolo 12 / Sampdoria, Atalanta 11 / Milan 9 / Juventus 8 /
Palermo, Udinese, Empoli, Genoa 7 / Carpi 5 / Frosinone, Verona H. 4 /
Bologna 3
Commento / molto personale
L'allungo in solitaria della Viola,
la lunga pausa al P. Soccorso dell'Hellas e la felicità dell'altra Veronina
Il primo duello del campionato tra l'Inter e la Fiorentina ha visto vincente, per ora,
la squadra toscana che allunga di due punti su quella di Milano e di tre sulla Lazio.
L'avvio dei viola è stato fino ad oggi pressochè entusiasmante. Vedremo se a lungo
termine rimarrà fedele a queste premesse. L'Inter si blocca a Genova e finalmente
si dimostra che tutti quegli 1-0 erano gran parte fondati su una fortuna abbastanza
sfacciata, e quella difesa trapattoniana così esaltata può essere bucata come tutte,
insomma niente di perfetto soprattutto quando la dea bendata ti volta le spalle.
La Juve (ma che sofferenza nel 1° tempo!) si sta riprendendo in zona gol e adesso
vince con gli interessi - appunto tre reti. Delle altre due squadre top, ovvero Milan
e Roma, chi sta senz'altro meglio è quella di Totti che rifila 4 reti al Palermo in Si-
cilia (pur subendone due) e si piazza quarta. Invece il team di Mjalovic quattro re-
ti se le becca da un Napoli molto disinvolto proprio a Milano. Brutti momenti per
il Milan: qualcosa dovrà inventare, al più presto.
Le sorprese cominciano a delinearsi con più precisione: Torino, Chievo e Sassuolo.
Delle tre la squadra della Mole sembra la più in forma, e fa capire che non scherza.
Rimangono il capitolo Chievo e il capitolo Hellas Verona. Qui iniziano le riflessioni:
serie:
Continua...
to be continued...
Risultati delle partite
Carpi 2 Chievo 1 Empoli 1 Palermo 2 Sampdoria 1 Udinese 1
Torino 1 Verona H. 1 Sassuolo 0 Roma 4 Inter 1 Genoa 1
Juventus 3 Lazio 2 FIORENTINA 3 Milan 0
Bologna 1 Frosinone 0 ATALANTA 0 Napoli 4
CLASSIFICA
FIORENTINA 18 / Inter 16 / Lazio 15 / Roma 14 / Torino 13 /
Napoli, Chievo, Sassuolo 12 / Sampdoria, Atalanta 11 / Milan 9 / Juventus 8 /
Palermo, Udinese, Empoli, Genoa 7 / Carpi 5 / Frosinone, Verona H. 4 /
Bologna 3
Commento / molto personale
L'allungo in solitaria della Viola,
la lunga pausa al P. Soccorso dell'Hellas e la felicità dell'altra Veronina
Il primo duello del campionato tra l'Inter e la Fiorentina ha visto vincente, per ora,
la squadra toscana che allunga di due punti su quella di Milano e di tre sulla Lazio.
L'avvio dei viola è stato fino ad oggi pressochè entusiasmante. Vedremo se a lungo
termine rimarrà fedele a queste premesse. L'Inter si blocca a Genova e finalmente
si dimostra che tutti quegli 1-0 erano gran parte fondati su una fortuna abbastanza
sfacciata, e quella difesa trapattoniana così esaltata può essere bucata come tutte,
insomma niente di perfetto soprattutto quando la dea bendata ti volta le spalle.
La Juve (ma che sofferenza nel 1° tempo!) si sta riprendendo in zona gol e adesso
vince con gli interessi - appunto tre reti. Delle altre due squadre top, ovvero Milan
e Roma, chi sta senz'altro meglio è quella di Totti che rifila 4 reti al Palermo in Si-
cilia (pur subendone due) e si piazza quarta. Invece il team di Mjalovic quattro re-
ti se le becca da un Napoli molto disinvolto proprio a Milano. Brutti momenti per
il Milan: qualcosa dovrà inventare, al più presto.
Le sorprese cominciano a delinearsi con più precisione: Torino, Chievo e Sassuolo.
Delle tre la squadra della Mole sembra la più in forma, e fa capire che non scherza.
Rimangono il capitolo Chievo e il capitolo Hellas Verona. Qui iniziano le riflessioni:
serie:
Continua...
to be continued...
sabato 3 ottobre 2015
Sport - calcio / Serie A 2015/16 - Anticipo 7^ giornata: Chievo VS Verona Hellas >> Derby verità
3 ottobre '15 - sabato 3rd October / Saturday visione post - 5
Anticipo delle 2 squadre venete
ore 20.45 al Bentegodi di Verona
LA NOTTE DEL DERBY
Pronostici favorevoli al Chievo. Ma l'Hellas, pur pieno
di cerotti, andrà all'assalto del Chievo per risalire la classifica.
Mandorlini, tecnico del Verona H., ancora senza Toni e Marquez.
Maran del Chievo, che si gode il 5° posto in classifica, non si fida
dei pronostici. Come andrà a finire? Gli Asini ancora più su? O
i disperati cittadini di Mandorlini in netta ripresa?
(Lucianone)
_______________________________________________________________
Le due partite relative agli anticipi di A sono terminate.
Risultati degli anticipi
Carpi 2 Chievo 1
Torino 1 Verona H, 1
Lucianone
Anticipo delle 2 squadre venete
ore 20.45 al Bentegodi di Verona
LA NOTTE DEL DERBY
Pronostici favorevoli al Chievo. Ma l'Hellas, pur pieno
di cerotti, andrà all'assalto del Chievo per risalire la classifica.
Mandorlini, tecnico del Verona H., ancora senza Toni e Marquez.
Maran del Chievo, che si gode il 5° posto in classifica, non si fida
dei pronostici. Come andrà a finire? Gli Asini ancora più su? O
i disperati cittadini di Mandorlini in netta ripresa?
(Lucianone)
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Le due partite relative agli anticipi di A sono terminate.
Risultati degli anticipi
Carpi 2 Chievo 1
Torino 1 Verona H, 1
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