sabato 18 settembre 2021

SPORT - calcio / Serie A - 3^ giornata - Anno 2021 / 22

 18 settembre '21 - sabato                          18th September / Saturday                          visione post - 5

Risultati delle partite
Empoli - Venezia   1  -  2  /   Napoli - Juventus   2  -  1
Atalanta - Fiorentina   1  -  2  /   Sampdoria - Inter   2 - 2
Cagliari - Genoa   2  -  3  /   Spezia - Udinese   0  -  1
Torino - Salernitana   4   -  0  /   Milan - Lazio   2  -  0
Roma - Sassuolo   2  -  1  /   Bologna - H. Verona   1 - 0 

CLASSIFICA

Roma, Milan, Napoli   9  /   Inter, Udinese   7  /   Lazio, Fiorentina   6  /   Bologna, Sassuolo,
Atalanta   4  /   Torino, Empoli, Genoa, Venezia   3  /   Sampdoria   2  /   Juventus, Cagliari,
Spezia   1  /   H. Verona, Salernitana   0  

I
COMMENTI
Il nuovo e giovane bomber Vlahovic -
Ora Vlahovic è l'attaccante più forte del campionato?
(da La Gazzetta dello Sport - di Fabio Bianchi / Il domandone della giornata)
L'altra sera a Bergamo gli è mancato soltanto il gol su azione, poi il repertorio sarebbe stato
completo: due rigori tirati in modo perfetto, un punto di riferimento costante pe la squadra
(Fiorentina) in attacco e movimento a tutto campo. In evidenza due recuperi in area, la sua,
degni del miglior centrale, con annessa ripartenza bruciante. In una di queste Sottil si è
divorato un gol sul (suo) preciso assist. Poi la ciliegina nel finale: doppio dribbling in un
fazzoletto in area e tiro, respinto.  Non c'era bisogno della sfida con l'Atalanta per scoprire
Dusan Vlahovic ma questo ha l'aria di essere il campionato della completa esplosione.
Vlahovic, va ricordato, ha solo 21 anni. E' un potenziale fenomeno, all'altezza dei mi-
gliori centravanti del mondo. Ma è già il più forte serial bomber della A?  E la risposta
è: probabilmente sì, con buona pace di Ibra - nel cui mito Dusan è cresciuto - Immo-
bile e compagnia.

Continua... to be continued...

Riflessioni - Essere padroni della propria vita

 18 settembre '21 - sabato                          18th September / Saturday                         visione post - 3

(da la Repubblica - 7 settembre '21 - L'Amaca /  Michele Serra )

Il Quarto Stato a Kabul
Le ragazze afghane che manifestano in mezzo ai mitra dei talebani (maschi tribali scesi dalle valli
per punire le città blasfeme) ci ricordano che la sola vera posta della politica, sempre, è essere pa-
droni della propria vita. Diventarlo se non lo si è, rimanerlo se lo si è già. Ovvero, le vera sola po-
sta della politica è la libertà. 
Che sia libertà dalla fame o dalla schiavitù o dalo sfruttamento o dalla dittatura o dal patriarcato,
è così rilevante? La strana discussione (molto in auge a sinistra) se siano più importanti i diritti
del lavoro o i diritti personali ricorda un poco quel giochino che si faceva alle medie: preferiresti
morire impiccato o ghigliottinato? La sola risposta credibile è: preferirei non morire.  Vivere in
soggezione economica o in soggezione dei capitribù. con la pancia vuota o con la bocca cucita
è comunque il contrario della dignità alla quale ogni persona aspira. Quelle donne a volto sco-
perto rischiano percosse, galera, stupro, uccisione, nel nome della propria volontà di apparte-
nersi, di decidere ciascuna  per proprio conto  chi essere e che cosa fare, lavorare o studiare, 
sposarsi o no, figliare o no.
Nel Quarto Stato di Pelizza da Volpedo, quadro iconico del socialismo in marcia, non è forse 
identica l'intenzione del corteo dei braccianti? Che cosa chiedevano i proletari insorgenti, di
così diverso dalle donne di Kabul e di Herat?   Chiedevano la stessa cosa:. voglio essere pa-
drone della mia vita, non voglio piegare la testa all'arbitrio del più forte, non voglio arrender-
mi a un ordine che non prevede, tra i suoi scopi, i miei scopi.  Non ero prevista, e invece ecco-
mi qui: la ragazza afghana come la contadina con il bimbo in braccioi in prima fila nel Quarto
Stato.

Lucianone

martedì 14 settembre 2021

SPORT - calcio / serie B - 2^ giornata - Anno 2021 / 22

 14 settembre '21 - martedì                          14th September / Tuesday                      visione post - 4

Risultati delle partite

Brescia - Cosenza  5 - 1  /  Pisa -Alessandria  2 - 0
Perugia - Ascoli  2 - 3  /  Vicenza - Frosinone  0 - 2
Cittadella - Crotone  4 - 2  /  Lecce - Como  1 - 1
Monza - Cremonese 1 - 0 / Parma - Benevento  1 - 0
Reggina - Ternana  3 - 2  /  Spal - Pordenone  5 - 0 

CLASSIFICA
Brescia, Cittadella, Pisa, Ascoli   6   /   Frosinone, Parma, Reggina, AC Monza   4
Spal, Cremonese, Benevento, Perugia   3   /   Como   2   /   Crotone, Lecce   1
Alessandria, Ternana, Vicenza, Cosenza, Pordenone   0

Commenti -
Smonta e rimonta, il giochino a Cittadella riesce sempre: Due partite, due vittorie, due vittime
illustri, Vicenza e Crotone e primato in classifica assieme a Brescia, Pisa e Ascoli. Non fa im-
pressione vedere il Citta lassù, in fondo è la squadra che più di ogni altra negli ultimi anni ha
centrato la zona spareggi, poi fallendo sempre - magari per un soffio.
(da La Gazzetta dello sport - di Davide Tondi / La pensiamo così)

Nostalgia Chievo
La seconda squadra di Verona, il Chievo di Campedelli con sponsor Paluani-pandori, non fa più
parte della B. Penalizzato per problemi economici - il Patron non riusciva più a pagare i debiti
accumulati (ma, come dice lui, è solo il Chievo a pagare anche per tutte le altre squadre e squa-
droni più o meno con gli stessi problemi e magari più grossi) - il team della frazione di Verona
più famoso d'Italia, adesso nel dimenticatoio, ha rischiato pure di scomparire come società cal-
cistica (non gli era stata data nemmeno la possibilità della vecchia serie C o della D) se non ci
fosse stato il provvidenziale intervento dell'ex calciatore (dello stesso Chievo) Pellissier che ha
prelevato, probabilmente aiutato dai santi, le quote necessarie al salvataggio. Così il Chievo
rientrerà in qualche categoria, forse anche al di sotto della D (mi informerò), e sopravviverà
naturalmente senza il nome accanto della città scaligera, non più Chievo Verona, ma soltanto
Chievo, che è già tanta roba... Ma quanta nostalgia! Anche perchè pur tifando l'Hellas, non
sono mai stato così ostile al Chievo, anzi spesso mi era simpatico. E poi i derby sono il sale
della vita calcistica. O no?
- Luciano Finesso -


Lucianone

sabato 11 settembre 2021

Appuntamenti - Salute / Mostre / Musica / Eventi

 11 settembre '21 - sabato                           11th September / Saturday                        visione post - 5

Festival di Salute
- La Scienza scopre la nuova normalità -
14 settembre '21
Ritorno al futuro. La lezione di Covid e la medicina di domani
ore 17.30
Trieste - Salone degli Incanti
Ingresso gratuito - prenota il tuo posto su: eventi-live.gedidigital.it

Festa dell'Art Week
- settimana dedicata all'arte moderna e contemporanea -
Comune di Milano - dal 13 sett. al 19 sett. '21
MIART - Fiera Milano
17 - 19 settembre
145 galleristi e collezionisti da tutto il mondo:
installazioni, mostre, visite guidate, conferenze
Coinvolte 35 istituzioni pubbliche e private
Ingresso: 15 euro

Sicilia Jazz Festival
Palermo / 13 - 19 settembre 2021
Sette giorni di jazz in una delle più seducenti
cornici del Mediterraneo
siciliajazzfestival.live / visitsicily.info

Bellini in Fest / Prima edizione
Catania - Taormina - Messina
fino al 6 ottobre 2021

Lucianone

venerdì 10 settembre 2021

SOCIETA ' - Anniversario / 11.9 - Attacco all'America: il giorno che ha cambiato il mondo

 10 settembre '21 - venerdì                         10th September / Friday                      visione post - 3

Come ogni anno, a New York sono stati accesi i due fasci luminosi di luce: ricordano
la sagoma delle Twin Towers crollate negli attentati dell'11 settembre.

(dal volume "11.9 - Il giorno che ha cambiato il mondo - Le parole" / Corriere della Sera)

13 settembre 2001
Ennio Caretto
Lo spirito antico del giorno dopo
L'America colpita dalla più sanguinosa tragedia della sua storia dà oggi al mondo una lezione
di grande dignità. La nazione c'è: nell'eroico sacrificio di suoi pompieri, nella generosità dei
suoi volontari, nella straordinaria gara di solidarietà della sua popolazione, nella composta
sofferenza dei newyorkesi, in quei tassisti, a volte cinici e indifferenti, trasfomati in tanti pre-
murosi barellieri. La superpotenza ha visto crollare di colpo, insieme al World Trade Center
e al Pentagono, il mito della propria granitica sicurezza, ma il leggendario spirito americano
si è subito rigenerato, quasi avesse trovato alimento nella polvere di Manhattan. 
L'America si è fermata, ha chiuso Wall Street, lo spazio aereo e le frontiere monumenti e persino
Disneyland ma si è mobilitata come in una emergenza bellica, dispiegato le portaerei nella rada
di New York, mandato la Guardia nazionale nelle strade di Washington. Lo spirito americano ri-
vive nell'indelebile immagine  dei membri del Congresso  che intonano God Bless America, Dio
benedica l'America, con la stessa dolorosa spontaneità che spinge molti loro concittadini a espor-
re alle finestre le bandiere a lutto, ad avvolgere attorno ad alberi e lampioni  i nastri gialli segno
dell'attesa, via via più disperata, di un ritorno dei dispersi.    Anche a Washington, nei centri del 
potere, è emersa l'america migliore. Non ci sono stati scambi di accuse tra i partiti, non si sono
cercati capri espiatori, e nei media il dibattito sulla sicurezza si è svolto in termini civili. In altri
Paesi i processi cominciano prima dei soccorsi. Sebbene inesperto e sfortunato - quale altro pre-
sidente incominciò il suo mandato in circostanze tanto traumatiche? - Bush junior ha dimostrato
di essere allaltezza del suo compito: è ritornato alla casa Bianca nonostante le obiezioni dei suoi
consiglieri, ha rivolto alla nazione un messaggio, scarno ma nobile, e preso le immediate contro-
misure.  - Dovrà avere anche il coraggio di smascherare responsabilità, insipienze e leggerezze
di una rete di sicurezza interna tragicamente inadatta e di un servizio di intelligence clamorosa-
mente ridicolizzato. Ha scritto il Washington Post che gli attentati di martedì  hanno rappresen-
tato "un colpo terribile per l'impero americano". Ma non per la sua democrazia, che ne è uscita
che  ne è uscita rafforzata, corroborata dalla peggiore delle prove, quella per la quale  non  era
possibile prepararsi del tutto.  -     E' lo spirito dell'America che rinasce, per ironia del destino,
nella città che l'anima profonda degli Stati Uniti guarda con sospetto, misto a invidia e disprez-
zo morale.   Uno spirito  orgoglioso di rivincita, non un cieco sentimento di vendetta, figlio di
quel legame di sangue e di cultura che la risollevò nel '41 dopo il "giorno dell'infamia", come
chiamò Franklin Delano Roosevelt l'attacco vile di Pearl Harbor.   Pensavamo, erroneamente
che nell'era della globalizzazione, del melting pot, del miscuglio e groviglio di lingue, religio-
ni e etnie che formano, arricchendola, la società americana, questa fibra  si fosse logorata  in
uno scomporsi disordinato di identità separate. 
Scopriamo invece che non è così: l'American Way of Life è fatta da quei beni immateriali di
cui si nutre una democrazia: la tolleranza, la solidarietà, il senso delle regole e dei valori  di
una autentica convivenza civile, ma anche la consapevolezza della forza della civiltà. Orgo-
glio, dignità e senso di appartenenza.   valori che probabilmente condividono molti cittadini
americani di religione islamica, magari originari dei Paesi che coprono, assistendolo, il ter-
rorismo cieco dei seguaci di Osama Bin Laden. Alcuni di loro, quasi sicuramente, sono sot-
to le macerie del World Trade Center.  E chissà  se  si riuniranno, nell'aldilà musulmano, a  
quei terroristi suicidi ai quali i loro capi hanno fatto credere che godranno, insieme alle gra-
zie di settantadue vergini, della gloria eterna.
Continua...
to be continued...


sabato 4 settembre 2021

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

 4,5, 6 settembre '21 - sabato                 4, 5, 6th September / Saturday                   visione post - 3

Afghanistan
Le donne protestano: dopo Harat, le donne afghane in piazza a Kabul, dove i talebani
celebrano la conquista del Panjshir (smentiti dalla "resistenza")  esibendo cinture
esplosive e autobombe. Ma gli Usa sono pronti alla collaborazione militare contro
l' Isis.

Italia - Roma
Presidente Mattarella: "Non si invochi libertà per sottrasi a vaccinazione"
Salvini e Meloni si abbracciano con selfie: prove tecniche di governo
Di Maio sul Green Pass obbligatorio: "Salvini scelga tra Meloni e il bene
del Paese"
Vaccino - terza dose Pfizer, Ema avvia valutazione: iniezione a sei mesi
dalla seconda, sopra i 16 anni.

Francia
E' morto Jean-Paul Belmondo, mostro sacro del cinema francese
Icona della nouvelle vague, il padre era italiano. Eterno rivale di Alain Delon,
Palma d'oro alla carriera nel 2011 e Leone d'oro nel 2016. Aveva 88 anni.

Lucianone

martedì 31 agosto 2021

SPORT - calcio / Serie A - 2^ giornata - Anno 2021/22

 31 agosto '21 - martedì                                 31st August / Tuesday                          visione post - 5

Risultati delle partite

Udinese - Venezia   3 - 0    H. Verona - Inter   1 - 3
Atalanta - Bologna   0 - 0   Lazio - Spezia   6 - 1
Fiorentina - Torino   2 - 1  Juventus - Empoli   0 - 1
Genoa - Napoli   1 - 2   Sassuolo - Sampdoria   0 - 0
Milan - Cagliari   4 - 1  Salernitana - Roma   0 - 4

CLASSIFICA
Lazio, Inter, Roma, Milan, Napoli   6  /   Udinese, Bologna, Sassuolo, Atalanta   4  /
Fiorentina, Empoli   3  /   Juventus, Sampdoria, Cagliari, Spezia   1  /   Torino,
H. Verona, Salernitana, Genoa, Venezia   0

Commenti
Tempi duri per i tecnici italiani (e per mister Allegri in particolare).
Colpa di Mancini che ha forse tracciato sulla mappa del nostro calcio il punto di non ritorno.
L'Italia europea ha giocato benissimo, almeno ha tentato di farlo sempre. E ha vinto. 
Fine (o quasi) dei discorsi sulla superiorità del risultato rispetto all'estetica e viceversa.
Le due cose possono convivere e non possiamo più accontentarci. (... )
La miglior Juve di Pirlo, uno che aspira a squadre a sua immagine e somiglianza, era quella che
si chiudeva e ripartiva in velocità. Lo stesso discorso si potrebbe fare per Allegri che, come Pir-
lo, non dispone ancora di un vero regista e avrà quindi gli stessi problemi dei predecessori a im-
postare. Però non è accettabile quanto visto contro l'Empoli, squadra che aveva tutto il diritto di
barricarsi e lanciare lungo, invece non ha sprecato un pallone e non ha mai smesso di ragionare.
Anche in emergenza. (,,, )
Nel 2021, dopo l'Europeo, ad Allegri non gli sarà chiesto soltanto il pragmatismo mancato a Pirlo
o la leadership gestionale in cui ha fallito Sarri. Allegri dovrà offrire un'identità. Un "gioco". Non
necessariamente scientifico come Sarri o visionario come Mancini.  Le sue doti - fuori dal comu-
ne - sono altre e forse vincenti. Servirà però un aggiornamento ai tempi nuovi. Più fantasia nella
circolazione della palla, negli schemi d'attacco ancora monotoni, nei movimenti più armonici del
centrocampo. Con un pò d'aiuto dalla società. Locatelli rischia di non bastare, con i mediani con-
fusi che ha attorno: lui moderno Khedira con Pjanic accanto sarebbe un'idea. E l'area va riempita
di un 9 vero.
(da 'la Gazzetta dello Sport' -  Fabio Licari / Il domandone della giornata)

CONTINUA...
to be continued...

SOCIETA ' - Afghanistan, Kabul e talebani / A chi parlano i talebani di Kabul

 31 agosto '21 - martedì                              31st August / Tuesday                                visione post - 11

(da la Repubblica - 18 agosto '21 / Commenti - di Renzo Guolo)

Il ritorno a Kabul rilancia il mito della Jihad
 Che impatto avrà, nella galassia islamista, il ritorno dei talebani a Kabul?  La catastrofe 
occidentale in Afghanistan contiene in sè gli elementi di un nuovo mito di fondazione,
pur nutrito di elementi "classici": l'inevitabile sconfitta dei nemici di Dio e la "vittoria" 
dei "credenti", l'irrilevanza del tempo lineare a favore del tempo circolare che, inesora-
bilmente, invera la volontà divina; l'etica della convinzione opposta a quella fondata su
mutevoli interessi; la disponibilità a mettere in gioco la vita per una causa asoluta che
agli "infedeli" non può che apparire insensata.
Simbolicamente, il vero ritorno è dato dalla riproposizione attivistica del Mito resa possibile dalla
trionfale vittoria . Del resto, anche il precedente mito fondativo, quello che ha dato inizio a tutto,
era stato forgiato nelle tempeste d'acciaio scatenatesi nel Paese dei Monti al tempo della jihad an-
tisovietica. Anche se allora erano stati i mujahidin di fuori, che nei campi di Bin Laden avevano
la loro palestra ideologica, a dargli forma e sostanza.  L'ideologo di origine giordano-palestinese
Abdullah Azzam, che dalle colonne di Al Jihad, foglio del panislamismo jihadista, lo aveva reso
incandescente annunciando profeticamente: "Ora tocca ai sovietici, poi agli americani". A più di
trent'anni  dal passaggio dell'Amu Darja  in direzione Nord  da parte  dell'ultimo soldato  con la 
stella rossa, sono ancora i "fratelli" afghani a venire celebrati dagli islamisti di ogni latitudine,
da Hamas agli Shaabab somali, per aver costretto gli americani ad andarsene.
Al di là del mito politico, volano essenziale nella riproduzione di una ideologia totale come quel-
la islamista, cosa significa per i gruppi di quel magmatico universo, il ritorno al potere dei vecchi
compagni del Mullah Omar?  Difficilmente  un esempio da imitare  e  un modello  da  esportare: 
troppo condizionata dal peso della tradizione locale l'esperienza afghana. Ma certo i movimenti
islamisti non possono che guardare con entusiasmo alla disfatta occidentale a Kabul. Perchè fo-
togrfa, plasticamente, che una fase storica, quella della "guerra al terrore" e della "esportazione
della democrazia", è finita.  E, dunque, che il volto del Nemico non si paleserà, almeno per qual-
che tempo, con il pesante e ritmico rumore degli "stivali sul terreno" delle armate occidentali.
Semmai, con la guerra dell'aria, da remoto o meno. Un tipo di guerra pur sempre devastante ma
che, da sola, non ha mai piegato gruppi convinti ideologicamente e radicati tra la popolazione.
E' questa nuova consapevolezza strategica, articolata attorno al principio della minore deterren-
za ostile, a costituire, per la galassia islamista, il vero dividendo politico rivelato dalla bandiera 
dell' Emirato sul palazzo presidenziale di Kabul. Più che lo stesso trionfo dei talebani. sin trop-
po legato a specifici aspetti, culturali, etnici, tribali, religiosi, che gli analisti occidentali, prigio-
nieri dei loro astratti schemi politologici, spesso faticano a comprendere.
E' questa presa d'atto che, al di là del loro orientamento islamonazionalista o panislamista, con-
sente ai diversi gruppi che si riconoscono negli stendardi con la sura aprente, di pensare di di-
sporre di un certo margine d'azione per perseguire, a scapito di un Occidente  sfinito  e  senza 
strategia unificante, i propri obiettivi. Per questo, al di là delle scelte che faranno o meno i ta-
lebani, la fuga occidentale di Kabul rischia di riverberare pesanti conseguenze anche in luoghi
assai lontani dalle desolate valli afghane.

Lucianone


 
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domenica 29 agosto 2021

Sport - Paralimpiadi di Tokyo 2021 / E' il momento di Bebe Vio: secondo oro nel fioretto e una storia mai svelata

 29 agosto '21 - domenica                             29th August / Sunday                       visione post - 4

Pioggia di medaglie dal nuoto e in tutto, con altre discipline,
arrivano a 27 medaglie fino ad oggi, nelle Paralimpiadi che
erano cominciate il 24 agosto con la Cerimonia d'apertura.
Ma a prendersi la scena è stata tra ieri e oggi Beatrice Vio, la nostra signora del Fioretto.
Bebe, come viene chiamata dai suoi fan, ha conquistato l'oro nel Fioretto individuale ieri
28 agosto, mentre oggi ha festeggiato  un altro oro  con le sue compagne  nel Fioretto a
squadra.
L'ideale abbraccio dell'Italia a Bebe Vio è stato forte e intenso come quelli tra Mancini e
Vialli a Wembley e tra Jacobs e Tamberi a Tokyo, foto iconiche della straordinaria estate
dello sport italiano.  L'emozione collettiva per Bebe non può invece essere rappresentata
da un'immagine simbolo: bisogna usare l'iimaginazione... con la certezza che tutti hanno 
tifato per lei. Prima come atleta azzurra, per le stoccate in pedana, e poi come donna, per 
le sue parole dopo il trionfo: "Ad Aprile ho rischiato di morire". Per la stoccata, dritta al 
cuore, Bebe Vio ha aspettato la fine. Una storia conosciuta da pochissimi all'interno del-
lo staff azzurro mai trapelata, mai svelata. "Ho avuto, prima di venire a Tokyo, un'infe-
zione da stafilococco che è andata molto peggio del dovuto e la prima diagnosi era am-
putazione entro due settimane del braccio sinistro, quello con cui gareggio, e morte en-
tro poco. Sono felice, ecco perchè ho pianto tanto".  Poi bebe ha dedicato la medaglia
d'oro del fioretto ai medici che l'hanno curata e salvata. Ha parlato pure del braccialetto
col numero dei giorni per prepararsi ai Giochi.

Lucianone