23 aprile '14 - mercoledì 23rd April / Wednesday
55esima edizione della Fiera dei Librai
Libri e autori sul Sentierone / Bergamo
19 aprile - 4 maggio 2014
"Fiera di Primavera" / Brembate di Sopra
Parco Casa Serena e centro storico
1 maggio
87^ edizione della rassegna musicale all'Accadenia Tadini / Lovere
Grandi note sul Sebino
24 aprile - 28 maggio
Mercoledì 7 maggio:
Cesare Chiacchiaretta (bandoneon); Filippo Arlia (pianoforte)
Omaggio ad Astor Piazzolla
Musiche di: A. Piazzolla, Luis Bacalov, Carlos Gardel
Lunedì 12 maggio:
Simonide Branconi (viola)
Sergio Marchegiani (pianoforte)
Musiche di: Dmitrij Dmitrievic Sostakovic, Simonide Braconi,
Henry Vieuxtemps, Franz Schubert
13^ edizione del Festival Itinerante / Albino, Ranica e Nembro
La musica di "Albino Classica"
Fino al 31 maggio
Lucianone
DI TUTTO e di PIU Ambiente / Appuntamenti / Arte / / Cibo-cucina / Commenti / Cultura / Curiosità-comicità / Dossier / Economia-Finanza / Fotografia / Inchiesta / Intervista / Istruzione / Lavoro / Lettere / Libri / Medicina / Motori / Musica / Natura / Opinione del Giovedì / Personaggi / Psicologia / Reportage / Riflessioni-Idee / Salute / Scienze / Società-Politica / Spettacoli (cinema/tv) / Sport / Stampa-giornali / Storie / Tecnologia-Internet / Ultime notizie / Viaggi
mercoledì 23 aprile 2014
lunedì 21 aprile 2014
Sport - calcio / serie A - 34^ giornata 2013/14
21 aprile '14 - lunedì 21st April / Monday Visione post - 3
Risultati delle partite
Atalanta 1 Catania 2 Chievo 0 Fiorentina 0 Genoa 1
Verona 2 Sampdoria 1 Sassuolo 1 Roma 1 Cagliari 2
Juventus 1 Lazio 3 Milan 3 Parma 0 Udinese 1
Bologna 0 Torino 3 Liovorno 0 Inter 2 Napoli 1
Classifica squadre
JUVENTUS 90 / Roma 82 / Napoli 68 / Fiorentina 58 / Inter 56 /
Milan, Parma 51 / Toeino, Lazio,Verona H. 49 Atalanta 48 / Sampdoria 41 /
Genoa, Udinese 39 / Cagliari 36 / Chievo 30 / Bologna, Sassuolo 28 /
Livorno 25 / Catania 23
Continua... to be continued...
Risultati delle partite
Atalanta 1 Catania 2 Chievo 0 Fiorentina 0 Genoa 1
Verona 2 Sampdoria 1 Sassuolo 1 Roma 1 Cagliari 2
Juventus 1 Lazio 3 Milan 3 Parma 0 Udinese 1
Bologna 0 Torino 3 Liovorno 0 Inter 2 Napoli 1
Classifica squadre
JUVENTUS 90 / Roma 82 / Napoli 68 / Fiorentina 58 / Inter 56 /
Milan, Parma 51 / Toeino, Lazio,Verona H. 49 Atalanta 48 / Sampdoria 41 /
Genoa, Udinese 39 / Cagliari 36 / Chievo 30 / Bologna, Sassuolo 28 /
Livorno 25 / Catania 23
Continua... to be continued...
Istruzione / grammatica - Parole lunghe: inglese no, italiano sì
21 aprile '14 - lunedì 21st April / Monday visione post - 8
Ho trovato finalmente questo articolo, di Bartezzaghi, che spiega
la questione delle parole lunghe e di quelle corte nell'uso delle 2
lingue, inglese e italiano, e il loro evolversi nella società moderna,
tecnologica/tecnocratica/digitalizzata. Ecco le principali differenze
e gli aspetti più originali e particolari. (Lucianone)
Inglese: parole lunghe addio, e nell'Italiano
non si accorciano. Mentre le lingue anglosassoni le aboliscono
da noi restano. Perchè più della sintesi amiamo l'enfasi.
(da 'la Repubblica' - 27/03/2014 - Stefano Bartezzaghi)
Ma allora lo sparuto deputato grillino che a Montecitorio ha detto sarò "breve e
circonciso" era, oltretutto, controtendenza? La lingua, si dice, si accorcia, abbiamo
a disposizione meno spazio, meno tempo, meno caratteri, meno fiato e lui invece
aggiunge una sillaba oltretutto rovinosa. E lo fa proprio mentre promette di essere
breve. Chissà, avrà voluto incrociare l'essere "conciso" con un quadrisillabo come
"circoscritto" o addirittura un pentasillabo come "circostanziato". Ma se la matema-
tica non è un'opinione, il dizionario non è aritmetica, e la somma non gli ha giovato.
Tra sms, WhatsApp e Twitter, è vero, ci siamo abituati ad abbreviare le parole, a di-
gitare geroglifici come "cmq" per "comunque" o "xkè" per "perchè" e a impiega-
re acronimi come "we" per "weekend" o anche "asap" che significa "as soon as
possible", adottato nella nostra anglomania, così poco fantasiosa da non essersi
inventata un ancor più breve, e fico, "ipp" per: "il prima possibile".
L'allarme sulla sparizione delle parole lunghe proviene proprio dai paesi anglofoni,
parola del Wall Street Journal. In inglese c'è da sempre, o quasi, una fobia per il
quadrisillabo e oltre: paroloni che fanno sentire pretenziosi i locutori e ignoranti gli
interlocutori. Ma loro si insultano a quattro lettere, mentre noi ce ne mettiamo dieci,
e quattro sillabe, per scambiarci dei compiuti "vaffanculo". Persino in preda all'ur-
genza espressiva e all'ira siamo dunque indulgenti con la nostra prolissità.
Un decennio fa era anche uscito un qualche studio che registrava la presenza di co-
gnomi molto corti, monosillabi o bisillabi, ai vertici delle grandi potenze: Bush, Chi-
rac, Blair, Putin. Cognomi che entrano in tutti i titoli dei giornali. Grande potenza
non siamo, ma i titolisti italiani hanno certo sudato per vent'anni con Berlusconi,
spesso chiamato Silvio anche per ragioni di ingombro. C'è comunque da immaginar-
si che alcuni anglismi abbiano avuto successo da noi anche per la maggiore econo-
mia, dalle sei sillabe di "ristrutturazione" alle tre di "restyling", ms anche dalle 3
di "d'accordo" alle due di "O.K.". E poi c'è "spread" (monosillabo) per "differen-
ziale" (pentasillabo), come in passato si è imposto "film" (monosillabo) su "pellico-
la" (quadrisillabo) e oramai si dice "premier" (bisillabo) anzichè "presidente del
Consiglio", a costo di una forzatura istituzionale. Così ci sono imposte, imposizioni,
tributi, contributi, contribuzioni, ma quando protestiamo lo facciamo contro le "tasse",
e, se colpiscono abitazioni e immobili, semplifichiamo tutto in "case". Però i nostri
"investimenti" hanno cinque sillabe, e già due in più dell'equivalente e non stringa-
to "investments".
CONTINUA... to be continued...
Ho trovato finalmente questo articolo, di Bartezzaghi, che spiega
la questione delle parole lunghe e di quelle corte nell'uso delle 2
lingue, inglese e italiano, e il loro evolversi nella società moderna,
tecnologica/tecnocratica/digitalizzata. Ecco le principali differenze
e gli aspetti più originali e particolari. (Lucianone)
Inglese: parole lunghe addio, e nell'Italiano
non si accorciano. Mentre le lingue anglosassoni le aboliscono
da noi restano. Perchè più della sintesi amiamo l'enfasi.
(da 'la Repubblica' - 27/03/2014 - Stefano Bartezzaghi)
Ma allora lo sparuto deputato grillino che a Montecitorio ha detto sarò "breve e
circonciso" era, oltretutto, controtendenza? La lingua, si dice, si accorcia, abbiamo
a disposizione meno spazio, meno tempo, meno caratteri, meno fiato e lui invece
aggiunge una sillaba oltretutto rovinosa. E lo fa proprio mentre promette di essere
breve. Chissà, avrà voluto incrociare l'essere "conciso" con un quadrisillabo come
"circoscritto" o addirittura un pentasillabo come "circostanziato". Ma se la matema-
tica non è un'opinione, il dizionario non è aritmetica, e la somma non gli ha giovato.
Tra sms, WhatsApp e Twitter, è vero, ci siamo abituati ad abbreviare le parole, a di-
gitare geroglifici come "cmq" per "comunque" o "xkè" per "perchè" e a impiega-
re acronimi come "we" per "weekend" o anche "asap" che significa "as soon as
possible", adottato nella nostra anglomania, così poco fantasiosa da non essersi
inventata un ancor più breve, e fico, "ipp" per: "il prima possibile".
L'allarme sulla sparizione delle parole lunghe proviene proprio dai paesi anglofoni,
parola del Wall Street Journal. In inglese c'è da sempre, o quasi, una fobia per il
quadrisillabo e oltre: paroloni che fanno sentire pretenziosi i locutori e ignoranti gli
interlocutori. Ma loro si insultano a quattro lettere, mentre noi ce ne mettiamo dieci,
e quattro sillabe, per scambiarci dei compiuti "vaffanculo". Persino in preda all'ur-
genza espressiva e all'ira siamo dunque indulgenti con la nostra prolissità.
Un decennio fa era anche uscito un qualche studio che registrava la presenza di co-
gnomi molto corti, monosillabi o bisillabi, ai vertici delle grandi potenze: Bush, Chi-
rac, Blair, Putin. Cognomi che entrano in tutti i titoli dei giornali. Grande potenza
non siamo, ma i titolisti italiani hanno certo sudato per vent'anni con Berlusconi,
spesso chiamato Silvio anche per ragioni di ingombro. C'è comunque da immaginar-
si che alcuni anglismi abbiano avuto successo da noi anche per la maggiore econo-
mia, dalle sei sillabe di "ristrutturazione" alle tre di "restyling", ms anche dalle 3
di "d'accordo" alle due di "O.K.". E poi c'è "spread" (monosillabo) per "differen-
ziale" (pentasillabo), come in passato si è imposto "film" (monosillabo) su "pellico-
la" (quadrisillabo) e oramai si dice "premier" (bisillabo) anzichè "presidente del
Consiglio", a costo di una forzatura istituzionale. Così ci sono imposte, imposizioni,
tributi, contributi, contribuzioni, ma quando protestiamo lo facciamo contro le "tasse",
e, se colpiscono abitazioni e immobili, semplifichiamo tutto in "case". Però i nostri
"investimenti" hanno cinque sillabe, e già due in più dell'equivalente e non stringa-
to "investments".
CONTINUA... to be continued...
domenica 20 aprile 2014
Sport - calcio / Serie B - 35^ giornata 2013/14
20 aprile '14 - domenica 20th April / Sunday visione post - 8
Risultati delle partite (giocate giovedì 17 aprile)
Crotone 3 Bari 0 Brescia 1 Carpi 2 Cittadella 1 Juve Stabia 2
Varese 2 Latina 1 Padova 3 Modena 2 Cesena 0 Avellino 2
Novara 3 Palermo 1 Spezia 1 Ternana 1 Lanciano 2
Trapani 1 Reggina 0 Siena 0 Pescara 0 Empoli 1
Classifica squadre
PALERMO 72 / Latina 57 / Empoli 56 / Crotone 55 / Cesena 52 /
Siena, Spezia, Lanciano 51 / Modena, Trapani, Avellino 49 / Pescara, Bari,
Brescia 46 / Carpi 45 / Ternana 44 / Varese 43 / Novara 39 / Cittadella 36 /
Padova 35 / Reggina 28 / Juve Stabia 17
Continua... to be continued...
Risultati delle partite (giocate giovedì 17 aprile)
Crotone 3 Bari 0 Brescia 1 Carpi 2 Cittadella 1 Juve Stabia 2
Varese 2 Latina 1 Padova 3 Modena 2 Cesena 0 Avellino 2
Novara 3 Palermo 1 Spezia 1 Ternana 1 Lanciano 2
Trapani 1 Reggina 0 Siena 0 Pescara 0 Empoli 1
Classifica squadre
PALERMO 72 / Latina 57 / Empoli 56 / Crotone 55 / Cesena 52 /
Siena, Spezia, Lanciano 51 / Modena, Trapani, Avellino 49 / Pescara, Bari,
Brescia 46 / Carpi 45 / Ternana 44 / Varese 43 / Novara 39 / Cittadella 36 /
Padova 35 / Reggina 28 / Juve Stabia 17
Continua... to be continued...
venerdì 18 aprile 2014
LAVORO - La generazione no-jobs
19 aprile '14 - sabato 19th April / Saturday
Secondo i centri studi, 1 milione di disoccupati in Italia ha tra i 24 e i 35
anni. Sono proprio loro a pagare di più la recessione / Digitalizzati, spesso
laureati e precari per definizione: e chi lavora ha un reddito inferiore del
12% a quello medio.
(da la Repubblica - 07/04/'14 - Luisa Grion)
La generazione no-jobs persa nella crisi
Sono pienamente digitalizzati, a volte laureati e precari per definizione. Nati
nei "favolosi" anni Ottanta, cresciuti nell'età dell'oro del consumismo, oggi
sono soprattutto disoccupati. Più disoccupati di tutti gli altri. I trentenni, o
meglio ancora quella fascia d'età che va dai 24 ai 34 anni, sono immersi fino
al collo nella crisi e rappresentano in pieno quella generazione che anche se-
condo Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario, "rischiamo di per-
derci se non si fanno le riforme". Eppure di loro si parla meno: una parte non
potrà nemmeno contare sulle opportunità che da maggio saranno offerte dalla
"garanzia giovani" estesa fino ai 29 anni.
Sopraffatti dal dato statistico che segna la disoccupazione giovsnile - conside-
rata come tale quella fra i 15 e i 24 anni - oltre il 42 per cento, pochi si accor-
gono che in cifre assolute è la fascia successiva quella più penalizzata. Uno
studio di Manageritalia fa notare come, fra i 24 e i 34 anni (guardando ai da-
ti Istat sull'intero 2013, gli ultimi comparabili per classi d'età), ci siano
938.112 disoccupati, il 18 per cento del totale. Dai 15 ai 24 ce ne sono 655.429.
Fra i primi c'è la percentuale più alta di laureati, fra i secondi ci sono anche i
troppi ragazzi che hanno abbandonato la scuola.
La chiamano generazione Y o Millennials e secondo Filippo Teoldi, economi-
sta de Lavoce.info, è quella che più di ogni altra si è impoverita con la crisi:
chi aveva trnt'anni nel 1977 aveva un reddito superiore del 3 per cento rispet-
to a quello medio nazionale, chi li ha compiuti nel 2010 ha fatto i conti con un
crollo del 12 per cento sulla media.
Continua... to be continued...
Secondo i centri studi, 1 milione di disoccupati in Italia ha tra i 24 e i 35
anni. Sono proprio loro a pagare di più la recessione / Digitalizzati, spesso
laureati e precari per definizione: e chi lavora ha un reddito inferiore del
12% a quello medio.
(da la Repubblica - 07/04/'14 - Luisa Grion)
La generazione no-jobs persa nella crisi
Sono pienamente digitalizzati, a volte laureati e precari per definizione. Nati
nei "favolosi" anni Ottanta, cresciuti nell'età dell'oro del consumismo, oggi
sono soprattutto disoccupati. Più disoccupati di tutti gli altri. I trentenni, o
meglio ancora quella fascia d'età che va dai 24 ai 34 anni, sono immersi fino
al collo nella crisi e rappresentano in pieno quella generazione che anche se-
condo Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario, "rischiamo di per-
derci se non si fanno le riforme". Eppure di loro si parla meno: una parte non
potrà nemmeno contare sulle opportunità che da maggio saranno offerte dalla
"garanzia giovani" estesa fino ai 29 anni.
Sopraffatti dal dato statistico che segna la disoccupazione giovsnile - conside-
rata come tale quella fra i 15 e i 24 anni - oltre il 42 per cento, pochi si accor-
gono che in cifre assolute è la fascia successiva quella più penalizzata. Uno
studio di Manageritalia fa notare come, fra i 24 e i 34 anni (guardando ai da-
ti Istat sull'intero 2013, gli ultimi comparabili per classi d'età), ci siano
938.112 disoccupati, il 18 per cento del totale. Dai 15 ai 24 ce ne sono 655.429.
Fra i primi c'è la percentuale più alta di laureati, fra i secondi ci sono anche i
troppi ragazzi che hanno abbandonato la scuola.
La chiamano generazione Y o Millennials e secondo Filippo Teoldi, economi-
sta de Lavoce.info, è quella che più di ogni altra si è impoverita con la crisi:
chi aveva trnt'anni nel 1977 aveva un reddito superiore del 3 per cento rispet-
to a quello medio nazionale, chi li ha compiuti nel 2010 ha fatto i conti con un
crollo del 12 per cento sulla media.
Continua... to be continued...
giovedì 17 aprile 2014
Riflessioni - La truffa leghista alla Regione Lombardia /
17 aprile '14 - giovedì 17th April / Thursday visione post - 6
Considerate nel dettaglio, le accuse contro alcuni leghisti per
truffa alla Regione Lombardia (vedi l'inchiesta della procura di Mi-
lano) fanno impallidire ogni precedente. Si va da quello che faceva
finta di abitare altrove per mettere in conto ogni giorno, per anni,
300 chilometri di rimborso benzina: al "consulente" che prendeva
10 mila euro al mese per distribuire i volantini del Carroccio; al
banchetto di nozze messo in nota spese. Le celebri mutande verdi
di Cota, in confronto, sono solo un dettaglio pittoresco. Chi ha me-
moria del furore "anti-casta" della Lega delle origini, contro la
politica ladra che depreda il povero contribuente, ha il diritto di
farsi un'amara risata. Amara perchè la morale va ben oltre le sor-
ti, oramai trascurabili, del partito di Bossi. Ne esce travolto e ridi-
colizzato il mito (ieri leghista, oggi grillino ma non solo) della
"gente comune" che insorge contro il potere corrotto; e per que-
sta sua sola qualità - non avere mai fatto politica - si sente inve-
stita di una missione purificatrice; ma appena varcato il portone
del Palazzo , in mezzo a tutti quegli stucchi e quegli arazzi, perde
la trebisonda e allunga le mani peggio del peggiore dei vecchi
politicanti.
(da la Repubblica - 20/03/2014 - 'L'AMACA' / Michele Serra)
Considerate nel dettaglio, le accuse contro alcuni leghisti per
truffa alla Regione Lombardia (vedi l'inchiesta della procura di Mi-
lano) fanno impallidire ogni precedente. Si va da quello che faceva
finta di abitare altrove per mettere in conto ogni giorno, per anni,
300 chilometri di rimborso benzina: al "consulente" che prendeva
10 mila euro al mese per distribuire i volantini del Carroccio; al
banchetto di nozze messo in nota spese. Le celebri mutande verdi
di Cota, in confronto, sono solo un dettaglio pittoresco. Chi ha me-
moria del furore "anti-casta" della Lega delle origini, contro la
politica ladra che depreda il povero contribuente, ha il diritto di
farsi un'amara risata. Amara perchè la morale va ben oltre le sor-
ti, oramai trascurabili, del partito di Bossi. Ne esce travolto e ridi-
colizzato il mito (ieri leghista, oggi grillino ma non solo) della
"gente comune" che insorge contro il potere corrotto; e per que-
sta sua sola qualità - non avere mai fatto politica - si sente inve-
stita di una missione purificatrice; ma appena varcato il portone
del Palazzo , in mezzo a tutti quegli stucchi e quegli arazzi, perde
la trebisonda e allunga le mani peggio del peggiore dei vecchi
politicanti.
(da la Repubblica - 20/03/2014 - 'L'AMACA' / Michele Serra)
domenica 13 aprile 2014
Sport - calcio / serie A - 33^ giornata 2013/14
13 aprile '14 - domenica 13th April / Sunday
Risultati delle partite
Sassuolo 1 Roma 3 Bologna 1 Livorno 2 Napoli 4 Sampdoria 0
Cagliari 1 Atalanta 1 Parma 1 Chievo 4 Lazio 2 Inter 4
Torino 2 Verona H. 3 Milan 1 Udinese 0
Genoa 1 Fiorentina 5 Catania 0 Juventus 2
Classifica squadre
JUVENTUS 87 / Roma 79 ( Napoli 67 / Fiorentina 58 / Inter 53 / Parma 51 /
Torino, Milan, Lazio 48 / Atalanta, Verona H 46 / Sampdoria 41 / Genoa 39 /
Udinese 38 / Cagliari 33 / Chievo 30 / Bologna 28 / Livorno, Sassuolo 25 /
Catania 20
Continua... to be continued...
Risultati delle partite
Sassuolo 1 Roma 3 Bologna 1 Livorno 2 Napoli 4 Sampdoria 0
Cagliari 1 Atalanta 1 Parma 1 Chievo 4 Lazio 2 Inter 4
Torino 2 Verona H. 3 Milan 1 Udinese 0
Genoa 1 Fiorentina 5 Catania 0 Juventus 2
Classifica squadre
JUVENTUS 87 / Roma 79 ( Napoli 67 / Fiorentina 58 / Inter 53 / Parma 51 /
Torino, Milan, Lazio 48 / Atalanta, Verona H 46 / Sampdoria 41 / Genoa 39 /
Udinese 38 / Cagliari 33 / Chievo 30 / Bologna 28 / Livorno, Sassuolo 25 /
Catania 20
Continua... to be continued...
Sport - calcio / serie B - 34^ giornata 2013/14
13 aprile '14 - domenica 13th April / Sunday
Risultati delle partite
Cesena 0 Avellino 0 Crotone 0 Empoli 1 Latina 4 Modena 4
Spezia 2 Brescia 1 Carpi 0 Ternana 0 Novara 1 Juve Stabia 2
Pescara 1 Siena 1 Trapani 0 Varese 0 Padova 2
Cittadella 1 Lanciano 0 Palermo 1 Bari 1 Reggina 2
Classifica squadre
PALERMO 69 / Empoli 56 / Latina 54 / Cesena, Crotone 52 / Siena 51 /
Trapani 49 / Modena, Avellino, Spezia, Lanciano 48 / Pescara, Bari, Brescia 46 /
Carpi 44 / Varese 43 / Ternana 41 / Novara 36 / Cittadella 33 / Padova 32 /
Reggina 28 / Juve Stabia 16
CONTINUA... to be continued...
Risultati delle partite
Cesena 0 Avellino 0 Crotone 0 Empoli 1 Latina 4 Modena 4
Spezia 2 Brescia 1 Carpi 0 Ternana 0 Novara 1 Juve Stabia 2
Pescara 1 Siena 1 Trapani 0 Varese 0 Padova 2
Cittadella 1 Lanciano 0 Palermo 1 Bari 1 Reggina 2
Classifica squadre
PALERMO 69 / Empoli 56 / Latina 54 / Cesena, Crotone 52 / Siena 51 /
Trapani 49 / Modena, Avellino, Spezia, Lanciano 48 / Pescara, Bari, Brescia 46 /
Carpi 44 / Varese 43 / Ternana 41 / Novara 36 / Cittadella 33 / Padova 32 /
Reggina 28 / Juve Stabia 16
CONTINUA... to be continued...
Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news
13 th April - domenica 13th April / Sunday visione post - 29
ROMA / società - cronaca
Corteo dei movimenti nel centro della capitale: scontri,
tensioni, fumogeni e cariche / Oltre 40 feriti, 20 denunciati
ROMA - Pomeriggio di guerriglia nel cuore della Capitale. Prima le uova e le arance, poi i petardi, i bastoni e le catene. All’altezza di piazza Barberini la polizia ha caricato i manifestanti. Venti i feriti: un giovane sudamericano rischia di perdere tre dita di un mano per lo scoppio di un petardo. Sei persone fermate. In questi minuti il corteo è ritornato nella zona di Porta Pia da dove era partito.
Guerriglia a piazza Barberini (Roma)
Incappucciati e armati di bastoni e picconi sono invece 80 i giovani fermati dalla
polizia vicino al Verano poco prima dell'inizio del corteo. E' ancora in corso la loro iden-
tificazione. Intanto in via XX Settembre, davanti al ministero dell'Economia, fitto lancio di
arance scandito dallo slogan: "riprendiamoci i palazzi del potere".
"IL DIRITTO a manifestare, soprattutto per un tema tanto importante e drammati-
camente attuale come quello dell'emergenza abitativa - ha detto il sindaco di Roma Ignazio
Marino - non può trasformarsi negli atti di violenza a cui abbiamo assistito oggi nel centro
di Roma. Una violenza che non è solamente fisica, ma colpisce con forza l'intera città, che
svolge il suo ruolo di Capitale ospitando cortei e manifestazioni e ne riceve in cambio scon-
tri e disordini".
Le ragioni della protesta - Sarà un assedio ai palazzi del potere. I
movimenti per la casa, e non solo, avevano presentato così il corteo. Una marcia
anche "contro il governo Renzi, l'austerity, il jobs act e il piano casa" che si sno-
derà per piazza Fiume, via Piave, via XX Settembre, largo Santa Susanna, via
Barberini e via Veneto. E proprio via Veneto è considerata una zona "calda"
della protesta, con il previsto sit-in davanti il ministero del Lavoro e delle Poli-
tiche sociali. Da lì i manifestanti proseguiranno per via del Tritone, via del
Traforo, viaMilano, viaNazionale, piazza della Repubblica, via Einaudi, viale
de Nicola, via Solferino, piazza Indipendenza,, via San Martino della Battaglia,
viale Castro Pretorio e via del Policlinico per fare poi ritorno a Porta Pia.
Roma - Movimenti per la casa, tensioni e scontri con la polizia: 40 feriti
Anche gli studenti
Fotosequenza L'agente in borghese
ROMA / società - cronaca
Corteo dei movimenti nel centro della capitale: scontri,
tensioni, fumogeni e cariche / Oltre 40 feriti, 20 denunciati
ROMA - Pomeriggio di guerriglia nel cuore della Capitale. Prima le uova e le arance, poi i petardi, i bastoni e le catene. All’altezza di piazza Barberini la polizia ha caricato i manifestanti. Venti i feriti: un giovane sudamericano rischia di perdere tre dita di un mano per lo scoppio di un petardo. Sei persone fermate. In questi minuti il corteo è ritornato nella zona di Porta Pia da dove era partito.
Guerriglia a piazza Barberini (Roma)
Incappucciati e armati di bastoni e picconi sono invece 80 i giovani fermati dalla
polizia vicino al Verano poco prima dell'inizio del corteo. E' ancora in corso la loro iden-
tificazione. Intanto in via XX Settembre, davanti al ministero dell'Economia, fitto lancio di
arance scandito dallo slogan: "riprendiamoci i palazzi del potere".
"IL DIRITTO a manifestare, soprattutto per un tema tanto importante e drammati-
camente attuale come quello dell'emergenza abitativa - ha detto il sindaco di Roma Ignazio
Marino - non può trasformarsi negli atti di violenza a cui abbiamo assistito oggi nel centro
di Roma. Una violenza che non è solamente fisica, ma colpisce con forza l'intera città, che
svolge il suo ruolo di Capitale ospitando cortei e manifestazioni e ne riceve in cambio scon-
tri e disordini".
Le ragioni della protesta - Sarà un assedio ai palazzi del potere. I
movimenti per la casa, e non solo, avevano presentato così il corteo. Una marcia
anche "contro il governo Renzi, l'austerity, il jobs act e il piano casa" che si sno-
derà per piazza Fiume, via Piave, via XX Settembre, largo Santa Susanna, via
Barberini e via Veneto. E proprio via Veneto è considerata una zona "calda"
della protesta, con il previsto sit-in davanti il ministero del Lavoro e delle Poli-
tiche sociali. Da lì i manifestanti proseguiranno per via del Tritone, via del
Traforo, viaMilano, viaNazionale, piazza della Repubblica, via Einaudi, viale
de Nicola, via Solferino, piazza Indipendenza,, via San Martino della Battaglia,
viale Castro Pretorio e via del Policlinico per fare poi ritorno a Porta Pia.
Roma - Movimenti per la casa, tensioni e scontri con la polizia: 40 feriti
Anche gli studenti
Tra i manifestanti affluiti a Porta Pia ci sono anche i collettivi universitari, almeno trecento studenti, che hanno sfilato partendo da piazzale Aldo Moro, davanti all’ingresso dell’università La Sapienza. I ragazzi hanno uno striscione con su scritto: «Dalle metropoli alle università, assediamo le città». Sotto il monumento dedicato ai bersaglieri, oltre ai movimenti per la casa, ci sono centri sociali, sindacati, immigrati, No Tav e No Muos, che si battono contro le antenne per le telecomunicazioni che gli Stati uniti vogliono installare in Sicilia.
Fotosequenza L'agente in borghese
colpisce la ragazza a terra - Il video
Misano - Italia / cronaca motociclismo
Dramma al circuito di Misano: pilota muore travolto in pista
La vittima è Emanuele Cassani, 25 anni, Un altro è rimasto gravemente ferito.
Esteri - Ucraina
Forze speciali ucraine a Sloviansk / Yanukovich: "Siamo alla
guerra civile"
Operazione antiterrorismo nella provincia orientale di Donetsk. Filorussi
controllano edifici e barricate. Disordini e spari. "Almeno tre i morti".
La vittima è Emanuele Cassani, 25 anni, Un altro è rimasto gravemente ferito.
Una domenica da dimenticare sul circuito di Misano Adriatico, segnato da un incidente mortale che ha visto sfortunato protagonista Emanuele Cassani. Originario di Faenza, il venticinquenne prendeva parte al trofeo Bridgestone, nell’ambito della Coppa Italia. Sulla sua 600, Cassani scattava in prima fila e l’incidente è accaduto pochi secondi dopo l’accendersi della luce verde. Nelle concitate fasi della partenza, il faentino si è toccato con altri due avversari, cadendo.
La dinamica ricorda quella di altri sciagure in gara: Emanuele è rimasto a terra ed è stato investito dai piloti che lo seguivano. A nulla è servito
l’intervento del personale medico presente in circuito, il giovane pilota è deceduto immediatamente in seguito alle ferite riportate nell’incidente. Gli altri due piloti coinvolti, invece, non sono in pericolo.
Forze speciali ucraine a Sloviansk / Yanukovich: "Siamo alla
guerra civile"
Operazione antiterrorismo nella provincia orientale di Donetsk. Filorussi
controllano edifici e barricate. Disordini e spari. "Almeno tre i morti".
Nell’Ucraina dell’Est torna a scorrere il sangue. Tanto che l’ex presidente deposto Yanukovich, rifugiato a Rostov sul Don (in Russia) parla di «guerra civile». I filorussi s’impossessano di nuovi palazzi amministrativi nelle città vicine al confine con la Russia, il governo di Kiev risponde agli insorti con una `operazione antiterrorismo´ che ha già fatto le prime vittime, ma che rischia di degenerare in un bagno di sangue dopo che stasera il presidente ucraino Oleksandr Turcinov ha annunciato in tv l’intervento delle forze armate.
L’operazione contro i filorussi lanciata stamattina a Sloviansk - una città di circa 120.000 abitanti dove gli insorti controllano la sede della polizia e quella dei servizi segreti (Sbu) - non ha portato a risultati significativi per il governo di Kiev, e il ministro dell’Interno ucraino, Arsen Avakov, ha riferito di «morti e feriti da entrambe le parti», senza ulteriori dettagli. Probabilmente si tratta del blitz delle forze speciali contro un posto di blocco dei filorussi sulla strada tra Sloviansk e Artiomovsk. Stando al ministro, tra i governativi sarebbe morto un ufficiale dell’Sbu e cinque uomini sarebbero rimasti feriti, mentre più tardi l’amministrazione regionale di Donetsk ha dato un bilancio complessivo di un morto e nove feriti. Altri media parlano però di almeno due morti.
L’operazione per ora sembra congelata e, come ha potuto constatare l’ANSA, gli insorti - armati di bastoni e spranghe di metallo, ma anche di kalashnikov - continuano a tenere in pugno le loro roccaforti, difese da barricate di pneumatici e filo spinato, mentre di forze dell’ordine di Kiev non si vede l’ombra. Le nuove autorità ucraine non sembrano però voler permettere che si ripeta una nuova Crimea. Nel suo discorso Turcinov lo ha detto esplicitamente ed è tornato a puntare il dito contro Mosca accusandola di essere dietro la rivolta e di aver «versato sangue» in una «guerra contro l’Ucraina». Ma l’uso della forza contro i filorussi rischia anche di far scoppiare un conflitto tra Mosca e Kiev. Il Cremlino si è infatti già da tempo innalzato a difensore dei russi e dei russofoni d’Ucraina e se dovesse essere usata la forza, la Russia - che avrebbe circa 35.000 militari alla frontiera con l’Ucraina - potrebbe avere un pretesto per un intervento armato simile a quello già sperimentato in Crimea.
I disordini nelle città dell'est dell'Ucraina
Il ministero degli Esteri di Mosca ha definito «vergognoso» il ricorso all’esercito da parte di Kiev per sopprimere l’insurrezione e, dopo aver ammonito che l’uso della forza rischia di far saltare la riunione del 17 aprile a Ginevra tra Usa-Russia-Ue-Ucraina, ha annunciato di voler portare la crisi nel sud-est ucraino al Consiglio di sicurezza dell’Onu e all’Osce per una discussione urgente.
I disordini nelle città dell'est dell'Ucraina
Il ministero degli Esteri di Mosca ha definito «vergognoso» il ricorso all’esercito da parte di Kiev per sopprimere l’insurrezione e, dopo aver ammonito che l’uso della forza rischia di far saltare la riunione del 17 aprile a Ginevra tra Usa-Russia-Ue-Ucraina, ha annunciato di voler portare la crisi nel sud-est ucraino al Consiglio di sicurezza dell’Onu e all’Osce per una discussione urgente.
Lo zampino del Cremlino però nell’esplodere della crisi ci sarebbe eccome, secondo Kiev e l’Occidente. L’Ucraina sostiene di averne «ampie prove» e che le porterà a Ginevra, mentre l’ambasciatore Usa all’Onu Samantha Power ha denunciato che in ognuna delle città dell’Ucraina dell’Est dove si verificano attacchi di gruppi armati filorussi ci sono «tutti i segnali di ciò che abbiamo visto in Crimea», ovvero «segnali di un coinvolgimento di Mosca».
L’alto rappresentante per la politica estera della Ue Catherine Ashton si dice «seriamente preoccupata», alla vigilia del Consiglio esteri europeo in Lussemburgo dove si discuteranno le eventuali misure legate al deterioramento della situazione.
Intanto nelle città della russofona Ucraina orientale sono sempre di più gli edifici governativi sui quali sventola il tricolore di Mosca. Nei giorni scorsi i filorussi si sono impadroniti del palazzo dell’amministrazione regionale e del comando regionale della polizia a Donetsk e della sede dei servizi segreti a Lugansk. A Kramatorsk, dopo uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine, i pro Mosca controllano la stazione di polizia e, secondo alcuni media, anche il palazzo comunale e l’aeroporto locale. Oggi anche la procura di Donetsk è caduta in mano agli insorti, così come il municipio di Mariupol, importante città portuale sul Mar Nero. Se dovesse davvero mettere le mani sull’Ucraina dell’Est, Mosca andrebbe incontro a nuove sanzioni occidentali e a un isolamento internazionale ancora maggiore, ma Kiev perderebbe il cuore economico, industriale e minerario del Paese .
Lucianone
Iscriviti a:
Post (Atom)