sabato 1 dicembre 2012

Sport - calcio / Serie B -17^ giornata 2012-13

1 dicembre 2012 - sabato   1st December / Saturday

Il Verona cade a Brescia
Sassuolo: 
pari show a Bari

Serie B, 17ª giornata: i gol di Daprelà e Scaglia stendono i veneti, ne approfitta il Livorno che supera il Grosseto per 4-0. Al San Nicola finisce 3-3

Nella 17ª giornata di Serie B brutto stop del Verona, sconfitto per 1-0 a Brescia. Grande spettacolo a Bari, dove la capolista Sassuolo rimonta due volte e pareggia 3-3 contro la squadra di Torrente. Tutto facile invece per il Livorno (ora a -1 dalla vetta) in casa con il Grosseto. Prezioso successo del Varese sulla Ternana, i lombardi risalgono in zona playoff.

Il Sassuolo non si arrende neppure con il Bari

BARI-SASSUOLO 3-3Il bello del calcio. Uno spettacolo che di rado va in scena nel campionato cadetto. Giusto il pari, ma sia Bari che Sassuolo hanno fatto il massimo per vincere. Fuochi d’artificio al San Nicola fra due squadre in salute che si affrontano a viso aperto e producono un calcio effervescente. Nel primo tempo 4 gol e un palo, per gradire. Al 19’ apre le danze il Sassuolo (già vicino al bersaglio con Catellani al 10’) con Missiroli, pronto a sfruttare una respinta corta di Lamanna, su cross teso di Boakye. Il Bari si riorganizza e sfiora il pari alla mezz’ora: gran sinistro di Bellomo, Pomini salva in angolo. Passano 3’ e gli uomini di Torrente colpiscono con Polenta (primo gol da professionista): gran destro dal limite, nulla da fare per Pomini. Il portiere del Sassuolo deve arrendersi ancora al 35’: azione similare e conclusione imparabile di Galano. Palla al centro: il Bari festeggia, il Sassuolo pareggia. Ci pensa Catellani che salta Ristovski e lascia partire una gran botta di destro. Finale del tempo di marca barese, con un palo di Bellomo (direttamente dalla bandierina) e Fedato che fallisce il bersaglio grosso, dopo l'imbeccata di Ristovski. Nella ripresa ancora emozioni a gogò. Fedato di poco fuori da 30 metri. Poi va vicino al gol Bellomo (al 10’): salv
a in angolo Bianco. Quindi il Bari, al 16’, si riporta in vantaggio con un bel gol del vivacissimo Galano, che sfrutta nel migliore dei modi un sapiente assist di Bellomo da corner. Il Sassuolo non ci sta e acciuffa di nuovo il pari con Terranova al 24’, di testa (uscita a vuoto di Lamanna su calcio d'angolo). Al 33’ Bianchi, di testa, manda di poco a lato. Al 43’ Pavoletti fallisce clamorosamente a porta vuota, dopo un altro grossolano errore di Lamanna. L’ultima emozione è del Bari: Fedato vola sulla sinistra, tocca al centro per Caputo che spara a botta sicura. Salva Bianco con il corpo.
(Franco Cirici - da la Gazzetta dello Sport.it) 
BRESCIA-VERONA 2-0Il Brescia fa suo il derby con una rete per tempo. Nel 2-0 finale sblocca Daprelà, chiude Scaglia per tre punti che riaprono scenari importanti in chiave promozione per i lombardi. Attimi di tensione tra le tifoserie prima del fischio d'inizio. Un derby sentito quello tra Brescia e Hellas Verona sfociato, a un'ora e mezza dall'avvio della partita, in tafferugli nei pressi della curva sud dello stadio Mario Rigamonti. In campo Calori, privo di molti giocatori schiera un Brescia con “l’albero di Natale”, Mandorlini risponde con il classico 4-3-3. Partono forte i padroni di casa collezionando tre angoli consecutivi. Sugli sviluppi dell’ultimo corner Salamon viene strattonato in piena area di rigore: l’arbitro sorvola tra le proteste bianco-azzurre. Sempre Brescia nel primo quarto d’ora. Scaglia prima e Caracciolo poi provano a impensierire Rafael, attento in entrambe le situazioni. Il Verona, sin li sornione, si sveglia. Al 20’ Jorginho inventa una perfetta imbucata in area per Cacia, ma il diagonale della punta trova Arcari pronto alla parata. Ancora Rafael protagonista alla mezz’ora. Tempestivo ed efficace il numero uno del Verona nel ribattere una conclusione da posizione ravvicinata di Caracciolo. Occasionissima per l’Hellas Verona al 36’. Fatic serve alla perfezione Cacia nel cuore dell’area. Ma l’attaccante, tutto solo, spedisce incredibilmente alto d’interno piede. La gara si sblocca nel primo e unico minuto di recupero della prima frazione quando Daprelà, sugli sviluppi dell’ennesimo corner, trova la deviazione giusta. La ripresa si mantiene viva. Dopo una manciata di minuti, straordinaria parata di Arcari su perfetto calcio di punizione dai venti metri di Grossi. Risposta dei padroni di casa al 17’ sempre da calcio piazzato con Scaglia che coglie in pieno la traversa. Squadre in dieci dal 20’. Nel giro di due minuti Jorginho e Caracciolo si fanno cacciare per doppio giallo. Nel finale è Bojinov a sciupare la palla del pareggio e Scaglia, in contropiede, chiude la partita. Il derby è del Brescia.  (Fabio Pettenò)
   Il Brescia festeggia la vittoria sugli scaligeri


Lucianone

MUSICA - Tuttomusica in Italia / novembre-dicembre

1 dicembre 2012 - sabato    1st December / Saturday         visioni post - 5

Canzone d'autore
De Gregori on the road, come nel nuovo disco
Domenica 18 novembre
Nel giorno in cui esce l'album "Sulla strada", De Gregori ha scelto di presentare dal vivo
le nuove canzoni a Roma, la sua città. Il disco è l'ennesima prova di un artista cha ha rag-
giunto la sintesi tra qualità del racconto e cantabilità
(Già sentito a Roma, 20 novembre, Atlantico live; a Milano, il 28, Alcatraz
francescodegregori.net)

Pop
Florence, la musica per sognare in grande
L'approccio ora pop ora soul, gli arrangiamenti sontuosi, tutto in uno stile hart rock.
Sono le caratteristiche  per cui  Florence + The Machine  ha fatto breccia  anche in
America. Florence è una delle artiste inglesi di maggiore successo degli ultimi anni.
Intorno una line up mutevole, secondo i bisogni.
(Già apparsa ad Assago (Mi), 20 novembre, Mediolanum Forum
Florenceandthemachine.net)

Rock
Con gli Skunk Anansie la rabbia trova il suono 
Dal vivo sono un muro di suono potenet, compatto, travolgente. Heavy metal e rabbia
femminista: trascinati dalla pantera nera Skin, dal vivo gli Skunk Anansie si trasfor-
mano, diventano ancora più decisamente rock persino rispetto ai loro già tostissimi
album.  Come il quinto e appena uscito "Black Traffic", che la band londinese viene
a presentare dal vivo in tre concerti e a due anni dal loro ultimo tour in Italia, quando
tornarono sul palco dopo la reunion del 2009. Otto anni dopo la separazione e l'avvio
di attività e carriere soliste, un tour proseguito dopo l'uscita dell'album "Wonderlustre"
nel 2010. Fu un successo ritrovato in tutto il mondo e soprattutto in Italia, dove la band
può contare su uno zoccolo duro di fan  e dove Skin ha a lungo vissuto, collezionando
esperiense con la sua attività solista. Oggi gli Skunk Anansie tornano orgogliosamente
indipendenti, anche grazie alla loro etichetta.  (Carlo Moretti  - la Repubblica)
(Esibizione giaà avvenuta a Milano, 19 novembre, a Mediolanum Forum; a Roma,
il 20 nov., al teatro Tendastrisce; a Jesolo (VE), 21 novembre, Pala Arrex /
www.skunkanansie.net)

OPERA  1
Ernani va in giro per la Lombardia
Destinata ai virtuosi teatri del Circuito lirico lombardo, debutta la produzione di
'Ernani' firmata da Andrea Cigni: diretta da Antonio Pirolli con Rudy Park,
Maria Billeri, Alessandro Luongo e Enrico Iori nei quattro ruoli principali.
(Cremona, Teatro Ponchielli, fino al 16 dicembre / www.teatroponchielli.it)

OPERA  2
Quante risate quel vecchio Barbiere
Nuovo allestimento per la regia di Ruggero Cappuccio, spettacolo conclusivo di
stagione:  "Il Barbiere di Siviglia", capolavoro comico rossiniano  è nelle mani
preziose e sicure di Corrado Rovaris, con una bella compagnia di canto guidata
da Roberto de Candia e  Daniela Barcellona. (a.f. - 'la Repubblica')
(Trieste, Teatro Verdi, fino al 6 dicembre)




Continua...to be continued...




venerdì 30 novembre 2012

Ultime notizie - Latest news

30 novembre 2012 - venerdì                30th November / Friday              visione post - 93      

ILVA di Taranto
Il governo vara il decreto salva-Ilva
La produzione va avanti durante la bonifica



Documento: il provvedimento integrale Il premier: rispetta i criteri costituzionali
I giudici: così la popolazione è in pericolo
Trovato il corpo dell’operaio
(Foto: la gru)
Vertice a Palazzo Chigi, arriva il provvedimento.
Istituita la figura del garante con autonomia
finanziaria. Pronte sanzioni per l’azienda.
Passera: Riva si adegui o perde la proprietà


video  Il porto devastato  /  FOTO  I danni del tornado

Le primarie del Pd
Dai renziani 128 mila mail
ai ritardatari: “Tutti al voto”
Ma i garanti li bacchettano



Lo staff del sindaco parla di brogli e e chiede formalmente «di consentire a tutti
di registrarsi liberamente». Bersani duro: oltre 3 milioni al primo turno sono stati alle regole.
opinioni  Civili in tv, ma duri sul campo Panarari


Tredicesime a rischio per pagare la tassa. Il gettito totale potrebbe
superare i 23 miliardi. Da Bagnasco un Sos per gli istituti primari.

Esteri / l'ONU riconosce la Palestina

Palestina all’Onu, la risposta di Israele:
“Costruiremo tremila nuove case per i coloni”

Gli Usa a Tel Aviv: così si ostacolano
i negoziati. Altolà delle Nazioni Unite.



giovedì 29 novembre 2012

DOSSIER - Lavoro e salute: il caso ILVA di Taranto

29 novembre 2012 - giovedì   29th November / Thursday     visioni post - 9

Martedì 27 novembre '12: l'azienda Ilva di Taranto
chiude la fabbrica  - A casa 5mila operai -
"Nascosto l'inquinamento a Taranto": 
nuova raffica di arresti - Interviene  il governo 
La storia dell'accieria Ilva, a Taranto, viene riscritta dalla magistratura.
Sono 530 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Patrizia
Todisco: accusano l'Ilva e insieme la famiglia che ne è proprietaria, i Riva,
di essere stata per 17 anni, "un'associazione per delinquere", la quale ha
silenziosamente  avvelenato gli operai della fabbrica, ma non solo, anche 
la gente di Taranto, un intero ecosostema, con fumi di diossina e idrocar-
buri. 
Adesso l'azienda annuncia la chiusura, mentre gli operai si barricano in 
fabbrica. La crisi del colosso dell'acciaio pugliese rischia di tirarsi dietro
gli altri impianti italiani del gruppo Riva, con una spaventosa emorragia
di posti di lavoro. Rischia di diventare una vera emergenza nazionale (se
già non lo è) che spinge il governo ad intervenire, con una riunione urgen-
te programmata per giovedì (28 nov.) a Palazzo Chigi.
Il nuovo blitz si è abbattuto all'alba di ieri (martedì 26 nov.) sulla grande
fabbrica, a due mesi dai primi arresti. E dal sequestro di sei reparti dello
stabilimento, il cuore dell'area a caldo, ritenuto la fonte dell'inquinamen-
to killer che ammazza e fa ammalare i tarantini e i loro bambini.

Il disastro ambientale, le ordinanze di custodia e Fabio Riva
I finanzieri hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare tra carcere
e domiciliari. Ed hanno sequestrato tubi, coils e bramme stoccate nell'im-
pianto., notificando un avviso di garanzia al presidente Bruno Ferrante e
all'attuale direttore di fabbrica Adolfo Buffo. A terra rimane oltre un mi-
lione di tonnellate di acciaio. Così i pm hanno paralizzato la fabbrica ac-
cusata di disastro ambientale. E l'Ilva ha risposto a modo suo, ordinando
il rompete le righe. Alla retata delle Fiamme Gialle è sfuggito Fabio Riva,
rampollo del patriarca Emilio, spedito ai domiciliari, ma solo in ragione
suoi 86 anni. Il figlio, vicepresidente del Cda di Riva Fire (la società cas-
saforte della famiglia) è invece uccel di bosco. Doveva finire anche lui in
cella, sotto il peso di accuse gravissime, conquella di associazione per de-
linquere a fare da capofila. In carcere invece è finito l'ex direttore dello
stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso e l'ex responsabile delle rela-
zioni esterne Girolamo Archinà. Ai domiciliari anche l'ex assessore pro-
vinciale di Taranto Michele Conserva.


I signori dell'Ilva
I signori dell'Ilva sono accusati di aver fatto  di tutto per sfuggire a controlli
e indagini sull'inquinamento. Personaggio chiave è proprio quel Girolamo
Archinà, pizzicato due anni fà  dalle telecamere  di servizio di un autogrill
mentre consegnava una busta ad un perito della procura. Quel perito il pro-
fessor  Lorenzo Liberti, era stato ingaggiato dai pm per individuare le fonti
dell'inquinamento che ha contaminato terreni e animali, abbattuti a miglia-
ia nel 2008. Anche lui è stato arrestato  con l'accusa di aver accettato 10mila
euro da Archinà per ammorbidire le sue conclusioni.  Ma il telefono di Ar-
chinà si è rivelato una sorta di vaso di pandora, consegnando ai finanzieri
uno spaccato avvilente dei rapporti tra grande industria, politica e società
tarantina.   Così le intercettazioni pullulano di dialoghi imbarazzanti che
lasciano spazio "ad altri sviluppi", come ha ammesso il procuratore capo
Franco Sebastio.     E il secondo livello di questa inchiesta sembra essere
davvero dietro l'angolo.
Sospesa l'attività della fabbrica e cinquemila a casa
La burrasca giudiziaria, però, è pronta a scatenare quella sociale. L'azienda
ha sospeso l'attività dei reparti non sottoposti a sequestro e di fatto ha messo
in libertà 5mila operai, spedite in ferie forzate. Ma i sindacati hanno reagito.
invitando le tute blu a non abbandonare la fabbrica.    Ne è nato un presidio
permanente all'interno, anche perchè sa di non poter più rientrare. Alla fine
Fim, Fiom e Uilm hanno rotto gli indugi, proclamando lo sciopero immedia-
to di tutto lo stabilimento.   La protesta dilaga e certamente si allargherà ad
altri impianti del gruppo Riva, come Genova e Novi Ligure.

Le proteste
Rimane il fuoco. "Ma se n'è andata la legna".   Ilva, Taranto, cancello
numero cinque. Operaio di sesto livello. Poche parole, voce lenta, mani
che profumano di amuchina. "Io lavoro qui da quando ho diciotto anni,
probabilmente non so fare altro che no essere dipendente di questa fab-
brica. Domani siamo in sciopero, l'azienda ci ha detto che siamo liberi,
che è tutto chiuso. Gli impianti rimangono accesi perchè non si possono
spegnere da un giorno all'altro.

Le notizie precedenti sul caso Ilva  (recuperate)

LUNEDI' 3 SETTEMBRE '12    (la Repubblica)
ILVA - Bufera sul presidente del Tar di Lecce / Esposto di Legambiente
al Csm: "Cognato dell'avvocato dell'azienda, è incompatibile".
Le sentenze:
1. Il benzoapirene  - L'inquinante cancerogeno fu denunciato dall'Arpa
                                    nel 2010 ma il Tar decise di annullare il provvedimento.
2. Il referendum - Erano state raccolte le firme per chiudere, anche parzial-
                                mente, l'Ilva: referendum non ammesso.
3. La chiusura - Il Comune decide la chiusura dello stabilimento: "Bocciata,
                             non c'è emergenza sanitaria.

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lunedì 26 novembre 2012

Sport - calcio / Serie A - 14^ giornata 2012-13

26 novembre 2012 - lunedì   26th November / Monday          visioni del post - 5

Inter, così proprio non va!
Brutto k.o a Parma: ora è terza

I nerazzurri incappano in un'altra sconfitta: dopo la vittoria con la Juve sono seguiti due k.o e un pari col Cagliari. Ottima la prova degli emiliani che salgono a quota 20



Nicola Sansone stende l'Inter: 1-0 Parma. Ansa
Nicola Sansone stende l'Inter: 1-0 Parma. (Ansa)
L'Inter non c'è più: Stramaccioni, che succede? Nel giorno che doveva servire per la risalita a -1 dalla Juve, i nerazzurri sono incappati in una sconfitta a Parma per 1-0 che ridimensiona inevitabilmente anche le sperticate lodi ricevute dopo l'impresa dello Juventus Stadium. L'Inter resta a -4 ma si fa raggiungere dalla Fiorentina e superare dal Napoli. Quello che è più grave è che dalla vittoria in casa dei campioni d'Italia sono seguite due sconfitte con Atalanta e Parma oltre al pari casalingo con il Cagliari. Un crollo mentale prima ancora che dovuto a variazioni tattiche generate dal turnover. Lo dimostrano le gambe molli di Guarin che non ha affatto contrastato Nicola Sansone nell'azione del gol degli emiliani: un errore inaccettabile, specie sullo 0-0 di una partita da vincere. Viceversa bisogna fare i complimenti al Parma e a Roberto Donadoni che ha impartito al giovane collega una vera lezione.
Grattacapi Il Parma si è ben messo in campo con Valdes (uno dei migliori) e Marchionni a smistare palloni a destra e sinistra non appena lo schieramento nerazzurro ha aperto i fianchi. In particolare è stato Biabiany a creare tanti grattacapi alla retroguardia dei milanesi ben supportato da Rosi. Una mossa giusta quella di Donadoni perché Nagatomo, in questo periodo uno dei più in forma dell’Inter, è spesso dovuto rientrare. E l’azione offensiva dell’Inter ne ha risentito perché il giapponese si è visto poco a supporto dell’attacco sulla fascia. Proprio dalla destra dell’attacco parmense sono arrivate le situazioni più pericolose. In particolare già al 5’ con Handanovic che ha parato una deviazione disperata di Samuel su cross basso di Marchionni. E poi al 33’ quando Biabiany ha crossato per Amauri che ha trovato pronto Handanovic.
Verticalizzazioni
L’Inter ha fatto molto possesso palla, ma è sempre mancata la verticalizzazione giusta per Milito e Palacio, mai imbeccati coi tempi giusti dai centrocampisti e spesso murati da un ottimo Paletta. In questo è stato estremamente deficitario Alvarez, scelto come vice Cassano. L’argentino, che alla prima occasione da titolare sarebbe stato lecito aspettarsi carico a mille, si è invece proposto poco e male e così le incursioni di Guarin, l’altra opzione nerazzurra per scardinare la ben piazzata difesa emiliana, sono sempre state ben controllate. Il colombiano ha sfiorato il palo su punizione. Poi da situazione di corner una torre di Ranocchia per Cambiasso si è chiusa con parata di Mirante. Inevitabile insomma lo 0-0 del primo tempo.
Grande Sansone — Nella ripresa ci si aspettava un'Inter più cattiva ma Stramaccioni ha aspettato fino al 25' per togliere l'inguardabile Alvarez e mettere Coutinho. Poi, all'ingresso del brasiliano, da rimessa laterale, è seguita la solitaria volata di Sansone verso la porta nerazzurra, conclusa con un destro micidiale che non ha lasciato scampo ad Handanovic. Il Parma ha giocato compatto, ha sbandato solo in un paio di contropiedi ma i giocatori di Donadoni sono sempre ben rientrati. I 3 punti sono più che meritati. L'Inter adesso si interroga e pensa a come ritrovarsi. Magari valutatando anche con urgenza se è il caso di litigare a lungo con Weeley Sneijder.

Risultati delle partite della serie A

  • sab 24/11/2012 ore 20:45 palermo 3 - 1 catania TABELLINO
  • dom 25/11/2012 ore 15:00  atalanta 0 - 1 genoa TABELLINO
  • dom 25/11/2012 ore 15:00  chievo 0 - 0 siena TABELLINO
  • dom 25/11/2012 ore 15:00  pescara 0 - 1 roma TABELLINO
  • dom 25/11/2012 ore 15:00  sampdoria 1 - 0 bologna TABELLINO
  • dom 25/11/2012 ore 15:00  torino 2 - 2 fiorentina TABELLINO
  • dom 25/11/2012 ore 20:45  milan 1 - 0 juventus TABELLINO
  • lun 26/11/2012 ore 19:00 cagliari 0 - 1 napoli TABELLINO
  • lun 26/11/2012 ore 21:00 parma 1 - 0 inter TABELLINO
  • mar 27/11/2012 ore 20:45 lazio 3 - 0 udinese TABELLINO


  • Classifica della serie A
    Juventus  32  /  Napoli  30  /  Fiorentina, Inter  28  / Lazio  26  /  Roma  23  /  Parma  20
    Catania  19  /  Milan, Atalanta  18  /  Sampdoria, Cagliari, Udinese  16  /  Torino  15
    Palermo  14  /  Genoa, Chievo  12  / Siena, Bologna, Pescara  11
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    Istruzione - Inglese / Ma dove sono i 'False friends'? (1)

    26 novembre 2012 - lunedì   26th November / Monday      visione post - 7  

    Letter  A
    Abandoned /   1.  abbandonato, desolato
                                  this area is abandoned / questo territorio è in condizioni di abbandono
                             2.  dissoluto, di facili costumi
                                 an abandoned woman  una donna perduta
    Abbandonato /  1.  abandoned, forsaken, deserted
                                   una donna abbandonata / a deserted (forsaken) woman
                              2.  neglected  / come trascurato
                                  giardino abbandonato  a neglected garden
    to abase  /        1.  umiliare, avvilire
    (pr. obeis)            he abased himself before the king / si umiliò al cospetto del re
                                False friend / NON SIGNIFICA: abbassare

    abasement /        degradazione, umiliazione
    abbassare /     1.  to bring down  (ridurre)
                                 to bring down prices  /  abbassare i prezzi
                            2.  to lower (spostare più in basso)
                                 to lower a picture  /  abbassare un quadro
                            3.  to decrease, to diminish, to go down, to fall
                                 (diminuire di intensità)
                                 the temperature is going down
                                 la febbre si abbassa
                                 the pressure is falling
                                 la pressione si abbassa
    abbassamento /   Secondo le accezioni del verbo è
                                 reduction / decrease / lowering
                                 drawdown (di livello di acque) / fall (di pressione)
    to abate  /        1.  diminuire, ridurre
                                 they're planning to abate air pollution
                                 stanno progettando di diminuire l'inquinamento atmosferico
                            2.  dedurre, sottrarre, defalcare
                                 the debt was abated  /  il debito fu defalcato
                           3.  diminuire, calare (di intensità), scemare
                                the fever is abating  /  la febbre sta calando
                                finally the storm abated / alla fine la tempesta si placò
                                False friend / NON SIGNIFICA: abbattere

      Continua...to be continued...
                      

    Curiosità - Pensionati giramondo / L'isola fantasma di Sandy Island

    26 novembre 2012 - lunedì     26th November / Monday  
                                                                                                      visioni post - 16
    Martedì
    Il treno dei pensionati giramondo
     Bilancio mensile in California: 7.750 dollari. A Parigi, giugno 2012:
    6.550 dollari. A Firenze in luglio e agosto: 6.050 dollari.  Settembre a
    Londra: 6.800. Ottobre e novembre a Buenos Aires: 4.400 dollari men- 
    sili. Questo è il costo della vita di una coppia di americani, Lynne e Tim
    Martin. Lei ha 70 anni, lui 66.  Rappresentano uma nuova versione del
    vecchio detto: "Vendo tutto e mi ritiro".  -  Un'interpretazione globale,
    che segna una strada ai pensionati baby boomer del futuro. Ovviamen-
    te si tratta  di due americani benestanti, visto che  con le loro due pen-
    sioni, più il rendimento dei risparmi, possono permettersi di spendere
    circa 5mila euro al mese. Non sono una piccola minoranza, però.
    Il loro diario di vita, pubblicato sul 'Wall Street Journal', descrive un
    vagabondaggio planetario.        Hanno venduto la casa in California, 
    e passano uno o più mesi nelle "cittò dei loro sogni". Analizzando in
    dettaglio  le spese di vita quotidiana, dimostrano di riuscire  a vivere
    in Italia, Francia e Argentina spendendo meno che negli Stati Uniti.
    E facendo tutto quello che non erano riusciti a fare quando avevano
    un lavoro.  Il 'Wall Street Journal" definisce questa scelta "La pen-
    sione in giro per il mondo' e prevede che diventerà un trend di massa.
    (di Federico Rampini - da la Repubblica di 23 ottobre 2012)

    Venerdì
    L'isola fantasma
    ha sempre affascinato gli uomini: da Tule, segnalata fin dal quarto
    secolo  avanti  Cristo  e mai identificata  con certezza, all'isola dei
    Demoni, apparsa nelle carte del Cinquecento.  Si potrebbe immagi-
    nare che oggi le nostre rappresentazioni cartografiche siano  esatte,
    ma non è così:   Google Maps  situa nel mar dei Coralli  un'isoletta
    lunga e stretta, Sandy Island, ma una spedizione  di ricercatori au-
    straliani è andata a cercarla e non l'ha trovata. Al suo posto c'è uno
    specchio d'acqua profondo più di 1.400 metri.   
    "E' molto strano e non capiamo come questo luogo che non esiste
    abbia potuto ritrovarsi in parecchie carte geografiche diverse", ha
    dichiarato la professoressa Maria Seton. -      L'isoletta sarebbe a
    pochi chilometri dal possedimento francese della Nuova Caledonia,
    ma non è menzionata nelle carte ufficiali transalpine, dice la Bbc.
    Un errore umano, afferma qualcuno, ma il mistero è più fitto: su
    Bing Maps, Sandy Island risulta esattamente dall'altra parte del-
    l'Australia, mentre Wikipedia la segnala come un banco di sabbia
    in un arcipelago britannico del Pacifico.
    Più che un'isola fantasma, insomma, un'isola con il dono dell'ubiquità.
    (di Giampiero Martinotti - da la Repubblica di 23 nov. '12)

    Lucianone

    sabato 24 novembre 2012

    Sport - calcio / Serie B - 16^ giornata 2012-13

    24 novembre 2012 - sabato     24th November / Saturday      visualizzazioni - 39.794
                                                                                                           visioni post - 11

    Sassuolo primo in solitario
    Verona, sospesa per nebbia

    16ª giornata di Serie B: la squadra di Di Francesco fa fuori la Reggina per 3-1 e si lascia alle spalle il Livorno. Al 37' della ripresa stop nella gara tra gli uomini di Mandorlini, sotto di un gol sull'1-2, e Cittadella

    Nella 16ª giornata di B, si accende la lotta al vertice. Dopo la vittoria del Livorno a Novara nell'anticipo di ieri, il Sassuolo travolge 3-1 la Reggina e torna capolista in solitario. Partita sospesa tra Verona e Cittadella, con i veneti sotto sull'1-2. Il Livorno, perciò, resta al momento al secondo posto. Completa il turno Bari-Modena, posticipo di domani alle 12.30.
    Boakye, grande protagonista della gara del Sassuolo con la Reggina, in contrasto con Adejo.
    Boakye, grande protagonista della gara del Sassuolo con la Reggina,
    in contrasto con Adejo.
    ASCOLI-VICENZA 0-0 — Finisce 0-0 fra Ascoli e Vicenza. Un pareggio che soddisfa i vicentini, non certamente i bianconeri in superiorità numerica fin dal 21’ del primo tempo per l’espulsione di Martinelli. Ascoli bruttino, ma sfortunato nel finale quando ha colpito due pali. Nell’Ascoli Silva schiera Conocchioli a destra e Giallombardo a sinistra. Ancora out Soncin. Vicenza alle prese con le squalifiche di Plasmati e Giacomelli e l’infortunio di Gentili. Ritmo blando nel primo quarto d’ora ravvivato da uno scambio in velocità Fossati-Feczesin-Fossati sul cui cross sotto porta Zaza è in ritardo (13’). Risponde il Vicenza al 17’ con un destro dalla distanza di Padalino parato da Guarna. Episodio importante al 21’. Zaza punta Martinelli che al limite dell’area lo butta giù. Consulto radio fra arbitro e guardalinee che giudicano l’intervento come fallo da ultimo uomo e chiara occasione da gol: rosso per il giocatore del Vicenza che resta in dieci. Protestano i vicentini. Breda al 40’ cambia inserendo Pisano per Giandonato. Zaza ammonito, sarà squalificato. Palla gol al 47’ per il Vicenza. Cross da destra di Semioli, Padalino colpisce di tasta chiamando Guarna alla parata in angolo. Si va al riposo sullo 0-0. Ripresa che si apre con Scalise che nell’Ascoli prende il posto di Conocchioli. Al 13’ Dramè, appena subentrato a Ricci, crossa da fondo campo, portiere superato, palla che passa a pochi centimetri dalla porta ed esce dalla parte opposta senza che nessun bianconero riesca a intervenire. Nel finale Ascoli sfortunato. Al 43’ Fossati tira dal limite, palla leggermente deviata, palo esterno e calcio d’angolo. Dalla bandierina batte Loviso testa di Peccarisi palo interno e Pinsoglio si ritrova il pallone sulle mani. Finisce 0-0 col pubblico di casa che fischia deluso.
    (Giuseppe Ercoli  -  da  La Gazzetta dello Sport.it) 

    CITTADELLA-VERONA 2-1 — La nebbia ha la meglio su Cittadella-Verona. Scesa all’improvviso sul Tombolato dopo il vantaggio della squadra di Foscarini, ha dapprima costretto l’arbitro Palazzino a fermare l’incontro al 37’ della ripresa, quindi dopo dieci minuti di sospensione senza miglioramenti della visibilità, il direttore di gara ha mandato tutti negli spogliatoi. I restanti 8 minuti saranno recuperati a data da destinarsi. Una novità per parte rispetto alle formazioni annunciate alla vigilia: nel Cittadella Cancio è preferito a De Vito, nel Verona in campo Grossi per Rivas. Inizio favorevole ai padroni di casa, con Maah molto attivo nei primi minuti: al 6’ la conclusione è rimpallata in area da un difensore, quindi è Cacciatore a deviare in angolo il pericoloso cross dell’attaccante francese. Pericoloso il Verona al 12’ con Grossi che serve Laner al limite dell’area, destro fuori di poco, è il preludio al vantaggio della squadra di Mandorlini, che arriva al 29’: cross di Gomez, testa di Laner che supera Cordaz. Il Cittadella fatica ad entrare in area, il Verona è ben disposto in campo e non lascia spazi alla squadra padovana, che si fa vedere in azione di rimessa al 41’, Maah appoggia in area per Di Roberto, sinistro violento respinto con i pugni da Rafael. Il Cittadella pareggia al 2’ della ripresa, cross di Di Roberto, Maah in area prova il colpo di tacco rimpallato, tenta quindi Giannetti che svirgola il pallone ma ne esce un assist per Schiavon che da due passi infila Rafael. Galvanizzato dal gol, Schiavon ci prova anche dalla distanza, il diagonale sfiora in palo alla sinistra di Rafael. Le squadre adesso sono allungate sul rettangolo di gioco, e ne trae giovamento il Cittadella che passa in vantaggio in contropiede al 29’: Biraghi appoggia per Maah in area, diagonale di sinistro nell’angolino. L’attaccante francese torna al gol dopo quasi un anno di astinenza. (Simone Prai)
    Gara sospesa per nebbia tra Cittadella e Verona. LaPresse
    Gara sospesa per nebbia tra Cittadella e Verona.  (LaPresse)
    CROTONE-PADOVA 0-1 — Terzo successo esterno del Padova che adesso bracca da vicino le tre fuggitive grazie ad un gol di Farias nel primo tempo. Drago e Pea schierano praticamente le stesse formazioni del turno precedente con una sola differenza, l’ingresso di Mazzotta al posto di Migliore infortunato. L’inizio è favorevole al Crotone con Caetano che al 7’ e al 9’ impegna Anania che para con qualche apprensione. Il Padova non sta a guardare e si fa pericoloso specie sulla destra dove Legati spesso scappa. Al 19’ Cutolo salta Vinetot e dal fondo mette in mezzo per Galli che di sinistro timbra il palo. Galli esce al 24’ per infortunio e Pea inserisce Raimondi e tre minuti dopo il Padova passa con Farias che dai 20 metri coglie impreparato Caglioni e lo infila nel palo alla sua destra. Il Crotone gioca ma non punge e dopo due minuti di recupero Di Bello manda tutti al riposo. Si torna dal riposo col Padova che arretra notevolmente il baricentro consentendo a Raimondi di operare in contropiede ma Pea perde Zè Eduardo al 20’ per doppio giallo un minuto dopo aver inserito Granoche per Cutolo. Il Padova si arrocca ma il Crotone non trova spazio nella impenetrabile difesa veneta. Alla fine Drago inserirà anche Ciano e Pettinari ma i padovani riescono a tenere il vantaggio e proprio nel finale prima Pettinari, poi Torromino e infine Ciano non trovano lo spazio per pareggiare la gara.
    (Luigi Saporito)

    GROSSETO-BRESCIA 2-2 — Un primo tempo pirotecnico, con quattro gol in ventuno minuti, decide le sorti di Grosseto-Brescia. Il 2-2 dello Zecchini fa scontenti tutti: i locali, che hanno fatto vedere qualcosa in più degli avversari, rimangono ultimi, pur rosicchiando un punto al Novara, mentre gli ospiti si allontanano dal vertice. Il Brescia va due volte in vantaggio, ma la squadra messa in campo dalla nuova coppia Magrini-Consonni riesce, con determinazione e cuore, a rimetterla in piedi. Nella ripresa, poi, le squadre hanno un'occasione a testa per vincere la gara: il tentativo di Scaglia viene respinto al 4' da un super intervento di Lanni, mentre al 43' la punizione di Quadrini va a sbattere la traversa. La gara, aperta con lo striscione "Brescia abbraccia la Maremma", in segno di solidarietà per le popolazioni alluvionate di Albinia, si è animata dopo appena 30' con un calcio di rigore concesso da Tommasi per un contatto tra Olivi e Corvia. Un episodio che non ha fatto che aumentare la rabbia dei toscani, che si sono riversati subito nella metà campo delle rondinelle ed hanno raccolto i frutti al 13' con il nono gol stagionale di Nando Sforzini, che gira di testa un cross di Ronaldo. Passano cinque minuti e i ragazzi di Calori trovano il 2-1: Bouy prende in controtempo la difesa e pesca Scaglia sull'estrema sinistra: gran sinistro e Lanni, colpevole di non essere uscito, battuto. Al 21' arriva però quello che sarà il gol del pareggio definitivo. Ronaldo dalla destra pennella un assist per Olivi, lasciato colpevolmente solo nell'area piccola, che si testa supera Arcari. Nella ripresa cala il ritmo e le emozioni e il Grosseto piange per quella punizione, che avrebbe potuto cambiare il volto di questa disgraziata stagione.
    (Maurizio Caldarelli)

    JUVE STABIA-EMPOLI 1-2 — Una Juve Stabia sotto tono, troppo distratta dal pensiero della prossima trasferta di Coppa Italia Tim in casa della Fiorentina, si arrende ad un Empoli in salute che capovolge nel finale il risultato grazie al duo Tavano-Saponara. Dopo un inizio a ritmi non troppo esaltanti è un'invenzione di Caserta all'11' a sbloccare il risultato per i gialloblù locali, al secondo pari casalingo dopo quello con il Vicenza. Il capitano stabiese porta in vantaggio i suoi con un gran tiro al volo di destro dal limite dell'area che non lascia scampo a Bassi. Veemente la reazione dell'Empoli che si getta immediatamente nella metà campo ospite alla ricerca di un pari che, complice il pressapochismo della difesa locale, sfiorerà in ben due occasioni nell'arco di due minuti. Al 16' è Tavano ad alzare sulla traversa un assist di Maccarone. E, un giro di lancette più tardi, è Murolo a salvare nei pressi della linea su un tocco di un ispirato Saponara. L'Empoli continua a spingere collezionando una serie di pericolosi angoli consecutivi andando di nuovo ad un passo dal pari con Maccarone (34'), il cui colpo di testa è deviato da Nocchi, e Tavano (35'), che sparacchia su Nocchi da ottima posizione. Non cambia il copione nel secondo tempo con i toscani a spingere incessantemente e la Juve Stabia a rinculare all'indietro tanto da sostituire un centrocampista, Genevier, con un difensore, Gorzegno, e passare dal 4-3-3 ad un più coperto 4-4-2. Al 18' Tavano conferma di non essere in giornata di grazia sprecando una ghiottissima opportunità su assist del solito Saponara. Ma il bomber empolese si riscatta non fallendo il bersaglio al 35' quando, dopo un tiro di Saponara non trattenuto da Nocchi, è lesto a spingere in fondo al sacco la palla dell'1-1 anticipando un disattento Maury. E per l'Empoli c'è anche il tempo di mettere le mani sull'intera posta in palio con Saponara, abile a beffare in uscita Nocchi su assist di Maccarone all'ultimo minuto dei tempio regolamentari. (Gianpaolo Esposito)
    La linguaccia di Ciccio Tavano per il momentaneo 1-1 dell'Empoli. LaPresse
    La linguaccia di Ciccio Tavano per il momentaneo 1-1 dell'Empoli. (LaPresse)
    SASSUOLO-REGGINA 3-1 — Risponde al Livorno, il Sassuolo, e consolida il suo primato in coda alla dodicesima vittoria stagionale imponendo alla Reggina la legge del Braglia, dove la capolista ha ottenuto 22 dei suoi 38 punti. Finisce 3-1, ma la Reggina resta in partita solo un tempo, dando strada sul 3 a 1 ad un Sassuolo che non chiude in goleada solo perché Pavoletti, Troiano, Berardi, Troianiello e Boakye sbagliano mira, e buon per il Sassuolo che il ghanese e l’attaccante napoletano, con la collaborazione di Missiroli, avevano già messo in ghiaccio la partita. Sono loro tre, infatti, a mettere le ali ad un Sassuolo che fatica più del dovuto ad entrare in partita, ma quando se ne impadronisce azzera le velleità della Reggina, che era riuscita a ricucire, con Ceravolo, il vantaggio neroverde arrivato con Boakye al 18’. Lo scatto decisivo dei padroni di casa arriva alla mezzora con il terzo gol stagionale di Troianiello e la Reggina finisce sul colpo di testa di Lucioni che al 34’ timbra la traversa. In avvio di ripresa, infatti, è Boakye a triplicare, chiudendo di fatto una gara che da lì in avanti vede maramaldeggiare un Sassuolo che tuttavia sbaglia a ripetizione, sotto gli occhi increduli di Di Francesco, confinato in un box della tribuna centrale.
    (Stefano Fogliani)
    TERNANA-LANCIANO 2-2 — La Ternana manca ancora l'appuntamento con la vittoria. Contro il Lanciano è passata a condurre per due volte e in altrettante circostanze ha trovato il modo di regalare il gol del pareggio agli avversari. Ha rotto l'equilibrio Litteri al 39' del primo tempo infilando in rete di testa un bel cross dalla destra di Dianda. Sembrava fatta ma due minuti dopo Brosco e Carcuro hanno confezionato l'errore che al limite dell'area ha concesso il pallone al Lanciano. Tocco filtrante e Di Cecco bravo ad infilare in rete. Nella ripresa ancora Ternana a fare la partita con decisione e Lanciano a difendersi con un certo ordine. Ternana pericolosa con Carcuro e Botta ma al 19' Ambrosi s'è dovuto superare per ribattere un colpo di testa di Amenta. Al 25' però la squadra di casa torna in vantaggio. Litteri supera in velocità Aquilanti che entrato in area interviene malamente buttandolo a terra. Rigore che Vitale trasforma con un sinistro angolato. Sembra fatta per la Ternana ma al 43' Dumitru perde banalmente un pallone sulla trequarti. Mammarella crossa al limite dell'area, Ambrosi esce a vuoto e dal limite Falcone infila l'angolo con un destro al volo.
    (Massimo Laureti)

    VARESE-PRO VERCELLI 2-0 — Il Varese si rimette in moto dopo lo stop di Livorno, batte l’emergenza (mancavano cinque uomini chiave) e liquida la Pro Vercelli, che subisce la quarta sconfitta consecutiva. La gara stava particolarmente a cuore ai padroni di casa, che ci tenevano a omaggiare la memoria di Peo Maroso: il presidente onorario dei biancorossi morto a settembre a cui è stata appena intitolata la curva nord del Franco Ossola, dove il patron Antonio Rosati, con un passato da dirigente della Pro Vercelli, ha scelto di seguire la partita. Prima del fischio d’inizio, la squadra sfila insieme ai bambini della scuola calcio con lo striscione "Ciao nonno Peo" e poi, quando l’arbitro Roca dà il via alla partita, tutto il pubblico di casa si alza in piedi inneggiando a Maroso. Non c’è neppure il tempo per risedersi perché, dopo una cinquantina di secondi, il Varese si procura subito un rigore. Valentini si tuffa in uscita sui piedi di Martinetti, contrastato alle spalle anche da Cosenza: l’attaccante cade e l’arbitro indica il dischetto dopo aver espulso il difensore della Pro Vercelli, fra le proteste dei compagni. Ebagua sciupa il penalty, sganciando un sinistro impreciso che diventa facile preda di Valentini, mentre Tripoli non sa ribadire in rete calciando fuori. È solo il terzo minuto e il Varese accusa il contraccolpo dell’errore. I lombardi, pur in superiorità numerica, faticano davanti all’attenta retroguardia piemontese che cade solo al 43’ quando Nadarevic scaglia in porta un prezioso sinistro al volo da 25 metri, imprendibile per Valentini, fuori posizione. La ripresa si apre con le accese proteste della Pro Vercelli che al 7’ reclama il rigore per un contato fra Fiamozzi e Iemmello, avvenuto però al limite. I padroni di casa chiudono i conti al 20’: il solito Nadarevic lancia da sinistra Ebagua che segna il settimo gol personale spingendo la palla in rete di petto. La Pro Vercelli non riesce neppure a ridurre le distanze e spreca il punto della bandiera al 43’ quando Immello non sfrutta un cross da destra di Di Piazza che buca l’imbambolata difesa di casa.
    (Filippo Brusa)
    CESENA-SPEZIA 1-1 — Finisce pari la sfida tra Cesena e Spezia, posticipo delle 18 della 16ª giornata di Serie B. Al Manuzzi termina 1-1, un punto che serve ai romagnoli di Bisoli per allontanarsi dalla zona calda, meno allo Spezia cui occorreva una vittoria per rilanciarsi in chiave playoff. Agli ospiti bastano cinque minuti per portarsi in vantaggio. A sbloccare il risultato, al 5', è il solito Sansovini, bravo ad insaccare sul traversone basso dalla destra di Madonna. La squadra di Serena tiene in mano il gioco, i romagnoli si affidano alla ripartenze e verso il finale di tempo provano ad abbozzare una reazione. Nella ripresa lo Spezia si avvicina al raddoppio con Porcari e Sansovini, ma i padroni di casa trovano il pareggio alla mezz'ora. A riportare i conti in equilibrio è Succi, servito splendidamente da Ceccarelli in area. Lo Spezia prova a riportarsi nuovamente in vantaggio, ma il risultato non cambia più. In virtù di questo risultato, il Cesena sale a 15 punti, mentre i liguri raggiungono quota 20.




    Continua... to be continued...


    giovedì 22 novembre 2012

    Sport - calcio / Champions League: Juve e Milan avanti tutta!

    22 novembre 2012 - giovedì    22nd November / Thursday      visualizzazioni - 39.684

    Juve, Juve, Juve / Milan, Milan, Milan
    3 - 0 a Torino        1 - 3 a Bruxelles
    Le nostre due squadre di punta della Champions si fanno finalmente 
    onore negli incontri che contano per la qualificazione.

    JUVE!
    Fantastico match della squadra bianconera: i campioni d'Europa del
    Chelsea messi sotto per 3 - 0. Il tris meraviglia Quagliarella, Vidal e
    Giovinco spazza via la squadra di Di Matteo. Ormai gli ottavi sono a
    un passo e Gigi Buffon dice, polemico: "E' un messaggio, basta coi
    dubbi su di noi".